Il Fatto Quotidiano

23 Dicembre 2010
“Ce l’ho con i violenti, non con gli studenti”

Roma, Hotel Nazionale, il ministro allarga le braccia. Scherza con il suo portavoce, Emiliano Arrigo: “Sei testimone: mi consegno nelle mani de Il Fatto disarmato….”. Ignazio La Russa vuole parlare su un quotidiano “Non amico, digiamo”: degli studenti, della sua ospitata polemica Annozero, della sua storia politica, della violenza, del rapporto fra la ribellione e il potere, del modo in cui lo vive oggi (che sta nella seconda postazione) rispetto a ieri quando (occupava la prima). La Russa ricostruisce la giornata di fuoco del 1973, quando nella sua Milano – come gli ha ricordato Marco Travaglio – durante un corteo del Fronte della gioventù l’agente Antonio Marino morì colpito da una bomba. “Rispondo a tutto!”, sospira il ministro. E il duello può iniziare.
Ministro, l’additano come il nemico pubblico degli studenti.
Mi dispiace: semplicemente perché non lo sono.
Ah sì? Gli ha dato degli irresponsabili e dei vigliacchi, da Santoro di fronte a 5 milioni di persone.
Non è così. Ho dato del vigliacco uno di loro, e lo rifarei. Ma non voglio confondere quel che penso di uno studente, o di alcuni di loro, con ciò che penso di tutti gli altri. Ce l’ho con i violenti.
E’ deluso del fatto che ieri non ci siano stati incidenti?
(Sorriso) Non faccia lo spiritoso. Non solo sono soddisfatto. Anzi, credo di avere persino qualche merito…
Come, come?
Massì! Sono sicuro che molti studenti avranno detto: “Non facciamo confusione per non dare soddisfazioni a La Russa, a quei brutti berlusconiani del governo…” Ci sta. L’ho fatto pure io.
L’ha fatto pure lei?
Quando negli anni settanta dicevo alle teste calde che si infilavano nei nostri cortei del Fronte della Gioventù.
E cosa diceva?
“Non facciamo un regalo alla sinistra che ci vuole demonizzare”. Oppure: “Non rafforziamo il potere democristiano….”. Uhhh… Il bello è che funziona!
C’erano infiltrati anche allora?
Avanguardisti, ordinovisti, sanbabilini…. Ci davano tutti dei rinnegati, e poi provavano a infilarsi nei cortei del Fronte.
Ricordo bellissimo…. Però le parole di Gasparri più che un invito alla pacificazione sembravano benzina sul fuoco.
Ho parlato con Maurizio. E’ stato frainteso.
Da tutti tranne che da se stesso. Ha chiesto gli arresti preventivi!
Non era questa la sua proposta.
Ma perché ci gira intorno e non mi dice se lei è d’accordo o no?
Non ho difficoltà. Sono contro l’arresto preventivo.
Ai tempi del Msi raccoglieva firme contro la legge Reale.
Non ci ho ripensato. Il diritto di manifestare contro il governo è sacrosanto. Non quello di dare alle fiamme la città.
La sua intemerata ad Annozero ha toccato un record di visualizzazioni su youtube. E’ soddisfatto?
Per niente. Avverto la sua ironia, ma non ce n’è bisogno. Sapevo benissimo che sarebbe accaduto.
Ha perso le staffe?
Ero arrabbiato. Avrei potuto controllare la mia ira. Ma non ho voluto perché dovevo rompere il meccanismo accusatorio del programma. L’unico modo era mettere a repentaglio la mia immagine e l’ho fatto.
Ce l’aveva con Santoro più che con lo studente della Sapienza?
No, ce l’avevo con lui: dicendo che dopo gli scontri il movimento era cresciuto, era come se dicesse che erano salutari. Non potevo permetterlo. Irridendo la polizia offendeva ragazzi che hanno rischiato la pelle.
E che c’entra Annozero?
Premetto che se rinascessi di sinistra vorrei essere Santoro…
Nientemeno.
E’ il giornalista televisivo più bravo. Ma la sua drammaturgia mi aveva assegnato un ruolo. Io ero quello “cattivo” e “di destra”. Avevo due possibilità: farmi incastrare o far saltare il banco.
Incastrare dove?
Dal programma doveva emergere che era colpa della polizia e del governo, se Roma era stata devastata.
Ne è sicuro?
Certo. Solo che nel pomeriggio si è scoperto che l’agente provocatore non esisteva e che i presunti infiltrati erano studenti! Il finanziere picchiato, poi, io lo considero un eroe, veniva spacciato per un pistolero. Se mentre veniva pestato avesse sparato chi avrebbe potuto addossargli tutti i torti?
Nessuno vuole assolvere i violenti: noi abbiamo scritto che quel finanziere è stato coraggioso. Però voi criminalizzate tutti….
Per nulla. Se non ci sono stati scontri è anche perché noi del governo abbiamo raccomandato alla polizia di evitare le provocazioni: non volevamo che ci fossero violenze.
Dagospia l’ha ribattezzata “Ignazio La Rissa”….
Uhhh… E’ una cosa vecchia quanto il cucco! E anche falsa.
Mai stato picchiatore?
Mai. Ho speso la mia giovinezza a perquisire le teste calde. Una volta, per togliere un coltello a un ragazzo che poi si è perso, ed è morto, mi sono squarciato un dito.
Perquisiva?
Oh sì. Buttai quel coltello in un tombino, e lui la sera stessa fu arrestato con un altro.
Scrive Staiti di Cuddia che lei girava con un bulldog alle manifestazioni negli anni ’70….
E’ vero. Ma era un pastore tedesco, femmina, per giunta. Si chiamava Schranz…
In omaggio a qualche eroe di guerra del III Reich?
Nossignore. Era un campione di sci austriaco.
Comunque mordeva uguale….
Macchè! Si spaventava per i lacrimogeni. Ma abbaiava quando sentiva la parola “compagno”. Eh, eh…
I tempi in cui lei si ritrovò nella manifestazione in cui perse la vita l’agente Marino?
No, prima. Quel giorno ho un alibi di ferro, ero in questura. A protestare! 24 ore prima ci aveva negato il diritto al corteo e al comizio. Non avevo la cravatta, e dal questore rimasi fuori…
Ci scappò il morto.
Condannai durissimamente. Tra di noi c’erano degli ordinovisti. Ma fu anche il frutto di una fatalità incredibile: la bomba Srcm rimase incastrata tra i giubbotto e lo zainetto. Quel giorno non ci fu nemmeno un ferito.
L’onorevole Servello mise una taglia sui bombaroli, e poi e denunciò Loi e Murelli, che avevano tirato le Srcm. Lei cosa pensava all’epoca?
Non approvai la taglia, non apparteneva al nostro modo di pensare di allora. Ancora oggi penso che sapendo il nome del responsabile non lo avrei denunciato: gli avrei fatto del male.
Poi però dice di non volersi confrontare con gli studenti che non denunciano i violenti….
No, guardi. sono rimasto a discutere con loro, dopo la trasmissione. E’ quello con cui avevo polemizzato che ha detto “Con questo non vale la pena di discutere”. E se n’è andato. Solo in due lo hanno seguito. Io ci parlerei anche per un’ora. Però che si vantino di aver picchiato i poliziotti, beh, questo no!
Anche a destra c’è il mito della violenza estetizzante.
Sì, ma come rito individuale. Piuttosto, direi, che il mito degli squadristi era l’olio di ricino.
Non mi vorrà far credere che fosse un trattamento curativo..
No, ma era una azione umiliativa. Orribile. Ma è del tutto diverso dall’omicidio politico. E dall’idea – dela sinistra estrema – della violenza come levatrice di un nuovo ordine sociale.
Rispunta fuori, nei commenti nei blog: “il fascista La Russa”.
Lo hanno detto anche di Montanelli, per tanti anni…
Montanelli seguì le guerre coloniali. Lei è stato neofascista…
Ho la mia storia, non me ne vergogno. Ma ho combattuto così tanto per conquistarmi gli spazi di libertà, che la mia lealtà alla democrazia è as-so-lu-ta!
Odia gli estremisti?
Un giovane che non è un estremista non è un giovane. Lo sono stato anche io. Però la violenza non va confusa con l’estremismo.
C’è un frammento di un suo comizio all’inizio di “Sbatti il mostro in prima pagina”.
Lo so, ed è bellissimo. Eravamo accerchiati dagli autonomi e bombardati di lacrimogeni. Ci crede se le dico che quel film non l’ho mai visto?
Perché?
Se eri un fascista, a Milano, dovevi entrare a film iniziato e uscire prima. Molti finali – ci crede? -li ho visti a 50 anni!
Lei ha detto che suo figlio non era in piazza: è in un consiglio di amministrazione…
(si arrabbia) Cosa c’entrA? Io so che questa generazione vive elementi di precarietà che creano disperazione. Quando noi andavano all’università eravamo pochi, un’elite: in qualche modo saremmo arrivati. Loro no. Ma dire che l’ingiustizia sociale giustifica la violenza non si può.
D’Alema ha ammesso di aver tirato una molotov, nel ’68.
Io no.
Sicuro?
Se l’avessi fatto non avrei problemi a dirlo. Mi creda.

Luca Telese

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7 commenti »

  1. tremenda pitturata del FATTO a Giuseppe Cruciani quello del ponte s’ha da fare…. peccato che non abbiate messo SANTO VERSACE

  2. scusa luca, ma lo sanno tutti a milano dei legami tra larussa e ligresti , mi meraviglio che nel rockyhorrorpictureshow di annozero nessuno lo ha smerdato davanti a tutti e anche la tua intervista e’ troppo soft imho. cosi’ fate passare larussa per una simpatica canaglia un po’ folkloristico, un po’ come l’imitazione di fiorello……ma qui non c’e’ piu’ un cazzo da ridere !!! in quanti cda e’ presente il figlio e perche’ ?, quali sono i rapporti di larussa con alcuni imprenditori (uno in particolare )? e perche’ ?

  3. Non mi è piaciuta questa intervista.

  4. la riforma Gelmini è legge

  5. apprezzo il pluralismo e l’ascoltare tutte le campane, ma questo qui è un bollito. Non ne ha detta una di cosa sensata in tutta la sua triste vita.

  6. La Russa può solo fare la controfigura di Mefistofele. I mediocri di AN come La Russa e Gasparri son rimasti nel PDL …. i più dotati di neuroni han seguito Fini in FLI. Chi può ragionevolmente credere che La Russa, alias “Il Picchiatore” facesse il paciere nei cortei dei destroversi di qualche decennio fa. Ad Annozero La Russa ha solo fatto la figura dell’insofferente “fascista” che non sopporta il dissenso. Tipico della destra Pidiellina in perfetta sintonia con il modus operandi di RE Silvio.
    Pasquino

  7. E te pareva ! Ancora con questi “arditi “! Il Rasputin “denoartri” !A cosa serve intervistare uno che dice che è d’accordo con l’arresto preventivo ? Questa non è politica è avanspettacolo.Malgrado la sua carriera politica invidiabile è il degno erede di Formide ed Epicarmo.

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