I Falsi

14 Marzo 2010
Fatevi i cazzi vostri

di Vittorio Feltri*

Cari bamba, i gerarchi babbei al soldo delle procure rosse hanno nuovamente tentato di inquinare il libero convincimento del popolo. Ma la mia pazienza ha un limite. La minuscola procurucula di una paesone pugliese, più famoso per i gamberoni che per le inchieste, ha gettato nel mare magnum delle intercettazioni il privato del nostro Presidente del Consiglio. Non si vive più ma, attenzione, la misura è colma. Voi direte: Silvio è il tuo editore. E' vero, ma fatevi i cazzi vostri. Per noi giornalisti di razza padana, cresciuti all'Eco di Bergamo recensendo musicarelli nella prima metà degli anni '60, la busta paga è più di una religione. E io, al dio della sicurezza economica, ho deputato tutto. Dossier, veline, spazzatura. Tanto, poche balle, io non mi sporco. Boffo mi fa un baffo. Sperèm. A onta dei corvi e delle Iene, dei negri e di tutti quelli che si ostinano a studiare la Resistenza, Silvio uscirà lindo anche questa volta. Il fondatore di Repubblica e i suoi amici di sinistra, quel putrido fogliaccio manettaro e tutte le anime belle che fanno finta di aver frequentato il convento e non i postriboli, si mettano l'anima in pace. Augusto Minzolini fa il suo lavoro. Ve lo garantisco, bamba adorati, chi non è d'accordo merita il trattamento sanitario obbligatorio. Possono sperare soltanto i mascalzoni e i cretini e la patria del Cattaneo, purtroppo, ne è diventata l'isola di riferimento. Massì, vabbè, pazienza. Non mi stupirei che dietro certi movimenti, ci fosse Fini. Sarebbe il caso che gettasse una volta per tute le carte in tavola. Mi scuso con voi per lo sfogo, carissimi inferiori, fedeli pirla, affezionati baluba. Mi spiegate che razza di giustizia è questa? I siti web, mi dicono, pullulano di commenti eversivi. Non lo so. Non uso il computer, internet è solo una discarica in cui gettare tempo e il mio, come dimostra il contratto che ho firmato, è prezioso. Provateci voi, Tartaglia in culla, voi che non avete mai lavorato un giorno in vita vostra, a stare in piedi tra le epoche come ho fatto io. A incensare Di Pietro e poi a cambiare idea. Io ho le palle. Non sono un pirla. Quelli di Roma vogliono fare i furbi ma sono andati a rubare a casa dei ladri. Con me non attacca. A pensar male di solito ci si azzecca, ma quello che andava precisato, è stato precisato. Sperèm. Amen. Prosit.

(*testo raccolto sotto Pentothal da Luca Telese e Malcom Pagani)

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