Il Fatto Quotidiano

12 Ottobre 2009
Se nel Pd volano gli stracci (è un bene)

Avete letto le frasette al vetriolo di Massimo D’Alema contro Dario Franceschini? Se non lo avete ancora fatto divertitevi: "E’ curioso che il segretario del mio partito, per andare sui giornali, debba attaccare me. Forse – ha aggiunto l’ex premier rincarando la dose – è una delle regioni per cui bisogna cambiare il segretario". Immagino già che qualcuno storcerà il naso, che molti lo criticheranno, che fra poco sentiremo qualche richiamo all’ordine e qualche tentativo di rappacificazione più o meno ipocrita o maldestro. Io invece penso che tutto il congresso del Pd, se fosse autentico, dovrebbe far emergere senza filtri o veli il conflitto terribile che in queste ore è in atto dentro il partito piuttosto che nasconderlo sotto il tappeto del politicamente corretto. Domani su Il Fatto pubblichiamo una micro-inchiesta sul duello (che per ora si farà solo su Youdem tv) tra i tre candidati. Roba da mettersi le mani nei capelli, vi divertirete. Veti incrociati, tavoli di mediazione, regole così burocratiche, che nemmeno per il duello Obama McCain. Giocano a fare gli americani, questi canddati, ma non riescono ad uscire dalla prigione autoreferenziale di via del Nazzareno (la sede del partito). C’è in questo congresso strano, insomma, il rischio di una doppia verità: la vetrina del vogliamoci bene, il livello della polemica rarefatta, il tentativo di simulare sentimenti unitari. E poi, sottotraccia (ma nemmeno troppo) lo scontro vero: brutale, severo, senza esclusione di colpi. Se le cose stanno così (e mi pare che ci siano pochi dubbi in proposito) ben venga D’Alema, che almeno parla come mangia, e in questo congresso ha iniziato a farlo fin da questa estate, con il suo intervento esplosivo alla festa di Roma. Molto meglio la sua brutale franchezza, infatti, del buonismo di Veltroni che nel suo discorso di addio invita a non ammainare la vela della resistenza al berlusconismo, ma che poi fa sega al congresso del suo partito e se va da Fazio a presentare il suo romanzo storico. Certo, alla fine non si può non restare stupiti da un congresso che è ancora impostato sull’asse D’Alema contro Veltroni, D’Alema sì D’Alema no, buoni contro cattivi. Ma se dopo vent’anni di battaglie camuffate il lider maximo squarcia il velo dell’ipocrisia è un bene per tutti. O no?

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20 commenti »

  1. Salve Luca, ti premetto che considero D’Alema “un Andreotti di sinistra”, e a proposito delle contorsioni burocratiche di questi personaggi
    che intendono guidare un grande partito della sinistra, devo dire che provo una GRANDE PENA E SCONFORTO!
    Ho letto oggi una sua intervista su L’Unità che gli ha fatto Diego Bianchi, in arte Zoro, ho apprezzato, quantomeno la franchezza, nella polemica con Franceschini,
    mi sono molto arrabbiato invece, quando rispondendo ad una domanda sul conflitto d’interessi se n’è uscito con questa frase:
    “E comunque pensare di risolvere un problema politico come Berlusconi con una leggina è una ingenuità”.

    Perchè ritengo lui, Occhetto e Violante i principali responsabili dell’ascesa politica del cavaliere, sarebbe bastato, a suo tempo, ovvero nel 94, quando decise di scendere in campo,
    che qualcuno avesse alzato il dito indice e, scuotendolo da destra a sinistra, avesse pronunciato la seguente semplice frase:
    Lei no, Lei non può, Lei è ineleggibile perchè concessionario dello Stato!”.

    Sarebbe stato tutto legale, trasparente, chiaro.
    Invece il buon Occhetto, il funzionario di partito, q

  2. Salve Luca, ti premetto che considero D’Alema “un Andreotti di sinistra”, e a proposito delle contorsioni burocratiche di questi personaggi
    che intendono guidare un grande partito della sinistra, devo dire che provo una GRANDE PENA E SCONFORTO!
    Ho letto oggi una sua intervista su L’Unità che gli ha fatto Diego Bianchi, in arte Zoro, ho apprezzato, quantomeno la franchezza, nella polemica con Franceschini,
    mi sono molto arrabbiato invece, quando rispondendo ad una domanda sul conflitto d’interessi se n’è uscito con questa frase:
    “E comunque pensare di risolvere un problema politico come Berlusconi con una leggina è una ingenuità”.

    Perchè ritengo lui, Occhetto e Violante i principali responsabili dell’ascesa politica del cavaliere, sarebbe bastato, a suo tempo, ovvero nel 94, quando decise di scendere in campo,
    che qualcuno avesse alzato il dito indice e, scuotendolo da destra a sinistra, avesse pronunciato la seguente semplice frase:
    Lei no, Lei non può, Lei è ineleggibile perchè concessionario dello Stato!”.

    Sarebbe stato tutto legale, trasparente, chiaro.
    Invece il buon Occhetto, il funzionario di partito, quello che si presentò al dibattito con Berlusconi con un vestito marrone a quadroni larghi e io capelli ammaccati in testa,
    stile “lisciata di vacca”, pensando di avere la vittoria in tasca lo fecero partecipare al gioco.
    Lì ebbe inizio tutto, lì ci fu presunzione coglional.

  3. Diario di una democrazia matura

  4. caro Nicola il troppo maturo casca e marcisce, almeno in natura….

  5. Ho già commentato su Antefatto,inserisco anche qui

    E’ in corso la balcanizzazione della sinistra,per la verità cominciata già da molto tempo,ora tocca ai cosiddetti democratici,i quali pensavano di far man bassa di voti con il progetto aggregativo tra cattolici di centro ed ex comunisti ormai genuflessi.
    Invece hanno scimmiottato la destra percorrendo in modo soft la loro politica,oltretutto perennemente in conflitto,mentre dall’altra parte quasi tutto viene magari fatto male,ma fatto.

    Un tempo si bisticciava tra Mastella e Turigliatto,ora i coltelli democratici si lanciano dall’interno,non è una soddisfazione,ma non poteva finire diversamente.

    Tanto con il super potente mediatico che ha anestetizzato tutti,o meglio l’ipnotizzatore della “gabina elettorale” la sinistra o quel che ne resta,avrebbe potuto presentare Barack Obama e avrebbe perso ugualmente,qui gli “abbronzati” non hanno molto successo,i conflitti e le isterie democratiche che si stanno verificando sono del classico impotente,insoddisfatto e represso.

    Ci vorranno anni,chissà decenni nel vedere concretizzarsi un’alternativa,però pensandoci bene,un berlusconi sta benissimo agli italiani,non si meritano di meglio,sarebbe magnifico se potesse clonarsi,in questo modo per secoli,o per millenni lo stivale avrà il proprio re.

    Ciao Luca,complimenti i tuoi post sono sempre tra i più commentati,e tanti storcevano il naso all’inizio,mannaggia!!

  6. Quanti altri articoli farai sul PD, a volerti bene potrei dire che ti sei accanito verso un partito, a volerti male ( e avoler essere realista) potrei dire che non sei in grado di parlare d’altro…ma a parlare(male o bene) di un partito come il PD non ci vuole tanto.

  7. Il Pd non riesce nemmeno ad essere un partito liberal – democratico, che non è molto

  8. E poi, scusate se insisto, bisognerebbe imparare ad usare le preposizioni semplici della lingua italiana.
    Il PD non è di Sinistra ( poi oggi che significa ? proponiamo qualche contenuto e identifichiamo dei soggetti ) al massimo è a sinistra di….

  9. Ben venga il sangue e la violenza! Basta coi filtri e le ipocrisie! Mettete in piazza i vostri peggiori istinti! Tutto bello. Sarei felice di poter brindare ad una vera battaglia elettorale da primiare all’ultima stilettata negli stinchi se non fosse che…i tre presunti gladiatori gareggiano non in un’arena ma su un palcoscenico. E’ finzione teatrale, in cui il copione è già scritto da tempo. Come si fa a godere del sangue versato quando già si sanno i nomi dei soccombenti e del vincitore?

  10. Caro Telese,

    mi dispiace, non sono d’accordo: D’Alema E’ il male oscuro (ma neanche troppo) del PD. Lui e i suoi scheletri che non hanno permesso al partito – non quello di oggi – di opporsi a Berlusconi in modo semplice, senza antiberlusconismo, come oggi ama tanto dire. Bastava fare una legge, vera, sul conflitto di interessi e adesso non saremmo qui a interrogarci, delusi e anche un po’ spaventati, del futuro della nostra democazia.
    No, se una speranza il PD ce l’ha ancora (e con lui non solo la sinistra ma anche le forze democratiche del nostro Paese) è solo attraverso un vero rinnovamento, che purtroppo doveva essere e non è stato, ma che spero davvero ci possa ancora essere. Via Dalema, via i dalemiani, via le corde che tengono imbrigliate le forze dell’opposizione.

  11. @ FULVIO

    Infatti caro Fulvio, il mio era un titolo ironico. Quando avrai 5 minuti leggiti l’articolo sul mio blog e capirai certamente.

  12. Caor Giulio,
    non è che uno scriva bene o male del Pd. Uno scriv e le notizie che ci sonmo sul Pd, e le racconta come sono, o come pensa che sianmo… Se questo ti sembra accanimento.
    Luca

  13. Caro Luca sono un sostenitore di quel manipolo di coraggiosi che con Beha,Gomez Travaglio Colombo Santoro
    Padellaro Tu e pochi altri fate un Grande lavoro di informazione e date a me uomo di 70 anni vecchio psicologo
    ma giovanissimo combattente la speranza del tempo per i giovani di oggi ma anche per me.. credo di desiderare
    di intervenire in prossime occasioni …..per ora un sincero ringraziamento…….forza che detronizziamo il “RE”!!!

  14. Il nuovo programma punta tutto sulla sorpresa: l’elettorato democratico è contro lo scudo fiscale? E il Pd registra il 28% d’assenze.
    Il Lodo Alfano viene bocciato dalla Consulta? E il Pd non chiede le dimissioni ma fa la faccia seccata.
    Berlusconi sbraita contro i media esteri? E Veltroni va da Fazio a presentare il suo libro.
    Avete capito? SOPRESE! Una dietro l’altra. Il Pd è veramente buffissimo.

    Vogliono un elettorato giovane, brillante e pronto a tutto.

    Il Pd è un partito vivamente sconsigliato ai deboli di cuore.

  15. Ciao Luca, mi permetto un OT: sul web da ieri sta girando questa notizia.

    Nel marzo del 2000, una certa signora, presidente del consiglio comunale del Comune di Desenzano sul Garda per Forza Italia, fu espulsa da quella carica, su mozione del suo partito, con la seguente motivazione [Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000]: manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa.
    Questa signora si chiamava Maria Stella Gelmini.
    Pochi anni dopo fu “scoperta” da Silvio Berlusconi ed oggi è il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca della Repubblica Italiana (e questo è il sito del comune di Desenzano, basta inserire la data ed esce fuori la delibera http://servizionline.onde.net/eGov/atti.mac/input).
    Oggi la ministra dimostra tutta la sua “incapacità” nella gestione ministeriale della scuola pubblica italiana, creando scompiglio ulteriore dopo i licenziamenti di massa.
    Mentre Tremonti e i suoi mandanti devastano la scuola pubblica, favorendo il proliferare di istituti privati costosi e di dubbia qualità (anche nella nostra regione), la Gelmini ha generato l’ennesimo caos nella gestione delle graduatorie e nel conferimento delle supplenze.
    Compie errori uno dietro l’altro, ma a pagarne le conseguenze è il personale amministrativo delle scuole (oltre ai precari tagliati ed ancora senza lavoro) il cui carico di lavoro sta aumentando notevolmente.
    Inoltre, le ricadute di questa riforma, assolutamente nefasta, danneggiano innanzitutto gli allievi a cui continuano ad essere negati il regolare svolgimento delle lezioni ed il diritto alla continuità didattica
    Migliaia di docenti e Ata licenziati, pluriclassi, classi sovraffollate e insicure, scuole nel caos e ancora senza insegnanti. Sarebbe un bene per tutto il Paese se questo Ministro si dimettesse al più presto, prima di fare altri danni peggiori di quelli che ha già fatto.

    ——-

    Non potresti verificarne la veridicità e, nel caso, scriverci un bell’articolo dei tuoi sul Fatto?
    Buon lavoro!

  16. Barbara, dici che speri in un vero rinnovamento del PD.
    Giusto, ma perchè sperare e basta? Occorre dare almeno un segnale.
    Tra i mille difetti del PD, c’è almeno una novità.
    Tra due settimane gli elettori, e non solo gli iscritti, possono condizionare chi sarà il nuovo segretario con le primarie.
    E’ un’occasione da non perdere, almeno per dare un segale forte, non basta stare alla finsetra e sperare.
    Io andrò a votare e voterò per Ignazio Marino, che queste istanze di rinnmovamento re rappresenta, nella sotanza e nel merito.
    Forse non sarà segretario, ma una buona percentuale di voti per lui evidenzierà la distanza tra il partito e la sua base, e questo non potrà essere ignorato.

  17. Salvo, hai straragione.
    I guai dell’Italia di oggi cominciano con le colpe di quella banda di incapaci del PCI-PDS-DS-PD. Uno peggio dell’altro. Per quanto, secondo me il peggio in assoluto sia D’Alema (forse ex equo con l’idiota Veltroni), con l’aggravante che D’Alema è troppo tronfio per rassegnarsi ad ammettere il suo fallimento umano e politco (almeno Veltroni l’ha capito) e continua a tessere le sue deliranti trame di potere. Dirò di più, il vero guaio nasce dal fatto che Mani Pulite risparmiò il PCI. Avesse fatto piazza pulita anche a sinistra non avremmo avuto l’opposizione imbelle che ci ritroviamo, pronta all’inciucio ad ogni occasione (vedi Scudo Fiscale). Tutta la triste nomenklatura filosovietica è ancora lì, ad esclusione di Ochetto che sconfitto dalla storia, dal sarto e dal parrucchiere fortunatamente si è levato di torno…

  18. Si può anche essere d’accordo, ma solo il fatto che ci sia ancora D’Alema la dice lunga sulle possibilità di questo partito.
    Voterei volentieri per il pd, non lo posso fare per D’Alema e i suoi simili.

  19. Le ultime notizie sono :…….Subranni è panciutu…..il pontefice Silvio tiene i toni bassi, la Cosa e le ‘ndrine
    attendono …adesso cosa pensi che avvenga anche a seguito della promozione di Mesiano….?

  20. erreta corrige……..nota precedente :Subranni è PUNCIUTU…….

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