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13 Giugno 2010
Luttazzi e i nostalgici del “giornale Brezneviano”

Io questo dibattito su Luttazzi, turbinosamente in corso sul sito del Fatto lo trovo anche molto interessante. Magari andrebbe purgato di un sentimento di violenza che ogni tanto serpeggia qui e là, e che in nessun caso è legittimo. Si dovrebbe provare a mantenere il senso delle proporzioni, se qualcuno parla di questa disputa come del processo di Norimberga, o paragona il prolbema del plagio e il dibatitto che si porta dietro alla disinformazione di Minzolini e alle ruberie di Scajola, gli consiglio di farsi visitare perché evidentemente non sta bene o ha dei problemi con il mondo.

1) Detto questo anche io trovo quasi imbarazzante, con il senno del poi, la tirata di Luttazzi contro Bonolis. Visto che la batutta non è sua è francamente grottesca. Mi piacerebbe sapere cosa dice, ora, Daniele, di quella reprimenda. E mi piacerebe anche sapere cosa pensa di questo dibattito. Una intervista non esaurisce la questione. Credo che sia giusto non linciare Daniele, ma che sia senza dubbio vero che tutta questa storia ha assunto ormai un rilievo simbolico che va oltre la vicenda della battuta, della mosca che scureggia o dello stesso Luttazzi. Se non sarà lui stesso a capirlo, rischia di non uscire da questa vicenda.

2) Di fronte a un tema così, se esistono seicento pareri diversi in questa discussione, è ovvio che posso esistere almeno tre pareri diversi anche ne Il Fatto. Che ne dite?

3) Quelli che insorgono per l’articolo di Faenza (ma che, non ha diritto alla sua opinione, anche se è diversa dalla vostra?) dovrebbero notare che nel Misfatto ci sono lo sfottò di The Hand (in prima pagina con una vignetta che vede Luttazzi decapitato) e in seconda, con la finta pubblicità della “LuttaXerox”. Quindi l’idea che Il Fatto abia assunto una posizione “reticente” su questa vicenda è una balla, questa sì una esasperazione da operetta. Quando abbiamo opinioni diverse, questo giornale esprime opinioni diverse: lè già accaduto in passato, accadrà di nuovo. Non siamo come il comitato centrale del Pcus, chi vuole un gornale chiesa, un giornale-partito, un giornale brezneviano che dice a tutte le sue firme cosa devono fare non fa un torto a noi. Fa un torto a se stesso. E se vuole pareri monocordi può andare comprarsi un altro giornale. Magari più forcaiolo, o magari più accomodante.

di Luca Telese

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12 commenti »

  1. d’accordo che su un giornale bisogna avere opinioni diverse ma quella era una marchetta bella e buona

  2. Telese, il problema non sono le opinioni divergenti.
    Il problema sono le opinioni disgiunte dai fatti. Lasciando pure stare Faenza, che sarebbe un discorso lungo, Luttazzi nell’intervista ha detto cose dimostrabilmente false, come sa chiunque abbia seguito il caso. La storia della campagna montata dalla stampa di destra, poi, è una sconcezza giornalistica, e la si deve al vostro intervistatore. Perché non avete neppure menzionato le dieci domande dell’Unità?
    Ora, il vostro imbarazzo è chiaro a tutti, non a caso siete arrivati ultimi sulla notizia. E in più siete in conflitto di interessi, visto che vendete i dvd di Decameron.
    Tutto questo lo capisco. Ma davvero credete che il vostro pubblico così combattivo accetti di essere trattato da gregge, a cui si ammanniscono storielle edulcorate o false?
    Non è un caso che tanti lettori siano delusi: l’avete fatta davvero grossa, stavolta.
    Perché va bene che sono battute e non partite di droga, ma tutti vi hanno visto difendere qualcuno che ha rubato e mentito, e che ha fatturato fior di miliardi appropriandosi del frutto dell’altrui ingegno.
    Secondo me, i vostri lettori si aspettano una parola di chiarezza vera e non opportunista.

  3. Ho l’impressione che più questa faccenda monta sui giornali più coloro che ne sono raggiunti tralasciano di informarsi dalle fonti primarie (che non vengono nemmeno più nominate né tantomeno linkate).

    Esiste un elenco sterminato e redatto in maniera molto rigorosa circa il materiale copiato/trasportato/rielaborato o come volete chiamarlo. Se non lo si consulta, se non ci si rende conto della misura e della sostanza della cosa, si rischia di finire a parlare dei massimi sistemi, dell’arte che è tutta una citazione, di Schubert che copia “nota per nota” (sic) Mozart, insomma, a produrre argomenti e controargomenti sul nulla.

    Questo “caso Luttazzi” ha una sua sostanza specifica che bisogna fermarsi ad osservare. Troppi giornalisti, intellettuali e opinion leader se ne stanno allontanando, specie quelli intervenuti in seconda, terza e quarta battuta.
    Speriamo di non dovere attendere gli incazzatissimi americani perché qualcuno ritorni a parlare di testi copiati.

  4. A volte basta poco per capire… http://www.youtube.com/watch?v=N_H7OYICyEc

  5. A me questa storia di Luttazzi ha fatto incazzare parecchio, proprio perchè l’ho sempre ammirato. Ho letto in uno dei tanti articoli usciti in questi giorni che le battute copiate da luttazzi coprirebbero il 30% del suo repertorio… ma allora perchè non ci ha presentato solo il suo 70%??

    Ps caro Telese sto preparando una tesi di laurea triennale sul fatto quotidiano. Sarebbe disponibile a concedermi una piccola intervista di qualche domandina (via mail ovviamente)? La ringrazio in anticipo se vorrà rispondermi.

  6. Caro Telese,
    la vicenda Luttazzi è veramente patetica. Tanti ‘maitre a penser’ dovrebbero riflettere di più. Ho stima del suo lavoro, ma perchè non dice chiaramente, con rabbia, che Luttazzi ha ingannato il suo pubblico?
    Già qualcuno qui lo ha detto: ‘Il fatto’ oppure il blog di Oliviero Beha -altro giornalista che stimo – sono in evidente conflitto d’interessi.

    E’ insopportabile, per pressappochismo, l’intervista fatta a Luttazzi e apparsa sul ‘Fatto quotidiano’.
    Ma voi giornalisti non dovreste – sì, dovere! – avvicinare di più i lettori alla verità dei fatti?

    Chiedo scusa per il mio sfogo. Un lettore perplesso.

  7. Immagino che trovando interessante la questione si sia andato anche lei a documentare e abbia visto non solo il video ormai famoso ma anche il blog di quell’utente che ha smascherato il plagio. perchè è semplicemente sconvolgente. C’è uno scambio di email tra l’utente e luttazzi, in tempi non sospetti, in cui luttazzi alla richiesta di come mai un certo comico aveva pronunciato una sua battuta, luttazzi risponde parlando di un’associazione tra comici che si prestano le battute e che quella gliel’aveva data lui, ma poi si scopre di no. Di un’intervista di luttazzi in cui dice di ispirarsi a comici vari, ma non a quelli che oggi dice di omaggiare con le sue “citazioni”. Comici che oggi, informati della cosa, si mostrano sorpresi dalla vicenda italiana e si comincia a dire che prenderanno iniziative legali (voci, queste). Di un post nel blog di luttazzi firmato giulietta in cui la tizia difende la posizione di luttazzi in modo tale, per argomenti e modalità espressive, da far pensare che giulietta sia proprio lui… e poi il caso bonolis… Ci sono affari ben più seri in italia di cui occuparsi e le accuse al fatto mi paiono sciocche, ma analizzando la cosa, ora anche io, che non sono mai stata fan di luttazzi, sono davvero sconcertata. Emerge una malafede impressionante. Talmente impressionante che dubitare dello spessore artistico di Luttazzi in generale non mi pare più un’esagerazione. Ho l’impressione che se si scavasse a fondo, si scoprirebbe che la cosa è ancora più grossa. Perchè se no io non mi spiego perchè un’artista con delle capacità proprie debba copiare tanto, in questo modo e con tanta malafede.

  8. Secondo me si tratta semplicemente di una persona con una carica si supponenza e presunzione ai limiti del patologico.

    E’ esilarante che il buon Luttazzi è riuscito mirabilmente a sfruttare questa “patologia”.

    Un po’ come quelli che si spacciano per ufficiali dei carabinieri in missione segreta e riescono a conquistare la più bella, ricca e ingenua del paese.

  9. Nessuno paragona le ruberie di Scajola ai tanti soldi guadagnati da Luttazzi spacciando per propri testi altrui, però l’evidente disprezzo dell’intelligenza altrui, quello sì è uguale. Personalmente, più che la truffa in sè, mi fa arrabbiare molto di più sentirmi ammannire giustificazioni che solo un deficiente potrebbe ritenere vagamente plausibili.

  10. “Una intervista non esaurisce la questione.”
    Figuriamoci una non-intervista come quella di Sansa. Cose tipo “Aiuto… la semiotica, non può essere più semplice?”, “Semiotica, joke, scusi ma ci stiamo perdendo…”, “Attanziali… alzo bandiera bianca.” sono un’offesa per chi legge, a meno che il signor Sansa non volesse comunicarci di essere incompetente a trattare l’argomento, ma sfortunatamente non è così.

    Uno dei motivi che mi hanno spinto ad abbonarmi al Fatto Quotidiano era proprio la speranza di non trovare articoli penosi come questo, non perchè abbia un punto di vista diverso dal mio (in effetti, non ne ha nessuno) ma perchè sembra un’intervista di Vespa al pi*ino di turno.

    Riguardo l’articolo di Faenza la mia critica non è – ovviamente – alla sua opinione personale, ma alla nullità di argomentazioni che porta per avvalorarla:

    “Vogliamo parlare di Buster Keaton?”
    Parliamone, certo. Stando sul generale tutti sono esperti, però:
    “Le sue gag, le sue invenzioni, le sue piroette acrobatiche e linguistiche hanno un’origine chiarissima, il vaudeville,”
    Eh già, Buster Keaton era famosissimo per le sue ‘piroette linguistiche’, LOL!
    Anche i fratelli Marx lavoravano nel vaudeville prima di fare cinema, ma detto così non dà nessuna informazione rilevante riguardo l’argomento di cui si dovrebbe parlare nell’articolo.

    “Sarebbe altresì interessante scatenare i blogger alla ricerca del colpevole nelle aule dell’università, dove la maggioranza delle tesi di laurea sono frutto di un frenetico copia e incolla da internet, praticato dalla stragrande maggioranza degli studenti.”

    embè? Un discorso del genere fa cadere le palle: allora siccome tutti rubano, rubo anch’io, giusto? Quella è la patetica reazione standard di chi, beccato a fare/dire qualcosa di sbagliato (e che probabilmente anche lui considera tale), non vuole rendere conto delle proprie parole/azioni perchè “mii fa comodo”; una roba che ho visto troppe volte e che ormai dà la nausea. Oltretutto è un bell’ elogio alla mediocrità, complimenti.

    [citazione]
    A volte basta poco per capire… http://www.youtube.com/watch?v=N_H7OYICyEc
    [citazione]
    ROTFLMAO
    grazie, ora vedo la luce! xD

  11. Caro Telese, secondo me neppure il Fatto dovrebbe commettere l’errore di cercare di arrampicarsi sugli specchi per salvare la faccia, ma porgere sentite scuse per l’imbarazzante intervista di Sansa a Luttazzi.

    Saluti.

  12. E dopo 7 anni tutte le balle del killeraggio, comprese quelle riciclate qua sopra, sono smontate dettagliatamente in questo blog di fan, dove c’è pure la risposta alla domanda di Telese sulla battuta di Bonolis (c’è pure uno dei responsabili che s’è pentito e ammette la mascalzonata e chiede scusa a Luttazzi): https://goo.gl/W0M8QO Di imbarazzante resta solo la prepotenza di quanti linciarono Luttazzi solo basandosi sulla ricostruzione parziale abilmente elaborata da chi ordì il killeraggio sul web…

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