Il Fatto Quotidiano

8 Giugno 2011
Carlo Freccero, La7 e la fine di Raiset

“Dirò due cose controtendenza, ma collegate tra di loro. La prima: secondo me la cacciata di Santoro dalla Rai non è una prova di forza di Berlusconi, ma un errore grave: l’ennesimo segnale del fatto che il Cavaliere stia perdendo colpi.
E la seconda?
Santoro non porterà a La7 un altro mezzo punto in più di ascolti come Mentana…. Santoro, più Mentana, più il resto della squadra, porteranno La7 oltre il 10% di ascolti. Il che significa la fine del duopolio”.
Carlo Freccero è così. Gli chiedi una intervista e lui dice: “No”. Poi insisti e lui ti risponde: “Mi dai dieci minuti di tempo? Devo raccogliere le idee, vedere se ho cose da dire…”. Poi si presenta all’incontro con dieci pagine di appunti fittissimi, un piccolo saggio di storia catodica. D’altra parte, se c’è uno che può fare un bilancio del “santorismo” in un quarto di secolo di televisione è lui. Il direttore di rete che ha conosciuto meglio di chiunque il conduttore di Annozero, quello che lo ha portato a Raidue. Nulla di più interessante, dunque, che chiedere a Freccero se la formula segreta del “santorismo” possa essere replicata anche fuori dalla Rai.
Freccero, quale è, per te, la formula della Coca cola di Annozero?
Non ci sono segreti. Santoro, da un quarto di secolo, fa da sempre la stessa trasmissione, cambiandole nome e scenografia nel tempo. Il suo è un programma di informazione.
Detto così sembra troppo semplice.
Mica tanto. Oggi Santoro fa notizia perchè, nel tempo, i programmi di informazione si sono estinti, con alcune eccezioni, ma in campo diverso, come i reportages di Milena Gabbanelli…
Anche Santoro usa il reportage.
Il reportage è uno spazio chiuso e ruota intorno ad un problema definito. Santoro conserva la forma del talk show e dà la parola a chi non l’avrebbe altrimenti.
Non è l’unico…
Dici? Prendi per esempio Ballaro’: da Floris ci sono solo politici. Il cuore di tutto sono i politici, si parla di economia, per parlare di politica.
Anche da Santoro….
Santoro dà la parola agli esclusi dalla comunicazione. Pensa agli extracomunitari sulla gru, ai cassaintegrati, agli operai Fiat: fa un discorso politico che non è necessariamente partitico. Quando i politici non andavano da lui, Annozero portava in scena la società civile: i disoccupati, i comici, gli attori. Faceva ascolti lo stesso…
Anche questo lo fa pure Fazio…
Il problema è chi porti, e a dire cosa. Michele dà la parola anche a chi non fa parte della maggioranza o dell’opposizione in senso parlamentare stretto. E quando ospita i politici, li fa parlare della società.
E’ questo l’elemento drammaturgico?
Negli anni Santoro ha sempre dato spazio ai fenomeni emergenti che, senza di lui, non sarebbero mai arrivati all’attenzione del pubblico. Non con quella forza.
Questa drammaturgia ha un peso politico?
Bella domanda! Si dice che Annozero abbia vinto le elezioni…
Tu non ci credi?
Io direi piuttosto il contrario: ha dato spazio a uno spirito del tempo, un’istanza di cambiamento, che era nell’aria ma non avrebbe avuto altrimenti visibilità.
Dare spazio al nuovo da solo non basta, però.
E’ tempo di grandi cambiamenti in tutto il Mediterraneo. Pensiamo alle insurrezioni nei paesi nord-africani e arabi. O agli indignados spagnoli. Il nostro servizio pubblico è così rigido che i partiti tradizionali pensano di avere una sorta di monopolio sull’informazione. Non è così.
Oggi Berlusconi dice: “Ho perso causa sua”.
Già. E nessuno, nemmeno la sinistra, si rende conto della gravita’ di questa affermazione!
Cosa intendi?
Semplice. Se due ore settimanali di trasmissione possono influenzare le consultazioni elettorali, la programmazione totale di sei reti (tre del servizio pubblico e tre private) sottoposte al controllo incessante della maggioranza politica non potrebbero aver controllato la vita politica del paese nell’ultimo ventennio?
Vuoi dire che Berlusconi conferma quello che i suoi hanno sempre negato?
Le sue parole svelano in modo plateale l’importanza di un problema fondamentale che sia la maggioranza che l’opposizione hanno sempre insabbiato: il conflitto d’interessi del premier.
Questo è noto da 17 anni.
Affatto! La classe dirigente della sinistra ufficiale è caduta nella rete della propaganda di destra. Si è fatta abbindolare sul punto decisivo.
Quale?
Quello che da sempre nega un’influenza sulla politica del monopolio televisivo. Per anni ci siamo dovuti adeguare al diktat che recita: “demonizzare Berlusconi non paga”. Peccato che proprio lui non ci creda, occupi tutti gli spazi dell’informazione e lotti da anni per cancellare il piccolo spazio gestito da Michele.
Esiste un partito di Santoro? Sii sincero.
Lui non fa propaganda per nessuno, dà voce a tutti, anche a chi con la sinistra è critico. Disturba entrambi gli schieramenti politici.
Che obiettivo ha?
La sua missione è semplicemente informare/mostrare, come Report. Non sempre le sue denunce sono gradite alla sinistra, soprattutto se mettono in scena argomenti scomodi.
Ci sono uomini del Pd, D’Alema su tutti, secondo cui Santoro è “qualunquista” e “demagogico”…
Balle! Se il discorso di partito gli va stretto e perchè, per informare, deve dare voce alle critiche, non solo a destra, ma anche a sinistra.
E’ antipolitico?
Mah… Il discorso critico è, nonostante tutto, funzionale alla sinistra. Le ultime elezioni hanno portato alla ribalta volti nuovi e tutta l’opposizione ne ha tratto giovamento.
Il santorismo è stato anche un programma di fiction: a metà fra il talk, il reality e la telenovela…
Certo. Con le nomination, i diktat, il dubbio se sarebbe andato in onda o no….
Michele che combatte contro il sistema, che manda “‘affanbicchiere” Masi… Non c’è il rischio che perda la sua carica antisistema a La7, senza il fuoco amico?
Penso di no. Qui è l’errore di Berlusconi: prima quella di Santoro era l’epopea del cavaliere che duella da solo.
E ora il cattivo dove sta?
Adesso tutta La7 diventa il Davide che combatte i Golia del duopolio. L’aura mitica della narrazione non diminuisce ma si accresce!
Sulla carta…
Pensaci. La prova generale c’è già stata: è quella di Rai Per Una Notte. C’e’ fame di notizie. Il pubblico di oggi, educato da internet, sta prendendo le distanze dal pubblico della tv generalista, succube della programmazione di rete.
Cosa cambia?
Oggi chi vuole una notizia si attiva per averla. Si sposta per trovare quello che gli serve. Stella sa che ci sarà un boom di nuove sintonizzazioni. Ha preso Santoro anche per questo e ha fatto benissimo.
E la Rai?
Simbolicamente incassa un colpo micidiale. Sul piano pubblicitario anche. Tutto invecchierà in un attimo.
E Mediaset?
Era la tv dell’innovazione. Adesso appare la tv della stagnazione. Senza news che contano. Senza dibattito.
C’è Matrix….
A dirlo non sono io ma Berlusconi stesso! Resta ferma, nell’anno della politica, alla sostanziale sterilizzazione imposta dal conflitto di interessi. E’ il compromesso trovato da Mauro Crippa. Il “sistema Crippa”… Adesso rischia di restare travolta.
Perché?
Perché sta finendo un’era politica, e tutti vogliono sapere come. Per saperlo non andranno a cercare i varietà e le fiction.
Il tuo è l’ottimismo della volontà di chi sogna da anni la rottura del duopolio?
Guarda, un anno fa, quando arrivò Mentana, Mediaset sottovalutò il suo impatto. Non arriverà al 6% di share, dicevano: ha superato il 10%! Se ripetono l’errore sono morti.

di Luca Telese

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59 commenti »

  1. Uno che parla di luoghi comuni riferendosi a quanto scrivo, poi si pannellizza con la storia del regime. Dateci un taglio. Santoro fa ascolti ma non per questo va considerato l’incarnazione della verità. Ci sono 55 milioni di italiani, lui muove anche quelli che non lo sopportano ma sono curiosi di vedere cosa dice. Io non lo sopporto e non sono per niente curioso perchè sò già cosa dice.

    Adesso per una scelta sua ricomincia il piagnisteo sul regime, Angelo sei anacronisticoe te lo dico chiaramente, pur volendo rispettare le idee di tutti.

    Giacomo. Porta a porta è un format vecchio che assomiglia alle vecchie tribune elettorali che propinavano in rai quando ero piccolo. Ma se ha un pregio, è che mi sembra sia destra che sinistra siano sempre perfettamente bilanciate, non c’è un pubblico acclamanta di parte, c’è però la presenza di una faziosità di fondo che riscontri nei servizi.
    Queste cose sono palesi, solo che i santorini non sono capaci di riconoscere certe storture. Ancora col regime…è incredibile riferito poi ad un uomo che ha fatto veramente quello che voleva e DETTO quello che voleva praticamente senza contraddittorio.
    Tornando alla politica in RAI anche io auspico un servizio pubblico senza politica, ma in questo paese è impossibile.

    Per quanto riguarda poi l’esclusione da porta a porta di una realtà di base importante e presente come quella dei grillini dò pienamente ragione a Giacomo, come ho detto è un format bilanciato ma rivolto solo a pdl,, pd, fli,rifondazione. Sono esclusi purtroppo da tutti i programmi i radicali e questo è un’infamia da 30 anni. Ma non mi pare che santoro dia molto spazio alle loro battaglie civili e non….impegnato com’è a considerar puttane da scagliare contro il premier…

  2. @gianluca,
    Sei uno di quelli che quando sente la parola regime, il tuo pensiero corre al manganello e all’olio di ricino? La parola regime è usata un pó a sproposito, quando si vuole sottolineare che il nostro sistema politico (in particolare B.), si regge incarnandosi nei media, in particolare con la spartizione da parte dei partiti della RAI, cercando di controllarli. Per come la vedo io il nostro sistema politico è quindi un regime mediatico. E la riprova è la famosa telefonata del cavaliere a Gad Lerner di qualche mese fa. Perché mai il cavaliere si sente in dovere di intervenire in una rete che (teoricamente) dovrebbe essere fuori dalla sfera di influenza sua e dei partiti e quindi libera? Perché le idee diverse, che lo criticano non debbono avere cittadinanza. Se si sentiva offeso B. invece di fare queste telefonata aveva altre strade come ad esempio la querela, o la partecipazione ai programmi ai quali viene sicuramente invitato. Ma l’uomo, si sa, evita sempre il confronto. Quando sostieni che Santoro costruisce le trasmissioni con la D’Addario e co., le mignotte nel letto del cav. non ce le ha telecomandate Santoro.

  3. Reccanello
    il mio consiglio è di lasciar perdere ,c cercar di ragionare con Gianlux e’ tempo perso .
    ma se vuoi provarci io ci ho rinunciato..

  4. @Angelo,
    Credo che l’amco blogger Gianluca, sia uno come me. Di destra, ma uno come me. Come me è stanco di vedere un paese marcire, e credo che anche a lui B. faccia assai schifo. Mi sembra però che si sia fatto convincere che chi critica B. non debba essere necessariamente inquadrato come un comunista (troppo comodo). Come abbiamo visto anche ieri, Castelli, Brunetta, in generale i politici non accettano che ci siano giornalisti come Travaglio e Santoro che li criticano anche ferocemente, e invece di rispondere con i fatti, cercando di fare del loro meglio, sono così piccini che il massimo a cui arrivano è il pretendere il siluramento di chi è loro sgradito. Al loro posto ci si potrebbe poi magari mettere, chi li corteggia, li adula, e non alza mai un sopracciglio sugli eccessi di una classe politica incapace di riformarsi e di dare risposte concrete ai tanti problemi del paese.

  5. E invece no.

    Se parla da qualche parte, Grillo, lo fa da Santoro.

    Comunque noto con piacere che sencondo te “Destra e Sinistra a Porta a Porta sono perfettamente bilanciate..”

    Bene ottimo…. Come puoi accusare i “Santorini” di mipia e poi scrivere certe boiate, ma dai!

    Basta con queste Vaccate. Santoro e’ Fazioso? Pure Vespa lo è! E siamo Pari.
    Floris è leggermente di Parte? E Pure Paragone lo è.
    La Gabbanelli attacca pregiudzialmente il governo? E il TG1 lo DIFENDE A SPADA TRATTA.
    Quindi, che accidenti volete?

  6. vogliamo meno fesserie banali
    visto qui è in gioco la libertà di informazione, base della democrazia sempre che il concetto tu arrivi a capirlo…

  7. In onda di stasera:
    non conoscervo Freccero ma come giò avevo sxcritto soprae dopo aver visto la puntata, ho avuto la conferma di essere in perfetta sintonia col suo pensiero su Santoro e La tv.
    in particolare col fatto che chi rieste ad anticipare ed intuire il cambiamento nel sociale avrà anche un grande successo televisivo. anche rer questo andavo ripetendo che i media di sinistra avrebbero dovuto cominciare a parlar d’altro invece di Berlusconi.del nuovo che avanza e dei suoi interpreti.
    Ne prendano atto giornalisti e conduttori.
    non suoni come presunzione la mia è un dono particolare degli artisti spesso di capire ed anticipare gli eventi.
    Per il resto perfino Bel pietro è stato costretto ad ammenntere quel che qui molti negavano.
    santoro è semplicemente un uomo libero,che non si vende e la sua forza deriva anche da questo. .
    in merito alla rai ,ritengo debba rimanere pubblica ma con l’uscita dei partiti ,un contenitore che rappresenti tutte le voci migliori della società ed il giudizio finale deve venire dal pubblico non dai partiti.

  8. La politica Berlusconiana si è retta per anni non sulla televisione, ma su una speranza di avere un paese migliore. Berlusconi poteva fare grandi cose, non le ha fatte si è limitato a circondarsi di tanti Fede e a reggersi esattamente come ha fatto Prodi su consensi che ormai è chiaro non ha più.
    Per quanto riguarda Angelov, dovete saoere che il tuop concetto del ragionare è quello del totalitarismo della verità concentrata solo nella sua augusta persona.

    Io come lui rinuncio a cercar di far capire ad un comunista che esistono anche altre idee questa è democrazia il regime lo avete nella testa anche con comportamenti tanto stantii quanto schifosamente comunisti.

    @RECCANELLO
    Ricordati che questa destra che adesso perde consenso ed identità, non è migliore di una sinistra che non esiste se non nella disperazione di chi vota, perchè pur non conoscendo diversità tra le varie anime del centrosinistra che vanno dalla bindi che prende a capocciate gli altari e Vendola che partecipa AL GAY PRIDE DA GAY E POLITICO…li votano
    Il 22 ci sarà una verifica in parlamento, spero che qualcuno stacchi la spina. Berlusconi ha avuto le sue possibilità, ha scelto la lega e si è messo contro Roma e il sud, io da romano sono stanco delle provocazioni di quello che in definitiva ha perso quanto Berlusconi.
    Più che una critica alla sinistra, voglio sperare in un’autocritica del centro destra. Berlusconi è finito, a me dispiace, ma ha fatto tutto da solo.

  9. @Gianluca,

    Quello che chiedo sono dei partiti normali come in altri paesi, che competano sulla base delle idee, e non sul rincoglionimento nel darsi del (post) comunista o (post) fascista. Il muro di Berlino è crollato da 22 anni, ma siamo ancora appesi alle palle di chi continua a cavalcare questi concetti. Poi tu vota a destra se ci credi, cosi come io voto a sinistra se mi convinceranno le proposte. Vinca il progetto migliore per cambiare questo paese, che poi è quello che è mancato in questi 17 anni di Berlusconismo.
    I partiti non sono dei VITELLI D’ORO.

    Sottoscrivo il tuo pensiero: “Berlusconi è finito, a me dispiace, ma ha fatto tutto da solo.”

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