Il Fatto Quotidiano

13 Aprile 2011
Il tempo breve

Ora anche il tempo delle stragi si è fatto breve. Da ieri, malgrado i giochi con calcolatrice del ministro Alfano, anche i cavilli di un processo con 32 vittime sono appesi ai destini del premier e alle sue strategie difensive. Che strano rito obliquo che si celebra in Parlamento: il tempo delle vite di tanti, contro il tempo dell’impunità di uno solo.
Che scambio feroce, e inaccettabile. Ci sono storie che bisogna rincorrere tra il passato di una catastrofe ferroviaria e l’aula di un tribunale. Ora c’è la memoria della strage di Viareggio che va recuperata perché quelle vittime non finiscano bruciate per la seconda volta, in un rogo di amnesia giudiziaria. Ora, davvero, c’è la voce ferma di Daniela Rombi, madre di Emanuela, che dice con un suono di piombo: “Non mi interessa nulla dei guai giudiziari di Berlusconi. Lo so che non siamo potenti. So che siamo gente semplice, stipendi da mille e cinquecento euro al mese, quelli che fanno fatica ad arrivare al 27. Eppure la mia vita, quella di mio marito, quella di venti famiglie sono state spente da una vampata, in una sera di giugno, due anni fa. A noi nessuno può insegnare niente. Nessuno può permettersi di dare rassicurazioni. Ci hanno tolto 32 vite, non possono toglierci il diritto a questo processo”.
Ora bisogna riavvolgere la bobina. ll 29 aprile del 2009 Sara Orsi e Emanuela Menichetti, giovanissime e temerarie, avevano fondato una agenzia immobiliare. C’erano l’università, i sogni mille progetti di una ragazza di 24 anni e di una di 21, in quell’impresa. Mamma Daniela gridava, divertita e preoccupata: “Ma che vi mettete a fare!?”. E due sorrisi: “Se non ci proviamo a vent’anni, quando?’”. Il tempo che correva. E anche la morte, già in viaggio sui binari: un piccolo incidente di cui nessuno si era accorto a Prato: finché non c’è un cadavere, in questo paese, è sempre manutenzione ordinaria. La sera del 29 giugno Emanuela esce: “Vado da Sara!”. Serata calda: sedute sul letto a giocare a carte in mutandine e reggiseno. A divertirsi e a fantasticare: studentesse-impresarie, sogni che corrono, affacciate su una ferrovia. Telefonata dall’ospedale, notte fonda. “Signora, c’è stato un incidente. Sua figlia le vuole parlare”. Daniela resta di pietra, ma la voce di Sara attenua l’angoscia. La ricorda agitata, ma cristallina e squillante: “Mamma, c’è stato un incidente!!”. Non hai tempo di chiedere, dove: “Non ti preoccupare – aggiunge lei – non mi sono fatta nulla”. Che inganno: voce cristallina in un corpo carbonizzato. Ora Daniela lo sa: le sono ultime parole di sua figlia. Anche quella telefonata è troppo breve, nel ricordo, una raffica di frasi concitate che ha tagliato la possibilità di un congedo. I genitori di Emanuela arrivarono al centro grandi traumi alle 4 del mattino, lei era già imbottita di morfina. Il suo corpo, 90 per cento di ustioni, resiste 42 giorni. Sopravvive a due operazioni. A tre “bagni”. La voce di Daniela torna di piombo: “Sa cosa vuol direbagno? E’ come essere spellata viva”. Per salvare Emanuela, e le altre sei persone rimaste nel limbo del centro ustionati le hanno provate tutte. Coltivavano la pelle, ipotizzavano trapianti. L’ultima ad andarsene è stata Elisabeth Guadalupe Silva. Nelle foto è bellissima: lavorava in Italia per mantenere le figlie in Equador. Sei mesi sono un tempo infinito, nell’agonia di un letto di ospedale. Sei mesi sono un battito d’ali, quando è tua madre che se ne va. Roberta Calzoni, invece, non ha fatto in tempo a sapere nulla di sua figlia. Le è sopravvissuta, grazie a un innesto. Ma è morta nello stesso reparto. Ibitissam Ayad, 21 anni, ha perso padre, sorellina e fratello. Che aveva fatto in tempo a salvarsi, e a tornare indietro, per provare a salvare la piccola, di 4 anni. Un gioco feroce, l’incastro dei destini.
Per la maggior parte delle vittime della strage, il rito di commiato è stato brevissimo: tutti morti sotto le macerie di via Ponchielli, folgorata dalle fiamme come un mazzo di carte. Il Gpl non perdona: quando i superstiti entrarono nelle case, trovarono mura mangiate fino all’intonaco. C’erano ragazze, anziani, italiani, ecuadoregni, romeni, marocchini. Vite belle e pulite, di periferia, sogni coltivati la sera, addormentandosi con il metronomo sferragliante dei treni. Non c’erano vip o potenti, in quelle case lungo la ferrovia. Ora al banco degli impuntati, otto diverse società: una legione straniera di subbapalti intricata come una foresta. C’erano Le ferrovie di Moretti, certo. Ma anche la ditta polacca che ha costruito i vagoni, la Pkp; la ditta milanese che aveva revisionato il primo vagone, quella tedesca che si era occupata degli altri dodici. Le cisterne del convoglio, da cui è fuggito il gas che ha innescato l’incendio, erano della multinazionale americana Gatx (ma recano l’insegna Kvg, una controllata austriaca). Sulla stessa tratta, a dicembre dello stesso anno, un automobilista vide prendere fuoco lo stesso treno: in questo paese il sangue non insegna davvero nulla. Ibitissam però ha avuto un figlio. Lo ha chiamato Mohamed Hamza. Come il padre, come il fratello. Ecco perché Enrico Rossi, presidente della regione Toscana non scherza: “Oggi sarò davanti a Montecitorio per protestare. Se vogliono evitare ogni rischio basta il nostro emendamento. Quello che esclude le stragi dalla prescrizione breve. No dovrebbe essere difficile, no?”. Daniela Rombi prende un solo respiro: “Ci hanno tolto tutto il tempo di 32 vite. Ora a questo processo non possono togliere un solo secondo”.

Luca

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18 commenti »

  1. Caro Telese, ecco un articolo in cui i tuoi lettori si potrebbero sbizzarrire in discussioni sensate,commenti,considerazioni pro o contro questa ripugnante legge che stà per essere votata. Cosa leggeranno,invece,i visitatori di questo blog?ecco: lo Xenofobopensiero del nulla,la Margherita sensa capo nè coda,la Zanzara in cattedra (troppo bassa per arrivare a pungere qualcosa),l’intellettuale Tenna impegnato a far conoscere al mondo la sua cultura,solo per citare i più assidui. Un lettore occasionale del tuo precedente articolo sul precariato,prima di scrivere il suo intelligente e sensato intervento,scrisse che gli si era accapponato la pelle a leggere i commenti scritti a quel momento. Caro Telese, continua a scrivere i tuoi pezzi godibili per il sottoscritto e schifosi per qualcun’altro,ma ti prego,toglici lo strazio di leggere quello che viene poi scritto sotto!!!!

  2. stralci da Il Giornale

    Ecco l’ipocrisia del Pd: boccia il processo breve, ma fino a ieri lo voleva…
    di Domenico Ferrara
    Il Pd tuona contro il processo breve, che oggi si vota alla Camera, ma dimentica che furono i Ds a proporre un ddl nel 2004 che prevedeva le stesse cose del ddl Alfano. Con un’eccezione: la prescrizione valeva per tutti i processi
    ………………….Ebbene, cosa prevedeva il ddl? Praticamente provvedimenti simili a quelli presentati dalla maggioranza attuale, come i limiti di tempo per ogni grado di giudizio: due anni per il primo grado, due per l’appello, due per il terzo, per un totale di sei anni di processo. E se i termini vengono sforati? Prescrizione, così come prevede la proposta del Pdl. Ma con un’eccezione abbastanza rilevante però. Nel ddl diessino la prescrizione riguardava tutti i processi, indistintamente, salvo che non fosse stato più conveniente all’imputato applicare la vecchia normativa. Al contrario del ddl attuale che prevede almeno l’esclusione dalla prescrizione per i reati più gravi come terrorismo, mafia, pedofilia, sequestro di persona, sfruttamento della prostituzione minorile, stragi.

    Il testo di legge diessino era chiamato “Disposizioni in materia di prescrizione del reato alla luce del principio di ragionevole durata del processo” …………………………Il ddl alla fine non andò in porto, ma siccome repetita iuvant, appena due anni dopo, precisamente il 26 luglio 2006, la senatrice Anna Finocchiaro, presidente del Pd, firmò il ddl numero 878 insieme a Brutti, Calvi, Casson e Pegorer. E cosa prevedeva questo nuovo testo? Le stesse cose del ddl diessino precedente. …………………………
    Ma non è finita qui. Cosa prevedeva il programma elettorale di Veltroni del 2008 in tema di giustizia? Al punto 4, intitolato “Diritto alla giustizia giusta, in tempi ragionevoli”, sono elencati una serie di provvedimenti speculari a quelli proposti dalla maggioranza di governo attuale ………………………….
    Ma poco importa se è proprio per ottemperare alla richiesta dell’Ue di “ridurre i ritardi in ambito civile, penale e amministrativo” che il ddl della maggioranza di governo trovi parte del suo fondamento. “Il punto è che, se Berlusconi non ci fosse (però, come sarebbe bello!), questa norma sarebbe l’unica ragionevole tra quelle che compongono il disegno di legge Alfano”: sono parole dell’ex magistrato Bruno Tinti che le scrisse sulle colonne de Il Fatto il 31 agosto 2010. “È per questo che qualcuno dovrebbe spiegare al Pd che accanirsi sull’unica norma ragionevole contenuta nel progetto Alfano non è molto intelligente”, conclude Tinti. Insomma le parole del giornalista Tinti sono la prova provata che quello che conta è andare contro il presidente del Consiglio e strumentalizzare un provvedimento che, al netto del premier, che pure certo ne guadagnerebbe, migliorerebbe comunque la giustizia e i diritti dei cittadini. Anche quelli che votano Pd.
    _______________________________________________
    Allora, per accogliere l’ivito di Guidoriccio a discutere dei temi evitando di fare i buontemponi o i provocatori ad oltranza, può dire Telese la sua sulla veridicità di questo articolo, sulle differenze e sui punti comuni tra i due ddl (centro destra attuale e ex centrosnistra) e ci vuole dire cosa pensa del prevedibile sdegno odierno del pd? E’ pienamente giustificato o c’è una qualche falsità come qualcuno sostiene, ad esempio in riferimento ad Anna Finocchiaro?

  3. Caro breny,il tuo discorso non farebbe una grinza,se nella legge non ci fosse inserito un piccolo particolare cioè quello dell’ulteriore abbassamento dei termini per gli incensurati,che,tradotto in soldoni,vorrebbe dire : tutti a casa con la fedina penale di nuovo pulita e pronti nuovamente a delinguere per poi tornare poi tutti a casa. O mi sbaglio?

  4. Egregio guidoriccio
    il personaggio da lei ritenuto un intellettuale aduso a mostrare la propria cultura, altri non è che un anziano pensionato che esprime il proprio pensiero, giusto o sbagliato che sia. Ma se lei ritiene che non sia un mio diritto farlo, le ricordo che in democrazia, anche gli asini hanno il diritto di ragliare…!

  5. Guidoriccio, in verità questa materia io la conosco proprio pochissimo e sto leggendo e ascoltando un po’ qua e là per farmi un’idea mia.
    Ieri sera, ad esempio, a Exit ho sentito Travaglio (e non solo) soffermarsi su questa questione degli incensurati che, secondo lui e secondo esempi che ha fatto, godrebbero di una posizione privilegiata quindi ingiusta.
    Probabilmente è vero, peroò mi chiedo ANCHE se essere incensurati non possa comunque avere un valore ai fini processuali, come è poi sempre stato mi sembra.
    Per questo chiedevo a Telese una disanima un po’ più approfondita.

  6. forse è meglio DISAMINA.

  7. Vedi,caro breny,quello che tu chiami “valore ai fini processuali per gli incensurati”c’è già ed è una consistente riduzione della pena qualora l’incensurato venga condannato nel processo (pacchetto delle attenuanti generiche). Con questa ti faccio un esempio : mettiamo che io organizzi una truffa (cosa abbastanza semplice nel mondo attuale,in cui,i coglioni sono in maggioranza rispetto ai furbi,purtroppo).Ebbene,non essendo un reato grave,una volta scoperto,con un buon avvocato mando il processo per le lunghe. Vengo prescritto e la fedina mi torna pulita. A questo punto posso ricominciare il lavoro dove i carabinieri me lo avevano interrotto. Potrei anche mettere su una impresa,tutta in nero,magari facendo anche a meno di tutti i dispositivi di sicurezza, tanto se dovesse morire qualcuno ne uscirei comunque alla grande. Ti capisco e ti rispetto,ma ti capisco un pò meno quando porti a sostegno di verità assoluta gli articoli di giornalisti del”Giornale” o di “Libero”.

  8. no no Guidoriccio, hai frainteso: io ho riportato l’articolo del Giornale solo per chiedere un parere a Telese (che tra l’altro conoscerà più di un qualcuno da quelle parti, visto che ci ha lavorato per un decennio).
    Poi, perrrr carità, non pendo dalle “labbra” di nessun giornale o giornalista, cerco di trattarli tutti come semplici fonti, non ne ho uno in particolare di cui mi fido al 100%.
    Comunque approfondirò e mediterò, ciao.

  9. Don Chisciotte ed i fantasmi del regime

    Caro Telese, approfondiamo il tema in modo diverso :

    mi ha sempre affascinato la figura di Don Chisciotte, tanto che l’ho ritratto, a modo mio, diverse volte nel tempo.
    Che c’entra qui don Chisciotte ? Attuale più che mai. Come ogni profonda allegoria umana che la grande letteratura ha saputo produrre. Banalizandolo direi che Don Chisciotte è un cavaliere ma certo di alti ideali e non dei più bassi livelli come altri cavalieri dei nostri tempi. Infatti lotta eroicamente per la giustizia che altri invece calpestano ….E’ un personaggio che ama intensamente , sinceramente senza avere un partito dell’amore . Crede in un ideale profondo di armonia e rispetta in massimo grado ogni donna . Ha una grande dignità cosa di cui ci sarebbe oggi un gran bisogno e soprattutto possiede grandi valori.
    Infine, e questo è forse il suo limite, rischia l’isolamento e l’astrattezza, la frustrazione .Eppure, anche in questi istanti ,non si intrattiene mai nelle sale del piacere con donzelle mercenarie .
    Il nostro Don Chisciotte non conosce malizia è un povero ma onesto uomo, perciò incarna lo spirito di molti di noi, l’anima di un’Italia migliore in lotta con se stessa ma che purtroppo non osa scendere in campo per lottare insieme a lui .
    Naturalmente Don Chisciotte è molto di più: la sua anima è pura arte, è creatività visionaria, sognante, prorompente, rivoluzionaria. Il suo aiutante più fidato non è un avvocato , ma un uomo comune, concreto eppure aperto con un vecchio ronzino senza predellino.
    Don Chisciotte ha un cuore libero ma rispetta le visioni altrui e non ha un partito delle libertà presunte.
    E’ l’archetipo del viaggio all’interno di se stessi, di una coraggiosa discesa , non in campo, ma nei meandri oscuri della psiche, tra le luci e le ombre, sempre in lotta col crepuscolo e l’imbrunire fino all’orizzonte estremo dei nostri sogni .
    E’ la solitudine della sana follia ma non è malato di onnipotenza ..
    E’ sincero e non racconta mai barzellette scadenti.
    Per questo lo amo.
    E’ molto altro ancora e Cervantes mi perdonerà per averlo così banalizzato.

  10. PROCESSO BREVE?

    in italia se i magistrati facessero i giornalisti “con i loro tempi”, oggi 14 aprile 2011, in prima pagina ci sarebbe la caduta del fascismo.

    mi capito’ di chiedere una copia di un documento in un tribunale,……………………dal piano superiore nove giorni!!!!!!

    ho sentito di parlare la prima volta di ruby lo scorso gennaio, si e’ gia’ svolta la prima istruttoria, la seconda a maggio.
    SONO “20” ANNI CHE’ E’ SUCCESSA LA TRAGEDIA DEL MOBY PRINCE….,col processo breve andra’ in prescrizione………..bha!

  11. non ci resta che Napolitano

  12. ….sinceramente, se berlusconi avesse commesso cio’ di cui lo accusano lo vorrei in galera ed alla svelta, gia’ perche’ la giustizia per essere tale dovrebbe anche essere “veloce”…………………….al delitto di via poma e’ stata fatta giustizia……”24” anni…… ma poi sara’ stato lui? la Franzoni “non poteva che essere lei”…. ma le prove del delitto? e cosi’ pacciani, ve lo ricordate? il mostro di firenze roba degli anni 70 finiti alla fine del 90,etc. etc., senza contare che l’80% dei delitti rimane impunito.
    E’ il male della pubblica amministrazione: passaggio di proprieta’ di una vettura al pra “6” mesi e 450€ in una qualsiasi agenzia privata 2 ore ; in germania 1 ora e 26 €, in francia 1 ora e 22 €. catasto immobiliare italiano aggiornamento medio “6” dico “6” anni, neanche in tunisia.
    si dira’ mancanza di personale: ma se i partiti negli ultimi 60 anni hanno fatto a gara per ottenere consensi con posti pubblici
    inventando concorsi che hanno generato un surplus di personale imbarazzante( centinaia di cause sindacali in quanto molti dipendenti antipatici ai vari capi di turno venivano condannati a far niente).
    Diciamo la verita’, nel nostro paese manca la credibilita’ di qualsiasi entita’ pubblica e chiunque tenti di difenderne anche solo una di esse, si rende, agli occhi di chi lavora davvero ed e’ vittima delle ingiustizie, ridicolo.
    Ridicolo e’ il bunga-bunga ed il tempo breve, ma altrettanto ridicolo e’ chi fa demagogia sui disgraziati per propri fini politici.

  13. @ margherita

    concordo, al momentoil capo dello stato e’ l’unica istituzione credibile e seria

  14. Giù il cappello per Angelo!!!…La metafora che ha scritto dovrebbe essere un cazzotto nello stomaco per molti e la scintilla che accende il cervello,per altri. Grazie ,pensando a quello che Cervantes avrebbe potuto scrivere se vivesse nei nostri giorni.

  15. Grazie a te Zanzara..

    in merito a Napolitano purtroppo non nutro la stessa fiducia , ci fosse stato Pertini penso che le camere sarebbero già state sciolte col caso Ruby ,gli attacchi alla magistratura e la compavendita di parlamentari .
    La mia impressione è che qualcosa lo blocchi ,così si limita ad un colpo al cerchio ed uno alla botte.
    Mi aspetterei di più sinceramente. Se qualcuno organizzasse l’invio di lettere di cittadini al capo dello stato forse Napolitano oserebbe di più ,
    ma vedo che nessuno nell’opposizione ci pensa…

  16. E’ lecita la difesa Telese. Quello della magistratura politicizzata è un attacco allo stato.
    La legge ad personam…fa schifo…ma fa più schifo la persecuzione politica sistematica.
    Questo articolo è una dimostrazione di un’impotenza intellettuale allucinante. Vuoi parlare di stragi? bene fallo in modo corretto…ma ci riesci una volta?

  17. Ho visto da Vespa che la prescrizione, per l’incidente di Viareggio, passerà da 25 anni a 23.5/24 anni, per la Tyssen stessa modesta riduzione.
    Ho letto l’articolo e mi sono commosso.

    Telese conosce benissimo i dati sopra riportati e comunque alla fine ha drammatizzato lo stesso insinuando che se andranno in prescrizione la colpa sarà di questa nuova legge.
    L’obbiettività?

  18. L’alternativa
    in mano ai brigadieri

    di Stefano Cappellini
    “Facciamoci del male. Asor Rosa propone un golpe, un governo militare d’emergenza per liberare il paese da Berlusconi. Non è uno scherzo. E nemmeno una pazzia isolata. È solo l’ultimo atto di mutazione antropologica di una sinistra, o pseudo-tale, che ha seppellito la questione sociale e trasformato l’alternativa al Cavaliere in una faccenda di manette e tribunali. Che alza lo share e la tiratura. Ma non riempie le urne.”

    Consiglio il proseguimento della lettura dell’articolo dell’ottimo direttore Cappellini.

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