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16 Settembre 2011
Luisella, Nicola ed Io

"Ho visto che In Onda sará condotto anche da Nicola Porro. La informo che non guarderò più il programma".

Ho ricevuto una decina di messaggi come questo. Pochi, in proporzione alle tante mail che ricevo ogni giorno, ma troppi rispetto all'idea bella che ho del pubblico, alle intelligenze che incontro per strada, nella vita di tutti i giorni, e che mi danno un feedback importantissimo su quello che diciamo e facciamo in tv. Dietro l'anonimato di internet, invece, proliferano i piccoli integralismi, le invettive apocalittiche e veti e gli ultimatum. Siccome molti di questi che scrivono mi esortano e mi incoraggiano ad una imprecisata "resistenza", vorrei per una volta deluderli. Sono molto contento di confrontarmi con uno che idea diversa dalla mia. Penso che questo sia un servizio per me, e uno per il pubblico. Penso che uscire dalla logica del conduttore-guru e dei programmi embedded, o di qua o di lá, sia un modo per uscire dallo schema asfittico che ha occupato il giornalismo televisivi in questi anni, ognuno con i suoi dogmi e con il proprio coro di eroi greci. Ce n'é tantissimi di programmi così, anche molto belli e fortunati, questo sarà diverso. Rispetto a chi teme una idea diversa io penso il contrario: forse litigheremo spesso, con quel fottuto liberista berlusconiano di Nicola. Ma sará un duello leale, un bel litigare. Allora – visti i tempi oscuri per l'informazione libera – qualcuno dice: "Ma non si può accettare che La7 viri a destra!". Beh, La7 non vira da nessuna parte, e ha appena battezzato, con grande successo, il bel programma di Corrado Formigli. E allora qualcuno dice: "Ma é un clone di Annozero!". Curioso. Perché vorrebbe dire, in primo luogo, che é un programma libero. E poi che Annozero era giá figlio (anche) il talento di Formigli. Forse bisognerebbe dire che Piazzapulita é un'altra voce libera, come i Pink Floyd senza Roger Waters erano comunque un pezzo della storia dei Pink Floyd. 
Allora qualcun altro mi scrive, come ha fatto stamattina Mauro: "Ma io non guarderò In Onda perché non C'é Luisella!". Ecco cosa gli ho risposto.
Caro Mauro, prima di smettere di guardare potresti vedere la prima puntata? Potresti ascoltare questa sera Don Gallo, uno che sulla Rai si vede poco o nulla, solo da Fazio? In ogni caso: la rete ha sostenuto che un programma con due conduttori si giustificava se c'erano due punti di vista diversi. Il che vuol dire che potevano togliere sia me che Luisella. Hanno scelto di togliere lei, e di proporle un'altra cosa. Luisella si é arrabbiata (lo capisco) e non ha ancora deciso se accetterà o meno. Non C'é nessuna motivazione "politica", nella sua sostituzione. Otto e mezzo – per dire – ha cambiato sei conduttori, e nessuno ha detto: é stato epurato Luca Sofri, hanno fatto fuori Alessandra Sardoni, una censura politica ha tolto di mezzo Barbara Palombelli, tragedia, é sparito Lanfranco Pace, nessuno si é dispiaciuto per Federico Guiglia o Ritanna Armeni, nessuna petizione per la sostituzione di GAD Lerner. Quindi, se molti sono in apprensione perché Luisella non c'é, questo significa una cosa positiva (che il suo lavoro e il nostro programma erano apprezzati) ma anche che c'é un continuo allarme censura che sfiora la paranoia. Se non altro perché so che, se Serena Dandini non troverà spazio alla Rai, é molto probabile che lo trovi da noi, nella tv" diversamente libera". Ma mi chiedono anche: tu che ne pensi? É vero che non andavi d'accordo con Luisella? Sì, é vero. Ci sono state divergenze, momenti belli, e anche litigi. Ma questo non mi ha impedito di fare con lei centottanta puntate (praticamente una coppia di fatto!). E se fosse successo a te? Se fosse successo a me mi sarebbe dispiaciuto fino al mal di fegato, ma é uno dei rischi probabili quando si fa televisione. Siamo pagati bene, anche per questo rischio professionale. Quando Tetris non é ripartito ho ricevuto una pioggia di mail che mi hanno chiesto perché, non mi é passato per la testa che ci fossero retroscena politici (non c'erano). Chiedo a Mauro: hai smesso di vedere Otto e mezzo quando é andato via persino Ferrara ed é arrivata la Gruber? Hai immaginato che fosse una censura? Non si può essere così fulminati da pensare che se va via Ferrara é un avvicendamento, ma se mettono Porro é un dramma. La cosa che può divertire i cultori della lotta anti-censura é che oggi C'é un quotidiano che titola in prima pagina sull'"epurazione" di Luisella, e che esalta — giustamente – le sue doti, annunciando che potrebbe approdare nei Comizi d'amore di Santoro. É il Giornale. Avete capito bene. Il Giornale di Nicola Porro su cui Laura Rio fa un bell'esercizio di scrittura a schiena dritta, come direbbero su questo blog, senza nessuna reverenza per il suo vicedirettore. Meditate, gente, meditate. L'informazione in Italia é una questione complessa, che non si risolve con l'estetica della Curva sud.

Luca

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COSTAMAGNA EPURATA? NESSUNO S'INDIGNA

Ma, scusate, perché nessuno si straccia le vesti per la povera Luisella Costamagna? Perché nessuno grida alla censura per la bionda giornalista de La7 che non va più «In onda»? Perché la cacciata di Santoro e Dandini diventa un problema più urgente della crisi economica e invece quella della bella anchorman, per giunta spodestata da un giornalista di destra, per giunta «berlusconiano», per giunta vice direttore del giornale (questo) della real casa, passa sotto tono? Si risponderà: un conto è che la censura la faccia una televisione pubblica pagata con i soldi di tutti, un conto che lo faccia una rete privata.
Eh, no, risposta sbagliata: il mancato arrivo di Santoro alla privatissima La7 ha fatto ancor più casino dell’uscita del medesimo dalla Rai. Boh, sarà che pure i martiri sono divisi tra serie «A» e serie «B», sta di fatto che Luisella è stata – e pure bruscamente – tolta dalla sua scrivania della trasmissione In onda e da questa sera al suo posto, accanto a Luca Telese, siederà Nicola Porro, che, appunto, i nostri lettori conoscono bene. Ma, si dirà, proprio voi del Giornale state a sollevare questo problema? Dovreste solo gioirne e fare gli auguri di rito al vice direttore. Vero. Il fatto è che la fine della povera Luisella, per cui nessun politico ha speso una riga di Ansa, ci ricorda che forse certe battaglie sono un tantino ipocrite.
Ma, scusate ancora, in Rai si strepita contro lo «smantellamento» di Raitre, contro la «normalizzazione dell’azienda» voluta da Berlusconi in persona e per La7, dove dichiaratamente si è andati a caccia di giornalisti di destra per «riequilibrare» una rete troppo sbilanciata a sinistra con tutti quei fighetti di Lerner, Mentana, Gruber e pure, in ultimo, Formigli, non ci si scandalizza? Intendiamoci, mica siamo qui a gufare contro il nostro vice direttore (ci mancherebbe, ne va pure del nostro stipendio), ma siamo in attesa di sapere che ruolo verrà assegnato alla brava, preparata e iper-scrupolosa giornalista torinese. Che, fatta fuori da una prima serata, non è prevista in nessuno spazietto del palinsesto in autunno e chissà in primavera. Sono gli stessi Porro e Telese a confermare la linea dell’ad di Telecom Italia media Giovanni Stella (che da par suo, burbero com’è, non lo nega di certo). Scusa, Nicola, è vero che sei stato chiamato a In onda per controbilanciare la rete? (gli chiediamo inseguendolo in ufficio, consapevoli degli sberleffi conseguenti a un’intervista al proprio vice direttore). «I vertici de La7 sono ben consapevoli che gli italiani sono divisi al 50 per cento tra chi sostiene la sinistra e chi la destra», risponde dicendo in pratica di sì. E, Telese (raggiunto telefonicamente visto che lavora per il Fatto quotidiano e non più per il Giornale), conferma: «Alla rete sembrava giusto avere in trasmissione due conduttori con idee contrapposte».
Perfetto, dunque la Costamagna è stata fatta fuori perché è troppo di sinistra, come Telese… Altro che incompatibilità di carattere con lo stesso Telese (che comunque c’è tutta: i due si detestano). In definitiva, da stasera, a In Onda (ore 20,30, su La7, versione invernale al sabato e domenica) si affronteranno con lingue taglienti il «rosso» Luca contro l’«azzurro» Nicola. Visioni politiche diametralmente opposte, quindi più voci, più pluralismo, più equilibrio. Insomma, alla Rai sono dei dilettanti: a La7 riescono a far fuori una donna e pure comunista… senza colpo ferire. Ci aspettiamo che ora Luisella si metta a strepitare, a gridare allo scandalo e raggiunga veloce il suo mentore Santoro (con cui mosse i primi passi a Moby Dick) per realizzare il nuovo network «più libero che ci sia».
Se no, scusate, il mondo è proprio capovolto.

Laura Rio – il Giornale (17/09/11)

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ANSA-FOCUS / TV: LA STRANA COPPIA TELESE-PORRO A 'IN ONDA'

(di Nicoletta Tamberlich) (ANSA) – ROMA, 16 SET – «Forse litigheremo spesso, con quel fottuto liberale berlusconiano di Nicola. Ma sarà un duello leale, un bel litigare». Luca Telese e Nicola Porro, da domani condurranno 'In Ondà alle 20.30 su La7 il programma di approfondimento politico del week end. Porro, vicedirettore del quotidiano Il Giornale, al suo debutto in qualità di conduttore tv in una dichiarazione all'ANSA confessa: «Essere ospite di una trasmissione tv non è la stessa cosa che condurla. Quando mi è stato chiesto di passare dall'altra parte del tavolo ho pensato che fosse una sfida da non perdere». E fa notare: «il punto di vista che i talk show tendono a dare è solo quello della contrapposizione. Per il 90% delle volte basata solo sull'appartenenza ad un club. La nostra presunzione è quella di rompere questo schema di gioco mettendo in onda le idee, le opinioni meno ortodosse convinti come siamo che l'attuale equilibrio non possa reggere ancora a lungo. 'In Ondà la contrapposizione ce l'ha già, quella fortissima e ideale tra Telese e me». Telese ribatte, raccontando all'ANSA il contenuto di decine di messaggi lui indirizzati: «Ho visto che 'In Ondà sarà condotto anche da Nicola Porro. La informo che non guarderò più il programma». Ma rileva Telese «dietro l'anonimato di internet, invece, proliferano i piccoli integralismi, le invettive apocalittiche, i veti e gli ultimatum». Telese rilancia: «siccome molti di questi che scrivono mi esortano e mi incoraggiano ad una imprecisata resistenza, vorrei per una volta deluderli. Sono molto contento di confrontarmi con uno che ha un'idea diversa dalla mia. Penso – aggiunge – che uscire dalla logica del conduttore guru e dei programmi embedded, sia un modo per uscire dallo schema asfittico che ha occupato il giornalismo televisivi in questi anni, ognuno con i suoi dogmi e con il proprio coro di eroi greci». L'ampiezza di vedute offerta da due giornalisti così diversi per ispirazione, esperienze e provenienza, offre al telespettatore una vasta gamma di spunti nell'affrontare i fatti dell'attualità politica, economica, sociale e di costume del Paese. Ospiti della prima puntata il deputato Antonio Martino (PdL) che recentemente ha esplicitato le sue divergenze sull'operato del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e Don Andrea Gallo, fondatore della comunità di San Benedetto di Porto di Genova ma anche attento osservatore politico, che ha ultimamente definito Silvio Berlusconi 'al tramontò e l'opposizione 'spompatà. Nel corso della puntata, dedicata al difficile momento economico globale, l'inviato David Parenzo, sarà in collegamento da Atene città teatro di violenti scontri e tensioni causate dal rischio default della Grecia. Sarà l'AD di Banca Intesa-Sanpaolo Corrado Passera l'ospite al centro della puntata di domenica 18 settembre. Uno dei manager più quotati in Italia e all'estero è chiamato a dare la propria interpretazione sulla crisi economica e finanziaria che sta soffocando il Paese e l'intera Europa.(ANSA). TH 16-SET-11 17:35 NNN