Il Giornale

19 Aprile 2009
“Dario cerca solo di salvare il suo posto di segretario”

È assessore nella giunta Bassolino, ma è anche uno dei pochi esperti di comunicazione politica del centrosinistra. Ma se glielo dici Claudio Velardi si incazza. Non per la comunicazione: per l’essere definito «di sinistra».
Velardi, lei, che è assessore di area Pd…
«Non lo sono».
Lei, assessore progressista….
«Ma se da un anno ripeto che sono un te-cni-co!».
Come Padoa-Schioppa dunque?
(Sospira) «Allora mi arrendo, di area progressista».
Lei che è un assessore progressista e comunicatore politico…
«Lo ero. Oggi sono un comunicatore in sonno».
Insomma, che ne pensa dello stato attuale del Pd?
(Sospirone). «Ecco, era proprio questo che volevo evitare».
Non vuole farsi dei nemici?
«Ma figurarsi! A me non me ne frega nulla delle parti, sono uno che si fa i fatti suoi e che partecipa a un progetto di governo».
E da questo osservatorio che idea si è fatto.
«Ieri mi sono proprio avvilito».
Perché?
«Mi è caduto l’occhio su questi astrusi manifesti del Pd…».
I mitici «Ue»?
«Oddìo… Quelli li avevo già rimossi! Sono un ottimo esempio di un partito che si rivolge al circolo autoreferenziale del Palazzo».
Ma quello è un doppio senso, se non lo capisce lei a Napoli, Uè, siamo messi male.
«Perché un doppio senso funzioni devi capire due parole: tra i cittadini normali, credo che non ce ne sia uno che legge U-E e pensa a Bruxelles. Hanno varato una campagna totalmente incomprensibile, purtroppo».
Ma ce l’ha con gli altri poster…
«Infatti! Hanno varato due campagne totalmente incomprensibili. Mi riferisco a quella col gruppo dei cittadini che spingono via parole chiave… Chi la capisce?».
Non si capisce «Povertà?»
«Nooo… Non si capisce chi sono questi tipi, cosa fanno, e lo slogan più forti noi più forte tu, che vuol dire?».
Che bisogna votare Pd.
«Grazie. Ma è una roba per iniziati! Non parla a nes-su-no. Se la comunicazione è questa, il partito sta messo peggio».
Perché?
«Servirebbero solo tre cose: tempo, tranquillità e pazienza».
E invece non ci sono?
«Vedo che Franceschini, e lo capisco, sta cercando di mettere insieme qualche due per cento in più, per salvare la segreteria e non andarsene a casa».
Se corresse per perderli sarebbe peggio.
«Per carità. Però, per prendere quei due puntarelli, ha una sola strategia: battere sui soliti cliché antiberlusconiani, tuffarsi nel solito bacino elettorale: populista, protestatario, dipietrista».
«Primum vivere»…
«Ho capito! Ma ci sono tre controindicazioni. La prima: quel bacino è sempre più ristretto, sempre più conteso: oggi, oltre al Pd, Idv, Sinistra, Comunisti…».
E la seconda?
«Grazie al peccato originale di Veltroni, che ha salvato Di Pietro con l’apparentamento, l’ex Pm si è preso il monopolio dell’opposizione. Il Pd deve rassegnarsi: se gioca lì, gioca sempre fuori casa».
Terzo problema?
«Berlusconi, sulle grandi cose, sta facendo bene. Può non piacere, ma è un fatto. Alzandola polemica, ci si infila in quella bolgia, ma non si è capiti».
Nessuna ha analizzato quello che è successo con la segreteria Veltroni.
«È scappato, come in tutte le cose che ha fatto. Ha il merito di aver coltivato una ambizione maggioritaria e un partito nuovo, ma poi, non solo per colpe sue, gli spazi si sono chiusi. E allora lui se n’è andato a casa».
D’Alema però resta.
«È il più intelligente di tutti. Non molla, è il più tosto. Ma gli manca quell’ambizione che Veltroni aveva coltivato. Credo che ora voglia trincerarsi nel fortino della sinistra, e non mi pare la cosa giusta».
Però Franceschini ha fatto il colpo di Sassoli…
«Il colpo lo fa Sassoli, eh, eh… Cinque anni di eurostipendio».
È un capolista visibilissimo…
«Bella faccia da bravo ragazzo. Ma è sempre la stessa storia: Badaloni, Gruber, Sassoli… Non sono operazioni vere, sono solo dei pennacchi».
Evidentemente portano voti.
«Ma mi faccia il piacere! Prendono voti? Quelli che il partito, i soliti vecchi militanti del Pci, continuano a regalargli».
Questo che vuol dire?
«Bettini era meglio di Sassoli. I voti pesanti li portano i dirigenti con legami storici col territorio».
Vero o falso, al sud il capolista non c’è ancora.
«E il fatto che non trovino nessuno vuol dire, no?».
Era meglio Bassolino?
«Ma certo. Il Pdl arruola De Mita a 82 anni e noi facciamo gli schizzinosi con i mezzibusto? Piaccia o no, al sud i voti ce li hanno D’Alema e Bassolino».

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10 commenti »

  1. Facile per Velardi, è come sparare sulla croce rossa, è come se noi del centro destra, ex AN, lanciassimo le freccette addosso a Ronchi/Gasparri/La Russa, che ce vole, troppo facile.

  2. Velardi é il più lucido, scaltro, interessante “personaggio politico progressista”. Tutto il resto é aria fritta. Il nulla (e spesso il peggio) alberga da anni, nelle parrocchie e nelle parrocchiette del centrosinistra. E chiunque abbia un po’ di sale in zucca, viene messo da parte. Lo fece, in maniera chiara e spudorata Occhetto, scegliendo il radical_democristiano (molto di moda) Rutelli, al grande Nicolini. Preferì un mare di voti sicuri (e volatili), al pensiero. Da lì nessuna deviazione e adesso, inevitabilmente, il baratro. Franceschini? Che pena mi fa..(!) Vi siete perso quello che ha fatto (pareva Ms. Bean) con la telecamera di Diego Bianchi..?
    Luca Calselli

  3. Dal modello Toquemada berlusconiano ormai non possiamo fare a meno. La destra rappresenta i più diffusi (dis)valori dell’italiano medio:tacchia lti per non sentirsi basso, trapianto di capelli per strappare qualche barlume di giovinezza all’anagrafe, e qualche letteronza da candidare come barbara Matera alle europee….intendiamoci sempre meglio di Ignazio La Russa, catanese doc, probabile candidato nelle liste del Pdl nella circoscrizone nord-est(?). Sempre che fili tutto liscio.
    “Il nulla (e spesso il peggio) alberga da anni, nelle parrocchie e nelle parrocchiette del centrosinistra. E chiunque abbia un po’ di sale in zucca, viene messo da parte”(Luca Calselli). Caro Calselli, prima o poi le cose escono fuori e guardare alla pagliuzza del fratello, trascurando la propria trave, significa disconoscere volutamente fatti come l’utlizzo di agenzie interinali per dare al Congresso fondativo del Pdl le prime due file caratterizzate soprattutto da ragazze (chissà perchè o per gradificare forse il leader), l’utilizzo di fondi non proprio interni al partito per mandare kit predisposti e materiale di propaganda ad improvvisati delegati congressisti (fatti documentanti proprio da fonti vicine ad An, di consiglieri di importanti capoluoghi provinciali che non sono stati nemmeno convocati opresi in considerazione,forse in virtù dell’atto notarile che stabilisce i rapporti di forza nel nuovo partito 70 a 30 a favore di Forza Italia), delegati che a guardarli sembravano più usciti da condomini affollati che da circoli o roba del genere di partito. Noi ambiamo a governare città simbolicamente legate alla sinistra con candidati moderati, a quando un leader riconosciuto non solo a destra come Fini, guiderà anche solo una città importante che non sia però Reggio Calabria?

  4. Il paese non ha più bisogno di questa sinistra. L’Italia ha bisogno di una classe dirigente pragmatica, che sappia restituire al paese un’idea di futuro. Oggi questa operazione sono tutti leggittimati a produrla, fosse anche una destra riformatrice ed in sintonia con le forze sane del paese, che non aspettano altro che essere coinvolte in un’operazione di svecchiamento delle vecchie logiche di appartenenza, che hanno solo avuto il merito di costruire nomnclature autoreferenziali.
    Un ex elettore di sinistra

  5. La cosa che mi colpisce di questi commenti, moto interessanti, è questo sottotesto, che ogni cosa debba essere giudicata di destra ,o di isinistra, debba far pendere un voto di qua o dilà. Non sarebbe mnglio rilassarsi un po?
    Luca

  6. Mi compisce, nel leggere i vostri commenti, tra tante cose interessanti, un certo tono partigiano. Come se ogni commento e ogni articolo dovessero decidere l’attribuzione di un voto.
    Luca

  7. Gentile Telese, ieri sera ho seguito la trasmissione della D’Amico “Exit” su La/ e senza troppi giri di parole ho apprezzato ogni suo intervento. Ho provato tanta tristezza davanti al degrado di chi si candida in Europa, non condividendo i fini di quel voto e decidendo aprioristicamente il proprio restarci o meno al parlamento europeo. La prestazione di Vittorio Sgarbi poi ha rappresentato quello che io reputo lo “snobbismo viscerale” di chi nella politica vede poco più che una passerella. Ha assistito anche lei all’attacco ingiurioso nei confronti della Sarracchiani, l’unica che in quel contesto aveva le idee chiare. Riguardo al pathos dei commenti precedenti, qualsiasi parola spesa contro l’affermarsi di un’immagine trionfale di chi ci governa, osannato da tutti i media, credo sia un dovere morale oltre che “partigiano” (qualcuno si ricorda dei partigiani bianchi?). W il 25 aprile e auguri a tutti gli italiani per una ritrovata intesa nazionale….come lasciano intendere le intenzioni anche del Premier. Colgo l’occasione per augurarle, caro telese, ltanta fortuna nella nuova serie di “Tetris”. Un consiglio:si adoperi per avere in studio degli opinionisti provati e capaci (Arturo Diaconale escluso).

  8. Io non sono tanto studiato, ma so che Ue vuol dire l’Europa. Meno male che Velardi fa il tecnico, perché un politico che pensa che noi quaggià siamo tutti minus qualcosa, io sono di sinistra ma non lo voto.

  9. Gentile Margheritino. Se parlo della TRAVE che affligge il Suo partito, non é il caso che mi risponda con pagliuzze che interessano un altro partito (tanto per tornare al Suo argomentare con travi e pagliuzze). La prossima volta che deciderà di interloquire con me, Le consiglio di rimanere al tema. E’ il minimo che si chiede, già alle elementari. L’errore é grave e si segna con la penna blu. E si commenta (sempre con la penna blu): -uscito fuori tema-. Se, poi, vuole che l’argomento di discussione sia il personale politico del centrosinistra, il più delle volte, scadente e incapace, molte volte disonesto e socialmente pericoloso, altre volte compromesso e sottomesso a poteri di altro tipo, eccomi. Sono pronto. E, a proposito di Reggio Calabria, mi pare che sia ben amministrata, da un Sindaco che é tra i più amati d’Italia. Vuole che facciamo un confronto con Napoli…?
    Ancora una cosa. Bisogna essere alti per essere presi in considerazione? E’ un fatto di razza (e di razzismo)? Continui Lei (e i suoi amichetti) o sbeffeggiare i più bassi Berlusconi e Brunetta e a osannare i più alti Veltroni e Franceschini. Continui così (Lei e i Suoi amici). Continui a guardare alle pagliuzze altrui e a disinteressarsi delle TRAVI di casa Sua (sempre per rimanere alla Sua metafora). Continui pure che…. andrà sempre meglio.
    Luca Calselli

  10. Gentile Calselli, il tono con cui si improvvisa maestro di scuola, quasi volesse impunemente richiamarsi ai racconti del fu De Amicis, esprimono chiaramente l’intento polemico cercato e non subito. Nessuna discriminazione a chi non è giovane o bello, alto o magro, non era quello il nocciolo della discussione. Ha chiamato in causa Brunetta quasi automaticamente in risposta alla descrizione ironica che ho fatto del Cavaliere, ma Brunetta non soffre di alcun principio di inferiorità fisica o mentale e ciò ne fa prima di tutto un esempio. Al congresso del Pdl ha addirittura ironizzato con la sua statura e quando non ci si prende troppo sul serio è li che c’è un vero uomo, è li che nasce la simpatia…un pò come per Berlinguer…ricorda quando Benigni lo prese in braccio?….ma forse la sua memoria è talmente selettiva che certi dati non vengono neanche presi in considerazione. Per evitare di scadere in una sterile oltre che inutile polemica e ritenendo inopportuno utilizzare uno spazio altro alle nostre riflessione, la invito da buono e saggio maestro (quale ellea si ritiene implicitamente) a rileggersi i migliori trattati pedagogici sul tema dell’insegnamento, anche perchè difficilmente ora come ora non potrei prendere in considerazione alcuno suo consiglio.

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