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4 Ottobre 2010
Belpietro e l’estetica dell’odio
Tre lettere apparse su questo blog:

"Caro Luca io capisco che Belpietro è tuo amico e che in qualche modo ne puoi essere coinvolto sentimentalmente però i fatti parlano chiaro, Belpietro è uno dei tanti giornalisti di destra tipo Feltri, Fede ecc.. che criticano e continuano a criticare la scorta a Saviano rivendicando che la scorta è pagata dallo stato e che è uno spreco per un uomo che se le và a cercare. Ora Belpietro cerca compassione quando il primo a non darla e lui..? la scorta a Belpietro chi la paga? quindi il primo a predicare bene e razzolare male è lo stesso Belpietro". (Alex)

"(…) PERCHE’ FELTRI, FEDE,BELPIETRO,HANNO DA PIU’ DI OTTO ANNI LA SCORTA?????E IACONA ,GABBANELLI ,TRAVAGLIO,GOMEZ E TANTI ALTRI CHE LA MERITEREBBERO SUL SERIO NO? (l’unica che capisco è quella di Fede dopo essersi mandato da solo minacce ha ottenuto la scorta magari si deve difendere da qualche croupier o qualche raggazza allegra incazzata). Mi spiace ma questa volta Telese non sono per niente d’accordo con lei lo sarei stato se si fosse trattato di qualsiasi altro giornalista qui il colore politico non c’entra, o di un attentato acclarato ma qui tutto sembra eccetto che un vero attentato.. Belpietro Si è paragonato a Saviano …ma per favore….". (Andrea)

"Se si fosse trattato di Riotta, certo che una differenza c’è! Li davvero verrebbe da chiedersi ed avrebbe senso, cui prodest? Ma nel caso di Belpietro, Feltri, Sechi stess, solerte accusatore, che ieri ha collegato direttamente Rubina Affronte – figlia di magistrato, giova ricordarlo eh?!? – al fantomatico sconosciuto attentatore, che peraltro nell’inquietante identikit, a parte la cresta e l’orecchino mancante, somiglia comicamente a Nikita! E Cruciani con quel tono contrito….. emenomale che è contro il catastrofismo!Sperando che la verità possa essere acclarata per sbugiardare questi maestri di terrore indotto". (Francesca)

ECCO COSA PENSO IO, INVECE

Forse non ci siamo capiti. Una cosa è l’inchiesta sull’attentato. Procede, è condotta seriamente, presto ci dirà, con un atto, con un rinvio a giudizio contro ignoti o contro qualcuno, che cosa è accaduto secondo gli inquirenti. Allora potremo sapere, fino ad allora raccontiamo e registriamo tutto.
Il resto è quello che è successo intorno a Belpietro. Ho sentito e letto cose infami e incredibili, terrificanti esercitazioni di doppoiopesismo, anche qui, vorrei rispondere a tutti i critici (quelli che concordano li ringrazio, sono tanti, sono il motivo di orgoglio per me, nel sostenere la fatica che mi costa questo blog). Ho letto, scritte anche da gente che pare seria (ma non lo è) argomentazioni di questo tipo:

1) Belpietro non merita solidarietà perché l’attentato è dubbio (che significa? Intanto merita solidarietà, perché anche se è dubbio lui non c’entra, punto. Se lo avessero fatto a me, considererei grottesco che qualcuno aspetti la conclusione di un'indagine per darmi solidarietà, visto che la differenza è tra l'essere vittima o vittima due volte).
2) Belpietro dopotutto non merita solidarietà perché ha messo in dubbio la scorta per Saviano (ma dove? Ma che state dicendo? In ogni caso non ha senso. E poi non si è paragonato a Saviano: il titolo del Corriere forzava, incredibilmente, la frase che, parlando della difficoltà di vivere con la scorta, concludeva: "Sono le stesse cose che racconta Saviano". C'è una bella differenza, no?).
3) Belpietro è di destra quindi non merita la scorta al contrario di molto probi giornalisti di sinistra (non rispondo nemmeno, è una coglionata senza senso).
4) Belpietro non mi piace, dunque si è inventato l’attentato (non solo puerile, ma anche grave)
5) Belpietro è antipatico quindi non merita solidarietà anche se l’attentato fosse vero, anzi, non importa se l’attentato c’è stato o no, Belpietro non merita nessuna solidarietà perchè è antipatico e di destra. (autentica idiozia).
6) Belpietro è comunque un stronzo, a prescindere perché è sulle stesse posizioni di Berlusconi. (Grottesco).
7) Belpietro non merita solidarietà perché sicuramente si è inventato tutto (bisogna essere dei minorati, accecati dal rancore, per pensare che un padre con due bambine in casa si inventi una sparatoria sul pianerottolo per farsi pubblicità. Ma questo modo paranoico è parte della disumanizzazione idiota che la logica delle tifoserie instilla in menti vagamente fuori asse).
8) Tu Telese dici e scrivi queste cose perché conosci Bepietro (Per scrivelro ci vuole un certo fegato: le direi persino se l'attentato fosse stato messo in atto contro il mio peggiore nemico).
9) La solidarietà non si può dare perché i giornlaisti di destra sta speculando contro chi critica Berlusconi. (E' l'argomentazione più pericolosa, l'unica che contiene un frammento di verità. Ma io non giudico le cose a seconda di quello che dicono i miei "avversari". Io considero legittima e meritoria la contestazione a Schifani (perché pacifica) e grave la contestazione a Bonanni (perché tirare un candelotto funmogeno significa mettere in pratica comportamenti violenti. Io posso sbagliare nel giudizio, ovviamente, ma quando giudico mi costruisco un centro di gravità permanente).

Potrete scrivere come e quanto volete. Finché leggo queste stronzate io sono orgoglioso di scrivere quello che ho scritto. E sono molto contento che la piazza di San Giovanni abbia applaudito quando ho cercato di spiegare che il partito dell’amore (che odia) sono loro. Io all’estetica dell’odio, e del nemico, non mi piegherò mai. MAI.

Luca

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83 commenti »

  1. Sentito le dichiarazioni del sindaco (PDL) di Prato?
    Niente lutto cittadino per 3 donne cinesi morte come topi affogati in un sottopassaggio.
    Basta 1 minuto di silenzio nella seduta del prossimo consiglio comunale e forse una bandiera a mezz’asta.
    L’ineffabile sindaco ha dichiarato che il lutto cittadino è un provvedimento esagerato che non si puo’ adottare in quanto “non corrisponde al comune sentire”.

    Signor Telese, diamo anche al sindaco di Prato la solidarietà incondizionata eh?!?

  2. L’acredine con la quale rispondono i nipotini (o sono lori stessi) di quelli che da 50 anni vedono il nemico sempre e solo da una parte è autoesplicativa della loro apertura alle altrui motivazioni. Sveglia ragazzi, il 45, il 68, il 77 eccetera sono passati. Adesso c’è la vita vera. Barbablu se vede uno che entra in banca con un mitra pensa che è un burlone che sta per fare uno scherzo. Se vede uno che in un angolo buio cerca di svestire una donna picchiandola pensa che sia una nuova pratica amorosa. Libero di pensarlo.

  3. P.S. Per Bluebeard – Domnada: Nelle numerose stragi “fasciste” (Brescia, Piazza Fontana, Italicus e chi più ne ha più ne metta) mancano movente, autori eccetera eccetera… sono ancora “fasciste”?

  4. Mi viene, tristemente, da considerare che la frase “con questi dirigenti non vinceremo mai” vada aggiornata a: “con questi elettori non vinceremo mai”. Per inciso, insistere a non capire il punto che la discussione solleva è degno dei migliori berlusconiani. A dimostrazione di quel che ci attende quando, prima o poi, ci saremo liberati del satrapo. Per sostituirlo con un altro, di qualunque orientamento esso sia.

  5. Le stragi sono state compiute, eccome purtroppo, Belpietro manco sfiorato. Sul rapinatore è solo bassa retorica: nessuno l’ha neppure visto nè in entrata nè in uscita (a parte l’uomo della scorta). Io ero un giorno vicino ad una banca durante una rapina: mai ho pensato volessero attentare alla mia vita (al portafoglio un po’ si’). Poi li hanno beccati.

  6. Sono state compiute. Vedo ti dispiace non sia successo lo stesso col povero Belpietro. Bassa retorica: forse. Ma bisognerebbe rispondere qualche volta anche alle basse retoriche. Sennò si diventa autoreferenziali, degli onanisti politici. Esattamente quello che spererebbe Mauro Rancati Fare la democrazia senza i conti col demos…. Un pò come il cotechino senza il colesterolo… troppo bello…. Il problema è un altro. Per me barbablù è una persona che non la pensa come la penso io. Per barbablù io sono un nemico da battere.

  7. Esattamente come lei, Giordano, che desume le sue stravaganti conclusioni senza aver capito alcunchè. Per inciso, utilizzare qualche fondo di magazzino da liceo classico non rende ipso facto (so che le piacerà) intelligente un ragionamento.
    Altri dirigenti E anche altri elettori: le è più chiara la tesi, ora? Elettori raziocinanti, che non siano gli omologhi di sinistra dei berlusconiani ma facciano ogni tanto la fatica di tentare qualche analisi politica invece di esprimerisi – e, quel che è più grave, pensare – come l’Andreotti del “se l’andava cercando” che tanto (con ragione, s’intende) disprezzano . Così, forse, le è più chiaro; e magari le evita di attribuirmi pensieri che non ho espresso.

  8. Giordano lei è un emerito fazioso, di bassa lega, visto che attribuisce retropensieri a chiunque L’eventualità che si trattasse di un attentato, agguato o tentato omicidio era remota fin dall’inizio, ora dopo le prime indagini ancor più.. Era un fatto di cronaca virato subito in attentato politico per facilità di luogo in cui si sono piombati tutti (Telese incluso, ma con l’ovvia scusante di vivere il clima redazionale sul fronte e di condividere il velo dell’amicizia).
    Io non ho detto di piu’, ma lei capisce quel che vuole e insinua stupidaggini. E’ in bella compagnia a quanto pare con altri stupidi che parlano di auto complotti di B.
    Da battere ha solo il suo cervello contro uno spigolo, che sinceramente di lei personalmente non interessa nessuno. Proprio nessuno, visto che l’agorà per lei è solo un esercizio per sofisti, come ad Adro, su cui esercitarsi in opinioni settarie.
    Ossequi, Barbablu’ .

  9. Barbalù dixit……”Belpietro manco sfiorato” dunque dispiace?….”bassa retorica”….”nessuno l’ha neppure visto nè in entrata nè in uscita (a parte l’uomo della scorta)” nessuno è diverso da qualcuno, l’uomo della scorta era fumato?….”insistere a non capire il punto che la discussione solleva è degno dei migliori berlusconiani” meno male che ci siete voi a spiegare le cose, ma forse c’è un problema di empatia con l’elettorato…

  10. Caro barbalù la tua tolleranza è inversamente proporzionale agli insulti “Stupido, stupidaggini,emerito fazioso, ). Sono sicuramente limitato ma questa frase, nonl’ho capita “Da battere ha solo il suo cervello contro uno spigolo, che sinceramente di lei personalmente non interessa nessuno”. Ho capito che devo battere il cervello (suppongo mediante interazione della teca cranica vista la oggettiva impossibilità di estrinsecare il nobile organo dal meato acustico) contro uno spigolo,. Ma è il “che sinceramente di lei personalmente non interessa nessuno” che mi risulta oscuro. Personalmente o a nessuno? Vado a cercare lo spigolo………

  11. Mauro RancatI – “Stravaganti conclusioni senza aver capito alcunchè”. Grazie, sapevo che avrei trovato qualcuno in grado di spiegarmi il tutto. “fondo di magazzino da liceo classico non rende ipso facto (so che le piacerà) intelligente un ragionamento”. In polemica non bisognerebbe mai incazzarsi sennò sembra che le reprimende abbiano centrato il segno….. Inoltre, da persona che (anche) insegna, quando un concetto non è compreso, il primo dubbio che deve venire è di non essersi spiegati in maniera consona. Ovviamente ammenocchè non si abbia la Verità Rivelata in mano… come accade ad alcuni… E comunque, stimato Rancati, se il c.d. centrosinistra avesse altri dirigenti, altri elettori, altro di qui ed altro di la, forse, non sarebbe più il centrosinistra. Colgo l’occasione per ri-testimoniare che pur avendo io svariati amici fraterni pre-post-ante-ancora comunisti, non ho mai pensato che siano degli emeriti deficienti, anzi trovo spunto dai ragionamenti (certo per quanto posso ragionare io che non sono raziocinante e super partes (le piace?) come lei ) ed evinco dalla loro argomentazioni motivi di critica verso il mio modo di pensare che (al contrario del suo) ritengo fallace e migliorabile…… Certo di averle fornito altre stravaganti conclusioni che rafforzeranno il suo ego un filino ipertrofico. Cordiali saluti.

  12. Certo non le posso spiegare tutto, ma ciò che intendevano le mie parole, senza dubbio. Se, dopo averlo fatto, lei insiste nel volerle travisare, il problema è tutto suo. Come è tutto suo il problema nell’insistere a cercare retropensieri e tracciare gratuiti profili psicologici.
    Con l’aggravante che, a questo punto, non si tratta più di incomprensione ma di malafede. Peraltro della malafede – o meglio, della spudoratezza – di una persona che ha la faccia di bronzo di affermare l’assenza di movente nella sequela di stragi che costellano la nostra storia non ho davvero alcun motivo di dubitare. Così come non ho alcun motivo di dubitare del fatto che lei sia stato l’unico a intravedere intenzioni dittatoriali nel mio intervento originario. Mi creda, la polemica la accetto volentieri, ma sulla base di un minimo sindacale di onestà.

  13. Per buona misura, Giordano, aggiungo che lei è talmente poco preso dalla volontà di sostenere la sua tesi – e invece del tutto assorbito dall’intenzione di dimostrare che chi comenta qui dentro è un cattivo comunista mangiabambini – da non essersi neppure accorto che il mio intervento era una pesante critica a chi si gingilla nei distinguo di fronte a un fatto che, comunque lo si voglia considerare, appare inquietante.

  14. Bravo Rancati, finalmente ha spiegato quello che voleva dire. Anch’io non volevo dire che le stragi fasciste non esistono, ma contesto le differenze interpretative ed i distinguo. Avrei qualcosa da ridire sul suo tono. Mi pare che un certo Rancati in un altra parte del blog dica a Telese di “non prendersi aceto” o qualcosa del genere, bel termine. Colorito. Prenda esempio dall’altro Rancati. Non si adombri. E confessi. Se Belpietro fosse stato la De Gregorio apriti cielo! E non lo dico solo io ma anche tanti altri…. Sbagliano? Forse. Ma forse anche lei. O no. P.S. Io, al contrario di tanti altri, non ho più la fortuna di avere tesi con le quali tacitare la mia coscienza.

  15. No, non sbagliano. E non è una “confessione”: è quanto sostengo dal principio. E’ quanto sostiene l’articolo che stiamo commentando. E’ il dramma – parlando da persona collocata in un’area progressista – di un elettorato di sinistra che ha perso la sua capacità di analisi per entrare nella logica del tifo, trasformandosi nell’omologo dell’elettorato – tipo berlusconiano. E’ il dramma – parlando ìnvece da cittadino italiano – del nostro paese. Che vorrei diverso, chiunque governi. Perchè avrei comunque la serenità di sapere che chi guida lo Stato ha una visione e delle prospettive – condivisibili o meno che siano – per il paese, e non per la propria squadra. Questo, secondo me, è il vero punto oscuro che minaccia il nostro futuro. Le leggi ad personam, l’illegalità diffusa, tutto il lungo elenco di porcherie che ognuno di noi potrebbe fare sono i sintomi, non la malattia. Che è assai più profonda, e riguarda il nostro modo di essere – o non essere – cittadini.

  16. Sono d’accordo con lei. Se si troveranno dei punti condivisi, che, mi creda, sono più di quelli che si pensa, si potrà essere meno in fibrillazione continua. In Italia, alla fine, ci sono tre o quattro cose da fare che, mi creda, non sono più di destra o di sinistra (ammesso che questi termini abbiano significato), sono e basta. Berlusconi è una anomalia. Ma non è l’unica. Il conflitto di interessi c’è, ma è l’unico? Avrà sicuramente brigato per i suoi affari. Ma è il solo? Se ci fosse stata una classe politica di elevato livello, avrebbe trovato spazio? E, in sintesi, gli sarebbe convenuto? Ma la vera sfida non sono loro, il palazzo. E’ la gente. Come ha detto giustamente lei, tutta la gente, non solo una parte. IO lavoro del pubblico e, mi creda, sento dei discorsi folli. La gente non ha capito che le cose cambieranno, obtorto collo (eh non resito), e tanto! E basta con degli schemi obsoleti. Io ero di destra nel 1980, adesso cosa sono?

  17. Era ora tutto un mancato participio passato !
    dall’unità.it

    “C’è un “non detto” nelle cronache sul presunto attentato a Maurizio Belpietro. È appunto quel participio passato che nel linguaggio giornalistico, anche davanti a racconti meno confusi di quello del caposcorta del direttore di Libero , viene utilizzato con larghezza. E, di solito, con una funzione puramente indicativa: per chiarire che si sta parlando di un evento del quale non c’è certezza. L’articolo qui accanto chiarisce perché la vicenda rientra a pieno titolo nella categoria degli eventi presunti . Qua vogliamo ragionare attorno ai motivi che fino a ora hanno impedito ai media di utilizzare questo aggettivo verbale. E non vogliamo farlo “contro” Belpietro. Anzi, diciamo subito che se emergesse che il caposcorta si è inventato tutto, riterremmo il direttore di Libero la prima vittima dell’inganno. E non faremmo alcuna ironia su quanto ha detto e scritto in questi giorni. Non abbiamo alcun dubbio sulla sua buona fede e probabilmente al suo posto non avremmo reagito in un modo molto diverso. Sia anche chiaro che condividiamo la decisione di rafforzare la scorta. Dopo il presunto attentato, la sua visibilità come “obiettivo” è cresciuta enormemente ed è questa una condizione che può ispirare gli scalmanati e i folli. Sia chiaro, infine, che nel caso in cui si scoprisse che non c’è stato alcun attentato, non diremmo che Belpietro aveva inutilmente un servizio di scorta. Riteniamo, infatti, che le decisioni degli organismi preposti alla sicurezza – decisioni che riguardano la vita delle persone – possano essere messe in discussione solo se evidentemente strampalate. E questo non è certo il caso della decisione di assegnare la scorta a una personalità esposta come Belpietro. Questa lunga puntualizzazione individua un aspetto del problema. Infatti non ci saremmo sentiti in dovere di farla se l’evento presunto fosse stato un altro. Se la presunta vittima non fosse stata un nostro avversario politico. E se non avessimo ben chiari i pericoli ai quali noi stessi ci esponiamo nell’usare quel peraltro ovvio participio. Siamo consapevoli delle possibili strumentalizzazioni. Conosciamo le capacità mistificatorie dei nostri avversari e saremmo in grado – se avessimo lo spazio e la voglia – di fare una lista dei possibili “trattamenti”. Ma assumiamo volentieri questo rischio perché quel “non detto” ci allarma. Quando l’autocensura si estende al vocabolario vuol dire che qualcosa davvero non funziona. E poi abbiamo la coscienza tranquilla. Perché mai abbiamo detto, né diremo mai, che la vittima di un atto di violenza «se l’è cercata» per aver esercitato il sacrosanto diritto alla libera manifestazione del pensiero con toni e argomenti aspri, provocatori o anche scorretti. Pensiamo di vivere in un paese civile, popolato da persone con la testa sul collo, capaci di capire che alla violenza verbale non si deve mai opporre la violenza fisica. Non diremo mai che un malato di mente che lancia un corpo contundente contro un personaggio pubblico è stato “istigato” da chi ha criticato quel personaggio pubblico. Nè, se un malato di mente tentasse di assassinare un magistrato, diremmo che, istigato dal presidente del Consiglio, aveva il proposito di eliminare un gangster. Cosa c’è di più assurdo dell’attribuire razionalità e senso politico al gesto di un folle? Eppure in questo Paese è accaduto e accade. Accade, sia detto per inciso, anche nella vicenda di Belpietro. Perché se anche si accertasse che il racconto del caposcorta è totalmente sincero, saremmo in presenza del gesto di un individuo isolato (oltre che dotato di un’agilità straordinaria e di camaleontiche capacità mimetiche) e non di un’azione terroristica. Ovvietà assolute. Ma per quale ragione non vengono dette? Proviamo a discuterne, farò bene a tutti. Da parte nostra crediamo di aver individuato due cause. La prima è la paura di un apparato mediatico che si è dimostrato capace di trasformare qualunque castroneria in senso comune. Mettere in discussione il fatto (il presunto attentato) vuol dire esporsi all’accusa di volerne coprire “gli ispiratori”. E, dunque, di esserne in qualche modo complici. C’è poi un’altra causa che rimanda alla storia degli anni Settanta e alla sottovalutazione che fu fatta (in particolare dalla sinistra) delle prime azioni delle Brigate rosse. L’incubo che il terrorismo politico possa davvero risorgere è ancora presente. E questo (non solo nella vicenda di Belpietro, ma in generale) ottunde il senso critico, determina un’automatica enfatizzazione di qualunque episodio richiami il terrorismo. Una causa “buona”, quest’ultima. “Buona” perché si fonda su un sentimento condiviso, su ferite atroci dell’intera comunità nazionale. Chissà che quella memoria non ci consenta di ragionare serenamente, in attesa della verità sul fatto (se mai la verità sarà accertata) attorno al presunto attentato di Milano.”

  18. Caro Telese, sei come l’Arlecchino servitore di due padroni del Goldoni.
    Quando sei dall’ambiguo Cruciani in sodalizio con l’altro saccentino insipido come una rapa Parenzo, giochi, gigioneggi, caz-zeggi come se voi aveste l’autorità ed il potere di deridere, sminuire, sdrammattizzare o peggio ancora stravolgere ogni cosa in spregio alla semsibilità ed all’onestà di chi vi ascolta. Il dittero ogni puntata la dedica all’ormai smascherato piano di diluire nel banale ogni porcata di Berlusconi e cricca. Salvo poi insultare o maltrattare chi ha il coraggio o la capacità intellettiva di confutarlo. Poi però dedica un’intera puntata con te al suo fianco a caricare d’indignazione la parola “fogna” pronunciata da Bersani. Tu caro signor Telese dicesti che quella parola(riferita alla politica di Berlusconi) era la prova che Bersani “aveva perso il controllo”.Poi però ti riempi la bocca e ti gonfi il petto come un gallo cedrone quando c’è da difendere Belpietro dalle “cattive” parole della gente COMUNE che per hanni ha visto quell’uomo comportarsi nel modo più indegno verso chi non la pensava o contrastava il suo padrone. Boffo ne è solo l’esempio più eclatante ma sai quante altre schifose operazioni Putiniane ha compiuto quell’ometto? Certo che tu lo sai! Nessuna persona onesta e civile vuole la sua morte fisica ma tanto godrebbero nel vederne finalmente smaschrata la sua vera natura, la sua pseudo coscienza asservita! E c’è poco da indignarsi se si fa notare che lui criticò la scorta di Saviano solo perchè Saviano non è organico al suo padrone. E infine dubitare del presunto attentato è solo un banale esercizio di logica analisi dei fatti. Ma se tu sei tanto garantista da sorvolare l’oggettività dei fatti pur di avallare le dichiarazioni ufficiali fai solo un torto al tuo tronfio e spocchioso senso di appartenenza alla categoria dei giornalisti che se veramente tali dovrebbero attenertsi ai fatti provati, oggettivi e dimostrati, quelli veri però, non a quelli costruiti o inventati da gente come Belpietro

  19. standing ovation per Alain Lacroix

  20. Alain, Francesca,
    penso sia ridicolo evocare i giorni del terrorismo, e mi sento di dirlo perchè ne ho memoria diretta e personale, ma…
    la cogliete la differenza tra il combattere con la massima durezza un modo fazioso e spesso disonesto di fare giornalismo, e l’espressione di solidarietà verso chi viene minacciato fisicamente? Lo cogliete il fatto che ad essere rilevante non è che la minaccia sia vera o solo paventata, ma anche solo il fatto che sia ipotizzabile? Cogliete il fatto, grave, che una sfilza di interventi in questi giorni, qui e sul sito del Fatto, non aveva niente da invidiare all’andreottiano “se l’andava cercando”? Cogliete almeno il motivo per cui c’è chi sostiene che non si possono fare distinguo in questi casi?

  21. Caro Mauro,
    anch’io ne ho memoria diretta. Ho vissuto da studentessa tutta l’epoca della fine anni ’70 con i giornalisti e i sindacalisti gambizzati dalle BR, e prima di loro gli studenti che si ammazzavano a vicenda negli opposti schieramenti.
    Ricordo ogni giorno dal rapimento Sossi a quel 9 maggio del 78 quando fu ritrovato il cadavere di Moro in quell’orribile posa nel bagagliaio della R4 rossa, un modello di auto che nemmeno esiste piu’!
    Come non esistono nella realtà i pericoli che simili anni da taluni evocati possano tornare.
    No alle pansanate, tanto per capirci!

    ciao

  22. Beh i katanga c’erano già nel 1968, nel ’69 si manifestava per Valpreda, nel ’73 il segretario generale CGIL fu fischiato e assalito all’univerità, nel ’75 bologna era in rivolta. La sera dei primi anni’70 c’era chi scendeva per le vie di Roma a caccia del destro o del sinistro tanto per vedere l’effetto che faceva pestare qualcuno invece dell’aperitivo. Poi qualche strage, qua e là.
    Tutto era nato agli inizi del ’60: gruppi cattolici spontanei, qualche canzone da cantautori, un certo fastidio per le ipocrisie divenuto poi militante.
    Ora il difensore maggiore dell’autonomia e di soccorso Rosso (Gaetano Pecorella) sta nella PDL e le redazioni son piene di ex LC e Potop. Insomma tutti quieti.

    Via, proprio non c’è alcuna somiglianza con allora e nemmeno nei ladri istituzionali che ti hanno riempito le alte cariche dello Stato. E manco nell’informazione, che gigioneggia in TV e fa dossier quatta quatta.

    C”è nel clima un abisso, solo negli stadi di calcio (vero rincoglionimento di massa) c’è qualcosa che ricorda vagamente allora: lì si pestano ancora . Per il resto fortunatamente son tutti quieti e molte panzane son state scritte su qualche esaltato di quartiere o un canutissimo irriducibile ex BR che gira con quattro arnesi (ora lo chiamano arsenale).

    Meglio così su questo fronte, ma per il resto è solo da ridere (o da piangere): vernice, fischi e qualche alzata di voce.
    Si’, molte pansanate e parecchie bufale da operetta per soffiare sulla paura, vera arma che ha esaspera tutti oggi.

  23. Chiedere il perchè Belpietro ha la scorta da otto anni le sembra una stronzata?Belpietro ha sempre lamentato il fatto che Saviano abbia la scorta e la considera uno spreco le sembra una stronzata?Il clima dì odio che Belpietro con i suoi articoli (lei è del fatto avrà letto l’articolo di Travaglio sul modo di fare giornalismo di Belpietro) le sembra una stronzata?Io invece le dirò a lei sembrerà una stronzata ma per me fare finta di subire un attentato mette la persona e la parte politica che rappresenta e per cui lavora, al sicuro dal poter dire e speculare contro i cattivi maestri (Di Pietro,Travaglio,Grillo,Santoro ecc e percè no anche lei che stimo tantissimo sia chiaro )cosa infatti puntualmente avvenuta da parte di tutto il centrodestra di area berlusconiana,…Quando succedono queste cose io temo gli attentati veri metropolitane,treni aerei ecc cose già viste con la Dc di Cossiga e Andreotti con la strategia della tensione, quando il governo era debole, ed ora guarda caso lo è ,ed ho sinceramente paura…E non perchè Belpietro è di destra o antipatico ma perchè è un uomo di apparato(io non lo considero un giornalista) per questo non credo assolutamente ad un attentato.La saluto e la ringrazio per lo spazio datomi

  24. caro Luca, noi scriviamo stronzate ?

  25. Sono d’accordissimo con Telese, soprattutto riguardo il doppiopesismo di molti.
    Se la vittima fosse stata un’altra, uno a caso, Santoro o, ancora meglio, Travaglio, quanti adesso inveiscono o quantomeno diffidano, non avrebbero neanche pensato lontanamente di mettere in dubbio l’attentato o avrebbero speso tempo in tante pignolissime ricostruzioni e disquisizioni inutili.
    Il dubbio è sempre un’ottima cosa, a patto però che non sia sempre a senso unico.

  26. Mi pare singolare che tanti siano convinti che se al posto di Belpietro ci fosse stato Travaglio molti non avrebbero avuto alcun dubbio e soprattutto non capisco in base a che criterio riescano a stabilirlo. Io leggo Travaglio da anni e questo ha fatto di me una cittadina informata, consapevole e soprattutto critica – al punto tale che se una cosa simile capitasse a lui e lo scenario fosse identico scriverei quello che scrivo ora: bisogna vederci chiaro. E non penso che sarei l’unica.

    Non Telese, che mi ha già risposto in proposito, ma molti che lo commentano tendono a gettare nello stesso calderone gli esaltati che si augurano che Belpietro muoia e coloro che, legittimamente, si fanno delle domande. E così mi ritrovo, come molti altri lettori pacati, accomunata ai detti esaltati sotto la fortunata etichetta di “degenerazione dell’antiberlusconismo”. Sono perplessa.

  27. Luca, dimmi che differenza c’è nell’accusare dei giornalisti di creare dossier falsi, come fate giornalmente al Fatto, e di essersi inventati un attentato. Paradossalmente, mi sembra sia più grave più grave la prima ipotesi, dato che implica l’aver diffamato terzi e non aver mentito su sé stessi. Non capisco perché sostenere che si sparino falsità sui vari Boffo, Fini e Marcegaglia sia moralmente condivisibile, e avere dei dubbi su un attentato in cui non si ha ancora idea del movente, di cui non c’è ancora una rivendicazione, su cui non ci sono testimoni, e in cui l’unico ad aver visto qualcosa ha già vissuto una situazione analoga (e la presunta vittima di allora lo ha pubblicamente sbugiardato) invece non lo sia. E’ per questo che i tuoi ragionamenti non reggono, perché non sono coerenti con quello che dici gli altri 364 giorni dell’anno.

  28. se Travaglio avesse detto al telefono : romperemo il cazzo alla Marcegaglia si sarebbe scritto : è un burlone piemontese ? come cerca di dire il Foglio di oggi di Porro : è un romano simpaticone che gira a piedi nudi

  29. Caro Luca,
    a mio parere, in questo momento e con questo ambiente sociale, non si può distinguere tra la vicenda ed il personaggio.
    Belpietro è uno che “randella” mediaticamente, un “cattivo maestro” come si sarebbe detto in altri tempi. Gli è capitata questa vicenda, vera o patacca che sia, e molti dicono “ben gli sta”.

    Nel “ben gli sta” ci sta dentro anche il fatto che è stato LUI l’obiettivo, non un giornalista qualsiasi, perché è sempre valido il detto che chi semina vento raccoglie tempesta.

    Poi ovviamente dobbiamo farci scrupolo TUTTI di evitare che dalle parole si arrivi alle mani, ma Belpietro prima di tutto dovrebbe farsi un’analisi di coscienza e capire se attira i matti/violenti per quello che dice o per come riporta le sue opinioni.

    Facendo un richiamo calcistico, Belpietro è un po’ come il tifoso che si è beccato il calcione di Cantona: certo, Cantona ha sbagliato ed è stato giustamente punito, ma quel tifoso poteva anche evitare di insultarlo.

  30. Ecco visto s’è scoperto che l’attentato era una bufala ridotta la scorta al suo amico…tutto è servito per fare la finta vittima e poter attaccare i propri avversari.Col pianto del coccodrillo “Scusate se sono vivo scusate se sono vivo”NO BELPIETRO TI DEVI SCUSARE PERCHE’ FAI IL GIORNALISTA COME LO FAI IPOCRITA.(ora Telese non mi dica che lui era all’oscuro di tutto ed è colpa del caposcorta che s’è inventato tutto ….)Forse forse le cose che dicevamo non erano così delle stronzate non trova Telese?

  31. Caro Telese,

    Oggi, per la prima volta, ho letto il suo blog. Ho due brevi considerazioni: 1) Lei non e’ in grado di scrivere in Italiano; 2) Lei non e’ capace di argomentare. Il picco l’ha raggiunto con la seguente affermazione: “bisogna essere dei minorati, accecati dal rancore, per pensare che un padre con due bambine in casa si inventi una sparatoria sul pianerottolo per farsi pubblicità.” Che dire invece di un padre che GIURA SULLA TESTA DEI SUI FIGLI di non aver corrotto giudici? (…) Bisogna essere dei minorati mentali per pensare che lo facesse per “farsi pubblicita’? (ergo voti). Il vero minorato mentale e’ Lei, altrimenti non sarebbe stato assunto da “Il Giornale” e Panorama.

  32. My partner and i certainly have to think far more in that way to see what i can do regarding it.

  33. Very interesting subject , regards for posting . “Not by age but by capacity is wisdom acquired.” by Titus Maccius Plautus.

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