di LUCA TELESE
Non credete alle balle di chi dice ‘ Non sapevo’. Nessuno, dei dirigenti, poteva ‘ Non sapere’ …. Lusi non è una mela marcia. Mi fa ridere solo l’idea … Lusi è lo scoglio su cui, se non si abolisce il potere criminogeno del finanziamento pubblico, affonderà il Titanic dei partiti”. Mario Adinolfi è uno dei pochi, grandi (anche fisicamente) e irregolari uomini liberi del centrosinistra italiano. Di loro puoi dire tutto, o criticare tutto. Ma, esattamente come per Arturo Parisi, quando si sollevano i muri di omertà, sono gli unici che possono dire “L’avevo detto” (perché l’hanno fatto). E possono aggiungere quello che pensano ora (perché non hanno scheletri). Adinolfi è un blogger, è stato per anni oppositore solitario, poi nello staff di Franceschini, ora è uscito dal Pd. La ricostruzione che fa è per certi versi choccante. Da dove partiamo? Dal 2007? Allora conobbi direttamente il sistema Lusi. Io mi ero donchichottescamente e ingenuamente candidato alle primarie che poi elessero Veltroni con la lista Generazione U. Tanti giovani, tanta passione, niente soldi. Esatto. Il mio braccio destro, Marco De Amicis, correva nello stesso collegio uninominale dove era – con una lista personale! – Lusi. Perché te lo ricordi? Per tutta la campagna, grazie alle denunce di Marco, non feci che parlare contro quel modello. Dicendo cosa? Che Lusi spendeva cifre folli. Era la verità. Dicono: 300 mi-la euro. Come minimo: manifesti, comitati elettorali … Mi colpì una cosa. Quale? Lusi aveva due persone per seggio, tutte con pranzo di catering. Mi chiesi: ma quanto gli costa? Un matto megalomane? Nemmeno per sogno. Quella prova muscolare gli consentì di accaparrare il seggio di senatore. I soldi, fai attenzione a quel che ti dico perché si ripete in grande, gli avevano conferito lo status. Altroche matto: un paraculo. Che adesso dice: è tutta colpa mia. Dice peggio: ‘ Sono responsabile di tutto e per tutti’. Ehhhh … Cosa? Strategia perfetta. Mica tanto. Si prende tutte le colpe. E poi? Se gli va bene, risolve con un anno di domiciliari. Magari in villa. Sei amarissimo. Se patteggia gli va meglio … Ma anche se prendesse il massimo, due anni? Con l’immunità e i soldi sarebbe – come dice lui – “il rischio professionale” del tesoriere. Calcola che altri, come Balzamo, ci sono morti. Dici che il finanziamento è “Criminogeno”? Così sì. Soldi a un partito che non c’è cosa produce? Cassa da usare in nero, sottofondi, soldi opachi. L’unico che ci ha messo la faccia, per ora è Rutelli. Gliene do atto. Ma ovviamente non gli credo. Perché? Se hai la doppia firma, solo tu, su un conto dove sono 30 milioni che fanno gola a tutti – per di più contesi fra ex della Margherita nel Pd, ex nell’Udc ed ex nell’Api! – non puoi permetterti di non controllare! Va riletta tutta la storia politica di questi anni. Cioè? La politica è la sovrastruttura di una guerra per bande per controllare la cassa. Tutte le scissioni di questi anni, da Fli, all’Api, sono per la cassa. Ma cosa intendi? Che è meglio avere un partito piccolo di cui controlli il conto, che uno grande in cui i soldi sono controllati da altri. Anche tu sei passato in una corrente, quella di Franceschini. Per questo posso mettere la mano sul fuoco. C’ero. Da-rio è stato il grande calunniato di Lusi. Mano sul fuoco? Pensa: non esiste un solo manifesto della campagna elettorale di Franceschini. Come dice Dario, non c’erano soldi per farlo. Bersani, invece, aveva tappezzato l’Italia come una campagna elettorale da premier. Non era un suo diritto? Se non avesse superato il limite di spesa sì. Ma come fai a stare nei 150 mila euro se la tua faccia è in tutte le stazioni d’Italia? Se in ogni appuntamento le città sono incartate? E dove avrebbe preso i soldi? Deve dirlo lui. Ma non per autoflagellarsi! Per un rito di onestà che potrebbe salvare il partito. Se fosse onesto, e io credo che lo sia, deve portare su se stesso una discussione su forme di entrata e di uscita del denaro. Perché ti sta tanto a cuore? Il sistema Lusi ha trasformato le competizioni interne in prove economiche. Ricordati che Franceschini era il segretario in carica. Anche Occhetto vinse! Quindi? La forza economica di quella campagna faraonica è stata usata per correggere la debolezza politica dell’immagine di Bersani. Però il problema non è di un singolo, ma di un sistema … Infatti: il problema è, anche a sinistra, chi tiene la casa vince. Altro che berlusconismo! Ecco perché se Fini non controlla la cassa si fa il Fli, se non ci riesce Rutelli si fa l’Api. Ecco perché Pontone, come Lusi soffre. Nel meccanismo intossicato dal denaro criminogeno non conta più nessuna idea. Raccontami altri fatti. Non ci fu solo il dissenso di Parisi. Ma anche, nel 2008, quello di Castagnetti. Ovviamente nel Pd se ne parlò, capisci cosa voleva dire? No. Parisi è un outsider. Castagnetti è un ex segretario. Ha gestito i soldi. Conosce i bilanci, dai tempi della Dc e le sue trappole. Ovvero? Mi dicevano: tutto quello che c’è scritto nei bilanci è falso. Anche le puttane, possono diventare costi di “attività politica”. Ma questo cosa c’entra? Quando Castagnetti fa quella battaglia sa bene che quei soldi nascondono un trucco. E dopo che l’ha fatta nessuno può dire: ‘ Non avevo capito’. Ma tutti, e sottolineo tutti, voltano la testa, perché il sistema Lusi doveva restare in piedi: conveniva ad ogni corrente. Ora, però, serve la verità: altrimenti sulla questione morale il Pd muore.
twitter@lucatelese
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