Il Fatto Quotidiano

11 Maggio 2011
Lacrime napulitane

Lacrime Napulitane: ecco, va fatto un monumento a Libero, che ci segnala con lo sberleffo quel che merita l’elogio, che dedica una prima pagina alla censura di un gesto che invece va considerato nobile, che ricorda con una invettiva quel che è un vantaggio: avere sul Colle un presidente di carne e sangue, un ottuagenario che, in un panorama politico di salme, esprime più vitalità di un ventenne. “Napolitano piange”, si scandalizza il quotidiano di Belpietro e Feltri, come se commuoversi per le vittime del terrorismo al Quirinale fosse segno di debolezza o, addirittura, spia di demenza senile. “Sceneggiata Napolitano”, scrive Mattias Mainiero, con un elogio implicito del cattivismo, che invece ci fa capire come il cattivismo sia una prigione mentale, un abito stretto che impedisce di capire.
Libero è schizofrenico. Indeciso se insinuare che Napolitano pianga perché rimbambito, o – nientemeno – perché a caccia di voti: “In clima elettorale tutto fa brodo”. Aggiunge Mainiero: “I brigatisti sono finiti in carcere, in gran parte pure liberi. Alcuni morti. Storia. Da ricordare per mantenere alta la guardia. Ma storia. E Napolitano piange. Presidente – scrive Mainiero – sarà uno scherzo del’età? Oppure è un pianto elettorale?”.
Ora, non si capisce a chi tiri la volata Napolitano (solo cinque giorni fa i quotidiani di centrodestra erano in orgasmo perché cazziava il Pd!). Ma la cosa divertente, è che Libero trascura l’ipotesi più semplice. E cioè che si sia commosso per la ferocia delle storie che gli sfilavano davanti, per i lutti senza giustizia, le famiglie, per l’eroismo antiretorico dei pm cadaveri con le scarpe bucate (come il giudice Amato) crivellati dai terroristi rossi e neri, perché difendevano un’idea di civiltà e non si piegavano al ricatto. Siccome Libero scrive con la testa indietro, chiede conto a Napolitano delle mancate lacrime del 1956 (sull’invasione dell’Ungheria!), e non capisce che le sue lacrime sono belle proprio perchè arrivano al termine di una carriera di aplomb: in un paese di emozioni effimere consumate con contrazioni da centometrista, sono il tripudio del maratoneta, l’approdo di una intera biografia.
In realtà Napolitano tirò fuori la passione già nel congresso del Pci del 1991, quando gridò con orgoglio che non solo Ingrao si poteva commuovere: fu un mirabile duello di grandi vecchi, poi tradotto nell’adagio giornalistico: “Dalle mozioni alle emozioni”. In realtà Napolitano ha mostrato di non essere l’iceberg dipinto dai cattivisti quando si commosse ricordando (nel 2008) il suo lessico familiare: “Mio padre aveva scritto a mo’ di appunti sulla Grande Guerra: Si è intensamente sofferto. Ma, dopo la sofferenza, si torna migliori. La vita acquista un senso nuovo”. E ha pianto a L’Aquila, nel 2009, coi familiari delle vittime, dicendo ai reporter: “Non sono venuto a farmi fotografare, fatevi da parte…”. Sarà un caso che Berlusconi dice: “Serve un premier con più poteri e un capo dello Stato che ne abbia di meno?”. Nel paese della commozione facile, dell’emotività mediatica e dell’impunità giuridica, pesano le lacrime dei duri; i vasi che Bettino Craxi decorava a Hammamet con colature rosso sangue (L’Italia piange). Le polemiche contro Sandro Pertini, commosso per il terremoto e a Vermicino (quando Alfredino rimase in fondo a un pozzo).
In realtà, nel paradosso istituzionale che è l’Italia, i presidenti che non piangevano (come Antonio Segni) accompagnavano rumori di sciabola, e quelli che ridevano amaro (Francesco Cossiga), hanno picconato. Queste lacrime, per Libero tardive, dicono “Onore ai magistrati!”: non sono lacrime di una vita, ma di molte vite. E, forse, proprio l’imponderabile emotività di Napolitano dovrebbe renderle non sospette, ma più credibili: “E come potevamo noi cantare/ con il piede straniero sopra il cuore”(Quasimodo).
Ecco, in un paese in cui l’Antistato si incarna nel sorriso atroce di Francesco Piscicelli (quello che rideva la sera del terremoto sognando appalti) forse l’unico modo di rappresentare le istituzioni è commuoversi. In un paese in cui la migliore epigrafe al cattivismo affarista è un cartello in un negozio (L’Aquila, ore 3.32, noi non ridevamo!”, e il più bel simbolo di dignità sono le scarpe del giudice Amato che scossero persino Francesca Mambro (“Mi venne in mente mio padre”), ecco, in un paese osceno e grottesco come il nostro, Belpy, Littorio e Mainiero dovrebbero scrivere che le lacrime di Napolitano non sono in ritardo sull’Ungheria, ma figlie di un inno laico, il Povera patria di Franco Battiato. In un Paese come il nostro, ai cattivisti che si danno di gomito se Berlusconi sghignazza per barzelletta sulla mela “che sa di fica”, diciamo che siamo orgogliosi di queste lacrime lunghe trent’anni. Ci commuoviamo se il San Carlo tributa acclama ’inno di Mameli (suonato da Riccardo Muti) e Napolitano, al grido di “Viva la Costituzione!”.
In un Paese così, non ci turbano le “sofferenze” delle veline Olgettine o del piccolo Nathan Falco Briatore costretto dalla Finanza (che crimine!) a scendere dallo Yacht. E nemmeno il povero manager Thyssen condannato perché manda i suoi operai a morire. In questo Paese viene da cantare anche a noi: Presidente siamo con teee!!!/ Meno male che Giorgio c’è! (Lacrime napulitane comprese).

di Luca Telese

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18 commenti »

  1. Quanto-incassa-di.stipendio-all-anno-per-piangere?.Secondo-voi-piange-gratis???

  2. Condivisibile al 100%, giù le mani dal Presidente della Repubblica!
    Un solo appunto: i pm avevano le scarpe bucate(anche)perché all’epoca per un brillante laureato in legge era molto più proficuo esercitare la libera professione, in quanto un magistrato guadagnava a occhio e croce, molto a occhio e croce, quanto un funzionario di banca attuale, diciamo fra i 2500 e i 3000 euro al mese…avete dato un’occhiata alle attuali retribuzioni? E quindi vi è più chiaro perché non solo non hanno le scarpe bucate, specie le giovani leve, ma soprattutto non abbiamo più quello che furono i pretori d’assalto? Oggi è il lavoro dipendente meglio pagato d’Italia!

  3. Questo presidente per il suo passato è criticabile, ma adesso sta tenendo insieme un paese e una classe politica patetica.

  4. Caro Luca Telese,

    Abbonato online al FQ ho letto il tuo articolo stanotte: Mi sono detto: “Giù il cappello!”

    Pur non amando particolarmente il presidente Napolitano non posso che concordare con quanto hai scritto. Ritengo questo tuo pezzo, tra i tanti che ho letto, il più bello.

  5. Non è proprio un paragone calzante ma ecco cosa diceva, vent’anni fa o giù di lì, Beniamino Placido su Repubblica.

    ”Diciamola tutta: a noi le lacrime di Occhetto sono piaciute moltissimo: televisivamente parlando. MOLTO MENO SONO PIACIUTE a Indro Montanelli. Che ha scritto sulla prima pagina del suo Giornale, domenica mattina: Il pianto a briglia sciolta di Occhetto dopo la stretta di mano di Ingrao: una scena da melodramma pertiniano cui il Pci tradizionale non ci aveva sia detto a suo onore abituati. Perbacco: siamo uomini o caporali? Siamo colonnelli, dice Montanelli, e quindi non piangiamo. Non vogliamo dedicare una bella citazione al machismo di Montanelli (e dei colonnelli)? Ma sì che gliela vogliamo dedicare. La scegliamo fra i detti memorabili di Zsa Zsa Gabor: l’ attrice hollywoodiana che di uomini se ne intendeva. E non per sentito dire. Suona così: Macho doesn’ t mean mucho. E significa macho non vuol dire molto. Anzi, siccome siamo fra uomini, diciamocelo francamente: macho non vuol dire proprio niente. ..”

    Come cambia il mondo e come cambiano i giudizi (v. alla voce Indro Montanelli, detestato allora da quegli stessi che gli davano SOLO del fascista e del reazionario e che ora lo mitizzano)!

  6. credo proprio che le lacrime del capo dello stato siano state sincere di commozione; anche l’eta’ contribuisce a vedere le cose sotto altra ottica, semplicemente.

    E’ evidente il risalto del giornalismo da strapazzo , da una parte e dall’altra; di un giornalismo che accende gli animi, li inasprisce, li esaspera contribuendo attivamente al deterioramento morale di questo paese, anzi per me l’artefice stesso di tutti questi conflitti’.
    La prova ne e’ che alcuno si sia mosso a commenti quando al tempo che questi eroi cadevano, Napolitano al tempo NON abbia pianto (cosa era all’epoca il mandante?)

    piu’ che giornalisti, oggi esistono istigatori di violenza gratuita solo al fine di far leggere i loro pensieri ” cagata”

  7. su youtube questo video è stato letteralment demolito dai Grillini, che schiacciati tra le critiche (puntuali, contestualizzate ma spesso eccessive) di Travaglio e le invettive di Grillo (ma che novità, grillo che offende a casaccio qualcuno!) rivolte a Napolitano, si sono convinti di avere davanti il peggior essere vivente del pianeta e della storia. Roba che nemmeno a sommare tutti i brutti figuri esistiti si riesce ad ottenere. Un plebiscito di insulti senza fine e una condanna definitiva senza possibilità di revisione: Napolitano è una merda. Perché l’hanno detto Travaglio (in realtà non dice questo ma l’estrema sintesi del proto-pensiero grillino è questo) e Grillo (lui lo dice eccome) e non ci sono cazzi.

    Beata ignoranza, a volte la invidio. Quando non si usa il cervello la vita è tutta così semplice. Ci sono i buoni, i cattivi e basta. Nessuno bisogno di approfondire, di analizzare gli avvenimenti e di cercare di comprendere le persone, si divide tutto in bianco e nero senza sfumature di sorta e la propia (non)conoscenza è l’unica verità assoluta.

    Ignorance for the massess, istruzioni per l’uso.

  8. Nei 5 anni al Qiurinale Napolitano ha fatto passare senza colpo ferire decine di leggi oscene confezionate ad hoc per salvare le flaccde terga del Cainano.Detto questo sono consapevole che in questo momento rappresenta indiscutibilmente l’ultimo baluardo a difesa della Repubblica.Quello che potrebbe arrivare dopo di lui mi da i brividi e mi fa orrore.Quanto a Telese e al suo editoriale be’,anche io che non lo amo affatto,mi levo idealmente il cappello.

  9. Quanto alle critiche dei “grillini ” le ritengo leggittime,anche se sono convinto che anche loro si auguirino che lo zio Giorgio rimanga in salute fino al termine del suo mandato.E alla scadenza della legislatura.

  10. augurarsi che Telese venga licenziato dal fatto mi pare tutto tranne che una critica legittima all’editoriale-marchetta (come è stato apostrofato da questi forcaioli dal commento facile).

    Caro Zanfreta, forse stiamo parlando di commenti diversi noi due. Non sono un napoletaniano (con buona pace di Zanda), per me il Presidente della Repubblica è criticabile come qualsiasi altro rappresentante istituzionale ma la critica deve essere mossa con dei contenuti. Napolitano viene apostrofato con le peggiori offese, bollato come un vecchio rincoglionito che non sa nemmeno dove si trova. Io tutto vedo in lui tranne questo, un personaggio che ha dovuto fare dei compromessi che poteva benissimo evitare, questo si. Ma lo ritengo una persona che ha in mano grosse responsabilità e verso cui si deve nutrire un minimo di rispetto pur non approvando le sue scelte, io non penso che sia semplice ricoprire certe cariche (pur con tutta la demagogia da osteria che si può fare sul suo stipendio). Meglio un Napolitano che mille Grillo.

  11. Telese un mito . Riuscito a fare l apologia del capo della casta. Mangiano veramente bene in questa greppia

  12. Caro Luca telese, sono lettore del Fatto Quotidiano in edicola e in linea, tuo estimatore, ma non condivido la tua presa di posizione a difesa di Napolitano. Possibile che non vedi che le parole del presidente della repubblica sono per Berlusconi e i suoi scagnozzi solo acqua fresca che passa e va? Non ti sembra che per fare il suo dovere Napolitano dovrebbe esporsi concretamente, come ha fatto Scalfaro, e fare nomi e cognomi? Logicamente sappiamo di chi, e alla fine sciogliere le camere per attentato alla costituzione? continuamente oltraggiata e offesa dagli stessi berluscones? Invece si limita a paternali generiche…..Per me cosi’ e’ un pavido oppure ha scheletri nell’armadio (era della corrente migliorista del PCI)…e farebbe meglio a stare zitto.

  13. Caro Telese, considero questo pezzo uno dei tuoi migliori interventi da quando ho il piacere di leggerti. Non tanto per l’appassionata difesa del Capo dello Stato,quanto invece,per la smaccata ridicolizzazione dei tuoi colleghi di Libero. Certamente avrai calcolato nel rischio che si può incorrere pestando i piedi a certa gente,comunque sia ,ti auguro di non aver pestato una mina della portata di “Lazialità” di recente memoria. Con stima.

  14. Lorenzo Guiducci, veramente il fatto che Scalfaro si sia esposto è proprio ciò che lo rende, agli occhi di molti, come il peggior P.d.R., perchè sarebbe venuto sistematicamente meno ai suoi doveri di imparzialità; oltre alle recenti e pesanti polemiche sulla questione dell’allora trattativa fra Cosa nostra e lo Stato, della sospensione del carcere duro per trecento detenuti operata dall’allora ministro della giustizia Conso; tutte cose di cui Scalfaro ha affermato, insieme a Ciampi davanti ai pm di Palermo, di non sapere niente o di non ricordare.
    Beh, io non lo so davvero quale sia la verità. Comunque da molto tempo non se ne parla più. ………….
    Ma tu cosa ci vedevi di tanto bello in Scalfaro?

  15. pier jinjin SCALFARO…………….gia’presidente della repubblica popolare cin……….. italiana

  16. Dopo la figura meschina di Letizia Moratti verso Pisapia, a maggior ragione e pur non essendo milanese, spero nella vittoria al primo turno di Giuliano Pisapia.
    Chi ha suggerito questa mossa alla Moratti l’ha fatto per danneggiarla, a meno che, come purtroppo invece credo, il livello di instupidimento generale sia ormai arrivato alle stelle.
    Esilaranti poi certe argomentazioni.
    Dice: beh ma lui frequentava certi ambienti di estrema sinistra, quando il pdl pullula di ex di Lotta Continua e della sinistra extraparlamentare.
    E ancora: sembra che il pdl milanese stia discutendo per decidere se la Moratti debba scusarsi ….. ! Non ho parole: scusarsi è quella cosa che non si fa più, sembra diventato disonorevole, mentre invece e oltretutto nel caso specifico, potrebbe far riguadagnare quel terreno che ora mi sembra perso.
    L’intelligenza, ancora una volta, è merce rara tra la nostra classe politica.

  17. TELESE

    Caro LUCA TELESE sono d’accordo sul sorvolare alcune cose rispetto al presidente della repubblica, ma dovrebbe valere anche per l’altra alta carica dello stato.
    Sicuramente il presidente ha l’armadio pieno di scheletri.
    Tu ne fai una descrizione mielosa, solo tutto buono e bello.
    Da parte mia ti posso assicurare che, nonostante Lui abbia incassato, a suo tempo, per ogni viaggio a Bruxelles più di quanto prendo di pensione ogni mese, dopo aver versato comunque per trent’anni all’inps, non mi viene spontaneo insultarlo ma so che è come tutti gli altri e capisco che volerlo dipingere così serve a qualcuno.
    C’erano anche altri mostri, Vendola ed un’altro che non ricordo ,ad un funerale
    Per quanto riguarda il magistrato con le scarpe sfondate così erano perchè probabilmente ci stava comodo o vuoi o volete farmi credere che era alla canna del gas.
    Un operio come mio padre come avrebbe dovuto girare?
    Noi si , non sempre, alla mattina dovevamo cambiare il cartone e fare attenzione a come si camminava, sporattutto al ghiaino che faceva male, molto male.
    Non vedo dunque perchè prendersela con un giornale che non la pensa come te, non ti basta dire la tua?

  18. X Breny…..forse le nostre sono solo differenze di metodo…..pero’ insisto che Scalfaro era imparziale, certo non lo era per Berlusconi e i suoi, a cui dava molto fastidio…..questo ne da molto poco. Non e’ forse imparzialita’ difendere la legge e la costituzione? Scalfaro lo faceva, pur rendendosi eternamente nemico di chi si e’ da allora fatto beffa e della legge e della costituzione.

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