Il Fatto Quotidiano

28 Gennaio 2011
Ilda nel tritacarne

Alessandro Sallusti all’attacco di “Ilda la rossa” con la baionetta fra i denti. Ovvero: la saga del giornalismo vendicativo 6.0, l’ennesimo capitolo del “trattamento Boffo” (Stracquadanio dixit) che il direttore più fedele al Cavaliere ama riservare ai suoi nemici. “Amori privati della Boccassini”, strillava Il Giornale ieri in prima, come se avesse sorpreso la pm della Procura di Milano in qualche lupanaio, o in una macchina oscurata dai fogli di giornale. Peccato che solo passando a pagina due e tre, si scopra di quale enorme e ridicola bolla di sapone si tratti, e si può intuire con quale imbarazzo due importanti firme del quotidiano di via Negri si siano ritrovati a rimestare bufale di terza mano.
Già, perché il crimine denunciato dal giornale è questo. “Nel 1982 la Boccassini venne sorpresa in atteggiamenti amorosi con un giornalista di Lotta continua. Davanti al Csm si difese come un paladina della privacy”.
Bisogna invece addentrarsi nella giungla di piombo delle due lenzuolate dedicate al caso per scoprire la prima verità che i titolisti si sono sforzati di occultare. Ovvero: la Boccassini a Palazzo de’ Marescialli venne assolta. E subito dopo, che la motivazione della sentenza non lasciava adito a dubbi: la prima sessione del Csm ritiene che il comportamento della dottoressa Boccassini non abbia determinato alcuna “eco negativa” né all’interno, né all’esterno degli uffici giudiziari, come provano le attestazioni dei colleghi della procura.
La terza verità, tanto per non lasciare margini all’ambiguità, la possiamo raccontare noi. L’altro protagonista delle “effusioni amorose” non era un animatore di serate Bunga Bunga, ma il ragazzo con cui all’epoca la giovane magistrata (oggi ha 62 anni) era ufficialmente fidanzata. E quel giornalista ora lavora al Sole 24 Ore. E basta leggere le stesse carte presentate come prove del misfatto da Gian Marco Chiocci per rendersi conto che tutta l’accusa sembra tratta da qualche commedia di costume della commedia all’italiana: rapporti di marescialli, maldicenze, un pezzo di bacchettonismo del paese bigotto che negli anni Settanta era ancora presente nella Pubblica amministrazione.
Ma allora perché un boomerang di queste proporzioni?
Non certo per una mossa sprovveduta, ma piuttosto per un calcolo scaltro, che prescinde anche dall’ondata di solidarietà corale che si è sollevata in difesa della magistrata. In difesa della Boccassini, infatti, ieri c’è stata una difesa fortissima. Luca Palamara ha commentato: ''Il metodo 'Mesiano' non ci intimidisce e non ci intimidirà: come Anm esprimiamo solidarietà ai colleghi di Milano e alla Boccassini che ha ricevuto un attacco di inaudita gravità da Il Giornale per la sola 'colpa di applicare la legge come prevede la Costituzione”. E il Procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati – il procuratore della Repubblica di Milano ha espresso “pieno sostegno e apprezzamento nei confronti dei colleghi coassegnatari del procedimento”. E ha fatto sapere di aver assunto la “piena responsabilità dell’inchiesta”, denunciando “le campagne di denigrazione e l'attacco personale si qualificano da soli”.
MA IL PRIMO postulato del giornalismo vendicativo è: mascariate, mascariate, qualcosa resterà. Bisogna prima di tutto colpire, e spiegare agli avversari del premier che nulla verrà loro risparmiato. E poi bisogna sollevare una nuvola di polvere grande, perché comunque può confondere le acque. E così dopo le bastonate al direttore di Avvenire Boffo, dopo le bastonate a Fini, dopo le riflessioni sui calzini del giudice Mesiano, dopo quelle a Italo Bocchino e alla sua compagna Gabriella Buontempo, dopo le stilettate a Di Pietro (per una vicenda poi archiviata), a Veronica Lario (la famosa prima pagina “Velina ingrata” e lo “scoop” del bodyguard), dopo la foto di due soli giorni fa per sputtanare Nichi Vendola (nientemeno che la foto – udite udite! – un bacio sulla guancia ricevuto da un gay con la barbetta al gay pride!) è arrivata l’ultima stoccata. Notizie spesso dopate, o vecchie, o addirittura non notizie. Ma che tutte insieme puntano a costituire una cornice, un clima, un ammonimento, un rumore di fondo: “Sono tutti uguali e pretendono di fare la morale a Berlusconi”.
Ebbene, per sfortuna di Sallusti, sarà difficile trovare fra gli avversari di Berlusconi, qualcuno che sia sfortunato quanto lui, circondato di mantenute e di finti-amici parassiti come lui.
E per sfortuna del Giornale, anche la carriera della Boccassini male si presta a mascariazioni, ingiurie e quadri a tinte fosche. Se non altro perché i giornalisti del quotidiano di via Negri in questo caso sono sfortunati.
Solo quattro anni fa, infatti, nel febbraio del 2007, proprio la stessa Pm, oggi accusata di faziosità o di immoralità, fece arrestare (insieme a uno dei migliori giudici italiani, Guido Salvini) un commando di quindici brigatisti che stava organizzando attentati.
Contro chi? Contro la sede di Libero, giornale all’epoca diretto da Sallusti e da Vittorio Feltri. E quale era l’altro obiettivo nel mirino? Botteghe Oscure? Macché, la sede di Mediaset. Feltri, che aveva vergato pagine e pagine per dire che “Con la Boccassini non salirei nemmeno in ascensore!”, fu costretto a un repentino voltafaccia: “Il merito della magistratura italiana, nelle persone della Boccassini e Salvini, permette un brindisi al posto di qualche funerale”.
Questo non impedì ai quotidiani di centrodestra di archiviare rapidamente tanta commossa riconoscenza: “È come la Fiom”, “È una ammazza-sentenze”, “Conduce abusivamente l’inchiesta”.
Ha commentato Marco Travaglio su L’espresso: “Ma non era bravissima? Appunto. Ha messo d’accordo le Brigate rosse e quelle azzurre”.

Luca Telese

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15 commenti »

  1. E questo è niente e solo l’inizio.Mi risulta, dai miei informatori personali, che Sallustri ha nel cassetto una foto di Ilda Bocassini al cinema con le dita nel naso,la foto di Marco Travaglio che ruba una patatina a Padellaro,il verbale di un pasticcere che denuncia Telese come nemico pubblico numero uno del mascarpone e anche una mia foto con “Il Giornale” in mano… in un campo … dietro una spinaia… leggermente accovacciato..con un atteggiamento sospetto….. e pensieroso.Non gli possiamo nascondere proprio niente a questo James Bond alla matriciana.

  2. Secondo me il vero capolavoro sono le ultime intercettazioni pubblicate da Libero….
    trascritte ad arte in modo da stravolgere il senso delle frasi, omettendo qui e là a proprio
    comodo…

  3. Non ti è proprio andato giù il battibecco televisivo avuto con Sallusti, vero Luca? Non sai quanto ho atteso questa tua ripicca a distanza e nel tempo … E si, ne ero certo che ti saresti scagliato contro di lui indirettamente, in modo che Sallusti non potesse poi risponderti, poiché, figurati se scende a leggere il tuo blog.
    A proposito della Boccassini, che tu difendi tanto perché il direttore del giornale avrebbe tentato di infamarla con un articoletto che ha visto soltanto la tua creduloneria, non certo quella delle persone normali, le quali, dopo la prima riga, lo scartano subito, essendo ridicolo. Ti voglio chiedere una cosa che penso stia a cuore a molti, oltre a me: ( Ti sei mai domandato se, almeno una volta, Berlusconi potesse essere innocente, e se quella parte, -non dico la Bocassini-, di magistrati politicizzati, non abbiano abusato giuridicamente della loro posizione? Sai cos’è che da fastidio di te, Luca, che non hai mai preso posizione in favore di un imputato, innocente fino al terzo grado di giudizio, che viene perseguitato, a torto o a ragione, come accade a Berlusconi. E questo, caro mio, è un atteggiamento che non fa bene ad un giornalista: indica essere assoggettati e non liberi di esprimere le proprie idee. Ora non venirmi a dire che tu non difendi chi delinque, poiché nemmeno io lo faccio. E’ solo l’aspetto persecutorio evidente, che dovresti combattere, poiché, è indubbio che esista, lo capirebbe anche un bambino.

  4. @Tenna Piero,

    il governo Prodi cadde a seguito di una inchiesta giudiziaria finita
    poi nel nulla….. quindi rimane da capire da che parte sta questa fantomatica magistratura politicizzata di cui parli.

  5. Antonio,
    HAI ELENCATO uno dei motivi di accanimento.
    LA VIVACE INTOLLERANZA IN ESSERE DA UN VETTENNIO TRA BOCASSINI/BERLUSCONI

  6. la magistratura merita il “petto” di tutte…

  7. sono l’unica che non ha mai fatto sesso con Fassino? evidentemente ho altro di meglio da farmi nel “festino”…

  8. @ Antonio
    Non sei bene informato, mio caro Antonio. La magistratura aveva indagato sua moglie, e visto che i ministri non avevano mosso un dito per salvarla, lui si dimise, più per ripicca che per altro. Infatti poi, la moglie venne mandata in domicilio coatto, se ben ricordi.
    Comunque sia, la magistratura, dovrebbe esimersi dal fare politica, non solo nei confronti di Berlusconi, ma di tutti: soprattutto dovrebbe secretare le indagini almeno fino al giorno del giudizio in tribunale, invece di farle uscire per convenienza sia d’immagine che di interesse. Chiedi a Luca Telese quanti soldi spendono i giornali per pagare notizie di prima mano…! A tutta questa gente che specula sul malessere altrui, bisognerebbe trattarli nello stesso identico modo, come indicava il motto: “chi di spada ferisce…. “

  9. propongo un opzione “doppio zero” Berlusconi- magistratura…visto che ormai siamo in piena guerra “sottozero”…

  10. @Tenna

    Lo sai che quello che scrivi su mastella è falso, vero?

    Mastella si dimise perchè aveva paura di essere fatto fuori dal nascente PD, ed uso l’inchiesta della moglie come Casus Belli. E’ notorio.

  11. Un magistrato rosso che amoreggia con un giornalista rosso? Strano! Chissà cosa si dicono all’apice dell’estasi dell’amore………

  12. Giordano, secondo me si dicono poco: di solito i rossi, quelli “seri”, sono gente spiccia e di pochi fronzoli….

  13. … ma Rita….. e la condivisione?….. e il mito del “veniamo insieme”?……e i “cioèamontedeldiscorsoalivellodipresadicoscienza”? Ma cosa diresti se avessero trovato Feltri che limonava con una magistrata di destra’? (scusa ma nell’esempio non ho potuto mettere un nome specifico……. non ne esistono…)

  14. Ecco, Il mito, hai detto bene Giordano!!
    Poi, In effetti, di magistrati che smaniano per far capire il loro piegare a destra non ne conosco neanch’io.

  15. …. mito perchè….. mai raggiunto? Oppps, mi sono lasciato contaminare dal berlusconismo…

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