Il Fatto Quotidiano

23 Settembre 2009
Marino: “Niente condannati nelle liste”

Da quando si è candidato ha perso 12 chili. Lui ci ride su: “Ho fatto la dieta che seguivo prima di ogni trapianti al fegato, quelli da 12 ore in sala operatoria: la mattina carboidrati, la sera proteine e verdure, tanti pomodori per il potassio, o succo di mirtillo per gli antiossidanti”. Poi si ferma improvvisamente: “Non scriverlo però…. Non vorrei dare consigli preziosi ai miei rivali”. Dove è finito il cardiochiurgo compassato di qualche mese fa?
Ignazio Marino sembra un altro uomo: magro, camicia bianca e jeans alla Steve Jobs, eloquio spigliato, continue battute. Altro sorriso: “Le primarie mi hanno cambiato”. Racconta della madre svizzera del canton Ticino – Valeria, 87 anni – che lo segue su internet passo passo: “Ignazio, aggiornate il sito!”. Racconta dello stupore di molti per la scelta (che spiega) di non parlare mai più di 45 minuti nelle riunioni. Sciorina dati sui congressi truccati, non rinuncia a parole durissime sulla situazione interna del Pd, un po’ chirurgo, un po’ moralizzatore: “Bisogna incidere l’ascesso e asportarlo: altrimenti questo partito va in setticemia”.
Marino, le sue accuse sulla Calabria sono supportate dai fatti?
“In quella regione il territorio è soffocato dal malaffare. E nei congressi del nostro partito ci sono dei fenomeni poco chiari”.
Mi dia dei dati.
“Ecco qui. A Santa Maria, Catanzaro, c’è un circolo con 162 iscritti, dove Bersani prende 180 voti e Franceschini 36. Non è strano? Il totale sarebbe 216!”.
Può essere un caso, un errore.
“Allora ecco un altro ‘caso’. Ancora Catanzaro: un circolo, 379 iscritti dove Bersani prende 474 voti, Franceschini 128 e io 4…”.
Il totale è 606 voti!
“Non mi stupirei, data la portata di questo miracolo, di vedere Pierluigi e Dario camminare sulle acque. Ma c’è di peggio”.
Prego.
“Caraffa, ancora in Calabria: 5 iscritti, 36 votanti, 100% per Bersani. Altro prodigio”.
Che spiegazione da?
“Vorrei che le spiegazioni me le dessero gli altri. E che dicessero se questi voti li vogliono. Mi pare evidente che ci sono dei capibastone che orientano il voto”.
E’ sicuro di non averli anche lei, dei capibastone mariniani
(Ride amaro) “Beh, allora dovrei suicidarmi per come li ho scelti male”.
Le diranno che lei recrimina perché arriva terzo.
“Al contrario. Noi stiamo ottenendo dei successi clamorosi: siamo secondi a Milano con il 35%… A Torino siamo appaiati alla Franceschini con il 19%! I nostri dati più bassi problema, guardacaso, sono al sud. Dove il voto è meno trasparente”.
Contro la camorra lei ha addirittura invocato il soccorso dei geosatelliti americani…
“Non è un’esagerazione. Anche noi dobbiamo capire che bisogna ricorrere a strumenti eccezionali per controllare il territorio e debellare la criminalità in quei territori”.
Campania e Calabria.
“E Sicilia. Sono stato allo Zen 2, dove hanno bruciato la scuola, sigillando le telecamere come nei film, per impedire ai ragazzi di sottrarsi al reclutamento della mafia. La legalità, 25 anni dopo la denuncia di Berlinuger sulla questione morale, deve essere una discriminante anche per noi”.
Lo dice anche quando ci sono condannati del Pd?
“Io non ho dubbi: fare il parlamentare è un privilegio. Noi dobbiamo escludere dalle liste chiunque abbia condanne definitive”.
E cosa pensa dell’assessore Tedesco, nome simbolo dell’inchiesta di Bari, che siede al suo fianco al Senato e gode di immunità?
“Non posso esprimere un giudizio sull’inchiesta. Però il suo è un caso di conflitto di interesse. Vede, io in America, ogni anno devo compilare un modulo in cui spiego cosa fanno tutti i miei parenti, per evitare ogni sospetto di illecito”.
Il Pd dovrebbe far fare lo stesso ai suoi amministratori e ai suoi dirigenti?
“Mi pare il minimo”.
Le daranno dello schedatore.
“Schedare vuol dire conoscere informazioni che possono risovlere problemi”.
I suoi colleghi non saranno entusiasti…
“Ma perchè se lo fa una azienda non lo deve fare un partito? E intanto così eviteremmo di avere una assessore che si occupa di sanità, e che magari ha un figlio che vende protesi agli ospedali”.
Quanto ha sofferto per la storia delle sue note spese tirata fuori da Il Foglio?
“Mi ha rafforzato. E’ stata una operazione che gli americani definiscono come character assassination…”.
Crede che le sue spiegazioni abbiano persuaso?
“Mi sono difeso da una accusa ridicola. Detto questo, per trasparenza, ho messo tutto su internet, così chiunque può controllare. Dopodichè, chi mi diffama, a partire dai giornali, lo querelo”.
E’ vero che lei, negli incontri del Pd, non parla mai più di 45 minuti?
“Sì. Per il resto botta e risposta. Mi hanno detto che gli altri, negli stessi posti dove sono stato io, domande non ne hanno volute”.
Lo sa che la accusano di avere posizioni antipartito?
“Assurdo. Però trovo bizzarro che in molte realtà ci siano più iscritti che elettori”.
Quale risultato si augura?
“Sopra il 5% è un successo comunque”.
Si sta abbassando l’asticella? I primi dati la danno all’8.5%?
Al contrario. Gioco sul 25 ottobre. Gli iscritti che voteranno sono 500mila. Gli elettori che andranno alle primarie potrebbe essere 3.5 milioni in più. Ecco perchè si riapre tutto”.
Pensa che gli iscritti non siano rappresentantivi?
“Credo che le storie politiche dei miei due avversari producano anche riconoscenza e legittimo affetto. Alle primarie il voto d’opinione conterà di più”.
Perchè non si fa un confronto?
“E’ dal 3 agosto che lo chiedo, ogni giorno!”.
E cosa le rispondono?
“Ah, ah, ah… Che farlo prima del voto sarebbe una mancanza di rispetto per gli iscritti”.
La cosa la fa sorridere…
“Oh sì. Sarebbe come se una professoressa mettesse prima il voto e poi interrogasse”.
Sui temi etici anche Bersani e Franceschini dicono che garantiranno la lacità.
“Davvero? Mi chiedo cosa direbbe Bersani a Letta, che aveva già annunciato il suo voto sulla leggina Englaro di Sacconi. E che cosa direbbe Franceschini alla Binetti”.
Lei la vuole cacciare la Binetti?
“Veramente è lei che dice che se ne andrebbe se vincessi io. Solo che anche lei, come tutti, deve sentirsi vincolata all’opinione del 99% degli iscritti del Pd”.
Lei dice che il leader del Pd non può venire né dalla storia del Pci che da quella della Dc
“Proprio così”.
Facile, solo lei ha questo requisito fra i tre sfidanti!
“So che c’è un conflitto di interessi. Ma possono rappresentare il nuovo Bersani e Franceschini, la cui carriera politica è iniziata nell’ultimo terzo del secolo scorso”.

Luca Telese

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24 commenti »

  1. Bella intervista. Al “Giornale” saresti mai riuscito a pubblicarla?

  2. Luca, direi di sì: al Giornale ha intervistato almeno un paio di volte Furio Colombo da direttore dell’Unità, oltre a tanti altri personaggi.

  3. Va aggiunto che Il Foglio di Giuliano Ferrara (il quale è ferocemente contrario alle idee di Marino) ha avuto il coraggio e l’onestà di pubblicarne molti interventi. Io personalmente ne ricordo almeno 4, ma non escludo di essermene perso qualcun’altro.

    Quindi i due giornali vicini a Berlusconi sono gli unici che hanno dato spazio anche a chi non la pensa come lui.

    Gli altri sedicenti “liberi” Marino lo hanno oscurato.

    Conclusione: Berlusconi è a favore della libertà di stampa, purchè questa non si traduca in insulti.

    Mi dispiace per molti di voi, ma l’episodio di Marino è un FATTO INCONFUTABILE.

    Un altro fatto inconfutabile è che per esempio sul Giornale ci scrive spesso Paolo Guzzanti, il quale se n’è andato dal Pdl, eppure lo hanno fatto scrivere lo stesso.

    Caro Telese, crede che nel Fatto ci sarà spazio anche per chi ha delle idee diverse dalle vostre? Che ne so un Filippo Facci lo ospitereste anche se ha idee diverse dalle vostre? Ho i miei dubbi che Travaglio accetterebbe di buon grado chi la pensa diversamente da lui…

  4. @Armando
    Vorrei solo dire che hai citato dei fatti e poi sulla base di questi hai espresso un’opinione.. condivisibile o no, ma pur sempre un’opinione.
    ISulla base dei fatti che citi si potrebbero trarre altre mille conclusioni diverse.
    Ti faccio un solo esempio. Tu dici:
    “Berlusconi è a favore della libertà di stampa, purchè questa non si traduca in insulti.” Questa è un’opinione.

    Io potrei dire basandomi sugli stessi fatti che riporti tu:
    “Berlusconi da ampio spazio ad un outsider del PD per indebolire il PD stesso”
    son solo esempi. l’unico fatto che rimane è che si, Marino ha avuto più spazio nei giornali filogovernativi che in quelli filo PD (escludendo però l’organo di stampa ufficiale del PD, L’Unità, che a quanto mi sembra, ma potrei sbagliare, ha dato più o meno la stessa visibilità a tutti e 3 i candidati).
    Ognuno poi può trarre le proprie conclusioni e farsi la sua opinione.
    Mai mischiare fatti e opinioni spacciando gli uni per le altre e viceversa.. sennò si corre il rischio di fare come Travaglio.

  5. Enrico, grazie del post. Sì, direi che sono d’accordo con il tuo ragionamento. La mia frase su Berlusconi, poi, era più che altro provocatoria. Comunque spero fosse visibile il punto in cui terminavano i fatti e dove cominciavano le mie opinioni. Di certo non è mia intenzione spacciare le une per le altre.

    MA OGGI E’ UN GIORNO STRAORDINARIO!!!! Sono due mesi che Travaglio ci fa due maroni grandi sempre su quel benedetto pizzino che Provenzano avrebbe scritto a Berlusconi in cui si chiedeva una rete televisiva altrimenti avrebbe avuto ritorsioni. La fonte sarebbe Massimo Ciancimino. A parte il fatto che Travaglio non ha mai riportato le innumerevoli interviste in cui Ciancimino stesso precisa che quel pizzino era un falso e non aveva nulla a che fare con Berlusconi (quindi Travaglio riporta i fatti in modo parziale), ma ora si scopre CHE QUELLA DI TRAVAGLIO ERA TUTTA FUFFA!!! UNA COSA FUORI DAL MONDO, NE ESCE UN QUADRO CHE NON HA NULLA A CHE FARE CON I DELIRI DI MARCONIGLIO!!!!

    http://palermo.repubblica.it/dettaglio/mafia-il-boss-salvatore-lo-piccolo-ammette:-scrissi-a-provenzano/1729376

    Adesso voglio vedere con che faccia si dirà che Travaglio è informato sui fatti.

    Spero che lo caccino da Annozero, non se ne può più di gente che racconta BALLE. Perchè quello che racconta lui può avere un solo nome: BALLE SPAZIALI!

  6. Enrico, ho provato a rileggere il post di cui perlavi. Effettivamente lasciava spazio a fraintendimenti. Me ne scuso e ti ringrazio per avermelo fatto notare.
    Il FATTO INCONFUTABILE era che Marino aveva trovato molto spazio nei giornali filogovernativi, nonostante Marino non possa essere certo ascritto alla franfia dei berlusconiani.

    Quella su Berlusconi era invece la mia opinione. Anzi, non era nemmeno la mia opinione (non sono così puerile da pensare che il Berlusca sia un buon samaritano liberale particolarmente favorevole alla libertà di stampa), era una provocazione con la quale volevo dimostrare come siano ridicole tutti questi appelli a difesa della libertà di stampa per difenderla dall’orco, appelli fatti proprio da chi poi applaude Fini perchè querela Feltri. In secondo luogo, la bontà di un quotidiano si misura a mio parere anche dalla disponibilità ad ospitare una pluralità di visioni e posizioni, anche molto diverse dalla linea editoriale ufficiale. In questo senso Il Foglio è insuperabile. Pensa, è da un mese che quel quotidiano parla dell’uscita nelle edicole del Fatto. Gli ha fatto (scusa il gioco di parole) una pubblicità pazzesca e ha ospitato almeno due interventi di Padellaro (o almeno, io ne ho letti due a firma dello stesso Padellaro, ma forse me ne sono persi altri). E poi ha ospitato anche interventi di coloro ai quali questo giornale non è piaciuto a partire dal blog “l’Antefatto”. In questo modo, leggendo Il Foglio ognuno ha potuto avere accesso ad una pluralità di posizioni e si è potuto creare una propria idea.
    Ho dei grossi dubbi che il Fatto sarà un quotidiano altrettanto disponibile a ospitare chi non si allinea alla linea editoriale di Travaglio & Co. Ma questa, sia chiaro, è una mia opinione.

  7. Tratto dal Corriere della Sera:

    l messaggio cui fa riferimento Ciancimino è quello trovato scritto in una lettera sequestrata nel 2005 tra le carte di Vito Ciancimino, e scoperta solo adesso dai pm della procura di Palermo. Nella missiva si fa riferimento «all’onorevole Berlusconi» e a una minaccia che gli sarebbe stata rivolta (un «luttuoso evento») nel caso in cui non avesse messo a disposizione una delle sue reti televisive. Nel messaggio, vergato a mano, si fa anche riferimento a un «contributo» politico che l’autore della missiva avrebbe dato. Secondo quanto sostiene Massimo Ciancimino, la lettera gli sarebbe stata consegnata da Pino Lipari, uomo di fiducia di Provenzano. Il messaggio, secondo quanto racconta il figlio dell’ex sindaco di Palermo condannato per mafia e poi morto, lo avrebbe ricevuto nella villa a San Vito Lo Capo di proprietà di Lipari, e in quella occasione sarebbe stato presente anche Provenzano.

    Armando, sei un povero e pateticissimo falsario.

  8. Armando ma perche facci e’ un giornalista?
    Vedrei bene anche io a Il fatto qualche firma spostata verso il centro destra per poter dare ancora piu punti di vista, ma l’utilita di facci in una redazione, viste le sue abilita, puo essere al massimo quella di leccare i francobolli da attaccare sulle buste per spedire il giornale..

  9. Io sono un falsario? Ma stai scherzando?
    Hai letto l’articolo di repubblica? Lo hai letto o no?

    Partendo dal fatto che su questa storia della lettera a Berlusconi non c’è una sentenza definitiva, perchè dovrei credere a quello che c’è scritto sul Corriere e non a quello che c’è scritto su Repubblica?

    E poi attenzione, tu mi riporti le frasi del giornalista del Corriere, io qui ( http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=381786 ) ti riporto le parole di Ciancimino. Hai prove per dire che quelle parole sono inventate? Te ne riporto un pezzo:

    “Che fa si pente di essersi pentito?
    «Non chiamatemi pentito, per carità. Visto come stanno precipitando le cose diciamo che se tornassi indietro me ne starei zitto e buono, farei come i miei fratelli che me lo hanno sempre detto: fatti gli affari tuoi. La verità vera è che io non ho fornito la prova sulle stragi, non ho la prova della colpevolezza di Berlusconi, non ho nemmeno la prova della famosa trattativa fra Stato e mafia. Hanno trovato della documentazione a casa quando mi hanno perquisito e io sto solo discutendo di quella. Sta passando un messaggio sbagliato nei miei confronti, non sono un pentito, lo scriva».

    Parliamo del famoso «bigliettino strappato» rinvenuto a casa sua in cui si fa cenno a Berlusconi e alle tv. Per i pm si trattava della prova che Cosa nostra voleva una televisione del Cavaliere. Poi lei ha detto che la grafia era di suo padre, e si è scoperto che così non era. Quindi che era di Provenzano, e così non è.
    «È vero, non è nemmeno di Provenzano. La procura sa benissimo di chi è. Io non posso parlare»”

    E adesso dimmi, Antonio, hai le prove che queste parole di Massimo Ciancimino sono inventate? E ricordi che Travaglio le abbia mai citate, per completezza di informazione? E ti sembra un caso che coincidano con quanto dice sull’articolo di Repubblica che ti ho segnalato il boss Salvatore Lo Piccolo? Ti riporto qui parte dell’articolo:

    “Per la prima volta dal momento dell’arresto, avvenuto 22 mesi fa, il boss Salvatore Lo Piccolo ammette di avere scritto a Bernardo Provenzano. La dichiarazione spontanea è stata resa nel processo per l’omicidio di Giovanni Bonanno, ucciso a Palermo l’11 gennaio 2006….In realtà -ha detto il capomafia, collegato in videoconferenza dal carcere di Opera- mi riferivo a Francesco Pastoia e al genero Giacomo Greco, che in quel periodo gestivano un appalto per la distribuzione degli elenchi telefonici a San Lorenzo.
    Il mio riferimento alla lettera di Provenzano era questo”

    Adesso dimmi. Chi è il falsario?

    Stavolta stai bene attento a come usi le parole, caro mio. Ti ho riportato le parole di Massimo Ciancimino e di Salvatore Lo Piccolo, parole che smentiscono clamorosamente la versione di Travaglio. Parole che lo mettono in ridicolo. Ti chiedo due cose:
    -hai le prove del fatto che le parole di Ciancimino e Lo Piccolo sono false?
    -Travaglio si è premurato di informare i suoi lettori del fatto che Ciancimino aveva usato parole che smentivano categoricamente le teorie di Travaglio stesso?

    Vediamo un pò se sei onesto e ammetti che, almeno in questo caso, Travaglio ha preso un gran bel granchio, oppure sei così fazioso da dare del falsario a chi riporta le parole di Ciancimino per quello che sono (ciò le parole autentiche, non le interpretazioni o i riassunti di qualche giornalista).

  10. @rino
    dicevo Facci per fare un nome a caso. Per la verità, nemmeno io lo amo molto.

    Ciao

  11. Armando, poveretto, il foglio del boss Salvatore Lo Piccolo, non c’entra un’emerita mazza con il biglietto indirizzato a Berlusconi. Inoltre, il fatto che il bigliettino non è stato scritto da Provenzano non vuol dire che sia falso, come tu hai scritto, mentendo, nel post precedente. Vuol dire solo che l’ha scritto qualcun altro. Non so davvero chi diavolo pensi di imbrogliare con le tue trollate.

  12. Antonio, vedi di non farmi inc…

    Non ho detto che il biglietto è un falso, ho detto che Travaglio non ha riportato le dichiarazioni di Ciancimino il quale dice che Berlusconi non c’entra niente e che le sue parole sono state travisate. “La verità vera è che io non ho fornito la prova sulle stragi, non ho la prova della colpevolezza di Berlusconi, non ho nemmeno la prova della famosa trattativa fra Stato e mafia.” Sono le parole di Ciancimino stesso. QUESTE COSE TRAVAGLIO NON LE HA DETTE, PORCA MISERIA. Anzi ci ha fatto credere che Ciancimino consegnerà le prove della trattativa tra Stato e mafia, il famoso papello. E ha detto che Ciancimino ha consegnato la lettera “scritta da Provenzano” a Berlusconi. Hai capito, brutto invasato? Travaglio ha detto che la lettera era stata scritta da Provenzano a Berlusconi, mentre i test calligrafici hanno già stabilito che non si tratta della scrittura di provenzano, e il fatto che la lettera fosse diretta a Berlusconi resta tutto da provare.

    Ma il punto è: Travaglio attribuisce a Ciancimino cose che Ciancimino non ha detto, come si evince dall’intervista al Giornale.
    E permettimi di sottolineare un punto: il Giornale ha intervistato Ciancimino in persona, Travaglio non cita mai i virgolettati del sig. Ciancimino, ma fa dei riassunti di dichiarazioni che si presume abbia rilasciato. Non è una differenza da poco.

    Mi fai pena. Non capisco con quale coraggio arrivi a negare l’evidenza. Attenzione, però: l’evidenza di cui parlo non è l’innocenza di Berlusconi (chi mi dice infatti che le parole rilasciate da Ciancimino al Giornale non siano bugie?), bensì il fatto che Travaglio ha riportato FATTI E INFORMAZIONI FASULLI!!!!
    Negare questa cosa significa negare l’evidenza.

  13. Armando, sei tu che mi fai pena. Tu hai scritto:
    ” Non ho detto che il biglietto è un falso…”
    Ah si? Vediamo cosa hai scritto in un commento precedente:
    ” A parte il fatto che Travaglio non ha mai riportato le innumerevoli interviste in cui Ciancimino stesso precisa che quel pizzino era un falso e non aveva nulla a che fare con Berlusconi”.

    Eccoti servito.

    Per il resto dico che Travaglio non ha lasciato intendere nulla. Ha solo riportato quello che altri giornali riportavano, tipo Repubblica. Era lì che si diceva che Ciancimino avrebbe questo papello, non se l’è inventato Travaglio. E queste cose sono state dette prima di questa intervista di Ciancimino. Ma non mi aspetto certo che tu capisca. In quanto all’invasato, lo rispedisco al mittente: sai, per meritarmi questa qualifica dovrei frequentare il blog di Paolo Guzzanti come fai tu. Ma me ne guardo bene, sennò corro il rischio di diventare come te.

  14. My God, Armando, ma viaggi con la retromarcia inserita. Se leggi bene quel post si capisce bene che la falsità consiste nel fatto che Travaglio attribuiva a Provenzano quel pizzino. La qual cosa è una falsità.
    Mi dici che Travaglio”Ha solo riportato quello che altri giornali riportavano, tipo Repubblica.” Quindi riportare quello che dicono gli altri senza andare a verificare secondo te significa fare informazione.
    Poi dici che Travaglio non ha lasciato intendere nulla.

    Vediamo cosa scrive Travaglio nel Passaparola del 24 agosto:
    “sapete che Ciancimino ha carte interessanti nascoste in giro per il mondo e si spera che prima o poi si decida a consegnarle alla magistratura. Ci sono altre due lettere attribuite a Provenzano e rivolte a Berlusconi, in originale o in copia, ci sarebbe il famoso “papello” della trattativa tra Riina e i Carabinieri del Ros e i loro mandanti rimasti anch’essi ancora occulti…..Racconta che la trattativa dei Carabinieri fu soprattutto con Provenzano….Ciancimino racconta poi di avere visto lui il “papello”, cioè il foglio di carta con l’elenco delle cose che Riina o Provenzano, o Riina e Provenzano, chiedevano ai Carabinieri in cambio della cessazione delle stragi, “papello” che nel prosieguo della trattativa nell’autunno del 1992 dopo che era stato ucciso anche Borsellino fu consegnato a vari referenti ”
    Risponde Ciancimino:
    “Io non sono la chiave di lettura di niente anche se si ostinano a far passare il messaggio inverso. La verità vera è che io non ho fornito la prova sulle stragi, non ho la prova della colpevolezza di Berlusconi, non ho nemmeno la prova della famosa trattativa fra Stato e mafia.”

    Ancora Travaglio:
    “Richieste di aiuti, promesse di sostegno politico, scambi di favori con Dell’Utri che fa il pony express fra Provenzano e Berlusconi, questo è quello che racconta Massimo Ciancimino.”
    Ciancimino:
    “Io a Silvio Berlusconi mafioso non ci credo. Né papà mi ha mai detto qualcosa al riguardo. Glielo chiesi tre o quattro volte, e rispose sempre allo stesso modo: “È fuori da tutto”. Per certo so che Berlusconi era piuttosto una vittima della mafia. Forse qualcuno intorno a lui, magari del suo più stretto entourage, può aver avuto contatti con Cosa nostra millantando amicizie e mandati del Cavaliere, muovendosi in suo nome e per suo conto, senza che Berlusconi lo sapesse. Papà aveva solo delle perplessità su alcuni personaggi…”

    Quindi, di fronte a queste evidenti contraddizioni, tu cosa mi dici? Mi dici che non dobbiamo assolutamente dare credito alle parole testuali di Massimo Ciancimino, mentre dobbiamo credere incondizionatamente a quello che Travaglio vuol farci credere che Ciancimino abbia detto.
    Insomma, la verità è quella che Ciancimino pronuncia per bocca di Travaglio. Perchè non è nemmeno immaginabile che Travaglio si inventi le cose o che, molto semplicemente, ogni tanto anche a lui possa capitare di prendere un granchio. Travaglio è la voce della verità.

    Antonio, scusami se ti ho dato dell’invasato. Ti chiedo davvero scusa. Sei straordinario. Mi hai dato una lezione di onestà intellettuale che ricorderò per sempre e che custodirò gelosamente.

    Ciao

  15. “Massimo Ciancimino, ha promesso di consegnare ai magistrati il “papello”. Il figlio di don Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo, condannato per mafia e poi morto, avrebbe concordato con i magistrati di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze, la consegna di quel celebre “papello”, diventato oramai fondamentale per stabilire la veridicità delle sue affermazioni.
    Ma che cos’è il “papello”? E’ una locuzione usata da Totò Riina per indicare un pezzo di carta contenente determinate richieste: le richieste di Cosa Nostra allo Stato in cambio della fine delle stragi del 1992-93. Nel papello, Cosa nostra indicava soprattutto tre richieste: a) la cancellazione del carcere duro per gli appartenenti all’organizzazione; b) il dissequestro dei patrimoni; c) garanzie per l’incolumità dei familiari.
    Ecco, l’anello di congiunzione della trattiva tra Stato e Anti-Stato era Vito Ciancimino, il quale manteneva i contatti fra i carabinieri e i mafiosi. A lui Riina avrebbe consegnato il ”papello”, lui avrebbe dovuto conseganre quest’ultimo alle istituzioni.
    Ora, Massimo Ciancimino sostiene di essere in possesso del ”papello” (di una copia del papello), e ha promesso ai magistrati che lo consegnerà.
    Ad essere particolaremente interessati al documento sono i magistrati di Caltanissetta, perché sospettano che lo stesso Paolo Borsellino, pochi mesi prima della sua tragica fine, fosse venuto a conoscenza della trattativa, informato dai vertici dei carabinieri ed avrebbe opposto un duro rifiuto. Questo avrebbe determinato la decisione di eliminarlo. Borsellino era la minaccia più seria ad un accordo funzionale fra Cosa Nostra e Stato, che avrebbe garantito la “pax mafiosa” (obiettivo perseguito soprattutto da Bernardo Provenzano) e la fine delle stragi. Un progetto che ripugnava al magistrato amico fraterno di Falcone, che stava impegnando tutte le sue forse per scovare gli attentatori assassini di Capaci…”

    http://www.guidasicilia.it/ita/main/news/print.jsp?IDNews=35877

    Una notizia trovata a caso, facendo una semplice ricerca su google. La rete è piena di notizie così. Tutte false?

  16. “Quindi, di fronte a queste evidenti contraddizioni, tu cosa mi dici? Mi dici che non dobbiamo assolutamente dare credito alle parole testuali di Massimo Ciancimino, mentre dobbiamo credere incondizionatamente a quello che Travaglio vuol farci credere che Ciancimino abbia detto.
    Insomma, la verità è quella che Ciancimino pronuncia per bocca di Travaglio. Perchè non è nemmeno immaginabile che Travaglio si inventi le cose o che, molto semplicemente, ogni tanto anche a lui possa capitare di prendere un granchio. Travaglio è la voce della verità.”

    Sei fuori strada. Non è questione di dare credito o non credito alle parole. Ti risponde bene Antonio Ingroia

    …..Ma quanto è attendibile nei suoi racconti il rampollo di don Vito? Quanto i magistrati possono credere alle sue parole? “Come qualsiasi imputato di reato connesso, le sue dichiarazioni possono essere attendibili solo se supportate da riscontri obbiettivi ed esterni”, risponde il procuratore aggiunto Antonio Ingroia….

    http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/ciancimino-patto/ciancimino-patto.html?ref=search

  17. Ecco Armando,avrei voluto risponderti, ma lo ha fatto Giacomo molto bene. Ma tanto farai finta di nulla. Solo un paio di cose:
    – Massimo Ciancimino, fino ad oggi, ha detto un sacco di cose, e si è già contraddetto più volte.
    – Io non ho mai detto nè pensato che Travaglio sia la bocca della verità. A differenza di qualcun’altro che si abbevera alla fonte di Paolo Guzzanti.

  18. Caro Giacomo mi fa enormemente piacere quello che dici, perchè sono d’accordo con te! Non credo di essere fuori strada! Tutt’altro. E lo ho scritto chiaramente in uno dei post. Mi autocito: “chi mi dice infatti che le parole rilasciate da Ciancimino al Giornale non siano bugie?”

    Io non intendo assolutamente stare qui a discutere sulla innocenza o meno di Berlusconi.

    Quello che volevo dire era semplicemente questo:
    un giornalista che voglia definirsi serio e informato avrebbe dovuto dire che il signor Massimo Ciancimino ha rilasciato delle dichiarazioni in cui diceva alcune cose, e altre dichiarazioni in cui diceva delle altre completamente in contraddizione con le prime. Tutto qui. MA TRAVAGLIO HA FATTO L’ESATTO OPPOSTO!!! Ha riportato le prime dichiarazioni, ha oscurato le seconde perchè scomode (sfido chiunque a trovarmi uno scritto di Travaglio in cui si citino le parole di Ciancimino che ho trovato io sul Giornale) e ci ha costruito una teoria che ha spacciato come verità incontrastata.
    Travaglio (ma anche molti altri) ha fatto proprio l’opposto di quello che dice Ingroia. Non ha aspettato di vedere se le sue prime dichiarazioni possano essere attendibili perchè supportate da riscontri. Ne vuoi la prova? Gira un pò per i blog e per i siti in cui si discute di questa cosa: non troverai nessuno che parli del fatto che vi sono evidenti contraddizioni nelle dichiarazioni di Ciancimino e che quindi sarebbe bene aspettare che la Magistratura faccia il suo corso. Assolutamente no. Al contrario, tutti danno già come certa l’esistenza delle prove della trattativa tra stato e mafia, della lettera che in realtà Provenzano non scrisse mai a Berlusconi (cosa che è stata appurata dalla perizia calligrafica. Almeno su questo vi è la sicurezza) etc.
    Il tutto grazie alla DISINFORMAZIONE fatta da Travaglio e soci.

    Ripeto, Giacomo: nessuno parla come giustamente fai tu delle contraddizioni di Ciancimino. Tutti danno già la cosa come certa, prima ancora che i magistrati abbiano fatto le loro verifiche. E lo fanno a causa della DISINFORMAZIONE.

    Ci tengo a ribadirlo ancora una volta: non volevo assolutamente dimostrare l’innocenza o meno di Berlusconi o l’attendibilità di Ciancimino (il quale, lo ripeterò fino allo sfinimento, può aver anche raccontato delle bugie al Giornale. O peggio: chi mi dice che il Giornale non se la sia inventata di sana pianta, quella intervista?). Volevo semplicemente dimostrare (E MI SEMBRA FIN TROPPO EVIDENTE) che il buon Travaglio, tanto osannato, in questo caso ha operato un bel pò di disinformazione, oscurando un FATTO FONDAMENTALE, cioè che le dichiarazioni di Ciancimino vanno verificate.

    Insomma, io sono pienamente d’accordo con te e con Ingroia. Mentre Travaglio non sembra esserlo. Tutto qui. Speravo che Antonio fosse sufficientemente intelligente da capirlo. Mi sbagliavo.

  19. No.

    L’intervista di Ciancimino al giornale… alla fine me la sono letta tutta…. mi sembrano solo le confuse dichiarazioni di un uomo disperato. E’ solo spazzatura, il triste e patetico tentativo di uscire da una situazione disperata.
    NON CONTA NIENTE. MENO DI ZERO.
    Ma ne voglio citare un pezzo, è comunque interessante.

    ——————————————————————————————————————————————————————————————————————
    Queste sue considerazioni su Berlusconi le ha verbalizzate?
    «No. I pm mi hanno chiesto di parlare solo di cose concrete e di soffermarmi sui documenti sequestrati a casa o da me esibiti. “Le sensazioni e le idee – hanno tagliato corto – se le tenga pure per sé. Non interessano”. E così ho fatto».
    ——————————————————————————————————————————————————————————————————————

    E’ così che funziona la giustizia. E dovrebbe funzionare anche l’informazione.
    Ma Armando, e prima di lui i giornalisti dell’espresso, mettono sullo stesso piano i fatti concreti e le opinioni.

    Che pena, e pensare che ho perso un oretta buona a stare dietro a sta roba….
    Vabbè, è comunque cultura.

  20. Errata corrige.

    Ma Armado, e prima di lui i giornalisti del Giornale

  21. Quindi l’intervista vale meno di zero. Anche quando dice che una perizia calligrafica ha smentito che la calligrafia fosse di Provenzano, mentre Travaglio questa cosa non la dice.
    Oppure quando smentisce di avere le prove di una trattativa tra Stato e mafia. Etc.

    “confuse dichiarazioni di un uomo disperato. E’ solo spazzatura, il triste e patetico tentativo di uscire da una situazione disperata. NON CONTA NIENTE. MENO DI ZERO.”

    Bene, avrai i tuoi ottimi motivi per pensare questa cosa. Sono sicuro che ci sono prove evidenti per dimostrare che è solo spazzatura. Prove che io, per troppa miopia, non vedo.

    Ciao

  22. Siccome il post di Telese riguardava Marino e non Ciancimino, segnalo che è uscito di recente un suo libro edito da Einaudi, dal titolo “Nelle tue mani”. Non l’ho ancora letto e non so se avrò tempo di leggerlo. Mi era però piaciuto molto “Credere e curare”, scritto sempre da Marino qualche anno fa. Consigliato vivamente perchè, se tutti noi abbiamo il diritto di farci un’idea personale circa le questioni etiche di cui in questo periodo si discute molto, è però molto interessante leggere le riflessioni di chi lavora sul campo e ci può spiegare come molte volte, di fronte ai casi concreti e dolorosi, tutti i nostri impalcati teorici diventino improvvisamente traballanti e confusi.

    Ciao

  23. No (ancora).

    Non è ciancimino a riferire della perizia calligrafica, è l’intervistatore, e ne parla come di una notizia assodata. Gia diffusa da tempo. Quindi, volendo, si potrebbe criticare Travaglio per non aver riportato una notizia già nota, ma non certo per il fatto di non aver riportato le quattro cazzate di ciancimino. anche se in ogni caso si tratterebbe di una marginallissima osservazione, se è vero che, come riporta Gomez, “la procura ritiene di aver in mano elementi tali per attribuire il messaggio a dei mafiosi corleonesi vicinissimi a Bernardo Provenzano, il boss che per tutti gli anni Novanta ha continuato ad incontrarsi con Vito Ciancimino.”

    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/07/07/berlusconi-e-cosa-nostra-la-lettera/

    Non “smentisce” proprio niente. Anceh perchè…le ha già consegnate, le prove della trattativa. Ha già consegnato il papello. Poi lui può dire quello che gli pare. Se non argomenta le sue affermazioni, se non spiega perchè iil papello non sarebbe una prova, allora sono solo ciance.
    E ancora, anche se lo spiegasse, beh……. sarebbe solo la sua opinione. E come gli hanno risposto i magistrati :“Le sensazioni e le idee se le tenga pure per sé. Non interessano”. E così ho fatto». Contano solo i fatti concreti.

  24. It’s laborious to search out knowledgeable people on this matter, but you sound like you already know what you’re speaking about! Thanks

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