Il Fatto Quotidiano

22 Gennaio 2011
La maledizione del Lingotto

Non so per quale motivo il sofisticato comunicatore Walter Veltroni abbia scelto come colonna sonora del suo terzo Lingotto “la redention song” di Bob Marley. Forse, inconsapevolmente, parlava di quel di cui avrebbero bisogno lui stesso e i dirigenti del Pd, ormai passati al “ma-neanchismo” cronico e all’ermetismo incomprensibile.
Dopo il primo lingotto con cui Walter ha sepolto il Pds nel 1999, dopo quello con cui Walter ha sepolto il Pds nel 2007, infatti, Veltroni ha allestito una sontuosa coreografia con il presumibile obiettivo di seppellire – nel 2011 – anche il Pd. Una impresa non impossibile. Infatti l’ex sindaco di Roma (di cui nessuno può negare la simpatia e l’onestà intellettuale) è incapace di liberarsi delle sue ossesioni, dei suoi tic, dei propri limiti fatali. E sembra non aver capito che il tempo è passato anche per lui, la stagione della leadership è tramontata, e che costruire un plastico del veltronismo bonsai per rinchiudercisi dentro come in un fortino non è un antidoto al tempo delle occasioni che passano e che non tornano più (La citazione suggerita dalla redazione de Il Fatto è l’immortale Battiato: “Ne abbiamo avute di occasioni/ perdendole…./ Non rimpiangerle/ non rimpiangerle mai”). Ecco: loro invece rimpiangono il tempo in cui si sono illusi di avere l’Italia in mano e Berlusconi sotto controllo (si vede!). E così il crepuscolarismo veltroniano, al Lingotto, rimpiange e celebra la sua stessa eclissi. E ricasca – tanto per dirne una – sul difetto fatale, che nel 2008 era non nominare Berlusconi (“Il leader dello schieramento a noi avverso”) e che oggi è non voler nominare Ruby (Il nome della minorenne a noi indigesta). Se si prova a leggere le frasi che Veltroni ha detto sulle alleanze si sente bisogno del traduttore simultaneo. Sentite: “Penso che, in questa delicata fase della vita parlamentare, le forze di opposizione dovrebbero trovare più stabili forme di coordinamento e di consultazione che, nel rispetto dell'autonomia di ciascuno e senza prefigurare alcunchè, consentano di evitare forzature o violazioni del ruolo del Parlamento». Chiaro, no? Un afflato entusiasmante. Non meno incomprensible del motivo per cui nelle direzioni del Pd i veltro-fioroniani minacciano ogni volta sfracelli, e poi si astengono dal voto per non contarsi. Insomma, il veltronismo del Lingotto non trova uno slancio, o – per dirla in veltronese – una “vision”. Non rischia mai. Non riesce a parlare del berlusconismo. Non rspiega come uscire dall’immobilismo bersaniano. Si toglie un’unica soddisfazione: mostrarsi più vicino a Marchionne che alla Fiom (coraggioso). Il tardo-veltronismo vorrebbe essere il nuovo, e diventa – invece – l’ennesima declinazione del vecchio.

Luca Telese

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24 commenti »

  1. Ma non aveva detto che sarebbe andato in Africa? Io sto ancora aspettando…

  2. Sono quasi coetaneo del patetico Walter. Sono stato segretario di sezione del PCI, ma oggi sono costretto, a causa del livello di questi dirigenti, a riconoscere che dobbiamo ringraziare Fini se ancora in Italia possiamo sperare in un ritorno della democrazia.
    Fini al quale va il massimo rispetto – umano e politico – per il suo indubbio coraggio
    ( su youtube possiamo rivedere le immagini famose del “che fai ? mi cacci ? ” dette a Berlusconi in faccia e davanti a tutti).
    Invece il buon Walter ( voglio bene anche al personaggio manzoniano del Don Abbondio), purtroppo non è colpa sua se ha (e, soprattutto, non ha avuto ) il coraggio di dire le cose come stanno.
    Non so dove prendano però il coraggio di sostenerlo ancora in buona fede i tanti che lo applaudono e non gli chiedono conto dei tanti errori ( quello della candidatura Calearo, responsabile veltroniano, all’ epoca, della Lombardia ? ) è stato il suo capolavoro.
    No, anzi, non nominare nemmeno il signor B. ” il leader dello schieramento avverso “…
    Ancora oggi , purtroppo, la frase storica di Nanni Moretti, “con questi leader non vinceremo mai”, rimane attuale.
    Per il futuro,,,,,,spero di non essere costretto a votare Fini….
    francovitale-sociologo

  3. Ah ! dimenticavo !… Al Lingotto, presente anche Bersani: ” Non vedo distanze con Walter”. e questo è il guaio ! … per questo dicevo che Nanni Moretti ha (ancora) ragione. … e poi…. hai voglia di prendere 10.000.000 di firme… e dopo ? che si fà ?
    facciamo ridere i polli… anche Beppe Grillo ha preso tante firme… e Antonio Di Pietro….
    ma, insomma, gli errori non insegnano niente ?
    … onore al popolo tunisino…
    francovitale-sociologo

  4. Gente ve lo ricordate il mitico “I care” in occasione di un afllimentare congresso del PDS? E poi l’ancora piu’ patetico ” We can”, per candidarsi a essere l’Obama di Trastevere? Uolter tu vuo’ fa l’americano, ma si nnato in Italy, retta amme’ non ce sta gnente affa’…. Che pena. Una volta Cossiga lo bollo’ come il piu” grande esperto italiano del gatto Felix. Ecco, Veltroni non puo’ ambire ad altro… Un ebete del genere la sinistra poteva davvero risparmiarselo. Il vero problema e’ un altro: perche’ e’ ancora in giro a sproloquiare e la gente lo sta ad ascoltare? Perseverare diabolicum…

  5. caro luca ci sono puntate belle d IN ONDA , ma stasera la trasmissione ,la costa e soprattutto tu eravate fichissimi. oh ma a castelli cosa hanno fatto gli omossessuali? e la santanche’ sara’ andata dall’ imprenditore?

  6. veltroni aveva detto che dopo l’esperienza da sindaco lasciava la politica

  7. Valter Veltroni che, pacatamente e serenamente facendo fuori qualcun’altro, ha portato Concita De Gregorio a l’Unità, una che, da due anni e passa a questa parte, fa sempre lo stesso editoriale ….

  8. Bersani si da da fare: il paese ha bisogno di fatti !!!
    Morgan, Vasco Rossi, la Lettizetto e Lapo Elkan: e agli strafatti chi ci pensa????

  9. La caratura politica di Veltroni, che io giudico sportivamente di terza serie, rispecchia sicuramente tutta quella opposizione della quale ne è parte integrante, anche se, sovente, emerge per prendere una boccata d’aria diversa da quella che gasa il suo habitat naturale. D’altronde – come diceva la mia nonna – “per fare il pane, ci vuole la farina… E se la farina sta tutta nel sacco del padrone del vapore, non resta che usare ingredienti meno nobili, per panificare ugualmente.” Oppure: Ci sono tanti panettieri, giù per il corso; ma il più abile a panificare ottimo pane, è quel Fornaio sporcaccione che tocca indistintamente il sedere a tutte le sue clienti, le quali, alludono di potere ben sopportare tale affronto, vista la bontà dello sfilatino.
    Parlando del Walter nazionale, mi è sorto un dubbio: perché non si è recato in fiat, a fare proselitismo, prima del voto? Temeva la reazione che hanno avuto i lavoratori nei confronti di Bonanni o il suo raziocinio da giovane marmotta l’ha sconsigliato?
    Quanta ragione aveva quel regista che disse: (con questi dirigenti, non si va da nessuna parte!) A dire il vero, sono andati, si, verso l’eliminazione
    autogestita…!

  10. Non posso che sottolineare queste parole di Francesco Vitale:
    Sono quasi coetaneo del patetico Walter. Sono stato segretario di sezione del PCI, ma oggi sono costretto, a causa del livello di questi dirigenti, a riconoscere che dobbiamo ringraziare Fini se ancora in Italia possiamo sperare in un ritorno della democrazia.
    Fini al quale va il massimo rispetto – umano e politico – per il suo indubbio coraggio

    Concordo con il suo pensiero caro Francesco.
    Ma se ci sono delle persone che si sono sempre riconosciute nei valori della sinistra concordano a proposito di Fini, vuol dire che siamo alla frutta, perché di là non c’ è nulla.

  11. condivido tutto. la battuta che girava è esplicativa .
    Help!

  12. @Reccanello
    Forse confondi il coraggio con l’egoismo bifido di un eterno secondo che vestirebbe qualsiasi scarpa per vendicarsi, a torto o a ragione, di chi l’aveva piazzato nel congelatore della casa sita in Montecarlo. Rispetto umano e politico, poi…! Non ti sembra di esagerare? Forse volevi dire pena, umana e politica, visto che non ha tenuto fede ad alcuna promessa fatta, nè agli italiani che l’hanno votato, nè alle dimissioni vantate se avessero accertato la malafede del cognato. Sai perchè non si dimette da presidente della camera? Perchè sa bene che è l’unico modo per avere ancora una certa visibilità, senza la quale, sicuramente, finirebbe come Mastella e tanti altri che lo hanno preceduto: nel dimenticatoio…, dove finiscono i traditori. Guarda che gli Italiani, riguardo questo tipo di personaggi, sono piuttosto determinati e cattivi. Preferiscono uno sporcaccione bavoso, sessualmente disordinato, che paga minorenni che hanno perso la vergogna quasi dalla nascita, che fidarsi di un Giuda intellettuale e biforcuto. Comunque, ognuno può pensarla come meglio crede, Reccanello; infatti, questa è la mia opinione.

  13. Luca evita di citare melissa P. cita la lettera di Veronica Larrio : mio marito va con le minorenni è un uomo malato…..

  14. La maledizione non è il Lingotto… ma Veltroni.

  15. Lario

  16. Ho appena finito di leggere il pezzo di Telese su Il fatto in cui evidenzia che alcuni esponenti della Sinistra (Fassino,Bersani.Norma Rangieri,Concita De Gregorio) nelle loro ultime apparizioni in tv non hanno calcato la mano sullo scandalo delle escort che,addirittura ,secondo lui, la direttrice dell’Unità l vede solo come vittime.Per certi versi potrei anche condividere il suo ragionamento, ma voglio sottolineare che a me sembra esagerato(così ho interpretato il messaggio di Telese) considerare Berlusconi come un vecchio raggirato da persone perverse che quasi può suscitare compassione.IO provo un grande disprezzo per Il nostro premier e vorrei che pagasse per le sue malefatte restituendo agli italiani ciò che ha rubato ,ma non mi interessa minimamente che finisca in carcere o,come molti sognano,che per espiare le sue colpe finisca i suoi giorni nella indigenza e nella solitudine.Infine vorrei che qualche volta il nostro caro Telese trovasse qualche elemento positivo anche per qualche piddino,perchè ci sono anche all’interno di quel partito delle persone rispettabili e di grande valore,uno per tutti,Renato Soru.

  17. @Tenna,

    Io ho citato le parole di Francesco Vitale, comunque la tua è una legittima critica nei riguardi Di Fini.
    Ma lascia però che ti dica che oggi per schierarsi contro il padrone di questo paese ci vuole coraggio, e lo abbiamo visto tutti in questi mesi cosa gli è toccato a Fini perché si è permesso di criticare. In quanto all’appartamento a Montecarlo è un fatto privato interno a un (ex) partito in cui non ci sono reati contro la pubblica amministrazione, al limite ci potrebbe essere truffa, ma i colonnelli non hanno mai fatto una piega in questo senso, e poi dove erano i La Russa, gli Alemanno, i Gasparrri… quando Fini vendeva quell’appartamento? Con tutto il patrimonio immobiliare che aveva AN, Fini si sarebbe messo in tasca solo una misera casa? Io trovo una cosa ridicola fare il ladro di polli, il ladro o si fa per bene altrimenti non ci si gioca la faccia per degli spiccioli.
    Se la casa di Montecarlo o il fatto di essere un eterno secondo è tuo metro di giudizio, quando in parlamento abbiamo chi ruba e sperpera miliardi di denaro pubblico, mi auguro che tu ti presenti domani con un bazooka davanti al parlamento italiano.
    Al momento in un parlamento di inquisiti a me sembra che Fini sia uno dei pochi che possono vantarsi di non avere scheletri nell’armadio.

  18. Impareggiabile Giorgio Guazzaloca: «Veltroni va a Lingotto. Non si dovrebbe mai tornare dove si è stati felici».

  19. io voglio dire una cosa….c’è un italia berlusconiana ai piedi del padrone e un italia diversa..quella delle zoccole di città e di tv che sognano di entrare nude in un campo rom e dominare con giochi sadomaso tutti i maschi del villagggio..secono voi io a quale italia appartengo???

  20. @ Reccanello.

    Il Fatto che Fini sia colpevole o meno, non modifica la mia opinione sul suo comportamento istituzionale negativo, sul fatto che per vendetta personale, indubbia, abbia messo a repentaglio l’economia Italiana nel suo complesso. Per altro, è più che evidente il suo tentativo di rivalsa nei confronti di Berlusconi: bisognerebbe avere gli occhi foderati per non capirlo.
    La repulsione che io avverto nei suoi confronti – e quella verso il Silvio e altri accoliti, non è sicuramente minore, credimi – è per il fatto che trincera la sua rivalsa ponendola dietro una coltre di etica ed intellettualità politica, credendo di prenderci in giro, di buggerare coloro che lo hanno votato poiché lo ritenevano refrattario a certi modus operanti classici dell’intera classe dirigente, ora al governo. Insomma, l’acrimonia che ha verso il cavaliere, ha solo accelerato ed evidenziato la sua inettitudine, la sua incapacità a sostituire eventualmente un leader che, nonostante tutte le sue anomalie, condannabili mille volte, come carisma, lo sovrasta in modo evidente, gli è lontano anni luce.

  21. Bologna : è l’unica città d’Italia senza sindaco ?

  22. brutta partaccia di malcom pagani

  23. L’ ACRIMONIA DI FINI NEI CONFRONTI DEL CAVALIERE………. PRESTO SU TUTTI I CINEMA

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