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12 Febbraio 2011
Innocenzi-Belpietro, fango express

Ieri, durante l'Ultima parola, mi sono ritrovato mio malgrado testimone di questo episodio. Giulia innocenzi aveva appena finito di fare la sua domanda a Roberto Castelli: "Lei cosa pensa della direttiva che limita la libertá di informazione nei talk show. La voterà?". Domanda intelligente, e scomoda per l'interlocutore: ma i telespettatori non hanno avuto modo di sentire una risposta. Perché la conduttrice di generazione Zero, lo spazio dedicato ai giovani nel programma di Michele Santoro, é stata subito investita da una invettiva "ad personam" del direttore di Libero Maurizio Belpietro. La sua colpa? Aver detto, in un precedente intervento: "Attenzione perché in politica non esiste solo la prostituzione femminile delle veline, ma anche quella dei maschi, e anche quella intellettuale dei giornalisti". Apriti cielo. Belpietro é partito lancia in resta con un attacco personalizzato, brutale e politicamente scorretto alla giovane conduttrice: "Ma come, proprio tu parli? Ma perché non racconti come sei starà scelta tu, da Santoro?". La Innocenzi: inizia a rispondere , quasi impassibile: "se vuole glielo spiego io, come sono stata assunta…". Ma il direttore di Libero ha altro da dire, e non la fa concludere: "Ma come, c'erano mille precari della Rai e pensi che non ce ne sia uno, tra loro, capace di fare due domandine come te? Davvero non sai perché sei starà scelta? Perché Santoro vi vuole tutte in un certo modo, tutte uguali tutte in quel modo lì… Sei come quelle lì, sei una velina anche tu. Non sei una giornalista!". Belpietro prosegue, la Innocenzi non si azzittisce: "E' evidente che lei non é interessato a sentire la risposta alla sua domanda ma solo ad insultarmi. Lei é un maleducato. Le sue sono argomentazioni insinuanti e se ne ha il coraggio le deve esplicitare. Dove vuole arrivare?". Belpietro: "Sto dicendo esattamente quello che ho detto: tu rubi il posto ai precari della Rai. Non c'é motivo che ci sia tu e non uno di loro". A questo punto intervengono altri ospiti. La polemica si accende. E interviene il conduttore Gianluigi Paragone: "Ho invitato io Giulia Innocenzi, perché pensavo che potesse portare contenuti interessanti in questa trasmissione". Va in onda un servizio. Poi la Innocenzi riprende per l'ultima volta la parola. È seria. Pacata. Ironicamente amara: "I telespettatori hanno avuto la possibilitá di giudicare in diretta che cosa sia la fabbrica del fango….". Interviene Roberto Castelli: "ma dai, cosa c'entra la fabbrica del fango? Anche la Lega é stata attaccata dal gruppo Espresso fin dalla sua nascita, venti anni fa….". La conduttrice di Generazione Zero: "ma cosa c'entra? Quelli erano attacchi politici, di contenuto. Questi sono solo attacchi personali. La tattica é la delegittimazione personale di quelli che esprimono critiche e sono portatori di un punto di vista diverso: così da poter dorranno tutti uguali, nessuno puó arrogarsi il diritto di dissentire".
L'episodio merita qualche riflessione. Ho sentito il bisogno di prendere la parola, e di difendere Giulia ( che pure si difendeva bene da se) perché l'attacco era fondato su una balla. La Innocenzi é tutto fuorché una velina. É laureata, preparata, ha fatto politica tra i giovani di An, poi fra i radicali, é arrivata seconda alle primarie dei giovani del Pd, in uno scontro senza rete.
Perché quindi l'attacco di Belpietro non é ammissibile? Perché Belpietro queste cose le sa, ma fa finta di non saperlo. Perché lo schema difensivo del Berlusconismo é tale da portare le intelligenze nel baratro: siccome dobbiamo difendere veline, mantenute e meretrici, allora tutte devono essere equiparate a questo livello. É questo l'errore, questo il peccato mortale che trasforma le opinioni in propaganda.

Luca Telese

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61 commenti »

  1. Si vede che nei dieci anni in cui Telese ha scritto per l’orrrrrido Giornale, il padrone era un altro.
    Ma come fai, Umberto, ad affermare una tale bestialità e cioè che in Italia si è giornalisti servi SOLO quando si scrive per il Giornale o Libero?
    E non mi rispondere che parli solo dei direttori.
    E come puoi logicamente ritenere che esista anche UN SOLO giornalista veramente libero?
    I giornalisti veramente liberi, o un po’ meno asserviti rispetto a TUTTI gli altri, sono emarginati, da tutte le testate, da tutta le televisioni, altro che balle!

  2. P.S. a meno che Telese abbia scritto, per ben 10 anni, solo da casa sua, io penso che in tutto quel periodo abbia anche intrecciato buoni rapporti con colleghi che, eventualmente, stimava anche un po’. E sempre a meno che fosse l’unico giornalista libero in un ambiente di tutti servi.

  3. mamma di B. naturalmente

  4. cara Rita e come si fa a ignorare che la Benini dipende da Giuliano Ferrara ? come si fa a ignorare che la Benini è la nuora di Feltri ? proprio non si può

  5. però ragazzi la faccia delle persone senza scomodare Lombroso vorrà ben dire qualcosa no ? mettere accanto la Minetti e la Giulia.

  6. nessuno dice nulla della frase di Nunzia De Girolamo ? i giornalisti non sono liberi come non lo sono nemmeno gli impiegati e gli operai

  7. rita ma nel ’68 le cose dovevano essere decisamente diverse. adesso faremmo ridere a ripetere le frasi che tu citi. adesso vogliamo solo rispondere a B. e a Giuliano Ferrara che nella sua battaglia contro l’aborto gridava vendetta.

  8. Margherita, come ha già fatto notare qualcuno qua, l’aborto con la manifestazione di ieri non c’entra e comunque è un tema dove nessuna posizione – quando posta seriamente e lasciando stare Ferrara – grida vendetta, dato che abortire significa una cosa sola per tutti; assodato questo dato poi, ogni valutazione successiva è degna di attenzione e di riflessione.
    Io comunque apprezzo lo spirito dell’iniziativa di Ferrara “in mutande ma vivi” (vedasi anche una delle ultime puntate di Teledurruti su Ferrara definito gigante in fantasia) e non un eventuale contenuto di elogio del libertinismo che non ha mai fatto per me, nè oggi, nè trenta anni fa.
    Quanto allo slogan che ho scritto, secondo me è quantomai attuale ancora oggi e non fa per niente ridere.

  9. Si arrampicano sugli specchi…io li capisco, pensate ad immaginare il loro mondo dopo B., cosa potrà mai fare Bondi, Cicchitto, Alfano, e tutte le vere veline, donne oggi politiche, che circa 20 anni fa erano come Ruby, basta sfogliare i giornali hard dell’epoca.Che mondo…il mondo non è dei giusti…il mondo è dei cattivi e falsi…come si difende B., un malato, senza offesa, tutti si possono ammalare, in effetti c’è differenza tra i comportamenti di Fede e Mora, porci, e B. pedofilo.
    A ben ricordare la moglie lo disse:…vedrete, lui è malato”.

  10. Luca non capisco perchè cercate spiegazioni complicate sul comportamento di Belpietro analizzando i suoi interventi da diverse angolature, secondo me i comportamenti di Belpietro e non solo, sulla stessa linea c’è Ferrara, Sallusti, Liguori e altri, si spiegano in un solo modo, questi non stanno facendo i giornalisti, si spacciano come tali, ma nella realtà sono i colonnelli di berlusconi, quello che li paga profumatamente e lo devono difendere a qualunque costo, anche quello di rendersi ridicoli al mondo intero come ultimamente succede, Sallusti messo alle strette da Piroso ha ammesso che sono un arma in mano a berlusconi che usa per contrattaccare chiunque lo contrasti nelle sue nefandezze.

  11. Sì, vabbé, ma anch’io aspetto una risposta alla domandina facile facile di Belpietro: come è entrata in RAI la Innocenzi? Non certo per una selezione per giornalisti, visto che non lo è. E allora, il classico calcio di spinta, chi gliel’ha dato?
    Un’annotazione di pura curiosità audiovisiva: ma perché tutte le “veline” di Santoro hanno l’ugola delle papere? Tacch tacch tacch

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