La fine dell’ultimo partito di massa

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Posted by staff@lucatelese.it at 2:42 PM UTC
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7 Commenti

Comment by aubisque

rispondo in ritardo perchè questa non è la mia sola mail e non mi aspettavo una risposta tua o dello staff che sia… il libro l’ho trovato recensito sul Riformista da Andrea Romano mi pare, ma già ne conoscevo l’esistenza sempre tramite giornali, così l’ho comprato a Trento durante i giorni del festivale dell’economia,nello spazio libreria, e me lo sono goduto per tutto il viaggio in treno… adesso sono della sinistra chiamata Sinistra e Libertà, area socialista di Nencini ma anche lì non tutti la pensiamo alla stessa maniera, poi si è appena conclusa Chianciano 3 dei radicali e speriamo che anche loro siano della partita finalmente, almeno terranno lontane le sirene dell’Udc che in casa socialista suonano sempre, è lo stesso schema degli anni ‘80, i comunisti con la sinistra Dc e i socialisti con la destra, non se ne puó piú, meglio i radicali… il tuo libro è davvero di grande aiuto, io penso che la vicenda del Pd di oggi, primarie.. e quello contro questo…etc, sia per molti aspetti la ripetizione di quel trauma del ‘89, questi sembrano non essere in grado di fare altro, e il piú responsabile è anche il più bravo in questo giochino cioè D’Alema… non ti leggo sul quotidiano perchè compro il rifomista, la direzione Franchi era il mio non plus ultra quotidiano, mi adatto con Polito, ma alla rassegna di Bordin almeno ti ascolto. un saluto e magari potremmo organizzare una presentazione del libro a Pesaro o Fano tramite il circolo Labriola o il Partito socialista. Un saluto

carlo m.

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Comment by Filippo

Caro Luca, in Italia siamo stati due volte fortunati. Non abbiamo avuto il comunismo ma abbiamo avuto i comunisti. Non mi sono mai preso la briga di scrivere a qualcuno per elogiarne l’opera ma con te voglio fare un’eccezione. Credo che il tuo ultimo libro sia l’unico, sino ad ora, che abbia reso giustizia, nel bene e nel male, all’universo del comunismo italiano. Leggendolo sembra quasi che la svolta sia solamente una scusa per “togliere il gesso” alla storia del vecchio PCI sino ad ora contesa tra il filone ufficiale, quello militante-nostalgico e quello delle “abiure” dei convertiti di turno. Sia come sia il tuo libro è veramente bello, a tratti commovente (la festa di Cuore! …Cuore!!!) e – purtroppo- rende sin troppo bene l’idea del patrimonio UMANO che si è perso per strada negli ultimi 20 anni. E si sa, le idee camminano sulle gambe degli uomini. Filippo Ziveri

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Comment by Giuseppe Casillo

Salve, prima di tutto volevo farle i complimenti per l’ultimo libro che ha scritto, “Qualcuno era comunista”. L’ho appena finito di leggere per la seconda volta e lo rileggerei altre 10. Sono un appassionato di giornalismo e leggo molto, ma non ho timore a dire che per me lei oggi è il migliore in assoluto in Italia. Sia per stile che per contenuti che per coraggio.

Poi volevo chiederle una cosa. Io vivo in provincia di Benevento, a Solopaca. Attraverso un suo libro, “Ti Amo Ti Ammazzo”, sono venuto a conoscenza delle “avventure” di Anna Fallarino, meglio conosciuta come “La marchesa a luci rosse”. Secondo lei non sarebbe possibile organizzare la presentazione di quel libro qui che è la terra della Fallarino, pur ormai essendo passati due anni dalla sua uscita. Oppure, in alternativa, la presentazione di “Qualcuno era comunista”? Mi farebbe piacere poterla conoscere di persona.

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Comment by Luca

E che mi dici di te Filippo?

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Comment by Filippo Ziveri

Caro Luca,

non credo di poterti essere granchè d’aiuto perché ho 31 anni e all’epoca ero un ragazzino che andava alle medie dai preti e faceva il comunista per reazione.

Mia nonna, che mi teneva da bambino quando i miei erano al lavoro, abitava vicino all’uscita dell’ospedale e per tutta l’infanzia ho visto passare i cortei funebri con le bandiere rosse, la banda e tutto il resto. Quando chiedevo spiegazioni mi diceva: è morto un comunista. Io neanche sapevo cosa fosse un comunista ma mi sembrava una cosa buona e importante.

Del periodo della svolta non ho che una manciata di ricordi… un paio di vignette di Vauro (presto! Stacca la flebo! Forse faccio ancora in tempo a morire comunista), Piazza Tien An Men con mio padre, iscritto al PCI, e i suoi amici che discutono e si accalorano alla festa dell’unità di Parma ed io che li ascolto (tutto vero, prodigi della memoria) bevendo una “One o’ One” con la cannuccia e cercando di mettere insieme i pezzi di quel puzzle complicato (come fanno i comunisti ad essere i Buoni ed i Cattivi contemporaneamente?). Per la cronaca la federazione della mia città aveva ribattezzato il piazzale antistante l’ingresso della festa “Piazza Tien An Men”.

Non ci giurerei sopra ma credo che, salvo poche eccezioni, il PCI da noi sia stato sepolto senza drammi eccessivi.

Anche perché Parma è da sempre una città che tende a rifiutare gli estremismi.

Per un po’, verso i quindici anni, sono stato tentato dai Giovani Comunisti, versione rifondarola della FIGC, ma quando andai ad informarmi in Federazione mi risposero di aspettare perché erano in montagna per un seminario.

Non mi hanno mai rivisto.

Più che l’89 io ho vissuto la stagione92-94, quella della grande trasformazione (si fa per dire).

Quello si che sarebbe un periodo da raccontare…

Il resto è cronaca…

Ne approfitto, intanto che ci sono, per farti i complimenti anche per Cuori Neri, che ho letto ed apprezzato a suo tempo.

Cordiali saluti

Filippo Ziveri

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Comment by puccio

La One o’ One!

Sei un grande, Filippo Ziveri

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