Il Fatto Quotidiano

11 Ottobre 2010
Piddì qualcosa di destra

Per dire. L’ultimo sondaggio in ordine di tempo, quello realizzato dal Cfi group  per In Onda-La7 solo sabato scorso (un campione di 800 persone) forniva un responso-choc. Il Pd è oggi, secondo questa ricerca, al 22.6% dei consensi con un dato (per farsi un’idea) ai livelli toccati dal solo Pds nel 1996. Per tutti gli altri istituti, una settimana prima, il partito oscillava comunque tra il 24 e 25%. Per Walter Veltroni, che ha attaccato la segreteria di Pierluigi Bersani, il partito è al 24.6%. Dati che fanno paura se confrontati con il 33.1 raccolto dall’ex sindaco alle elezioni politiche.
Concorrenza a sinistra. Difficile capire dove si fermi esattamente il boccino, oggi, di fronte a un elettorato che a sinistra si muove con grande emotività: sale Beppe Grillo, ormai stabile intorno al 2% con il suo movimento Cinque stelle; esplodono Nichi Vendola e Sinistra e libertà (secondo il Cfi al 6.2%, secondo Mannehimer al 5.5%), tiene l’Italia dei valori (tra il 7 e l’8% a seconda degli istituti). Insomma, la situazione di emergenza nell’emorragia di consensi è innegabile. Il Pd era, dopo le politiche, l’architrave della nuova possibile coalizione: ora è l’anello debole dell’opposizione. Se si cerca una spiegazione, la risposta è semplice: dall’Afghanistan (dove Piero Fassino prima chiede i bombardamenti, e poi si corregge), alla Fiat (dove il partito sostiene posizioni equidistanti fra Marchionne e gli operai), al rapporto con Berlusconi e la giustizia, alle primarie le poche prese di posizione note all’opinione pubblica sono di segno moderato, se non “di destra” (per stare alle categorie politologiche). La lotta fra le correnti imperversa a base di lettere astruse e documenti criptati, l’emorragia di dirigenti verso le formazioni centriste è forte: dopo l’addìo, di Francesco Rutelli, Enzo Carra e Paola Binetti, persino un capocorrente come Giuseppe Fioroni minaccia strappi.
Contropiede mediatico. I timori per questa situazione trasparivano nell’intervista difensiva di Bersani, domenica scorsa a Che tempo che fa: “Non sono per fare l’autolesionismo – ha detto – però il Pd non è la salmeria di nessuno”. Ma forse per capire le sue difficoltà bisogna ricostruire l’analisi del leader prima e dopo il congresso. Bersani, infatti, vince contro Dario Franceschini proponendosi come ritorno alla normalità e al buonsenso: ripete in tutte le salse: “Non farò il candidato premier”. Spiega che vuole ricostruire la coalizione, archiviare la “vocazione maggioritaria” Di Veltroni, che aveva portato il partito ad un risultato elettorale deludente, ma non drammatico: e che però aveva sterminato gli alleati condannando il centrosinistra alla minorità.
Voltafaccia. Dopo aver battuto Franceschini, però, Bersani stravolge la linea. Il primo ad aprire le danze, nei rapporti con il centrodestra è il vice, Enrico Letta (“C’è n’è uno di sinistra – secondo una nota battuta di Vendola – è quello che sta a Palazzo Chigi”). Letta stupisce tutti con una intervista a Il Corriere della sera. Berlusconi – sosteneva “Ha diritto a difendersi nel processo e dal processo”. Due giorni dopo (sempre al Corsera), D’Alema va oltre: “Se per evitare il suo processo (di Silvio Berlusconi, ndr) devono liberare centinaia di imputati di gravi reati, e’ quasi meglio se facciamo una leggina ad personam per limitare il danno”. Due aperture molto forti, il tentativo di “pacificare” il conflitto e recuperare “lo spirito della Bicamerale”. E’ il moderatismo la bussola del nuovo gruppo dirigente. A far saltare l’intesa è la radicalizzazione di Berlusconi, che ignora le profferte del Pd. Non può più accettarle: Fini lo sta attaccando proprio sulla legalità.
Il caso Puglia. Bersani e D’Alema sbagliano totalmente la partita in Puglia, il secondo errore strategico. Puntano su un candidato centrista (Boccia) e sulla deposizione di Vendola. Ottengono il risultato opposto. Poi scommettono sulla sconfitta alle elezioni. E invece Vendola è l’unico presidente di sinistra che vince fuori dalle regioni rosse. Vendola si candida all primarie nazionali. Bersani dice che “E’ prematuro”. Ieri cambia idea. La Bidi e Letta dicono: “Il candidato è lui”. Però scende in campo anche Sergio Chiamparino. Scoppia la guerra del referendum a Pomigliano? La Cgil si schiera contro la Fiom che difende il contratto, Bersani dice: “ Gli operai sanno cosa votare” (cioè sì). Il responsabile industria, Matteo Colaninno aggiunge: “Ha torto la Fiom: Marchionne sbaglia, ma non si può dire di no alla Fiat”. Mentre Fini chiede diritti per gli immigrati, a Veltroni propone un permesso di soggiorno restrittivo “a punti”. La Russa chiede i bombardieri?  L’ex segretario si illumina: “Parliamone”. Poi, dopo un coro di insulti fa retromarcia. L’altro nodo strategico: “il terzo polo”. Su cui scommette, ancora una volta, Enrico Letta: “Se noi ci alleassimo con Fini e Casini, separandoci da Di Pietro e da Vendola potremmo vincere”. Bersani deve corregge il tiro anche lì, forse troppo tardi. Torna attuale una storica battuta di D’Alema. A Fernando Adornato, che aveva scritto un saggio intitolato Oltre la sinistra, disse: “Nando, ricordati che oltre la sinistra c’è solo la destra”. Capito Pierluigi?

di Luca Telese

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12 commenti »

  1. Luca mi sono offerta per i sondaggi. nessuno mi ha mai chiamato nella mia vita !

  2. E’ veramente paradossale quel che sta accadendo: per la prima volta il premier è in difficoltà palese, con pezzi del suo partito, quello del predellino, che se ne vanno; le storie della P3; quello che ci han raccontato i giornali, quelli veri, non asserviti al soldo o al potere, su storie di escort ed altre amenità; il rapporto deficit/pil che corre su percentuali inimmaginabili fino a poco tempo fa (e il “mal comune, mezzo gaudio” è il più stupido fra i detti) e a sinistra, forse sarebbe meglio dire “dall’altra parte della destra”, ci si divide, si baruffa su questioni di piccolo cabotaggio. Io credo che in questo momento ci sia un solo ed unico GRANDE obiettivo da perseguire: battere Silvio Berlusconi e chiudere questa triste e, ahimè, ormai lunga parentesi. Un Fronte di Liberazione Nazionale si impone come la necessità più impellente, con tutti quelli che ci stanno, senza pregiudiziali. D’altra parte, cosa avevano in comune De Gasperi e Togliatti se non l’antifascismo? Questa, io credo, debba essere la condizione di base dalla quale partire, per poi, e qui viene forse la parte più difficile, declinare il resto, quello di cui il Paese ha bisogno: lavoro, scuola, welfare, ecc. Poi, superata l’emergenza, il quadro politico si potrebbe ricomporre su canoni più ortodossi. Ma prima, occorre affrontare l’emergenza, anche al di fuori dei canoni dell’ortodossia.

  3. … perchè si fanno le pippe invece di proporre idee, frenati dal fatto che devono essere (le idee) di sinistra, quando la dicotomia sinistra/destra ha oggi lo stesso senso che definirsi mazziniani o garibaldini. E pensare che (a volere) il governo potrebbe essere fatto a pezzi su alcune cose…. (Pubblica Amministrazione, Politica Energetica eccetera eccetera…..)

  4. Se i dirigenti nazionali e locali del Pd invece di stare nelle stanze dei bottoni “a ciaccolare”fossero usciti un pò di più per le città,per le fabbriche,per le case,per le scuole,per gli ospedali ad ascoltare la gente avremmo un partito adeguato alla società in cui viviamo.Invece il Pd è pieno di presuntuosi professorini nominati dai capetti di turno al solo scopo di sopravvivere.Il PD sta perdendo pezzi perchè ultimamente per vari motivi si è riscoperto la voglia di fare politica e soprattutto di rialzare la testa.La gente vota chi lo rappresenta e chi spera possa cambiare la sua vita e se deve essere uno come Letta preferisce restare a casa e non votare…. e dopo il caffè andare a comprare un grattaevinci.

  5. Secondo me a sinistra stiamo tutti messi male, se il Pd piange al24%, Sel non rida troppo perché il suo 5%dipende anche dalla morte biologica del Prc che rispetto alle europee è dato in calo al 1,5%…e sommando il 24 al 5(ma se vi piace anche al 6)di Sel non si eguaglia neanche il 33 del Pd di due anni fa…di conseguenza è l’intero alveo politico della sinistra che sta perdendo voti…

  6. forse a rincorrere il centro si perde la base.. e il centro..

  7. Luca pensavo ci avresti dato qualche dettaglio sull’attentato a Belpietro ….

  8. Che dire del PD…non è un argomento facile, per niente. Troppe teste pensanti (…scherzo!), troppe parole dette in libertà, troppe voci dentro e fuori il coro….insomma una aggregazione molto disgregante. Sia chiaro, io non sono per il pensiero unico. Tutti dietro a quello che il capoccia-leader dice. E quindi non sono nemmeno per il leaderismo a tutti i costi. Anzi per niente proprio. Penso invece che una aggragazione (partito), abbia bisogno invece di confrontarsi su idee, progetti per poi realizzarli nei fatti attraverso la mediazione, intermediazione di un soggetto che faccia da coordinatore delle proposte e scegliere democraticamente quelle ritenute migliori. Quindi alla figura del leader, sostituisco quella del coordinatore che verifica, raccoglie, sintetizza il frutto della sua aggregazione (idee, proposte, ecc..) e poi scegliere in modo collegiale la direzione migliore da offrire al paese. Detto questo. Ma queste considerazioni, commenti che noi facciamo vengono lette dal soggetto che ha realizzato il blog? Luca, ma tu li leggi tutti questi commenti? oppure ci fai sfogare tanto per??? Ultima cosa: ma che cosa hai da spartire con un personaggio infimo come Cruciani e quell’altro simpaticone (si par per prenderlo per il c…) di parenzo? Perchè ti presti a quella macchietta che è diventata “La Zanzara”? Ti manca la visibilità? Non credo. Mantieni invece la tua credibilità e non confonderti con certi personaggi. Scusa per quest’ultimo sfogo.

  9. il pd forse ha trovato il suo “papa nero”…il teppista con la maglietta nera che da solo ha spostato il palinsesto della rai costringendo Porta a porta e Frattini a sforare

  10. Caro jack
    io vado dove si discute, finché posso, alle mie condizioni, cioè poter dire tutto quello che penso . Se é cosí mi diverto di piú con chi è diverso da me…

  11. Santoro sospeso e senza stipendio . Niente da dire ?

  12. Speriamo Santoro ce la faccia a pagare il mutuo questo mese.

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