Il Fatto Quotidiano

29 Ottobre 2009
Trans-atlantico

A un certo punto, mentre discute seduta sull’ultimo divanetto del Transatlantico prima della buvette, Paola Concia allarga le mani per racchiudere metaforicamente i deputati che entrano in Aula mentre trilla il cicalino della chiamata al voto: “Li vedi? Qui da due giorni si stanno tutti, diciamolo in modo accademico, cagando sotto dalla paura”.
Ex ministri? Per capire bene quanto sia profonda l’onda d’urto dello Tsunami del caso Marrazzo bisogna partire da qui. Il Palazzo, i parlamentari, quella notizia che rimbalza dalle cronache come una minaccia: “Ci sono i nomi di altri due ex ministri implicati in una storia di trans”. Roberto Giachetti, deputato Pd quasi sbotta: “Inutile girarci intorno: siamo davvero, letteralmente, sputtanati. Passa tra la gente l’idea che in Parlamento ci siano solo sesso, droga e prostituzione. Mi chiedo: a chi serve, chi ci guadagna? Tutto questo distrugge il nostro lavoro, la nostra credibilità”. La riflessione di Giachetti va ascoltata perché non proviene da un moralista o un bacchettone: “Se andassi a trans non avrei problemi, lo direi. Il nesso trans-politica è un problema per tutti”.
“Banalmente etero”. Mentre parla Paola Concia si avvicina il ministro Giorgia Meloni: “Ahò – sorride – ma qui se uno è banalmente etero che deve fare? La mia carriera – scherza – è finita”. Lei che è il ministro dei giovani dovrebbe essere portavoce di nuove tendenze.. La Meloni sgrana gli occhi: “Dovrete ammettere che, dopo quel che è successo, il buon vecchio Silvio, e le sue frequentazioni femminili, saranno retrò, ma ritornano un valore di riferimento”. Pecore. Prova a scherzare Giovanni Lolli, unico deputato terremotato (fa su e giù con l’Aquila, eroico, tutte le sere): “Che devo fa? Sarò di montagna, arretrato, inibito, ma io alla curiosità per i trans non ho mai ceduto: da noi è più facile accettare l’idea che si faccia sesso con le pecore che con gli uomini”. Eppure, giri per il Transatlantico, nel giorno in cui si vota per Matteoli, e capisci che che il tam tam della paura, il meccanismo Dieci piccoli indiani è entrato nelle vene del Palazzo. A chi tocca? Chi è il prossimo? Scherza Gianni Cuperlo, ciuffo biondo, notoria fama di rubacuori (etero): “Non io: purtroppo vengo da zone sessualmente arretrate. Mi torna in mente una meravigliosa battuta di Altan: ‘Quando al nord erano ancora barbari, noi romani eravamo già froci’”. Ancora Giachetti: “Il problema è l’insospettabilità. Chi poteva ipotizzare che Marrazzo andava a trans? Il prossimo potrebbe essere chiunque”. Simone Baldelli, segretario d’aula del Pdl è garantista: “Se Marrazzo avesse detto: ‘Non mi dimetto’, lo avrei sostenuto, giuro. Il problema è enorme: è saltata la barriera di protezione sulle nostre vite private, pagheremo tutti  un prezzo molto alto”. Annagrazia Calabria, la deputata che ha aperto il congresso del Pdl, una delle più giovani, non ha tabù: “Maddài… Qui tutti cascano dalle nuvole: ma l’hanno scoperto oggi cosa accadeva a via Gradoli? Se lo sapevo io che sono una donna! C’è tanta ipocrisia. E tanta paura”.
Dago-shock. Già, la paura. I nomi. Il nome. Alle 18.45, come se suonasse un gong, Dagospia mette in rete una lettera anonima che fa accapponare la pelle di molti: “Caro Dago, come al solito ci hai preso. Al tuo riferimento ai politici di un noto ex grande partito di centrodestra che farebbero meglio a stare zitti sul caso Marrazzo, aggiungo una data: 29 aprile 1996. E’ in quel giorno (anzi, quella sera) – scrive l’anonimo – che un notissimo esponente di quel partito finì in una retata di clienti di travestiti a Roma e riuscì a salvarsi grazie al ‘lei non sa chi sono io’ e all’indulgenza di troppi giornalisti che da allora sanno tutto ma sono rimasti muti”. La lettera è stata appena linkata (titolo: “M’arrazzo non è solo”) la firma è sibillina: “Protosardo che quella sera c’era”. Fra le mani dei deputati spuntano i palmari, per leggere di corsa su internet. C’è chi si avvicina al giardino, dove prende meglio. “Allora è lui!”, sussurrano altri. Lui chi? Visto che in  quel momento si trova a Milano, il telefono di Franco Grillini si arroventa. Franco sorride: “Quel nome lo so bene. Ma non lo faccio: primo, non voglio querele. E poi non voglio sembrare uno che sputtana un altro perché è un dirigente di primo piano del centrodestra”.
 Molto più interessante, la riflessione che il presidente onorario dell’Arcigay fa sul rapporto tra la politica e l’universo trans: “In un paese sessuofobico come il nostro un maschio al potere è costretto in un parte precisa:  dimostrare di essere eterossessuale e cazzuto”. Perché? “La sessualità maschile è ancora l’unico l’archetipo simbolico del potere nella nostra società”. Grillini sospira: “I trans, lo dicono le ricerche, in Italia sono più di 15mila. I transgender, meno do 8mila. Ma la domanda di sessualità ha plasmato un mercato di prostituzione che arriva da fuori per due motivi”. Quali? “In primo luogo c’è chi va a trans perché non ammette una omosessualità latente: la parvenza femminile lo aiuta a superare il suo tabù.  E poi ci sono quelli che cercano la complicità furtiva delle prostitute anni cinquanta: è un maschio italiano che si eccita ancora per i labbroni rossi, il trucco, l’estetica giunonica del trans-corazziere… una donna che nella realtà non esiste più. Se a Bologna vai con le prostitute austriache da 300 euro a botta scopri che non hanno un filo di trucco”. Ma perché i politici dovrebbero essere più vulnerabili degli altri alla trans-manìa? “Lavorano con il potere e la sua rappresentazione: quindi vivono i problemi della sessualità con un conflitto maggiore”. Terzo motivo? “Ragazzi, per il cazzo!”. Come lo sa Grilliniche tanti vanno con i trans in Parlamento? “Semplice: quando ero a Montecitorio venivano in tantissimi a confidarsi”. Tutti dicevano: Grillini esagera. Adesso invece… “E’ semplice: con il finocchio si parla più volentieri dei problemi sessuali, perchè non c’è il prblema del confronto”. E perché confidarsi? “Sanno che non tradirò nessuno. Nel centrodestra, ovviamente, vivono un conflitto più grande: una volta uno di loro mi chiede di comprargli il viagra perché si vergogna. La volta dopo si aggiunge un altro. Già che ci sei… Poi un altro ancora e…”. Alla fine? Grillini sorride: “Sono diventato uno spacciatore. Un giorno vado nella farmacia più vicina a Montecitorio: avevo ricette per 500 euro. Al farmacista mi stupito scappa la domanda: ‘Tutto per lei? Complimenti’”. Di nuovo bisogna tornare a Paola Concia: “A me che sono omosessuale un trans non mi attrae. E io in questo momento voglio difendere la dignità dei trans, che hanno diritto a vivere come vogliono, ma devo anche ricordare che c’è un rapporto di mercificazione per cui molti uomini tendono a fare dei trans degli oggetti. Ci sono trans che non si operano perché perderebbero clienti. Ci sono trans costretti ad essere quello che gli uomini vogliono”. La deputata del Pd sospira: “A questo paese serve un politico che dica: ‘Sì, mi piacciono i trans, votatemi’. Invece gli omosessuali nel paese sono il 10% e in tutto il parlamento ci sono solo io”. Grillini: “Pochi riflettono sul fatto che il ricatto a Marrazzo non sarebbe stato possibile senza il senso di colpa. Nei clienti dei trans c’è una sindrome che è stata chiamata del carabiniere nella testa. E’ la certezza di essere  scoperto. Per Marrazzo si sono quadruplicati. Ma quei carabinieri c’erano già”.  Prende un respiro amarissimo la Concia, mentre si alza per andare a votare in Aula: “Tre settimane fa, quando è  stata bocciata la mia legge contro l’omofobia dicevano: i problemi veri sono altri: il lavoro, l’economia… Quante persone riguardano questa legge? Beh – sorride amaro – la risposta oggi è molto più facile di prima”.

Luca Telese

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6 commenti »

  1. Caro Gasparri come la mettiamo??? Ora se ha le palle spinga per le dimissioni di quell’esponente ex di An oggi ministro della REPUBBLICA ITALIANA . Andava a trans come Marrazzo… Senza parlare delle dimissioni di Bernasconi, perchè andare a PUTTANE O A FEMMINIELLI è la stessa cosa…

  2. Mi stupisce lo stupore di Giachetti…Gli uomini che vanno con le trans sono tanti, e tanti di loro hanno facce storie vite “normali”, mariti decenti, padri di famiglia decenti, decentemente affettuosi. Che hanno una fifa blù a riconoscere di senttirsi attratti dal pisello, e allora si buttano sull’iperdonna, con le tettone e i labbroni.
    Basta avere amici gay, frequentare il mondo gay “militante”, entrarci in dialogo autentico per averne contezza….
    Marrazzo non si sarebbe dimesso né forse si sarebbe messo nella condizione di essere ricattabile (avvisato dall'”editore” BBerlusconi santi numi è incredibile!) se fosse “solo” andato a puttane.
    Questo è un paese che ai puttanieri strizza l’occhio….
    Trans no, quella è frociaggine dissimulata e questo è un paese omofobico.

    La battuta di Altan è meravigliosa.
    sto diventando una tua fan Telese, non mi deludere!

  3. LA VERITA’ RESTA UNA: CON MARRAZZO SI E’ APERTA LA STAGIONE DELLE DIMISSIONI QUANDO UN POLITICO E’ SCOPERTO CON UNA PUTTANA O UN TRANS. NATURALMENTE, LA STAGIONE SI SAREBBE APERTA ANCHE PRIMA SE QUALCUNO AVESSE AVUTO UN PO’ DI PUDORE E COSCIENZA.

  4. Ma chi è questo esponente di destra che andava a trans ed è ora è Ministro ex AN?Come dice questo Marcos?
    Caro Luca Telese stò leggendo il suo Cuori Neri è mi appassiona sempre più quando ho il tempo di leggerlo,ma una cosa la dico.Chi si può permettere di giudicare le vite private di maschi ,donne,gay,trans ecc…Il sesso è libero,io sono etero e mi piacciono le donne all’ennesima potenza,ma ci sono gay amici miei e vi assicuro,non riguardo al sesso(che tra l’altro è una cosa che appartiene alla sfera personalissima e naturale dell’individuo)che sono sensibilissimi ed altamente intelligenti.Ma il punto su cui vorrei soffermarmi è la natura!Tutto il resto è noia.Sè per natura connaturata oppure nò si deve stroncare una vita politica, pubblica ecc…allora attenzione,perchè e pur vero che il 4°potere è la stampa e dintorni,ma non bisogna dimenticare chè è l’opinione pubblica che comanda e non mi và che questultima sia influenzata da chicchessia (voci di corridoio,trans,ricatti,magistraturafobia,chiesa,teleconduttori ecc…)perchè in questo caso non è tanto la reputazione che si rovina,tanto e non quanto,ma la salute di chi è preso di mira da queste “attenzioni”particolari.E su questo non transiggo.Poi chi può dire cosa è il sesso,l’amore,Dio sono elementi direi incommentabili,uno se li crea in base a mille parametri:l’ambiente,la famiclia,il carattere,la personalità,l’esperienza ecc..ecc..ecc…Ciao!Sè ho detto baggianate fatemelo sapere!

  5. Volevo dire famiglia,scusate,ma a volte scrivo con la tastiera di fretta.

  6. Lo vedi che più passano le ore e più si capisce che la spinta unanime alle dimissioni (anche da parte del soggetto stesso che le ha date) è tutta intorno alla figura del transessuale?
    Non posso avere le prove ma se marrazzo fosse andato a puttane nè i carabinieri lo avrebbero preso di mira nè lui avrebbe ceduto al ricatto. Che poi c’è veramente stato? O gli infedeli servitori dello stato erano convinti che avrebbero potuto avere molto di più da altri che dal ricattato stesso e così si sono comportati? Dopo il caso marrazzo berlusconi è più forte: lui almeno se la fa con le donne e poi è così ricco che qualche capriccio se lo dovrà pur togliere… no? Anche sessualemnte berlusconi è populista e popolare!

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