Il Fatto Quotidiano

23 Novembre 2010
Tolgono ai disabili e danno alle scuole private

di LUCA TELESE

Dopo averci raccontato per anni che loro – al contrario dei perfidi bolscevichi dell’Unione – non avrebbero messo le mani nelle tasche degli italiani, il ministro Giulio Tremonti e i compassionevoli difensori delle libertà economiche, hanno fatto di meglio. Hanno tagliato direttamente la tasca con il rasoio, per fregarci i soldi del 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi. O meglio: si sono presi, in un colpo solo, il 75 per cento del gruzzoletto che ogni anno i contribuenti, con una croce, dedicano alle associazioni non governative e di utilità sociale. Ammontare della rapina legalizzata? 300 milioni di euro. Dai 400 milioni in
bilancio lo scorso anno, ai miseri 100 di oggi. Al confronto di questo simpatico ladrocinio, il prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti di Amato (1992) è un’opera pia. Se non altro perché quella era una tassa odiosa e indifferenziata praticata a tutti i correntisti con la scusa della salvezza del bilancio. Questa, invece, è una sottrazione di fondi mirata, che toglie risorse a chi in Italia si occupa degli ultimi, della sanità, degli anziani, dei disabili, degli ospedali, della ricerca, del volontariato. Il colpo viene messo a segno, non per rimettere in piedi dei conti virtuosi – come vorrebbe farci credere Tremonti con la scusa della crisi – ma piuttosto per raddoppiare (avete letto bene: da 130 a 245 milioni di euro) i soldi di cui il governo fa gentile omaggio alla scuole private. Oppure per concedere 25 milioni di euro alle università non statali. Gli ultimi 30 milioni del capitoletto di spesa che si intitola – non è uno scherzo – “Fondo esigenze indifferibili ed urgenti” – sono per la stampa di partito.
C’è qualcosa di violento e odioso in questo. Se non altro perché anche se il 5 per mille quest’anno fruttasse un miliardo, la cifra resterebbe comunque 100 milioni. E poi perché, che Tremonti ci chieda di indicare chi aiutare con una parte delle tasse che gli paghiamo (negli anni in cui la pressione fiscale aumenta!) e poi faccia carta straccia delle nostre volontà (ma passando all’incasso) ha il sapore della beffa. Domenica mi ha chiamato una madre, in lacrime. Sua figlia è afflitta da una malattia rarissima, la fibrodisplasia ossificante. Morbo terribile, che rende il corpo, giorno dopo giorno, di pietra. Fino a ieri aveva una speranza per la sua bambina: la ricerca finanziata dal 5 per mille. Oggi nemmeno quella. La signora Simona chiede: “Perché ci fanno questo?”. Le rispondo la verità: perché, secondo loro, non portate voti né consenso.

Condividi:

 

10 commenti »

  1. Ma questo è stato sempre il governo dei primi e non degli ultimi.Perchè ci stupiamo di queste scempiaggini quando le famiglie stanno lottando per sopravvivere e una parte del paese che viene rappresentata da questo governo gozzoviglia a gogo.Questo è l’unico paese al mondo dove chi ha la fortuna di lavorare non mangia !A casa non vi meritiamo.

  2. Grazie!
    Non bastava essere additati come il male oscuro che mangia a discapito della scuola statale, ora saremo additati anche come coloro che rubano i soldi ai disabili !
    Grazie!

    Sono il gestore di una scuola dell’infanzia paritaria.
    E lo faccio in modo assolutamente gratuito.
    Per passione civile e anche perchè ci credo.
    E dopo tutta la merda che mangiamo quotidianamente per cercare di far quadrare i conti e assicurare lo stipendio al personale e un buon servizio alle famiglie che pagano …
    … devo anche essere additato come responsabile dei tagli per i disabili!

    Ancora Grazie!

    La condizione delle scuole paritarie andrebbe compresa con un po’ meno di visione ideologica.
    Quasi la metà dei posti nelle scuole dell’infanzia in Italia sono coperti dalle paritarie.
    Le rette sono non molto superiori a quanto si paga per la mensa nelle statali.
    Allo stato ogni bambino che frequenta l’asilo statale costa 5.828,00 €
    Allo stato ogni bambino che frequenta l’asilo paritario costa 584,00 €
    Valori che qualcuno ha calcolato: a me manco tornano del tutto perchè noi tutti quei soldi non li riceviamo!

    Quella somma prevista nel maxi emendamento è un quasi totale reintegro del taglio previsto precedentemente.
    I numeri però vanno visti anche in proporzione. Non conosco le proporzioni dei tagli alle statali.
    Ma un ragionamento posso farlo.

    Il taglio previsto alle paritarie era pari al 47% dell’anno precedente (che aveva già subito un taglio del 25%!)
    Il Ministero non può tagliare il 47% alle statali.
    Perchè il costo per le statali è quasi interamente dedicato agli stipendi.
    Una volta che hanno lasciato a casa i precari, possono solo lincenziare …

    Ora.
    Io non ho nessun preconcetto per le statali. Anzi.
    Le ho frequentate. E il mio figlio più grande frequenta la primaria statale.
    Ma non sopporto di supportare un servizio che lo stato non è in grado di erogare da solo e poi essere anche additato come l’orco che toglie soldi ai disabili.

  3. Luca, sei sicuro che siamo davvero così sensibili e vicini ai malati e ai disabili?
    Mi sembra la stessa storia degli stranieri: tanta solidarietà a parole, poi nessuno si sogna di frequentarli e concretamente ce ne sbattiamo un po’ tutti; come si dice, chiusa la porta di casa propria, buonanotte ai suonatori.
    Lo stesso per i disabili, i malati, i mattii: tanta afflizione, tanta vicinanza e solidarietà proclamata e poi giù a parlare, il più delle volte con arroganza e superficialità e preferibilmente a mo di spot, di selezione prenatale, di fabbricazione e di distruzione di embrioni umani, di eutanasia, del “diritto” di avere un figlio sano, ecc.
    Beninteso, ogni posizione è legittima ma penso anche che rispetto a certi temi ci si dovrebbe porre con molto maggiore garbo e sensibilità e ponendosi anche il problema delle contraddizioni che ho detto .

    E anche nei posti di lavoro, tu vedi molte persone offrire amicizia, parlare, invitare in pizzeria il collega disabile?

  4. Complimenti per l’articolo Luca ti ho letto stamattina sul fatto quotidiano,a parte il titolo (che sarei stato molto più cattivo)il resto è molto bello

  5. Caro fabrizio…
    è chiaro che l’orco non è il gestore di una scuola paritaria…
    Ho tre figlie e tutte hanno frequentato scuole private…ciò nonostante mi sento sconfitto…
    quando penso che un governo taglia il pubblico e reintegra il privato…sono un cittadino di uno stato che alza bandiera bianca di fronte alla sua incapacità e quindi sconfitto anch’io..
    Ciò non toglie che ci si debba indignare…i quattocento milioni di euro di cui parla Luca telese… non sono soldi a bilancio dello stato… sono soldi delle associazioni…capisce ???
    E’ furto… non si parla di finanziamenti che in passato venivano erogati e da ora in poi passeranno sotto la scure dei tagli!!!
    Deve pensare che un comune cittadino continuerà a destinare il 5 per mille dei suoi tributi pensando che questi vadano ad ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE.
    Invece il governo che fa?
    Pone un limite oltre il quale incamera l’eccedenza rispetto ai 100 milioni posti come limite massimo…
    VERGOGNA!!!
    solo questo…… è proprio il caso di usare il luogo comune tanto caro dalle mie parti:
    GOVERNO LADRO.

  6. Caro Luca …
    Indignarsi … certo !
    Io ho già sottoscritto l’appello delle ONG !
    Ma in quell’appello non si dice che noi paritarie gli stiamo rubando i soldi.

    Il titolo di quest’articolo è un colpo al cuore. Almeno per me!
    Costantemente, con bilanci alla mano, devo spiegare ai genitori che in tasca a noi non viene nulla. E che se pensano di saltare il pagamento di una retta … salta l’asilo !
    Pensi se qualcuno ieri in edicola ha intravisto questo titolo.
    Ora potrebbero accusarmi di fregare i soldi ai disabili. O no ?
    Anche se non è vero!

    E quindi se l’orco non sono io … non usiamo parole che lo fanno credere!

  7. Capisco….
    e comunque ti garantisco che da normale cittadino leggendo il titolo in questione si pensa
    a istituzioni ben diverse..esclusivissime scuole cattoliche…. ecc. (qui a firenze abbiamo diversi esempi) e non sicuramente al povero gestore dell’asilo che si sbatte tra mille necessità quotidiane…
    P.S. problema risolto a quanto sembra…. TREMONTI SI IMPEGNA A FIRMARE PER IL
    MANTENIMENTO DEL 5 PER MILLE….
    ma dov’era???
    L’emendamento in questione era con parere governo “FAVOREVOLE”…
    ma non ci facciano ridere…
    IPOCRISIA!!!

  8. Caro Luca ….
    Come mai sul fatto online il titolo dell’articolo oggi è cambiato ?

  9. E allora perchè avete cambiato il titolo ?

    L’ente di cui sono presidente è cristiano. E allora ?
    E’ meno utile ?

    Quel pezzo di carta stampato ieri rimarrà !!!
    E soprattutto rimarrà nella mente delle persone.
    Aiuterà molto … ad aumentare le contrapposizioni ideologiche e quindi decisamente poco utili al raggiungimento di un bene comune!!

  10. sono esterefatto che un giornalista possa ancora diffondere falsità spacciandole per vere. Luca Telese sa che in Italia dal 2000 esiste una legge che che afferma che il servizio pubblico dell’istruzione è assicurato dallo stato attraverso strutture gestite dallo stato e da enti privati, per cui è falso contrapporre pubblico a privato? lUca telese sa che lo stato non ha aumentato da 130 a 245 milioni i soldi alle scuole pubbliche paritarie ma, restituendo i 245 milioni, ha tagliato 13 milioni a queste scuole? Sa Luica telese che lo stato italiano investe 42 miliardi di euro per circa 8 milioni di studenti che frequentano le scuole pubbliche statali e ne investe 539 per un milione di studenti che frequentano le scuole pubbliche paritarie? Luca Telese non crede che questa sia una odiosa discriminazione? Ma Luca Telese sa cosa scrive quando titola “Tolgono ai bambini disabili e danno alle scuole private”? Sa che la legge 62/2000, la cosidetta legge della parità impegna le scuole pubbliche paritarie ad accogliere tutti coloro che ne fanno richiesta, anche se portatori di handicap? Sa luCa Telese che un bambino portatore di handicap ha il diritto di un insegnante di sostegno? Sa Luca telese che nella scuola pubblica statale lo stato paga questo insegnante circa 25.000 euro e riserva al bambino che frequenta la scuola pubblica paritaria 1.000 euro, cioè 5 euro al giorno?Sa Luca Telese che gli altri soldi per garantire a questo bambino il suo legittimo diritto lo stato li chiede a me gestore? Sa Luca telese che nel Veneto dove abito il 70% della domanda di istruzione alla scuola dell’infanzia è risposta da scuole paritarie e che se queste scuole chiudessero 94.000 bambini nel solo Veneto rimarrebbero senza alcuna possibilità? Sa Telese che il Veneto dovrebbe spendere 580 milioni di euro per assicurare questo servizio pubblico (senza contare che dovrebbe anche costruirsi le strutture che non ci sono), mentre ora con 51 milioni di euro dallo Stato e 14,5 della Regione si assicura ciò che non sa darsi? Se telese vuol scriovere qualcosa contro tremonti e Berlusconi lo faccia e non troverà difficile documentarsi sui tanti modi con cui stanno mettendo le mani nelle tasche degli italiani, ma si risparmi questi insulti a chi gestisce il servizio pubblico dell’istruzione e sta ancora avanzando i pochi soldi che gli spettano per legge dallo stato e dalla regione.

Lascia un commento