Il Fatto Quotidiano

17 Agosto 2011
Airaudo: “Sarà la guerra dei deboli”

di LUCA TELESE

Su questa manovra diamo un giudizio articolato: in parte è iniqua. E in parte è sbagliata”. Sorride amarissimo Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom. Scherza con le coppie di giudizio dello slang sindacalese classico, solo per velare la rabbia che i dirigenti del sindacato metalmeccanico provano in queste ore: “La realtà che dobbiamo spiegare al Paese è ancora più drammatica. Questo governo ha approfittato di un provvedimento dettato dalla crisi per introdurre, di contrabbando, ma nemmeno troppo, la possibilità di licenziare”.
Scusi Airaudo perché parte da questo punto?
Perché le norme che Sacconi ha infilato nella finanziaria, quasi di soppiatto, non portano un solo euro nelle tasche dello Stato. Quindi la prima domanda da farsi è: perché finiscono nella manovra?
Perché?
Io credo che il governo voglia approfittare di un percorso che sul piano parlamentare potrebbe diventare blindato, per infilare un provvedimento a dir poco controverso, che in altro modo non sarebbe passato…
E poi?
E poi c’è il primo trucco: siccome il dibattito è catalizzato sugli aspetti finanziari sperano che l’opinione pubblica sia distratta da questi temi.
E voi che farete?
In primo luogo tutto quello che serve per ottenere l’effetto contrario. È ora che gli indignados italiani, quelli che lavorano e pagano sempre, facciano sentire la propria voce.
E da dove si comincia?
Maurizio Landini, chi parla e tutto il gruppo dirigente della Fiom, siamo convinti che la nostra organizzazione debba diventare il punto di riferimento della protesta, nel modo più antico e democratico che questo Paese conosce.
Ovvero?
Occuperemo in modo permanente, per tutti i giorni del dibattito parlamentare l’agorá. Ovvero le piazze che sono nelle immediate vicinanze del Parlamento…
Vi diranno che avete tentazioni golpiste? 
È esattamente il contrario: in un momento grave per la storia del Paese, democrazia vuol dire che deputati e senatori della Repubblica discutano con la voce dei cittadini nelle orecchie.
Qual è la cosa più grave che denunciate?
La crisi, di fatto, viene usata per cambiare i rapporti di forza nella società a sfavore di chi lavora.
Cosa accade in concreto?
Si aggira l’articolo 18 e si scardina il contratto inserendo nella finanziaria la possibilità di derogare le leggi vigenti. 
Risultato?
Sarà la guerra ai più deboli. Immaginate un’azienda in crisi che dice ai suoi dipendenti: o chiudiamo, oppure ci date la possibilità di licenziare alcuni vostri colleghi.
L’accordo sindacale del 28 giugno, che la Cgil ha firmato, e che voi state combattendo rende più facile questo scenario?
Io credo che il combinato disposto sia micidiale: se si fa l’accordo a maggioranza semplice non bisogna nemmeno votarlo. E con quell’accordo si scardinano i diritti.
Dicono che la possibilità di licenziare migliorerà il mercato del lavoro.
Purtroppo la possibilità esisteva già e si chiama stato di crisi e mobilità. Adesso si può creare un meccanismo ancora più perverso: si può chiedere ai dipendenti di licenziare i loro compagni di lavoro. Magari dicendo “salviamo solo quelli di Belluno, o solo gli italiani”. Ma questo andrebbe contro il principio anti-discriminatorio che è nella Costituzione… Nessuno ti licenzia perché sei donna o perché sei terrone. Usano sempre “giustificati motivi” ma ti licenziano proprio perché sei donna, perché sei negro, perché sei terrone. Adesso sarà più facile. 
Ma i licenziamenti collettivi c’erano anche ora.
Sì, ma non erano discriminatori. La differenza è che grazie ai contratti abbiamo potuto garantire i più deboli, accompagnare con gli ammortizzatori molti che sarebbero rimasti in mezzo a una strada. Adesso resterà solo la strada.
Cambia qualcosa per la Camusso?
Io credo che non lei, ma gli altri sindacati sapessero. Ma adesso che sappiamo tutti, cosa preparavano, la Cgil debba riflettere sulla pericolosità di questa trappola.

Foto | Flickr

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9 commenti »

  1. Landini e company, sbraitano perchè è l’unico modo per far sentire ancora la loro presenza, visto che ormai sono prossimi al crollo totale, alla debacle di un sistema che invece di aiutare i lavoratori, da sempre, ha rimpinzato solo le tasche. Questi signori – si fa per dire, signori – hanno ben capito che il volgo non ha più gli occhi foderati con pelle di salame, che non possono più prendere per i fondelli i lavoratori, poichè, anche questi ormai, con l’esperienza e con il cambio generazionale, non sono più dei sempliciotti che si lasciano incantare da quattro buffoni di corte.
    E’ finita, SINDACALISTI…! E’ ora che vi inventiate un altro mestiere per depredare gli allocchi; quei pochi che sono rimasti nell’epoca della globalizzazione. I lavoratori, si sanno ben amministrare da soli, e lo hanno dimostrato a Pomigliano e a Torino. -Non c’è più trippa per i gatti – si dice da noi. Tornate a muovere le mani come fanno tutti i veri lavoratori, invece che continuare a sudare con la lingua.

  2. bravo tenna,

    ………per i sindacati quelli che non fanno un cazzo si chiamano ” i piu’ deboli”………..ma poi ,per un lavoratore in gamba che nessuna azienda vorrebbe perdere, a cosa serve il sindacato??………………….

  3. Ai due di prima:
    vi piacerebbe che non ci fossero più i sindacati, almeno quelli come la Fiom.
    Chi siete?
    Padroncini che non pagano le tasse e che vogliono pure la licenza di uccidere ?
    Se gli schiavi protestano non deve esserci nessuno a difenderli, vero?
    Continuate così e, prima o poi, sarete spazzati via.

  4. Te lo dico io chi sono,caro ginad,..sono due coglioni in pensione che invece di pensare alla salute,andandosene a spasso,stanno invece a smanettare tutto il giorno davanti al computer. Il bello è che fanno finta di non capire che la lauta pensione che percepiscono,è dovuta a leggi volute dai sindacati negli anni 60 e 70.

  5. Potrei dare molte e ovvie risposte ai due gentili signori – Ginad e Fortebaccio – ma credo sia meglio continuare a smanettare tutto il giorno, e anche la notte, visto che loro sanno già tutto di coloro che scrivono in questo blog… Soltanto una domanda a Fortebraccio: ” ma questa grande forza delle braccia, si espande anche verso l’alto o si ferma alla spalla?!?

  6. Lo so che “entrare nel merito” è una cosa che in Italia si fa poco e malvolentieri. Però il signor Tenna e lazanzara, a parte esprimere un banale e sacconiano rancore verso la CGIL, cosa pensano dei rischi che evidenzia Airaudo?
    Siamo ancora in grado di affrontare delle questioni, o dobbiamo rassegnarci a morire combattendoci come ultras allo stadio?

  7. Zanzara, non lo so, ma io esprimo soltanto un mio intimo parere, che forse collima con quello di Sacconi, pur non essendo rancoroso. I rischi che evidenzia Airaudo, sono gli stessi che altri paventano da sempre, senza mai consigliarci come risolovere il dramma
    Io poi parlavo di sindacati come congreghe sempre attente a fare più i propri interessi che quelli dei lavoratori. Non per niente prospettavo l’idea di eleggere dei lavoratori stipendiati per fare trattative eque, e non sanguisughe che per mestiere esigono di fare gli interessi sia degli operai che dei padroni… In ultimo, mi aggrada farti sapere, Sig. Marco. che il sottoscritto non ha mai gradito i sindacati, sotto qualsiasi forma o sigla poichè- da quando l’intelletto mi aiuta- ho sempre assistito a intrallazzi, più o meno convenienti, a favore di padroni e segretari sindacali. Ovviamente, non pretendo che tutti la pensino come me, anche perchè, fortunatamente, siamo 60 milioni di persone pensanti, in Italia. 59nove milioni, sono più che sufficienti per soddisfarmi…!

  8. x ginad e tenna………………………tengo a chiarire che sono un dipendente e pago tasse fino all’ultimo centesimo in una azienda che fa altrettanto, ma anziche’ essere io un po titolare del mio stato per un 60milionesimo, esso e’ il mio vero e unico “padrone”…………………….

  9. @ la zanzara.
    io, non ho mai sollevato dubbi sulle tue tasse, e se le paghi o meno… Avresti dovuto rivolgerti a Ginad e Fortebraccio, non a me.

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