Il Fatto Quotidiano

26 Settembre 2009
Bravissimi in tv (quando non ci vanno)

Se qualcuno si domanda perchè la sinistra nei confronti in tv vada così male, guardando Annozero si è tolto ogni dubbio. Se a Dario Franceschini, da Santoro, si fosse spento il microfono non se ne sarebbe accorto. Corrado Formigli imbarazza Vittorio Feltri, e dimostra che il primo a occuparsi della prostata di Berlusconi non è stato un giornalista bolscevico, ma lui. Feltri arrossisce. Franceschini non lo nota. Subito dopo, un giornalista Mediaset uscente, Filippo Facci, spiega: “A Mediaset un comitato elettorale c’è sempre stato” ma oggi la stampa è meno libera”. Perbacco, è una notizia. Ma Franceschini preferisce difendere la candidatura europea di De Castro, che ha regalato l’immunità all’assessore Tedesco. Ha ragione Vauro: i dirigenti del Pd sono efficacissimi in tv. Soprattutto quando non ci vanno.

Luca Telese

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10 commenti »

  1. povero santoro si e ridotto a tenere la contabilita delle scopate di berlusconi, franceschini vorrebbe saperne di piu perche’ forse ancora e vergine; quando lo fate invitare in qualche trasmissione almeno dategli un qualcosa da dire diverso di quello che dice da 1 anno, magari gli scrivete un discorso e perche venga un bel discorso fatevi aiutare da di pietro lui si che la sa lunga…….. La vostra e tutta invidia spero che sia vero che silvio si e fatta la daddario (non penso che silvio si sia abbassato a tal T….e) cosi come dice il detto scopata e fregata

  2. E’ vero Corrado Formigli è stato grandissimo, tra l’altro anche negli altri servizi!!! Comunque il pensiero più bello della trasmissione resta quello di Giorgio Bocca, quando dice che il Berlusca è molto intelligente e permette al popolo di fare tutto ciò che vuole, e nel frattempo lui consuma i suoi affari!
    Ho visto in questa delucidazione uno specchio con la costruzione del grande impero romano, ove gli imperatori non costringevano i popoli soggiocati a professare qualche religione imposta o a fare altro. L’unica imposizione era di pagare le tasse a Cesare…poi si poteva fare quello che si voleva, perciò si è riusciti a costruire un impero così grande!
    Lo stesso consenso che il biscione riesce ad ottenere, ovvero volete il condono, lo scudo fiscale? Ci penso col Calcio a distrarvi tutti (i Gladiatori al tempo dei romani)..
    Pensateci!

  3. Lucariè, hai ragione pure tu.

  4. Il top resta Concita De Gregorio, la quale ha un fogliolo che si occupa del Lodo Alfano.
    Non so se ridere o piangere.

    Antonio, in qualche post fa parlavi di Ricca e delle sue “cazzate sparate su Montanelli e Roberto Saviano”.
    A me Ricca sta particolarmente antipatico, ma non ricordo di averlo mai sentito delirare su queste due persone. Mi puoi dire dove posso trovare qualcosa a riguardo?

    Grazie. Ciao

  5. # Armando

    Allora, di Montanelli Ricca salva solo gli ultimi anni, quelli dopo lo scazzo con Berlusconi. Ad esempio, nella recentissima manifestazione sotto la sede del Giornale, se ne è uscito con questa frase : ” Siamo costretti a difendere la memoria di Montanelli, personaggio che per molti aspetti non posso ricordare con apprezzamento…” però poi aggiungeva che in confronto a Feltri è certamente migliore. E poi giù a ripercorrere la cacciata di Montanelli dal Giornale da lui fondato, l’unica parte del grande giornalista toscano da salvare secondo Ricca. Personalmente consiglierei a Ricca di approfondire di più la conoscenza sul Montanelli prima dello scazzo con Berlusconi, perchè forse questo ignorantello non è a conoscenza, solo per fare un esempio, delle leggendarie cronache da Budapest. Su Saviano ha scritto sul suo blog un vergognoso articolo in cui gli imputava di non parlare, nei suoi racconti sulla camorra, anche delle collusioni politiche. Perchè al prode Ricca evidentemente non basta che Saviano sia stato condannato a morte dai Casalesi per dimostrare il suo coraggio fino in fondo. Queste cose le trovi tutte sul suo blog. Intanto ti posto l’articolo su Saviano:

    Ho conosciuto Roberto Saviano quando non era ancora la star che conosciamo ora. Aveva appena pubblicato Gomorra ed era venuto a Milano a presentarlo. E’ un ragazzo coraggioso e uno scrittore di qualità che merita la nostra solidarieta’ per le minacce che lo costringono a vivere prigioniero. Ha portato l’inferno di una terra devastata dal crimine all’attenzione del mondo, e questo è un fattore di riscatto e dunque un’opera meritoria. C’e’ qualcosa che tuttavia non mi convince nel fenomeno mediatico che è stato costruito intorno al suo nome e al suo libro. Comparsate, riconoscimenti, interviste fiume, speciali in prima serata; è perfino diventato uomo dell’anno per il tg di Italia Uno. La visibilità ha creato il best seller, il best seller alimenta la visibilità. I tenutari dei palinsesti televisivi hanno capito che con lui vanno sul sicuro: il personaggio piace al pubblico e racconta in modo incisivo il far west della mafia campana e il suo contesto. Ma qui si ferma. Non racconta le complicità della politica e della finanza, i nomi e i meccanismi del potere in doppiopetto. Per Roberto Saviano non lasciarsi sfuggire una parola sgradita ai tenutari sembra far parte di una strategia. Voglio parlare a molti, ripete, le mie parole contro la camorra hanno un senso se in tanti le leggono e le ascoltano. Sa che gli verrà permesso di parlare a audience oceaniche fino a quando racconterà il far west del crimine organizzato. Ma fermarsi al far west è un limite al racconto della verità e rischia di favorire, contrariamente alle intenzioni del giovane scrittore, una visione distorta del fenomeno, efficace nel portare consenso al sistema mediatico e politico dominante. L’esatto contrario, per intenderci, di quel che ha fatto Roberto Scarpinato nel suo saggio intitolato Il ritorno del principe (Chiarelettere), che analizza la struttura criminale del potere italiano e, pur avendo venduto bene, non è diventato un fenomeno mediatico clamoroso. Vuole mantenersi ecumenico, Roberto Saviano. Ma converrà con noi che oggi se dici la verità senza sconti ti fanno passare per fazioso. Dice di temere il potere della diffamazione, le voci messe in giro dai clan e dai loro servi. Non credo che ignori che la diffamazione dei testimoni scomodi è metodo politico sotto il regno del partito azienda. “Ogni partito ha una sua tradizione antimafia”, si è limitato a dichiarare Saviano nel lungo speciale in diretta da Fabio Fazio dieci giorni fa, prima della punzecchiatura del comico Albanese nelle vesti del politico mafioso: “Roberto ma perché non parli mai di me?”. “Non voglio buttarla in politica”, aveva dichiarato il giorno prima a un quotidiano. Ma si possono analizzare le cause profonde del potere delle bande criminali senza “buttarla in politica”? Sarebbero bastati, in quella seguitissima trasmissione, un paio di nomi di politici o una dichiarazione sullo sfascio sistematico della giustizia e della cultura della legalità, che favorisce il crimine organizzato, per alzare un polverone di polemiche e far tremare i polsi al bravo presentatore. Invece il coro dei consensi il giorno dopo è stato unanime. Il che non sempre è un buon segno in questa Italia conformista e mafiosa per cultura e metodo. Una volta ho chiesto a Loris Mazzetti, oggi responsabile del programma di Fazio: e se Saviano avesse fatto i nomi degli intoccabili? Risposta: “forse quella bomba sarebbe già scoppiata”. Oppure non sarebbe mai esploso il fenomeno mediatico ed editoriale che conosciamo.

    Da questo punto di vista condivido l’augurio che gli ha formulato il magistrato Antonio Ingroia, di liberarsi dall’immagine che i media gli hanno appiccicato addosso.”

  6. Grazie mille delle segnalazioni.
    E grazie anche per la riflessione su Saviano.
    Non ho letto il suo libro e non ho visto il film che porta il titolo del suo libro. Guardo il fenomeno-Saviano con gli occhi di chi non sa nulla.
    Se non ho capito male quello che dici (ma se mi sbaglio correggimi pure, sia chiaro), si può dire che l’immagine mediatica che è stata costruita attorno a Saviano è stata fatta in modo che la sua opera venisse fagocitata e sia diventata un ennesimo banale bene di consumo. Insomma, lo hanno reso inoffensivo. Un fenomeno di cui tutti parlano ma di cui nessuno riesce a percepire l’esplosiva portata.

    Grazie. Ciao

  7. Dimenticavo, Antonio: magari i nomi dei politici li si può provare a chiedere al figlio di Concita De Gregorio. Magari, tra le tabelline di matematica e le riflessioni sul Lodo Alfano, ha avuto tempo di trattare anche questa questione.

    Buona notte

  8. c’è un altro aspetto: ho visto l’intervista di Franceschini a republica.tv ed è stato molto efficacie, mi ha quasi conquistato..poi lo vedi in una trasmissione come annozero dove non è da solo..e ti cascano i… non riesce ad essere incisivo contro i vari Belpietri e Bocchini. Credo che in un certo senso sia comprensibile, ad ogni loro argomentazione io che non mi ritengo ne un antiberlusconiano ne un comunista, rimango esterrefatto dal grado di ipocrisia e doppiezza, da come cercano sempre di mischiare le carte, giocano con le parole, riescono a far credere alla gente che lo schifo è di chi lo racconta e non di chi lo crea. Ora per esempio parlano di buongusto..no dico vi rendte conto? b u o n g u s t o.. ma il buongusto si deve nei comportamenti o nelle cronache che li raccontano? e poi ma che ci vuole a dire che vabene, il fatto che al nostro presidente piacciano le donne non è grave ma che proprio lui che si ritiene un superuomo e un superpolitico intelligente etc, adotti come linea difensiva che è stato ingenuo e sprovveduto nella scelta delle persone che ha ospitato non sta in piedi..delle due l’una O SEI UN POVERO IMBECILLE CHE PER 4 PELI FA ENTRARE CANI E PORCI IN CASA SUA , e allora te ne devi andare perchè sei pericoloso e inadatto , OPPURE SEI UN GRAN FURBO CHE SA SEMPRE QUELLO CHE FA E NON SBAGLIA MAI, e allora te ne devi andare perchè sapevi benissimo chi era sta gente e hai mentito.

  9. Esimio Carlo,

    assieme a Santoro si sono abbassati i principali giornali di tutto il mondo, ma alla tua augusta intelligenza questo non giunge…..

  10. riprendo l’articolo di Marco Travaglio del 27 settembre
    http://antefatto.ilcannocchiale.it/comments/2342627
    intitolato:”Resistenza, siamo al completo” per RINNOVARE a Luca Telese(il salsicciotto dell’informazione preconfezzionata)che in questi giorni di successi editoriali e di copie vendute de IL FATTO QUOTIDIANO sembra essersi DISTRATTO oltre che voler dire:”VISTO che SUCCESSO .. anche grazie a ME” .. l’ INVITO è SEMPRE lì .. a disposizione di quella “scommessina” su CHI è il giornalista più AMATO al giornale on line di Padellaro&Co. Invito inoltre i bloggers a leggere l’articolo di Travaglio .. e special modo i COMMENTI .. cartina di tornasole di OGNI comunicatore per valutare e quantificare l’affezione del proprio pubblico.
    Telese .. allora lo fai o NO questo SONDAGGIO tra i COMUNICATORI de IL FATTO QUOTIDIANO ed i LIBERI INFORMATORI e BLOGGERS della rete(alcuni NOMI e COGNOMI dovresti averli IMPARATI dato che li hai UTILIZZATI per le TUE trasmissioni … radio e TV). Dai “salsicciotto” che son proprio curioso di VEDERE come ti piazzi TU .. rispetto a Martinelli, Ricca, Messora e … pure nei confronti di quel ROMPICOGLIONI(parole TUE riportate dal Papillo sul SUO blog)Paolo Papillo .. dai ALLORA .. cosa aspetti?! Che chiudano IL FATTO QUOTIDIANO .. prima?! FORZA Telese … mantieni i PATTI ..!!

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