I Falsi

28 Marzo 2010
I nanogrammi del nostro scontento

Vi chiedo scuzsa, non zsto parlando di un sogno. E’ tempo di cambiare modo di pensare: è ora di dismettere categorie obszolete, convenszioni vetuste, antichisszime abitudini; è tempo di pensare a come cambiare questa terra nostra. Se oggi una nuova sinistra può vincere è perché tutti inzsieme noi diciamo no alla dittatura del luogo comune, alla pevaricaszione della prepotenza, all’ossesszione triste e un po’ perversza in cui si è baloccato il nostro buonsenszo borghese. Finisce qui l’era della precarizzazzsione: io voglio stablizzsare la vita, i posti di lavoro, le speranze. Io voglio siglare una convenzsione con il sogno, detassare le vocazioni poetiche, restituire per decreto valore alla parola bellezzsa, coraggio alla parola utopia, identità e sapore alle porzsioni di patate e cicoria. La narrazsione del centrodestra, in questi anni, è stato un piatto insipido: ci è stato servito un sogno incubatico, una feroce epifania di modernità virata di un perverso cimento melodrammatico. La vittoria del berlusconiszmo, in questi anni, è passata attraverszo il deserto dei cuori, e ha trovato il suo sugello amarisszimo nella favola oscena del nostro silenzio. Abbiamo finto di non vedere mentre l’ideologia della prepotenza disegnava nell’anima nostra inquieta e solare, l’arabesco di una società ingiusta e precarizzsata. Abbiamo finto di non capire che il grido di dolore dei bambini di Trepuzzi, assediati dall’asbestosi e dal mesiotelioma plerico, erano metafora di un’ingiustizsia globale. Il berlusconiszmo non è un pericolo in sè, il berlusconiszmo è un pericolo in me: è l’incubo che ammanetta le emozioni nostre, una immensza fabbrica di paura e angoscia declinata al Nord sotto la faccia feroce e bbbrutale della Lega, e al Zud, sopra il sorriso osceno e laido dei mercanti di mmafia e di mmorte. Vi chiedo scusza: questa non è utopia, ma una concreta speranza di cambiamento. Io ve lo prometto: abbatterò i nanogrammi del nostro scontento, taglierò le diossine dell’incertezza, raddoppierò i kilowatt della felicità.

(testo raccolto sotto Penthotal da Malcom Pagani e Luca Telese)
 

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5 commenti »

  1. quella che è morta da tempo è la ideologia di sinistra, ma ancora non vi è chiaro
    sterico, supido solotto sintelletto, smorto some un SINDACATO
    CIAO
    Sal

  2. Scusate, va chiarito, senza la firma non si capisce. Questo è un finto Nichi Vendola per il Misfatto

  3. Complimrenti, è davvero spassoso! Secondo me farebbe sorridere anche Nichi!
    Marco Tarantino

  4. Nichi starà ridendo non solo per l’intervista,ma per il coccolone che avranno il conte Max ed i suoi compari.

  5. Non tc’zè che dire, Luca tzono veramente felicze di poterti leggere!!! Certo che di tszogni se ne szono infranti molti in queszto fine szettimana!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Peccato non tszentirti in radio, a quando un tuo ritorno??? Ciaorobertooo

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