Dicono di me

11 Febbraio 2010
“In tv svelo perché vince la destra: sa usare il sesto potere”
I pezzi cadono uno sull'altro, finché un quadro, il più completo possibile, è composto. A spostare i pezzi e comporre il quadro in modo coerente è una giuria di giornalisti che decreta il vincitore della puntata. Siamo in un reality show, ma molto particolare. E' il Tetris di Luca Telese, in onda ogni mercoledì su La 7. Il giornalista e scrittore cresciuto fra l'Unità e il Giornale, attualmente tra gli editorialisti del Fatto Quotidiano, insieme al suo team di autori ha inventato una formula di trasmissione televisiva diversa da tutte le altre. Tetris mescola social network e Youtube, informazione catturata in strada in modo grezzo e immediato e dibattito in studio in cui pubblico, giornalisti e politici si confrontano. Al termine di ogni puntata gli ospiti vengono votati dalla giuria: chi è stato il più esaustivo? Chi ha eluso meno degli altri il tema della trasmissione? A proposito di temi, Tetris è ripartito in grande stile battendo sui nervi scoperti della società: dalle deviazioni gossippare dell'informazione, usate come strumento di consenso e ricatto, ai problemi sempre più pressanti dell'occupazione in Italia.
Luca, soddisfatto della ripartenza di Tetris?
"Molto, gli ascolti continuano a premiarci e la formula del programma si è fatta più rodata. Il ritmo è incalzante e il peso della giuria sempre maggiore, con voti orientativi al termine di ogni blocco pre-pubblicità. Della puntata sull'Alcoa sono particolarmente orgoglioso. Perché mostra una Sardegna vera, molto distante dal comodo ideale cartolinesco della Costa Smeralda e del placido paradiso lontano da tutte le preoccupazioni della vita reale. Una puntata che non faceva sconti quanto a verismo e durezza delle cose mostrate, seguita da oltre 600.000 telespettatori. L'Alcoa è una cartina di tornasole di ciò che sta succedendo nel Paese: tagliano pezzi interi di società, considerandoli residuali. Oggi gli operai, domani i ricercatori universitari e così via. Se tutto è residuo cosa ci rimane per progettare il futuro di questo Paese?"
Tetris insiste molto sui voti della giuria alle capacità comunicative dei poltici. Finora chi va meglio? Quelli di destra o quelli di sinistra?
"In questo momento in Italia la destra comunica meglio. Anche perché sta imparando a usare molto bene quello che chiamo il sesto potere, ovvero il gossip come strumento per spostare attenzioni e consensi e provocare l'avversario. Quelli di sinistra se la tirano talmente tanto da snob raffinati che fingono orrore, e perdono. A eccezione di personaggi come Nichi Vendola, che ha dimostrato grandi qualità di comunicatore dotato di ironia. Anche quando in studio è stata tirata fuori la storia delle foto in cui compare nudo. Ci si chiede perché la sinistra continui ad essere lontanissima dal consenso popolare di cui gode Berlusconi. La risposta è semplice: perché è ammalata di radical-chicchismo acuto". 
Qual è stata secondo lei la chiave di volta del peso specifico del gossip in fatto di politica e consenso?
"Senz'altro il caso Noemi. Fino a quel momento le vicende erotico-personali venivano tenute in una zona franca non troppo esposta su media che non fossero il giornale per parrucchiere. Ora si sparano in prima pagina. Se da sinistra si risponde con fare moralista e finto scandalizzato, ci si allontana ancora di più dal popolo. Fermo restando che tutto il dibattito politico si è tragicamente abbassato di livello. Vogliamo ricordare in breve il caso Marrazzo? Uno che sembrava davvero venuto da Marte, convinto di poter andare a trans e coca con l'auto di Stato. Il male di mediocrità politica è trasversale, ma la sinistra si rifiuta di guardalo con occhi obiettivi".
Insomma si stava meglio prima, quando il vecchio Pci teneva in soffita Nilde Iotti perché aveva una relazione extraconiugale con Togliatti?
"Attenzione al revisionismo. Stiamo parlando di un'altra era della morale e della politica in Italia. E ricordo che della storia tra Togliatti e la Iotti all'epoca sapevano tutto anche i sassi. Quando Togliatti subì l'attentato il 18 luglio del 1948 al suo fianco c'era proprio Nilde. Il Pci berlingueriano aveva l'ossessione della morale, eppure quella linea così dura e insistita, per cui lo stesso leader fu più volte criticato, serviva a dare il buon esempio. Che resta il primo dovere di un uomo politico. Tutti sapevano degli abusi di Flavio Delbono già all'epoca della sua candidatura come uomo del Pd alla guida della città di Bologna. Lo scandalo che lo ha travolto e costretto alle dimissioni era evitabile facendo una cosa sola: non candidandolo". 
Il mondo del social network sta effettivamente generando un circolo di informazione alternativa?
"Ma certamente, solo un cieco o un autistico potrebbe negarlo. Ormai la vera massa critica viene dal Web, gli altri media conservano il loro peso ma perdono inesorabilmente terreno".
Gli altri conduttori di talk show politici, come Vespa, Santoro e Floris, riescono a leggere in modo appropriato questa mutazione?
"Vespa è un fuori categoria. Lui cuce la trasmissione addosso all'ospite di turno, il tutto su Rai Uno. Che desiderare di più per chi vuole evitare piazze di confronto impegnative? Santoro per me è una meravigliosa fiction, un corsivo d'autore. Un grande regista di messinscene teatrali costruite in modo suggestivo su fatti scottanti d'attualità. Floris? E' così banalmente piddino che anche uno del Pd se guarda la sua trasmissione dopo un po' comincia a sbadigliare. Da Obama in poi chi vince usa in modo scaltro i nuovi media e rompe le regole dell'establishment, come ha fatto Vendola alle recenti primarie del Pd in Puglia".
In chiusura, ci arrischiamo a disegnare uno scenario post elezioni regionali? Bersani è l'uomo giusto contro Berlusconi?
"Io avevo grande simpatia per Bersani ma finora ne ha toppate diverse. Dallo sbeffeggiare il "popolo viola" che ha portato, sempre attraverso il tam tam via Web, nelle strade italiane la più grande manifestazione popolare antigovernativa degli ultimi anni, al fare campagna contro Vendola senza riuscire a riempire una palestra da 300 posti mentre il social network  andava in fibrillazione e sosteneva il suo rivale a sinistra. Non parliamo poi dell'ennesimo approccio morbido a Berlusconi, proprio mentre esplodeva la bomba del processo breve. E' una campagna comunicativa orrorifica, basata su tecniche di comunicazione scadute che  permettono al peggio, cioè alla destra, di continuare a fare gli sfasci che fa".
di Cristiano Sanna – Tiscali Spettacoli
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2 commenti »

  1. Caro Telese la destra vince non solo in TV ,ma anche nelle urne, e fino a quando ci saranno il 43% degli italiani che non sanno che cos’è il”legittimo impedimento”la destra continuerà a vincere

  2. Punto di vista molto interessante. La leggo con molto interesse. Grazie

    Giacomo

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