Interviste

8 Novembre 2012
Merlo: «Preoccupa chi toglie la libertà»

di LUCA TELESE

«Il veto alla televisione? Somiglia a Fahrenheit. Tra poco faranno il rogo dei tubi catodici e ci balleranno attorno». Distilla sarcasmo Francesco Merlo, editorialista di «La Repubblica». Nel week end ha litigato con Toscani, ieri ha scritto un editoriale in difesa della giovane militante grillina. In questa intervista spiega perché questo dibattito lo preoccupa.

È una questione importante, tv sì, tv no?

Combattere la tv è come combattere il telefono, l’elettricità, il treno.

Ti stupisce il dibattito sul punto G?

L’erotismo della televisione mi pare una volgarità. La tv non è uno strumento di perdizione né di evangelizzazione. È essenziale alla democrazia che è fatta di consenso e dunque di esibizione e seduzione. Non esiste professione senza seduzione, figuriamoci quella del politico. Un medico fa bene a indossare una bella cravatta. Anche se la cravatta non guarisce i malati.

Grillo dice che il contenitore modifica il contenuto…

È un popperiano rurale  e ruspante. L’ anti-modernismo è sempre stato reazionario. E ad Oliviero ricordo che gli arcaici reazionari italiani se la presero anche con la sua amata macchina fotografica: “Dio ci salvi dai fotografi” era uno slogan di Strapaese.

Toscani chiede coerenza ai militanti in nome di una strategia comunicativa.

Limitare la libertà in nome dell’ideale del non andare a Ballarò, o ad Agorà, prima fa ridere e poi allarma.

Toscani dice che tu difendi la tv, ma te ne tieni alla larga.

In tv vado poco perché lo decido io, non perché me lo impone un Grillo qualsiasi.

Oliviero aggiunge che la Salsi dovrebbe ringraziare.

Di essere insultata e lapidata, e non solo in Rete?

È cattiva la rete, allora?

Rete e tv sono innocenti. Se uno in treno sputa per terra la colpa non è del treno.

Non ti convincono le provocazioni di un tuo amico?

Oliviero è il genio italiano dell’immagine. Ma non si può essere geniali in tutto. Se no sarebbe Leonardo da Vinci. È un poeta fantasioso, gli piacciono le nuvole. Ma lo annoiano l’economia, il sillogismo, la logica… È attratto e divertito dai bru-bru.

A te non divertono?

Certo. Grillo interpreta quel diffuso umore nero che ho anche io: “basta con questo schifo di politica” e “basta con l’epidemia degli esibizionisti”. Qualche anno fa proposi la telepatente a punti per gli uomini dello stato. Quando si superano i limiti dell’ educazione e della decenza: un tot di punti in meno. Ma era uno scherzo, un dileggio. Ecco, Grillo è bravissimo nel dileggio, anche se, per esempio, oggi Crozza è più bravo di lui.

Non ti piacciono le provocazioni di Grillo?

Mi fa ridere, come a tutti. Ma dopo il riso ci vogliono le idee, la competenza, la politica. E non la ferocia del sorriso idiota. Non avendo idee per governare, Grillo si rifugia nel fanatismo della sua Scientology. Così la mediocrità dei dispettosi diventa dadaismo totalitario. È stupido sostenere che Grillo è fascista, ma non vorrei provare il suo populismo torvo e dispotico.

Grillo cura la sua immagine.

L’ho visto in tv con quella libreria alle spalle che sembra la libreria di Minzolini: roba che non pratica. Libri finti e turpiloquio (cioè parole finte) riempiono il vuoto politico, grammaticale, ideale. Grillo è uno di quelli che si sono pervertiti nell’ esibizionismo televisivo. E noi dobbiamo ringraziare la tv che smaschera tutti, anche lui, e ne mette a nudo la vanità e la verità. Il farsi vedere è sempre meglio del nascondersi. Molto meglio l’ evidenza delle cose ai loro misteri.

Grillo vincerà davvero?

Non so. Bisogna batterlo sul suo terreno che non è la politica ma il dileggio. A dileggio contro-dileggio.

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4 commenti »

  1. I media sono tutti asserviti al potere altrimenti denuncerebbero questo:

    Per chi non avesse ancora capito la gravità si quel che sta accadendo e del golpe delle caste in atto:
    la nuova legge truffa e salva caste prevede che possa governare ed avere il premio di maggioranza del 12,% solo a chi raggiungerà il 42,5% dei voti .

    Pd e sel dunque non potrebbero governare . Solo l’unione forzata di Pd UDC e PDL potrebbe raggiungere il 42% .Risultato scontato il Monti bis con ABC di nuovo come oggi al potere. Con tutte le nefaste conseguenze prevedibili per il paese.

    Ci sono solo due modi per impedirlo:

    -votare in massa per Vendola alle primarie
    -votare in massa per Sel idv o M5S alle prossime elezioni.

    Sperando, ma visto il livello di media e stampa, c’è poco da sperarlo, che tutti denuncino con forza questa squallida manovra ed informino i cittadini di quel che li aspetta.

  2. Mentre la corrotta partitocrazia non smentisce se stessa, anzi persiste indifferente bei suoi rituali politicanti, dove la legge anti corruzione è stata opportunamente modificata per tutelare non pochi condannati coinvolti nel malaffare; dove per fare una nuova legge elettorale ciascun partito pretende dei sicuri vantaggi per se stesso; dove la casta dei privilegi non demorde dai propri sontuosi vantaggi; dove il numero dei parlamentari rimane inalterata…, ecc, ecc.
    Il male della politica italiana la vogliono pressantemente rappresentare in Grillo e il suo Movimento.
    Che nonostante tutto è l’unico che a afferma per intenti espliciti che vuole sbaraccare l’inetta e corrotta partitocrazia, nonché la cospicua casta dei privilegi.
    Tuttavia Grillo viene incessantemente rappresentato come autoritario, anti democratico e impositivo.
    Mentre la dominante e malavitosa partitocrazia e la casta dei vantaggi ed esenzioni, scardinato Grillo e il suo Movimento può tranquillamente continuare nelle sue persistenti ruberie e governarci tra una crisi e l’altra.
    Infatti la malata cronica partitocrazia non può rinnovarsi né tanto meno modificarsi, dato di fatto che il malato non può essere il medico di se stesso.
    Dunque non ci rimane che Grillo e il M5s.
    Oppure niente di nuovo né di diverso.

  3. Il governo Monti ha fallito su tutta la linea.

    Lavoro. Casa. Salute. Famiglia. Scuola. Questi i capisaldi della gente per bene di un Paese che lavora, produce e vive onestamente. Questi i barili dai quali il governo non si stanca mai di attingere fino a raschiarne il fondo per coprire i costi di gestione di una macchina pubblica vecchia e obsoleta, ma dai costi elevatissimi. Ci avevano detto che con Berlusconi il debito pubblico era fuori controllo, così come la disoccupazione che stava salendo e che lo stesso Silvio non era in grado di fermare la crisi e ridurre lo spread. Oggi – dopo la cacciata del Cavaliere, senza rimpianto – ci ritroviamo con un debito pubblico ai massimi storici, con stipendi e pensioni da fame, con una disoccupazione da record, con la casa tar-tassata dal fisco e con lo spread che fino a questa estate era sugli stessi livelli del governo Berlusconi e che soltanto adesso – grazie alla troika (che però ci ha lasciato in mutande!!!), ma certamente non grazie a “loro” – accenna a scendere. L’Italia è allo sbando, in preda agli umori dei mercati: sono 30mila i posti letto da tagliare negli ospedali italiani. Questi gli effetti dei tagli previsti per la Sanità. E alle Regioni toccherà il compito di tradurre il diktat del governo: risparmiare. Tagli che comporteranno meno ospedali e, di conseguenza, meno posti letto. Lo stabilisce il documento redatto dal ministero della Salute in collaborazione con l’agenzia per i servizi sanitari. Negli ospedali i posti letto oggi sono 4,2 ogni mille abitanti, ma nel progetto di riduzione scenderanno a quota 3,7: Lazio, Trentino e Molise sono le Regioni a cui toccherà tagliare di più. E poi la stangata sulla casa con il saldo Imu che dovrà essere versato entro il 17 dicembre. E dalle prime stime, sembra che in gran parte abbiano optato per ritoccare le aliquote al rialzo. Le aliquote base sono il 4 per mille sulla prima casa, che può salire o scendere, a discrezione delle amministrazioni locali, del 2 per mille, mentre sulla seconda casa l’aliquota base è del 7,6 per mille, che può variare, al ribasso al rialzo, del 3 per mille. A comunicare le loro decisioni al ministero dell’Economia sono state finora la metà delle amministrazioni comunali. Il 78% hanno aumentato le aliquote, il 20% non hanno toccato nulla, mentre soltanto 2 su cento hanno scelto la via della diminuzione. E’ un’ecatombe! Altro che crescita! Altro che sviluppo!!! L’Italia di Monti e Napolitano ha fallito! Non ce l’ha fatta a venire fuori dalle paludi del debito pubblico e della speculazione dei mercati. L’Italia non cresce. Tutt’altro, rischia di spegnersi! Nonostante i sacrifici, nonostante le tasse, nonostante ‘tutto’, siamo in recessione! Mandare a casa Silvio Berlusconi, senza passare per le urne, non è stato utile né alla democrazia, né al Paese, ma è servito solo agli speculatori della finanza e della politica! Eppure certi ‘tromboni’ ci avevano assicurato che la crisi dipendeva solo dall’uomo di Arcore e dalla sua scarsa credibilità all’Estero. Ci hanno fatto credere, per anni, che solo liberandoci di Berlusconi, solo diventando più ‘credibili’, di costumi morigerati e di usi meno dissoluti, insomma con un premier più sobrio, lo spread si sarebbe abbassato, che Piazza Affari avrebbe rivisto il segno ‘+’ davanti ai suoi indici e che tutto ciò si sarebbe tradotto in un immediato vantaggio per la gente per bene! E molti di noi se la sono pure bevuta!!! Ma oggi, col senno di poi, possiamo dire con assoluta certezza che non è andata proprio così! Il governo Monti ha fallito su tutta la linea. E per avere dei servizi da terzo mondo dobbiamo continuare a mantenere con le nostre lacrime e con il nostro sangue una macchina pubblica che – stipendi e pensioni d’oro a parte – divora tre, quattro manovre finanziarie all’anno!

  4. Ringrazio sentitamente il Tordo per la pubblicità fatta a Grillo a sua insaputa, e ad insaputa naturalmente di Telese con le sue interviste a formichiere…Il giornalista Storno, repubblichino scalfariano della prima ora, è sentitamente preoccupato per la demo, pardo, partitocrazia. Si tranquillizzi il cardellino, fermeremo Grillo con tutti i mezzi, utilizzando se necessario fringuelli, beccafichi, capinere e passere mattugie.
    L’intervistato si chiaa Merlo, sì, avete capito bene, Merlo. Prosit

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