Il Fatto Quotidiano

26 Gennaio 2011
Come si (ri)costruisce una delfina

E allora sarà il caso di interrogarsi su questo ennesimo gioco di specchi mediatico del berlusconismo: ovvero sull’epifania politica di Marina Berlusconi, la cui ipotesi di candidatura appare e scompare come un miraggio sulle pagine della stampa di centrodestra, addirittura sui giornali di famiglia, per essere smentita il giorno dopo, e rilanciata quello successivo.
Sarà il caso di interrogarsi sul culto dell’immagine, sull’iconografia del seno scultoreamente scolpito, grazie alle cure del chirurgo personale di corte – Angelo Villa – sempre alla ricerca del mito della fitness arcoriana e dell’idea che il mito di Fidia possa trovare una nuova incarnazione. E non è certo un caso che il décolleté pubblicato, con titolazione enfatica da Ventennio, su quel prontuario del culto di famiglia che è il Chi di Alfonso Signorini, sia diventato il simbolo di una ricerca e di una aspirazione: l’eterna idea di fondo del berlusconismo che la natura possa essere piegata alla volontà, e che si possa rovesciare la meravigliosa massima di Oscar Wilde secondo cui “Dopo i vent’anni ogni uomo è responsabile della faccia che si ritrova”, nell’adagio per cui, “Dopo i quaranta ogni uomo è responsabile del chirurgo che si sceglie”. Sarà dunque il caso di interrogarsi sulla costruzione e sulla ricostruzione continua di un mito, di un personaggio che due giorni fa è tornata in scena intervenendo sull’autore più importante della sua casa editrice come un elefante in una cristalleria: “Le parole di Saviano mi fanno orrore”.
Ieri un autore mondadoriano di punta come Corrado Augias osservava senza mezzi termini: “Non mi sfuggono le ragioni della sua affermazione. E cioè la sua discesa in campo”. Ma è davvero così? Ancora una volta, come spesso accade nella comunicazione del lessico berlusconiano ci si trova di fronte a messaggi apparentemente contraddittori, ma in realtà calibrati con sofisticazione. Ecco perché occorre riavvolgere la bobina, riconsiderare gli elementi, ascoltare le fonti, e provare a capire le ragioni di questa apparente illogicità. Ieri, Maurizio Belpietro, direttore di Libero, commentava l’ipotesi così: “Non ha senso. E mi pare altamente improbabile. Scrivilo pure, sono disposto ad accettare scommesse”. E anche Giorgio Mulè, direttore di Panorama, era non meno netto: “Bufala, bufala… Marina non ci pensa nemmeno”. Ma persino l’interessato numero uno, Alessandro Sallusti ieri spiegava: “Il mio titolo si riferiva alla ‘Discesa in campo’, nel senso della partecipazione alla polemica su Saviano. Non alla politica”. Un altro direttore – chiedendo l’off records – aggiungeva: “A Segrate i dirigenti della casa editrice sono impazziti. Il 75 per cento degli autori sono di sinistra: un altro intervento di questo tenore, o addirittura una candidatura vorrebbero dire esporsi al rischio di regalare il portafoglio dei best-selleristi a Rizzoli e Feltrinelli, che non aspettano altro, e andare in banca rotta”.
Apparentemente tutto lineare, dunque? Nemmeno un po’. Sallusti parlò per la prima volta dell’ipotesi di Marina in una intervista. Il giorno dopo con un titolo di prima pagina esaltava l’intervento della figlia del premier contro Italo Bocchino. Poi la prima frenata. Ma intanto ministri – ad esempio Stefania Prestigiacomo – e punte di diamante del polemismo di centrodestra (ad esempio Giorgio Stracquadanio) accreditarono in modo plateale la sortita del direttore del Giornale. Si era alla vigilia della prima fiducia a rischio, la rottura di Fini imponeva l’idea di cercare un piano B. L’idea circolava, era stata ventilata nei pour parler, aveva preso corpo quasi spontaneamente. Dopo questo primo sondaggio arrivarono le prime smentite, tutto fu congelato.
Eppure, tra gli uomini più vicini a Berlusconi circolava una battuta: “Sulla scheda si può persino cambiare simbolo, ma non bisogna cambiare cognome”. I consiglieri del principe si erano messi a studiare i casi in cui – ad esempio quello riuscito di Marine Le Pen – un padre era riuscito a trasferire il suo consenso integralmente sul suo erede. Il primo precedente illustre trovato era quello dei Kennedy (il che avrebbe tolto dall’imbarazzo di un paragone con una figura di estrema destra). Il secondo quello della giovane Marine (sic), in cui il nume tutelare restava formalmente e fisicamente accanto alla sua erede.
L’altro esempio, italiano, non a caso usato dal premier per sondare Umberto Bossi era quello del leghista Giancarlo Gentilini, sindaco di Treviso, capace di travasare tutto il suo patrimonio di voti sul fino ad allora anonimo Giampaolo Gobbo. La risposta di Bossi era stata quasi sorprendente. “Allora lo faccio anche io con il trota eh, eh…”. Battutaccia, certo. Che però rivelava che il leader del Carroccio non era pregiudizialmente contrario. Paradossalmente i malumori più profondi arrivavano dalla pancia di Forza Italia. Da Giulio Tremonti che di fronte a questa eventualità romperebbe il suo tacito patto con il Cavaliere. E da Ignazio La Russa, che considera questa idea come una sconfitta della politica: “Sarebbe una dinastia ereditaria!”. Si fanno persino dei sondaggi sulla popolarità di Marina e sulle sue potenzialità politiche e sono incoraggianti.
Poi però tutto viene congelato dopo la fiducia. Berlusconi riesce nel suo ennesimo colpo di reni. Ma tra febbraio e marzo potrebbe arrivare un rinvio a giudizio che metterebbe fine alla possibilità di impegno diretto del Cavaliere. Ed è per questo che la sortita di Marina contro Saviano aveva il lessico e la violenza di un’esternazione politica. Era un test. Intanto, però la notizia che Berlusconi ha discusso a Palazzo Grazioli è questa: Marina piace agli elettori di centrodestra sopra ogni aspettativa. Viene considerata – basta fare un giro tra i blog – giovane, grintosa e autorevole.
Proprio per questo, ieri, a chi chiamava per chiedere lumi, veniva data questa inverosimile giustificazione: “È solo una figlia che parla per amore del padre”. I compilatori del mattinale, poi, hanno recuperato questo meraviglioso aforisma di Mattia Feltri: “Biagi diceva che se avesse avuto le tette Berlusconi avrebbe fatto l’annunciatrice. Sbagliato: con le tette Berlusconi non è diventato una ragazza coccodè, ma l’italiana più potente del mondo”. Ovvero la 34esima nella classifica di Forbes.

Luca Telese

Condividi:

 

16 commenti »

  1. speriamo che marina salga al governo. cosi’ ad arcore si fanno le feste coi finti carabinieri , i dottori anzi i travestimenti da chirurghi plastici , i cuochi , tutti finti, tutti bonazzi, tutti dopo in televisione , con la triste storia del ragazzo nigeriano(per cambiare) molestato da piccolo da un comunista buddista moralista. e finalmente una donna al governo che varera’ nuove proposte anti stupro come le vagine puzzolenti ,appena una donna sta per essere stuprata emanano un odore terribile che distende il mal capitato, leggi per una scuola migliore dove gli alunni potranno ripetere le poesie studiate in diretta su mattino 5, i libri di saviano potranno essere usati come assorbenti esterni o interni a seconda della rilegatura, della ragazza ovviamente, ma soprattutto verra’ varata la proposta di legge che finalmente dara’ la possibilita’ a tutte di prostituirsi chiuse in casa propria oppure ad arcore fin dalla piu’ tenera eta’ e senza che nessun palloso di sinistra ti possa definire putt. viva viva la premier marina. SCUSATE L’IDIOZIA AVEVO SCRITTO SUL BLOG DI LUCA DEL FATTO UN MESSAGGIO RIGUARDO L’ARTICOLO CHE PARLAVA DELLE ARRAMPICATRCI SOCIALI , E INVECE DI INVIARLO LHO CANCELLATO. NON ERA UN GRANCHE’ MA MI ERA COSTATO UN ORA DELLA MIA INUTILE VITA, E FIN QUANDO LA PASSO A SCRIVERE ANCHE SE MOLTO MALE, SU ARGOMENTI CHE MI INTERESSANO MOLTO , SU UN BLOG D UN GIORNALISTA CHE M’INTERESSA MOLTO , MI SENTO MEGLIO, SCUSATE ANCORA

  2. MEGLIO POVERA E TRISTE ,CHE TRISTE PER COME TI SEI ARRICCHITA

  3. @ Telesina
    La tua ironia, è piaevolissima!

  4. Complimenti a Telesina,che ,in questo commento,ha dato prova di grande ironia.Dopo questa attestazione di simpatia vorrei chiederle cosa intendeva ,riferendosi a Soru ,in modo sarcastico,”ha cambiato gli alberi”
    Mi farebbe davvero piacere che mi sciogliesse questa curiosità..

  5. Speriamo… cosi la sera potremmo vedere la televisione in santa pace, senza interruzioni di un anziano signore “scatenato”,a cui alcuni magistrati curiosi e comunisti hanno tolto il gioco della PS3 Tromb Evolution.

  6. Speriamo… così i manifesti elettorali di una ‘mbriaca e con le tette di fuori faranno ancora una volta il giro del mondo e acquisteremo punti a livello internazionale

  7. telesina ho paura che lei stia meglio di noi sempre per la teoria che è meglio piangere in una Mercedes che in una 500

  8. INCHIESTA ESCLUSIVA
    La «Parentopoli» di Milano Ristorazione
    Mogli, figli e nipoti nella società che prepara e distribuisce i pasti nelle scuole. L’azienda: tutto regolare
    Mense, sospeso il direttore «Liquidazione troppo alta» (22 gennaio 2011)
    VIDEO – Le maestre: la pizza non si può mangiare (13 aprile 2010) INCHIESTA ESCLUSIVA

    La «Parentopoli» di Milano Ristorazione

    Mogli, figli e nipoti nella società che prepara e distribuisce i pasti nelle scuole. L’azienda: tutto regolare

    Il direttore generale, Mauro Bianchi. Ora è sospeso (Fotogramma)
    MILANO – Dopo i recenti casi di Roma (Ama, Atac e Cotral) e di Venezia (Actv) ecco la versione di «Parentopoli» in salsa meneghina. Accade dentro Milano Ristorazione, la società privata ma a capitale pubblico (99% comune di Milano, 1% Sogemi) che produce e distribuisce i pasti ai bambini di 450 scuole milanesi. Milano Ristorazione, finita anche nel mirino di una class action dei genitori dei bambini, conta oggi quasi mille dipendenti (di cui 6 dirigenti, 12 quadri, 154 impiegati, 796 operai). Per il presidente Roberto Predolin, da pochi mesi subentrato a Michele Carruba, quella di assumere parenti, seppur disdicevole eticamente è una pratica «legittima dal punto di vista legale». E cita una sentenza della corte di Cassazione che afferma «che ad un ente pubblico economico o una società per azioni, benché a capitale pubblico, totale o parziale, nonostante mantenga l’evidenza pubblica a vari fini, come quello ad esempio del controllo della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria o della responsabilità amministrativa dei loro amministratori, si applica la disciplina privatistica del codice civile». Tutto questo almeno fino al giugno del 2008 quando una nuova normativa (legge 133/2008) ha richiesto anche per le «spa pubbliche» la procedura concorsuale per le assunzioni. Ed allora? «Allora stiamo esaminando caso per caso i nominativi per verificare se ci sono stati abusi. A prima vista comunque si tratta di gente preparata… e le assunzioni (fino al 2008, ndr) anche se non condivisibili eticamente sono perfettamente legali», giura Predolin.

    Roberto Predolin, presidente di Milano Ristorazione (Newpress)
    I NOMI – E allora vediamo le parentele dentro via Quaranta. Cominciamo dal direttore generale, Mauro Bianchi, finito nell’occhio del ciclone in questi giorni e sospeso dall’incarico per via di una maxi-liquidazione di oltre un milione di euro che è riuscito ad ottenere sulla base di un vecchio contratto che l’attuale gestione ora contesta. Mauro Bianchi, arrivato a guadagnare 340mila euro all’anno (che poi si è ridotto in accordo con l’azienda a 200mila) poteva incrociare nei corridoi di Mi-Ri fino a dicembre 2008 il figlio Marco. Assunto nel mese di gennaio del 2005 (quindi regolarmente seppur senza concorso) come assistente ai refettori, Marco Bianchi è poi diventato capo spedizione per l’Expo di Saragoza. Spedizione che portò in Spagna 5 bar, un self-service e un fast food, tutti acquistati sul mercato perché non c’era una società che potesse affittare le attrezzature: totale 792mila euro. Costo per riportarli in Italia e chiuderne una buona parte inutilizzata nel magazzino: quasi 18mila euro. Spedizione scritta a bilancio con 1,2 milioni di perdite. Marco Bianchi si è poi dimesso ma è rimasta in società la moglie, Irina Vorontsova risultata idonea per l’ufficio relazioni esterne dopo un breve «training on the job». Era l’ottobre del 2005, (quindi regolare la sua chiamata senza concorso secondo la normativa citata da Predolin) poi nel giugno successivo è convolata a nozze con Marco Bianchi, ora è in maternità. «Mauro Bianchi, provenendo dal Comune era convinto che Milano Ristorazione fosse una sua creatura – afferma Predolin – e la gestiva come tale». Discorso a parte merita il panificio di Mombretto di Mediglia. Il centro per il quale Milano Ristorazione paga un affitto di 124.670 euro l’anno è gestito da Claudio Teodoro Agnusdei che ricopre il ruolo di direttore mentre il figlio Luca è il responsabile del panificio. «Più che comprensibile – dice Predolin – visto che si è deciso di prendere per intero un servizio dall’esterno per portarlo in Mi-Ri. Come lei m’insegna, quello dei panettieri è uno di quei lavori che si passa di padre in figlio. Non si poteva fare diversamente».

    NEGLI UFFICI – Ma se per i panettieri è normale trovare padre e figlio nelle stesse stanze forse lo è meno in un ufficio amministrativo incontrare una famiglia di ragionieri. In tutto una quindicina di dipendenti guidati da Achille Brivio. Nello stesso open space Brivio può contare sul lavoro di due impiegati di fiducia. Il figlio Roberto, assunto nel febbraio 2001 (quindi 7 anni prima che il regolamento imponesse un concorso), e la figlia Manuela, assunta nell’aprile del 2006. Ma non sono gli unici parenti in quel settore. Infatti, Ferdinando Busca, capo ufficio amministrativo (assunto nel 2001), lavora in ufficio con il cognato Ambrogio Giovilli (assunto nel 2007) che ne ha sposato la sorella. Nello stesso ufficio lavorano poi Roberta Mantegazza e la figlia Ramona, entrambe impiegate. Anche nell’ufficio tecnico figurano dipendenti parenti. Antonio Ginevra (in Mi-Ri dal 2001) è l’attuale responsabile. Il direttore dei lavori che gestisce gli appalti di manutenzione ordinaria è (dal maggio 2008) il fratello Giuseppe. Poi due cognate in settori diversi: Barbara Piani (nell’ufficio tecnico dal 2001) e Silvia Cesari, impiegata nell’ufficio del personale dal dicembre del 2000.

    L’ITER – Ad occuparsi delle relazioni esterne c’è Luca Radice che convive con Lorena Cruber, responsabile dell’ufficio del personale. In questo caso però l’amore sarebbe sbocciato dopo l’assunzione. Sorella del responsabile del personale è Luisella Cruber, responsabile dell’ufficio gestione di bilancio (assunta nel 2001). Nell’ufficio logistica, fino a qualche anno fa, lavorava Rosangela Refaldi. Al suo posto, la signora è andata in pensione, c’è ora la figlia Gloria Carminati (assunta nel 2008). Il responsabile dell’ufficio che si occupa della consegna dei pasti nelle varie scuole cittadine, è Damiano Minoglia. Invece sua moglie, Giovanna Stanchina, è un’impiegata del panificio (dal 2008). «Su alcune posizioni stiamo verificando se la data di assunzione è successiva al nuovo regolamento e se le procedure sono state corrette», afferma Predolin che ha voluto verificare nome per nome tutti i parenti che «qualche zelante» dipendente ha segnalato. Molte di queste «figure professionali» sono state inizialmente assunte da agenzie di lavoro interinale. Questa era la procedura. Bastava inviare un curriculum a Mi-Ri che girava i nomi dei candidati all’agenzia. Questa faceva i colloqui e poi assumeva con contratti a tempo. Alla scadenza dei contratti, dopo quindi un periodo di verifica, Mi.Ri procedeva con l’assunzione diretta. «Questo sistema non è il mio», puntualizza Predolin.

    LE REAZIONI – David Gentili, consigliere del Pd, ha chiesto la convocazione urgente della Commissione di controllo sulle aziende partecipate e un’indagine accurata rispetto alla gestione di Milano Ristorazione in questi anni: «Recentemente abbiamo chiesto al direttore generale del comune di Milano Antonio Acerbo – afferma Gentili – che verifichi la correttezza delle procedure di assunzione che fanno riferimento ad un regolamento del tutto inadeguato alla normativa vigente». Sullo stesso tenore Patrizia Quartieri, consigliere indipendente eletta nelle liste di Rifondazione Comunista: «Non era un obbligo per Milano Ristorazione assumere tramite concorso, è vero. Resta comunque un’operazione molto discutibile sotto il profilo etico quella che porta a trasformare una società al 99% di proprietà comunale in un ufficio di collocamento per familiari, parenti e affini». Al di là delle polemiche politiche certo è che nei casi di Parentopoli sarà risuonata ironica l’indagine sulla soddisfazione del personale che Mi-Ri ha commissionato nel 2004 e nel 2008 quando chiedeva ai propri dipendenti di rispondere a domande sulle relazioni con il proprio responsabile, sul lavoro di gruppo, sul senso di appartenenza e sullo spirito di squadra. Risultato? «La soddisfazione è pari a 78,8% in costante miglioramento dal 2005».

    Nino Luca
    aluca@corriere.it

    26 gennaio 2011

  9. Betrtolaso nipote del cardinale Ruini ?

  10. soru da presidente della sardegna vara il decreto salva coste: il blocco di ogni attivita’ urbanistica a meno di 2 km dalla spiagga. soru fa abbattere un bosco d 1500 alberi d eucaliptus e pini intorno ad una sua villa a pochi metri dal mare nella spiaggia d villasimius. la legge permetteva d costruire a chi ne avesse fatto la richiesta prima della sua attuazione. le grandi attivita’ poterono continuare a cementificare le spiagge .(un interessante servizio d mtv documentava i tanti stabilimenti ,alberghi balneari che sorgono a pochi metri dal mare di proprieta’ straniera muniti di qualunque negozio necessario a soddisfare le esigenze dei turisti. risultato: in sardena non entra nemmeno un centesimo. in questi centri si trovano pochissimi dipendenti sardi. sembra che si portino i lavoratori appresso sti qua . quindi niente lavoro) soru e’ stato indagato per false comunicazioni sociali e aggiotaggio che non so nemmeno che vuol dire. io mi ricordavo che aveva dichiarato che voleva sostituire i pini della sua villa con altri alberi perche’ i pini non sono sardi. ma onestamente non ho trovato riscontro a riguardo. soru per me resta un figo solo che gli ci vuole una badante che non gli faccia fare stronzate

  11. soru aveva detto che non si ricandidera’ finche’ non sara’ fuori dalle beghe giudiziarie

  12. @ Telesina
    Grazie per aver risposto al mio invito.Le cose che scrivi non sono corrette ma ,purtroppo, non posso ribattere punto per punto perchè la memoria non mi viene in soccorso e non vorrei anche io dire delle inesattezze.Di certo posso affermare che Soru,puntualmente, ha sempre dato delle spiegazioni convincenti alle numerose accuse che gli sono state mosse dagli avversari (vorrei ricordarti che i mass.media locali,Unione sarda e Videolina, lo hanno sempre osteggiato).Posso garantire che nel periodo in cui è stato governatore aveva nemici anche all’interno del suo partito,poichè risultava scomodo non essendo “mattonaro”, ed anche perchè il suo programma,innovativo e lungimirante,era volto ad eliminare sprechi e storture( auto blu,comunità montane fasulle,ecc) Per quanto riguarda “le sue beghe giudiziarie” la sentenza sarà emessa il 4 febbraio( il pm ha chiesto un anno) é vero che più volte ha dichiarato che non si sarebbe ripresentato in politica prima di aver risolto questa pendenza.Se ti va ti chiedo di cliccare WW Sardegna democratica e potrai scoprire delle cose interessanti.

  13. Bertolaso nipote del cardinale Ruini ?

  14. Mah, considerata la deriva peronista che sta imboccando l’Italia da qualche lustro a questa parte non me ne stupirei… Una specie di casta dinastica, terrificante… Però dubito che la figlia abbia il carisma del padre e che gli italiani vogliano ancora (una) Berlusconi tra le palle… Se la Lega lo mollasse, Berlusconi sarebbe finito politicamente e personalmente penso che lo mollerà non appena avrà ottenuto quello che le interessa..

  15. Dio ce ne scampi e liberi-Pensate che la politica di “costei”sarebbe diversa da quella di suo padre?Se credete che sia cosi,allora siete di quelli che pensate anche agli asini volanti ###Berluscone’s Sempre e comunque volta a difendere gli intere$$$$$$$i di famiglia e non i nostri,di noi tutti,povero popolo bue che crede alle fandonie(NON IO)di questa gentaccia .Da quando il padrone delle ferriere è stato pro suoi “sudditi”ILLUSI

  16. buono a sapersi cilios , non lo avevo mai visto sto sito, informarsi al di la delle proprie idee e’ sempre un bene soprattutto per le pigre come me

Lascia un commento