Il Fatto Quotidiano

12 Maggio 2011
Un politico sboccato è patetico e fuori ruolo

“Ahò questi mi sembrano tanto improvvisatori, maldestri e privi di un buon autore… Riciclano battute archeologiche, scontate, quasi sempre banalissime”. Francesco Pannofino è il volto nuovo della comicità italiana, l’uomo-simbolo del cult Boris, un campione di incassi al botteghino, sia con il lungometraggio tratto dalla serie, sia con il film-sorpresa Rotta su Cuba. Ma, se lo interroghi sul nuovo corso del turpiloquio della vita pubblica sorride: “Sai, non c’è niente di più triste dei politici che pensano di essere divertenti. Non c’è nulla di più malinconico degli statisti che si inventano battute sboccate”.
Perché?
Per almeno due motivi.
Dimmi il primo.
Evidentemente loro pensano che la battuta greve sia una trovata originale e moderna. Bisognerebbe informarli che è il trucco più vecchio del mondo, per darsi un tono.
E poi?
I nostri politici fanno già molto ridere, anzi sono degli esilaranti comici involontari, soprattutto quando cercano di sembrare seri…
Sei perfido!
No, è una semplice constatazione: quando si sforzano di diventare comici diventano inevitabilmente patetici!
Voi comici pensate di avere il monopolio della comicità colorita?
È il nostro mestiere. Sono loro che sconfinano. A me non passa per la mente di andare a Palazzo Chigi…
In “Boris”, però, avete inventato un personaggio che è caratterizzato dai tormentoni grevi…
Sì. Quello è un paradosso nel paradosso. Il personaggio di Massimiliano Mastelloni, in origine, doveva essere la satira dello slang da set: una caricatura del trucidone che campa su due battute fisse: ‘Bucio di culo’ e ‘sti cazzi”.
E poi?
Quel personaggio si è cristallizzato su quelle due battute, e su questo è arrivato al successo. A me mi ferma la gente e mi grida, in omaggio a René: “E daje!”.
E a lui?
Come lo vedono urlano: “Bucio de culoooo!”. Eh, eh, eh…
Non mi hai ancora detto se per te il turpiloquio è il futuro o il passato.
È uno degli ingredienti della comicità. Ma basta eccedere nel dosaggio e si scade nel grottesco. Però…
Cosa?
È curioso constatare che chi sta su un palcoscenico questo lo impara subito. Mentre è chiaro che chi siede in Parlamento, anche studiando la vostra desolante statistica, puó non capirlo mai.
Il politico sboccato è più accattivante?
Secondo me per nulla. Si abbassa di livello. È in una parte che non gli appartiene.
Tu hai usato lo slang?
Preferisco la comicità sofisticata. Però, come dirlo? Quando ce vo’ ce vo’.
Esempio?
Se la battuta è: “Ma che cazzo stai a dì?”, il comico sarebbe ridicolo se dicesse invece: “Ma cosa diamine mi stai dicendo?”. Invece un politico questa battuta sul copione non dovrebbe averla mai.
Eppure si può sconfinare.
Mica tanto. Io posso recitare la parte di un ministro, ma non so fare un piano regolatore. Perché servono dei saperi che io non ho. Un politico che spara cazzate e improperi e insulti ma non ha i tempi comici finisce due volte fuori ruolo.
È il rischio più grande?
No, può accadergli di peggio.
Cosa?
Diventare prevedibile. Allora, in quel caso, invece di ridere si piange.
Quindi questo sconfinamento non è un segno di modernità?
Macché. Solo crisi di idee, direi. Peccato che il rimedio sia peggio del male.

di Luca Telese

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11 commenti »

  1. Pannofino e’simpatico,pero’con la satira non c’azzecca una mazza!Caro Telese mi spieghi che senso aveva in un inserto satirico la rubrica” una voce in platea”?

  2. argomento da the-break delle suore

    ma se i politici fossero capaci e seri, a chi importerebbe di una battuta fuori luogo?

  3. @la zanzara
    Il problema e’che i politici italiani,soprattutto quelli sboccati non sono seri e sono capaci solo di farsi i cazzi loro!

  4. La Moratti ieri è stata sboccata anche senza dire parolacce!

  5. Xche non si deve sapere che frequentazioni aveva pisapia ?? Non siete contenti compagni quando si scoprono gli altarini ?

  6. xenofobo – parentesi: cosa spinge una persona di sicuro più moderata di quello che vuole sembrare, a darsi questo nomignolo?

    Comunque, Xenofobo, le frequentazioni di trent’anni fa di Pisapia non devono interessare, non foss’altro per un motivo: perchè non interessano e non sono mai interessate le MEDESIME frequentazioni di tanti esponenti del PDL che di “lì” provengono in massa!
    E, in TUTTI i casi, come possiamo constatare in entrambi gli schieramenti, le persone cambiano in un verso o nell’altro, no?.
    E’ molto brutto, è un metodo molto discutibile e decisamente meschinello quello di andare a rivangare questioni – tra l’altro risolte positivamente come nel caso di Pisapia che rifiutò l’amnistia e chiese un nuovo appello e fu assolto per non aver commesso il fatto da una nuova Assise – di alcuni decenni precedenti.
    Così come, sempre nel caso specifico, è stato triste, qualche mese fa, vedere come si sia tentato di colpire lui tramite una questione legata al fenomeno “affittopoli” che riguardava la sua compagna, giornalista di Repubblica.
    Saluti.

  7. @breny Quindi tu tra un po di anni ti fideresti di madoff? Glieli dai i tuoi risparmi ? Anche Berlusconi sempre assolto .Problemi di 15 anni fa con mediatrade . Xche non vi fidatedi lui ?? Lascia stare siete in malafede !! Se la moratti avesse frequentato dei terroristi di estrema destra eravate tutti in piazza a spaccare le vetrine e ad attaccare i blindati della polizia . O ci sei o ci fai !!

  8. TRA L ALTRO PROPRIO TELESE HA SCRITTO UN LIBRO SUL BERLUSCONI ANNI 70 :ADESSO SAPPIAMO COME PASSAVA IL TEMPO PISAPIA NEGLI ANNI 80 . Sulla vergogna della casa della moglie di pisapia poi… stranamente halasciato lacasa di affittopoli dopo che pisapia aveva vinto le primarie del centrosinistra. SONO SOLO DEI LADRONI DI SINISTRA E ALLORA VOI LI GIUSTIFICATE!!!!

  9. c’è “bisogno” di cambiare … e allora l mio slogan è: CHI NON VOTA PD NON FA LA PIPI……

  10. @ zanfreda

    concordo

  11. @Xenofobo

    ALEMANNO FREQUENTAVA TERRORISTI DI ESTREMA DESTRA. E nessuno ha spaccato niente.
    Sei tu in malafede. Gioco, punto, partita.

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