Il Fatto Quotidiano

4 Febbraio 2011
“Siete fortunati ad avere Silvio: lui non vi chiude”

“Ascoltate questo consiglio, cari colleghi de Il Fatto, voi Berlusconi ve lo dovete tenere stretto e caro….”. Dunque Giuliano Ferrara è tornato. Novello editorialista de Il Giornale (dopo averlo punzecchiato per anni), di nuovo consigliere politico di Silvio Berlusconi (dopo averlo criticato, anche aspramente). Di nuovo guru alla corte del sovrano. Torna in campo e dice che non rilascia interviste. Così spetta al cronista de Il Fatto andarlo a cercare nel suo regno, nella redazione de Il Foglio, per un incontro non convenzionale. Varchi il portone e la segretaria ti chiede subito: “Ha un appuntamento?”. No, non ce l’ho. “Allora mi spiace, non so… Fra l’altro ora non c’è nemmeno, è andato al bar”. Allora mi dirigo verso il bar di piazza Trilussa, a un passo dalla sede del Lungotevere. Dopo pochi metri il colpo di fortuna: me lo ritrovo davanti, sulla skyline del biondo fiume, mentre sta rientrando in redazione contornato dai suoi quattro cavalieri dell’apocalisse: i redattori del quotidiano lariano (nel senso di Veronica). Giulianone è inconfondibile e a suo modo elegante, come sempre: giacca e pantaloni di velluto, scarpe da ginnastica Asics, quelle di moda fra gli adolescenti con la zeppone sotto la suola, portamento incurante. Attacco subito bottone.
Come va?
Ciao, bene. Ecco qui un vero redattore fasciocomunista, eh, eh…
Chi?
Ma tu, chi altri? Fra l’altro mettete insieme tutti purché siano contro Berlusconi. L’ho scritto, è il T.T.B. …
Orgoglioso dell’epiteto, allora.
Guarda, non è colpa tua, scusa: ma appena ti vedo io mi sento male.
E perchè mai?
Perché penso ai dati di vendita de Il Fatto. Una tragedia.
Ti fanno star male?
Purtroppo sì, dicono vada benissimo. È vero che malauguratamente continuate a vendere?
Anche più di prima.
(Sfotte, finge un mancamento) Arghhhh…
Quest’anno abbiamo fatto proprio un bel bilancio, grazie.
(Nuovo sorriso) Ecco, vedi? È chiaro che anche in questo momento io sto lavorando per voi.
In che senso?
(Sorriso felino, sarcasmo) Ma non lo vedi? Sto andando nel mio ufficio per vedere come difendere Berlusconi, per approntare le strategie, come scrivete voi…
Non vedo la relazione…
(Beffardo) Eppure è facile. Difendendo Berlusconi, in fondo, difendo la vostra unica motivazione di acquisto presso i lettori. Sto salvando i vostri posti di lavoro e non siete nemmeno riconoscenti.
È vero, non lo siamo…
Noi berlusconiani lavoriamo notte e giorno per voi, lo sapete. Dovreste esserne più grati.
Non per deluderti. Ma credo che con un governo di centrosinistra venderemmo anche di più.
Ah ah, ah… Maddài… Non scherziamo…. Senza il Cavaliere di che cosa scrivereste? Come fate a divertirvi? Suvvia….
Con un altro potremmo scrivere, di certo più liberamente di La Repubblica, sulle eventuali nefandezze del centrosinistra…
Ma che dici? Non credo proprio…. A parte che sarebbero storie minori, piccoli abusi senza grandezza, rispetto alla figura del Cavaliere! Ma in ogni caso non ve le farebbero nemmeno scrivere, il punto è questo.
Chi, non ce le farebbe scrivere, scusa?
Loro: gli uomini del politicamente corretto, la burocratja.
Quelli del Pd intendi?
E chi sennò? Berlusconi come è noto è un politico liberale.
Molto liberale, chiedere a Minzolini…
Dài, non essere demagogico. La prova migliore di quello sto dicendo è che voi siate ancora aperti. Siete la testimonianza vivente della sua estrema liberalità, e non ve ne rendete nemmeno conto. Ma dove lo trovate un altro come Berlusconi?
Troppo buono…
Proprio voi, che scrivete male di lui ogni giorno. Con una passione maniacale e monografica. In realtà dovreste essere il suo fiore all’occhiello.
Ci dedicheremmo a chiunque governasse, non temere.
(Sorriso sarcastico) Ennò, cari! Non ve lo farebbero fare. Diglielo, a Padellaro, che con Berlusconi può fare quel che vuole, mentre con loro inizierebbero problemi seri.
Quali?
Dài, non fare l’ingenuo: vi blandirebbero, vi boicotterebbero, e alla fine, se proprio fosse necessario…. vi comprerebbero. Sono i metodi della vecchia scuola bolscevica. Ma perchè sei venuto a cercarmi?
Proprio per chiderti questo. Per intervistarti.
(Siamo arrivati in redazione. E lui, come stupito) Noooo… Non se ne parla. Non varcare questa soglia, per carità. (lo seguo sulle scale della sua mansardina)
Ma stiamo già facendola, l'intervista…
Come, che stai dicendo?
Pensa che bello questo attacco per il titolo: “Ferrara, Berlusconi è così liberale che siete ancora aperti”.
(Infilandosi nella stanza) Ma io non ho dato nessuna intervista, e adesso chiudo la porta del mio ufficio. Sciò, via!
Non ce la dai perché è per Il Fatto?
(Sorride mettendo mano alla maniglia) Ma che dici? Ho detto di no anche a La Repubblica!
Ce la caviamo in pochi minuti…
Ma tu stai scherzando! Io devo lavorare, devo dedicarmi alle strategie di difesa del Cavaliere, capisci? Non posso distrarmi…
Appunto, sono interessato alla materia.
(Chiude la porta scorrevole della sua stanzetta, un po’ ride e un po’ no) Aiuto! Soccorso! Carabinieriiii! Toglietemelo di torno che questo non se ne va! (Arriva il collega Alessandro Giuli, penna finissima, ma anche un marcantonio alto uno e ottanta. Giacca tirolese, tono cortese, e risoluto: “Dai, Giuliano ora non vuole parlare, non fa interviste”).
Ecco, ha ragione lui: questa come la pipa di Magritte, non è una intervista. Forse per questo mi pare interessante.

Luca Telese

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9 commenti »

  1. Al di là dell’ironia, ha ragione Ferrara.
    Avendo letto il Fatto dall’inizio e fino a un mesetto fa circa, mi sono confermata sempre più nell’idea che questo quotidiano – fatta salva qualche eccezione che pure esiste ma che non fa altro che confermare la regola – VIVA del fanatismo un po’fascistoide della maggior parte dei suoi lettori e che punti alla rissa, allo scontro violento.
    I pezzi di Travaglio ad esempio sono un’incitazione all’odio, all’intolleranza, al settarismo più fanatico, al disprezzo delle posizioni altrui
    Un giornalismo ragionato e non rozzo non farebbe vendere altrettanto, questo Padellaro e C. lo sapevano fin dall’inizio e hanno agito di conseguenza.
    Finchè dura quelli del Fatto potranno campare e campare piuttosto bene.

  2. Finchè dura il “Fatto quotidiano”potremmo leggere notizie,che ci piacciono o no, a differenza di altri giornali dove le verità si trasformano misteriosamente in veline di partiti o non notizie dei “poteri forti”. La vita è bella perchè è varia ma sentire parlare dei pezzi di Travaglio come incitazioni all’odio solo perchè scrive la verità forse non ha mai letto i giornali arcoriani.La gente ,come me,compra questi tipi di giornali perchè trova le notizie e su queste si forma un opinione.Da notare che questo tipo di giornale randella tutti e quelli più incacchiati,chissà mai perchè, sono i tromboni politicanti di sinistra. Figuriamoci se poi la gente, stufa della situazione economica e dello scempio che questi politici fanno tutti i giorni delle Istituzioni, spendono un 1 euro per guardare i vari cataloghi Valtur con i riassunti del Padellaro Fan Club……. preferisce giustamente comprare l'”originale” a 1,20.

  3. de te fabula narratur… quando dice farebbero come i bolschevichi, vi chiudono o vi comprano: meraviglioso, un vero caso di psicoanalisi, è una vita che Giuliano Ferrara vive da bolscevico e di disinformatja… Peccato che, come Lenin, sia un bolscevico intelligente

  4. Graziano, ammettiamo pure che il Fatto racconti cose che altri giornali non raccontano.
    Però è vero, secondo me, che il cosiddetto spirito giustizialista caratterizza un po’ tutto questo quotidiano nella sua generalità e a me non piace.
    Non mi piacciono i titoloni sparati in maniera rozza e che sono in gran parte già di condanna, poi io l’odio lo percepisco, non so cosa farci, sia da parte di molti giornalisti che vi scrivono, ma soprattutto da parte dei commentatori che piombano nel blog in gran parte con violenza e settarismo feroci (se ti ricordi un paio di volte la redazione, dopo aver redarguito invano i lettori, aveva chiuso il blog).
    Travaglio infine: secondo me la sua intelligenza e la sua sensibilità sono nettamente superiori alla media ma io penso che le utilizzi male, in maniera faziosa – una volta ho verificato personalmente il discorso del copia-incolla arbitrario che qualcuno gli rinfaccia – e i nomignoli, l’ossessione di offendere e di dare del servo a tutti, soprattutto ai suoi colleghi dei giornali della famiglia di B., questo per me è veramente insopportabile.
    E chiudo con una battuta: non so Telese quali e quanti esami abbia dovuto superare prima di essere accettato da Travaglio e C. per via di quei suoi ultimi 10-11 passati al Giornale !

  5. A la guerre comme a la guerre!
    O deve valere solo per gli altri?

  6. IN EFFETTI IL FATTO E TELESE SONO SPACCIATORI DI ODIO

  7. @ Rita
    Rispetto la tua opinione ma non la condivido ma non per questo ti considero un nemico o una mente da eliminare a dimostrazione che non tutti quelli di sinistra sono forcaioli.Quando vado a comprare un giornale mi chiedo se quello che leggerò mi può interessare e se le notizie che riporta sono vere o false e non per lo stile di scrittura del giornalista.Esempio Travaglio,per me è un genio, Telese no, ma sono due grandi giornalisti lo stesso.Non voglio trovare nei giornali notizie che mi fanno piacere ma la verità, perchè su quello io mi creò la mia opinione.Inoltre solo avendo rispetto verso i lettori, riportando verità, che un giornalista può avere l’autorevolezza di essere stimato.Se Marco Travaglio è il giornalista più conosciuto e più letto vuol dire che ha qualcuno piace.O no ? Perdonami la battuta ma io ne ho piene le tasche di questo buonismo alla Veltroni e company e quando uno viene trovato con le mani nella marmellata,e qualche volta grazie a quei rompicoglioni del Fatto Quotidiano, non devo aspettare 3 gradi di giudizio e 10 anni di processi, dove chi ha soldi e un pool di Avvocati la scampa sempre, per augurarmi che questi politici vadano a lavorare….possibilmente nei campi…. lontano dalle seggiole.

  8. Sono d’accordo Graziano.
    Sul buonismo alla Veltroni poi ancora di più!
    Io però Veltroni lo vorrei come fratello maggiore, perchè come persona mi ispira.
    Evidentemente, per Travaglio così come per tanti altri, è una questione di “gusti” e di punti di vista divers.i

  9. love telese

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