Il Fatto Quotidiano

3 Marzo 2011
Il nuovo Mistero Buffo

Si comincia con battute folgoranti come questa: “Il ministro Sandro Bondi è un caso clamoroso di cervello fuggito dall’Italia. Infatti il cervello, come si può intuire, è all’estero da tempo: ma il corpo, purtroppo, è rimasto a far danni qui”. O da stoccate al vetriolo come questa: “Trovo seria la scelta della camorra di chiamarsi ‘criminalità organizzata’: evidentemente sentivano il bisogno di distinguersi dal ministero della cultura”. E allora vai, una sera, a vedere il nuovo “Mistero Buffo” di Paolo Rossi, per scoprire che l’omaggio (dichiarato) alla più celebre piece Dario Fo, è diventata il pretesto per una meravigliosa, dissacrante digressione nell’Italia contemporanea, lo spunto per costruire un bestiario del tempo berlusconiano, in cui un nuovo stranissimo grammelot (“Quello di Dario è padano, il mio è triestino, ma contaminato con l’inglese basic”) e la forma narrativa delle scritture sacre (e molto aprocrife), rielaborata dal re dei monologhisti satirici, producono un esilarante “Vangelo secondo Ruby”. E allora vai al teatro Vittoria di Roma (chi volesse ha tempo fino a marzo) a vedere questo strano mistero Buffo che si contamina continuamente con la realtà, cambia di sera in sera, “perché noi raccontiamo il mondo che sta lì fuori”. Così vedi questo strano spettacolo che a tratti diventa vertenza civile: “Confesso che sono in dissenso con il sindacato degli attori di teoricamente faccio parte. Se non altro perché, nell’anno in cui ci sono stati i più massacranti tagli al mondo teatro, sono riusciti a proclamare una unica giornata di protesta. Sapete quando? Di lunedì, quando le sale sono chiuse!”. Controproposta: “Per noi lo sciopero non è fermare la fabbrica. Ma recitare gratis”. Vai a vedere quel finale incazzato e fiammeggiante in cui Paolo Rossi, mentre il suo alter ego, chitarrista e partner (Emanuele Dell’Aquila) sul palco inizia a pizzicare gli accordi furibondi dei Depeche Mode (nella versione elettrica di Marylin Manson) e in cui la scena allestita dalla regista Carolina De La Calle Casanova è la più sobria che si possa immaginare. Un Ciao della Piaggio (che secondo l’inverosimile versione di Paolo è stato rubato dai teatranti per arrivare sulla scena), una grande vela, un piccolo palco sul palco: “E’ il corredo minimo dei saltibanchi. Così – scherza Rossi – siamo già pronti: quando il ministro ci metterà sul marciapiede lo prendiamo e lo montiamo in mezz’ora”. E poi un manichino di emigrato, Goran (destinato ad essere crocifisso in scena “in omaggio alla Lega”) che “Rappresenta tutti gli immigrati destinati a fuggire in questi tempi feroci”. Paolo sorride: “Pensate che anche Cristo era clandestino, e infatti quando le fermavano ai posti di blocco spiegava: ‘Sono un extracomunitario di Betlemme”. Una delle prime meravigliose affabulazioni della serata, è lo sbarco (simulato) di Rossi, del suo chitarrista (e del manichino) a Salò, con i tedeschi che vanno sul lago convinti di essere sull’Adriatico (“Lo vedi che è l’Adriatico? Infatti arrivano i boat people”). Una delle cose che non si possono descrivere, è la camminata ansiogena e nervosa del giovane Cristo (cattivissimo) che, accompagnato dagli accordi di Jesus Christ super star, si apposta dietro gli angoli per picchiare i figli dei ricchi. Poi, ogni tanto, affiora Berlusconi. “Ho iniziato a prenderlo per culo nel lontano 1982. Ancora non ho capito se ci ho visto giusto o se ho portato sfiga…”. Oppure: “Sono nano come lui. Ma, come è noto, non tutti i nani vengono per nuocere”. E ancora: “Cristo si differenziava da Berlusconi per una cosa: aveva capito che i miracoli si fanno. Ma non si promettono”. La seconda cosa che non puoi raccontare è la parlata sbilenca “(Ahhg, contaaaadinoohh”…) del prete che spiega al povero che non può coltivare la terra, perché è del padrone di tutto, l’imperatoreeehh, quello che ha protetto la nipote del gran visir di Alessandriaaah chiamaaaatah Ruuuby, ahhhg…”. E poi, quando il pubblico ha appena finito di ridere per una raffica di battute, cambia il passo con il meraviglioso monologo di Lucia Vasini, sulla deposizione: drammatico, duro, appassionante – una rasoiata – e tu te ne resti lì, in sala, con la pelle d’oca. Questo mistero Buffo in cui i prepotenti vincono ma i poveri resistono (a colpi di forcone), in cui l’ultima cena è una grande ubriacatura in cui “il Jesus” decide i posti a tavola dicendo “Mettiamoci così, proprio come nel quadro”, è il ritratto dell’Italia di oggi. Che si chiude con la preghiera amara del comico, che poi è lo stesso ex ribelle, già ex contadino, già ex povero, reincarnato per il miracolo extraevangelico di un Dio ubriaco: “Signore, fa che continuino i soprusi, le miserie e le violenze, perché finché continua così noi comici avremo sempre da lavorare”. Morale: “E’ vero come dice Tremonti che con la cultura non si mangia. Ma con la cultura impari a difendere i tuoi diritti. E se impari a difendere i diritti, poi, in qualche modo, a fine mese qualcosa mangi”. Ce ne fossero di buffoni come Paolo Rossi, nell’Italia dei nuovi poveri, dei nani e dei sultani.

di Luca Telese

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19 commenti »

  1. Deridere il proprio paese, evidentemente, è diventato il passatempo dei politici, media e comici vari. Pare quasi che questi signori concorrano tutti al più famoso dei premi, – il mongolino d’oro – Io, per lavoro, ho girato quasi tutto il mondo, e mai, dico mai, ho sentito qualcuno parlare male del proprio paese, anche se, in quel momento, magari, vi erano dei problemi di vario tipo creticati aspramente dai media esteri. Ora, mi viene da pensare a quel povero Garibaldi, e a come si rigirerà nella tomba, visto che ha riunito L’italia senza modificare il carattere autodistruttivo degli Italiani, sempre più esterofili e sempre meno orgogliosi di essere Italiani…!

  2. Slitta la decisione del gip sulla casa di Fini…
    Berlusconi provoca : alla gip per non slittare andrebbero messe le CATENE…

  3. @Tenna

    Magari sbaglierò, ma secondo me a Garibaldi girerebbero molto più per i Leghisti.

  4. @ Giacomo.
    A Garibaldi gireranno molto nel vedere quanto piace agli Italiani denigrare il proprio paese, e non certo perchè i Leghisti pretendono il -Federalismo Fiscale-, il quale, sarebbe una buona legge venisse applicata onestamente, cosa che dubito, visto i cialtroni che ci sono al governo e all’opposizione. Se all’estero ti permetti di parlare male di quel paese in cui sei andato per lavoro o per diletto, minimo, ti guardano di storto: in Italia, ce la ridiamo come dei perfetti imbecilli, dopo aver teso la mano e preso la mancia, tanto siamo abituati a prendere pesci in faccia da tutti gli altri stati. L’onore…, mica si mangia… dicono taluni, coloro che L’italia se la venderebbero solo per tornaconto personale…! Mi piacerebbe sapere a quanti Italiani, nel sentire l’inno, vengono ancora i brividi sulla pelle: “l’uno per 1000…?”

  5. Paolo Rossi piccolo grande uomo.

  6. A me quando sento l’inno vengono i brividi per l’emozione, ma quando vedo i leghisti all’opera mi vengono altro tipo di brividi…sarò sbagliato io?

  7. La satira è l’arte di raccontare la verità con descrizioni ridicole e grottesche di personaggi e fatti che hanno dato l’occasione per farlo, se questo in un paese democratico è un delitto, allora siamo messi proprio male ! Far quattro risate non ha mai ucciso nessuno e non è parlare male dell’Italia.Esempio se un vecchio di 74 anni racconta che non è vero che è andato con una minorenne perchè quella ragazza è stata registrata due anni dopo la sua nascita e di conseguenza era maggiorenne, questa non è satira ….è riportare una dichiarazione.Ma se il buffone dice che erano due minorenni consenzienti e quindi non è reato, perchè il signore è stato registrato 57 anni prima e non si era mai accorto di essere cosi vecchio….questa è satira anche se misteriosamente fanno ridere tutte e due.
    @ Tenna :Quando vai in giro per il mondo, chiedi ai tedeschi chi è Matze Knop, agli inglesi chi è Charlie Brooker e in Francia prova a vedere Full Chanel e noterai cosa pensano di noi grazie al Silvio Nostro e del fido scudiero Sandro Maximo Bondi eroe di Pompei

  8. Rossi è un evidente segno che la medicina ha fatto progressi enormi negli ultimi anni.

  9. @Tenna

    FALSO.

    Se Garibaldi fosse vivoor nutrirebbe il disprezzo più assoluto verso i Leghisti, e verso i loro complici.

  10. @ Giacomo.
    Gli idealisti, caro Giacomo, non sono mai complici, ma vittime di chi hanno votato: lega, sinistra, destra o centro, se questi poi stravolgono alla base le promesse fatte e per le quali hanno avuto le preferenze.

  11. @ Tenna

    sei un prodotto tossico del qualunquismo italico. Fatti un opinione, non è mai troppo tardi.

  12. Un invasione di stranieri tra cui alcuni criminali e qui stiamo pensando a un attore FALLITO come Rossi.

  13. @ DeadMan 87
    Una cosa è certa: mi sono fatto un’opinione precisa sul tuo modo di rispondere…! Distinti saluti.

  14. Una bellissima notizia:Il consiglio di Stato ha accolto l’istanza della Regione Sardegna e di Italia Nostra e pertanto la necropoli di Tuvixeddu(Cagliari) con le sue tombe puniche, sarà salvata dal cemento.Grande soddisfazione per Soru e tutti noi Sardi che crediamo nella tutela dell’ambiente;dispiacere invece per i mattonari.A titolo di cronaca L’unione sarda non ha dato grande risalto alla notizia .Chissà perchè……….

  15. Paolo Rossi cultura ?? NON BESTEMMIAMO . la spettacolo di paolo rossi UNA BOIATA PAZZESCA !!!!!!

  16. @Tenna

    Non vedo cosa c’entri quest’ultima strana giravolta sul fatto incontestabile che Garibaldi fosse vivo oggi combatterebbe la Lega con tutte le sue forze.

  17. Prego il webmaster di cancellare gli interventi del Troll che si firma Umberto Eco.

  18. please don’t feed the troll!

  19. Paolo rossi candidato per rifondazione comunista alle ultime regionali in lombardia . E lo chiamano attore ? Cultura ? Solo propaganda comunistoide .

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