Il Fatto Quotidiano

3 Marzo 2010
“Qui Radiosantoro libera…”

E ora va in onda "Radiosantoro". La giornata di Michele Santoro, il giorno dopo l’imposizione del telebavaglio ai programmi di informazione Rai, inizia di prima mattina con una raffica di interviste mirate. Primo collegamento direttamente da casa, alle 7:50. Poi dall’ufficio: fisicamente il conduttore non si muove dalla palazzina della Rai di Borgo Pio. Foneticamente è di fatto ovunque: dodici interviste a dodici canali radiofonici una dietro l’altra, a raffica, una staffetta autoprodotta che ingenera stupore in tutti gli ascoltatori che smanettando con la sintonia lo sentono attraversare tutta la banda Fm passando da un programma all’altro. Il motivo? Semplice: il conduttore di Annozero parla a Radio 24 ma poco dopo anche a Radio Kiss Kiss, è sulle frequenze di Radio Popolare ma anche ospite di Barbara Palombelli su RadioDue. Non solo: riesce a lanciare il suo appello da Radio Capital ma anche dalle frequenze di Radiocentrosuono, sui network locali e su quelli nazionali, si affaccia persino nel programma di Marione Corsi, il guru dei tifosi romanisti. “Considero questo provvedimento del tutto illegale, persino rispetto alle norme e alla lettera della par condicio”.
Guinness dei primati. Insomma, un grande slam. Solo chi non conosce Santoro può pensare che un “semplice” oscuramento catodico possa fermarlo. E infatti per tutta la mattina i suoi leit motiv sono due: il battage per la manifestazione girotondina davanti a via Teulada (l’unico modo per rimediare al black-out informativo dei giornali che, con l’esclusione del Il Fatto, non gli hanno dedicato nemmeno un titolo). E poi l’annuncio-appello per la puntata di Annozero che il 25 andrà in onda su Internet: ancora nessuno sa esattamente da dove (“Nemmeno io”, sorride), ma l’unica cosa certa è che ci sarà.
Spiega Santoro: “Mi piacerebbe che tutti gli sforzi potessero convergere per organizzare uno sciopero bianco. Uno sciopero al contrario come quelli del movimento operaio di inizio secolo: regaliamo una nostra giornata di lavoro per andare in onda contro ogni censura”. La scena della radio-maratona si presta bene al racconto cinematografico (fra l’altro un film-maker che riprende) e sembra costruita per celebrare un’impresa da Guinness dei primati. Da un lato perché solo uno come Santoro può trovare ascolto da tutti, contemporaneamente. E poi perché il conduttore di RaiDue è nella sua stanza, con un telefonino incollato all’orecchio. Nello stesso momento i suoi redattori sono appesi ad altrettanti apparecchi, tutti in diretta su altre trasmissioni, visto che la fascia della mattina è in simultanea: appena Michele si libera, arriva Giommaria Monti, il caporedattore del programma e gli fa: "Presto, c’è Radio 24 che sta per chiudere la diretta!". Lui: “La prendo dal telefono della segreteria”. E via… “Siamo tornati alla stagione delle radio libere!”, sorride Santoro. Passano pochi minuti e arriva Monica Giandotti, una delle giornaliste: “Presto stanno chiudendo il collegamento da Marco Baldini!”.
Altro telefono, altra redattrice, Giulia Bosetti: “A Radiopopolare hanno ancora pochi… minuti”. Alle 11:00 quando finiscono i programmi prime time mattutini è l’ora delle tv in collegamento telefonico: Repubblica.tv e Skytg24.
Vespa e le marachelle. A Radiocittàfutura si toglie il sassolino nella scarpa su Bruno Vespa. Il giorno prima il conduttore di Porta a Porta – unico fra i quattro epurati – aveva aderito all’iniziativa della Federazione della stampa, ma non aveva partecipato. Mentre Gianluigi Paragone telefonava ("Sono contro questo provvedimento, e sono anche contro la legge sulla par condicio"), Vespa mandava questo messaggio, riferito da Roberto Natale: “Non posso intervenire perché ho promesso un’intervista esclusiva al Corriere”. Poi, ieri mattina, nell’intervista si capisce il motivo dell’assenza: “Paghiamo tutti per Santoro, l’Attila della par condicio”. La battuta di risposta è micidiale: “Vespa è il mio Gerovital – scherza Santoro a Radiocittàfutura – mi sta facendo tornare ragazzino. Quando andavamo a scuola c’era sempre quel compagno di classe un po’ birbantello che indicava l’altro come responsabile delle marachelle. Ma noi ci battiamo anche per lui". Tra una intervista e l’altra, c’è tempo per progettare la web-puntata del 25: "Ho due idee che mi ronzano per la testa…O la faccio da Roma, o la faccio dall’Emilia Romagna. In ogni caso, saremo in onda".

Luca Telese
 

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3 commenti »

  1. sono d’accordo. E’ uno schifo.Con questa decisione hanno fatto KaraKiri .Informazione non e’ condivisione

  2. mi auguro che al piu’ presto si potranno rivedere le uniche trasmissioni degne della Rai che ci sta disturbando con Sissi, Insegnaci a sognare, capri e tanti altri programmi degni solo di stimolare le peggiori suggestioni alle persone meno dotate intellettualmente. Quelle piu’ dotate girano canale

  3. come mai insieme con Michele Santoro non c’era Travaglio ? ma tu c’eri Luca ?

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