I Falsi

1 Agosto 2010
Stamm’a a sentì, Gianfrà!

di Elisabetta Tulliani*

A Gianfrà, come so’ contenta! Stavolta ce l’abbiamo fatta davero! Ce stavamo a ffà ‘a colla nel Pidielle! Me sento libera come il giorno che lasciai Gaucci come un fico secco.
Adesso non me devo più vergognà colle amiche mie intellettuali, quando vado dalla parrucchiera: “E st’omo tuo, Elisabbè, parla parla, ma alla fine non conclude…” Non conclude ‘n cazzo!, je dico la prossima vorta che le vedo! Te ne dovevi annà subbito, dopo quella porcata che me fecero a me a Striscia la notizia coi firmini de Gaucci.
La verità e che se eravamo già sposati, si t’avevo già ripulito come ho fatto mo’, le comiche finali dovevano finire subbito, il giorno del Predellino. E’ stato ‘no strazio, vive‘ ‘sti du’ anni co’ la morte ner core. E’ stata dura, Gianfrà, venitte a sentì in quel terificante congresso alla fiera de Roma: io nun te capivo, ma te so’ stata al fianco, perché so’ la donna tua, c’abbiamo due pupe fatte insieme.
E’ stata dura ritrovasse su Novella 2000, io co’ na mano che me sistemo er perizoma, tu con l’attrezzo de fori. Ma siamo andati avanti lo stesso.
Tutti che se stanno a fà le domande sulla biografia politica tua, sul perché e sul percome dei tuoi cambi di linea. Me fanno ride. Ma che state addì? Nun la capite la cosa più semplice: la svolta della bioetica la devi alla Prestigiacomo. Le fascisterie e le sparate contro i maestri gay a quella coatta della tua prima moglie Daniela. La svolta progressista di questi anni, cravatte a parte, la devi tutta a me. Semplice, no? Io non so come finirà questa nostra storia. So che stai a pagà anche pe’ mi fratello, e me dispiace. Ne sa quarcosa mi madre che s’è dovuta intestà le società delle fiction, da prestanome, e poi è finita sui giornali. Ne sai qualcosa tu, che mo’ te stanno sur collo su sta storia dell’appartamentino di Montecarlo.
A Gianfrà, te posso dì na’ cosa? Nun jarisponne tu a Feltri e a Belpietro. J’arisponno direttamente io come se meritano: mannandoli affanculo, direttamente, e senza passà dar via.

(*testo raccolto in sogno da Luca Telese)

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7 commenti »

  1. temo che..ci sia qualcuno che faccia il gioco talmente sporco.. che il “futuro” dell’italia non potrà che essere “nero”…

  2. Le ggendo questo ed il tuo articolo di ieri sul Fatto, che condivido parola per parola, non ho potuto fare a meno di pensare che per ogni “nuovo nemico” dell’ Imperatore c’è già un dossier pronto….e se i dossier si basano su veri fatti una ulteriore dimostrazione che “il più pulito c’ha la rogna”.
    Ciao

  3. A Telè me sembra tutto vero!

  4. Che fffigura di merda direbbe il “buon” Fede.
    Una vita da politicante di professione, senza sapare fare un benchè minimo mesttiere, a parte prendere in giro milioni di italiani che gli hanno creduto e cercare di fare le scarpe al suo benefattore al quale, al pari di suo papà Almirante deve tutto, e poi….che si scopre? che per due peli di f…..a di seconda e terza mano (chiedetelo a Gaucci) questo si monta la testa pensando di potere tutto, anche regalare una casa a suo “cognato” alla faccia della povera Contessa.
    A gianfrà…. ma come te sei ridotto!!!!!! Ma chi ti crede più ormai? Sei peggio de Scaiola!!!!!

  5. E qualche rimembranza sulle scorribande perugine e viterbesi della “signora” no? Peccato perché ce ne sarebbe da scrivere…

  6. da Montecitorio a Montecarlo: rien ne va plus !

  7. OK Prinz!! Come il sogno di Telese,ci stanno tutte le tue osservazioni ma…..
    Alle prossime politiche Votalo Gianfranco! sembra l’unico politico ancora potabile ma fallo dopo aver coperto gli occhi e turato il naso e le orecchie !! Montanelli docet!!!

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