I Falsi

7 Marzo 2010
Io sul palco col popolo viola

di Bruno Vespa*

Cari ragazzi, premetto che non posso dilungarmi troppo perché stasera ho gente a cena. Quando sono uscito da via Teulada e ho visto questa manifestazione di teste calde, il primo impulso è stato chiamare la celere e farvi denunciare tutti per adunata sediziosa. Non potevo perdere tempo perché ho da fare shopping con Lella Bertinotti, che come è noto è una signora squisita. Ma siccome state manifestando anche per la mia libertà non mi sottraggo. So che mi fischierete, che non avrò la ola come quando faccio lo struscio sul lungomare di Ponza: pazienza, sono abituato a pagare prezzi alti per la libertà di stampa, lo faccio di buon grado. Fra l’altro ho pochissimo tempo, devo andare a prendere un tè dalla signora Verusio, non intendo derogare alla buona creanza. Ma sia chiaro che io non accetto lezioni da nessuno: quando hanno soppresso una puntata su cinque (a settimana) del mio programma, nessuno di voi è sceso in piazza a difendermi!Santoro ha fatto un intervento delizioso, qui, da abile comunista quale è: ma io faccio il giornalista – benedetti figlioli – non capisco perché si guarda al capello se a Porta a Porta si fa libertà di informazione, e si tace quando negli altri programmi si fa strage di libertà violando ogni regola (se non si è capito alludo ad Anno zero ). Fischiatemi pure, fanciullini cari: questa sera ho una partita di Burraco con la famiglia Letta e non mi faccio intimidire. Però voglio dirvi qualcosa sul decreto Napolitano che ripristina la lista del Pdl. E’ ottimo: lo comunicherò anche a Clio, domattina approfittando dell’aperitivo che ha la cortesia di offrirmi al Quirinale. A questo punto serve un decreto anche per ripristinare Porta a Porta e un altro per obbligare tutti i talk-show a una diretta settimanale da Pescasseroli. Ho già pronti il plastico con le nuove New town e un editoriale di Crepet su perché non riusciamo a capire la tristezza dei ragazzi scampati al crollo della casa dello studente. Ma ora vi lascio. Ho un lunch a Palazzo Chigi e vorrei comprare un dolcetto: un conduttore a modino, non si presenta mai a mani vuote dal suo editore di riferimento. Non si diventa il Maradona del giornalismo per caso, in questo paese: imparate il mestiere creaturine belle. Ovviamente da me.

(*testo raccolto sotto Pentothal da Luca Telese e Malcom Pagani)

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