Battisti

14 gen 2009

IL BRASILE NEGA L’ESTRADIZIONE DI BATTISTI: "RIFUGIATO POLITICO, RISCHIA PERSECUZIONI" – E LA FARNESINA CONVOCA L’AMBASCIATORE BRASILIANO PER ESPRIMERE FORTI PERPLESSITA’ – SDEGNO IN ITALIA, SOLIDAROTà IN FRANCIA

Il Brasile nega l'estradizione di Battisti "Rifugiato politico, rischia persecuzioni"

(repubblica.it)

BRASILIA - Il ministro brasiliano della Giustizia, Tarso Genro, ha deciso di accordare lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti, la cui estradizione era richiesta dall’Italia dove è stato condannato per quattro omicidi. Lo ha annunciato il ministero brasiliano. Immediate le reazioni sdegnate delle forze politiche italiane e del governo che chiede a Lula di ripensarci. La Farnesina ha convocato l’ambasciatore del Brasile in Italia per "esprimere forti perplessità sulle motivazioni alla base del provvedimento".

Il ministero brasiliano della Giustizia, in un comunicato pubblicato stanotte, ha annunciato la decisione "a favore della concessione dello status di rifugiato all’italiano Cesare Battisti a causa dell’esistenza fondata di un timore di persecuzione" per le sue opinioni politiche.

Cesare Battisti, 52 anni, dopo essere fuggito dalla Francia nel 2004, si è rifugiato in Brasile dove è stato arrestato nel 2007 e carcerato in attesa di una eventuale estradizione verso l’Italia. In un’intervista pubblicata giorni fa dal settimanale brasiliano Epoca, Battisti aveva affermato di temere per la sua vita se fosse estradato. "Sono certo che se andassi in Italia sarei oggetto di vendetta. Io sarei assassinato" ha assicurato.

Battisti ha invitato Genro, "che anche lui ha personalmente sofferto dalla repressione politica quando era militante" sotto la dittatura militare (1964-1985), a rifiutare la sua estradizione. Il ministro della Giustizia è andato contro la decisione del comitato nazionale per i rifugiati del Brasile, dove siedono in particolare rappresentanti dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, che aveva respinto il 28 novembre la sua richiesta di asilo politico, il che avrebbe aperto la strada alla sua estradizione.

Fino ad allora, il Brasile aveva sempre respinto le richieste di estradizione verso l’Italia di ex attivisti italiani, in particolare delle Brigate Rosse, considerando che erano perseguiti per delitti di natura politica. Ma in aprile, il procuratore generale della Repubblica Antonio Fernando Souza aveva espresso un parere favorevole alla richiesta di estradizione di Battisti, rifiutando di considerare i suoi crimini come "politici". Souza aveva rilevato "che erano stati marcati da una certa freddezza e un certo disprezzo per la vita umana".


Condannato all’ergastolo in contumacia in Italia per l’assassinio di quattro persone tra il 1977 e il 1979, Battisti era stato arrestato a Rio de Janeiro nel 2007 e incarcerato a Brasilia, nell’attesa di una decisione della giustizia brasiliana sulla richiesta di estradizione presentata dall’Italia.

Battisti, che nega di aver partecipato ai quattro omicidi per i quali è stato condannato, era in fuga dall’agosto del 2004. Aveva lasciato clandestinamente la Francia, dove aveva trovato rifugio nel 1981 sotto la presidenza del socialista Francois Mitterand, poco prima che la giustizia francese desse il via libera alla sua estradizione verso l’Italia nell’ottobre del 2004.

E proprio in Francia, dove Battisti si è fatto apprezzare per aver fondato la rivista culturale ViaLibre e pubblicato diversi romanzi, la notizia del "no" alla sua estradizione ha avuto vasta eco. Le edizioni on line dei grandi giornali stanno dedicando alla vicenda un rilievo proporzionale alla notorietà dell’ex terrorista nel paese transalpino. Sul sito de Le Monde si è aperto un dibattito sul terrorismo politico degli anni di piombo e lo status degli ex esponenti di quel periodo. Alcuni fanno notare il differente atteggiamento del governo italiano da quello francese, e considerano una sua eventuale detenzione un mero atto repressivo.

 
 

LA SCHEDA / Chi è

<B>Battisti: due ergastoli per 4 omicidi<br>gli anni in Messico, scrittore a Parigi</B>

CESARE Battisti, 52 anni, ex leader dei Pac, i Proletari
armati per il comunismo, fu arrestato per banda armata nel 1979. Detenuto nel carcere di Frosinone, il 4 ottobre 1981 Battisti riuscì a evadere e a fuggire in Francia. Per circa un anno visse da clandestino a Parigi dove conobbe la sua futura moglie.

Poi si trasferì con la sua compagna in Messico, dove nacque la sua prima figlia. Durante il suo soggiorno messicano i giudici italiani lo condannarono in contumacia all’ergastolo perché ritenuto responsabile di quattro omicidi e varie rapine.

Battisti fu infatti giudicato colpevole di aver sparato al maresciallo degli agenti Antonio Santoro (Udine, 6 giugno 1978), e all’agente della Digos Andrea Campagna (Milano, 19 aprile 1979). Battisti è stato anche condannato per aver partecipato all’assassinio del macellaio di Mestre Lino Sabbadin (Santa Maria di Sala, Venezia, 16 febbraio 1979) e alla pianificazione dell’omicidio del gioielliere Pieluigi Torregiani (Milano, 16 febbraio 1979).

Nel 1990 decise di tornare a Parigi dove nel frattempo erano andate a vivere la moglie e la figlia. Nella capitale francese frequenta la comunità di rifugiati italiani che lì vive grazie alla cosiddetta ‘dottrina Mitterrand’: il presidente accordò rifugio ai militanti dei gruppi armati italiani disposti a rinunciare alla violenza. Intanto, Battisti termina un romanzo e sopravvive traducendo in italiano racconti di autori noir francesi.

Poco tempo dopo viene però arrestato a seguito di una richiesta di estradizione del governo italiano. Nell’aprile 1991, dopo quattro mesi di detenzione, la Chambre d’accusation di Parigi lo dichiara non estradabile e così torna libero.


Nel 1993, Gallimard pubblica nella prestigiosa Sèrie Noire il suo romanzo ‘Travestito da uomo’. Nel 2002 riparte la richiesta del governo italiano per la sua estradizione. In Francia il mondo degli intellettuali della gauche si schiera a suo favore organizzando numerose manifestazioni in sua difesa.

A febbraio del 2004 ottiene la cittadinanza francese. Il 10 dello stesso mese viene arrestato pare per una lite con un vicino. Richiesta nuovamente dalla magistratura italiana la sua estradizione, viene concessa dalle autorità d’oltralpe il 30 giugno 2004. A seguito di tale provvedimento Battisti ad agosto fugge e torna alla latitanza, conclusasi con l’arresto avvenuto oggi.

67 commenti

  1. Repetita iuvant!Quando finisce una guerra, i prigionieri tornano a casa!Quella fu una guerra civile a bassa intensità, ma sempre di guerra si trattava.Questa spasmodica mania forcaiola, di voler perseguitare gli oppositori politici,a distanza di decenni dai tragici fatti,mentre costoro fuggiti illo tempore alle patrie galere, esuli in terre straniere ospitanti,è un diritto che esiste da sempre, presso tutti i popoli civili, italiota compreso.Infatti anche da noi esiste lo statuto di “rifugiato politico”.Lo spettacolo offerto dai comunicati stampa,dei vari e innumerevoli comitati e associazioni dei familiari delle vittime, altro non è che puro spirito di vendetta, magari con il non dichiarato scopo di essere risarciti in maniera più congrua possibile in soldoni. Il dolore non lo si butta in faccia agli altri, lo si tiene celato nel più profondo del cuore. Certo questo rompere le fila e tornare a casa, deve valere per tutti i prigionieri…anche per Priebke!

  2. Francesco Mancinelli

    Ottima posizione espressa da un dirigente nazionale di
    “Forza Nuova” che sta suscistando dibattiti su altri forum.

    ” … CASO BATTISTI, FORZA NUOVA:BENE IL BRASILE

    Cesare Battisti non tornera’ in Italia. Il Brasile ha concesso lo status di rifugiato politico all’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, in prigione dal 2007 nel Paese sud-americano.

    Paolo Caratossidis, Coordinatore Nazionale di Forza Nuova, commenta: “se è vero che Battisti si è macchiato di reati molto gravi, è anche vero che bisogna considerare gli anni difficilissimi in cui si protrasse la sua militanza politica.

    Sono pertanto felice che il Brasile non abbia concesso l’estradizione, e lo status di rifugiato politico è più che opportuno. Mi dissocio dalla predisposizone ‘forcaiola’ che da qualche tempo affligge il nostro paese. Sono totalemente inopportuni i commenti di certi politici nostrani che hanno fatto carriera alle spalle dei giovani che per un ideale andavano a morire o si rovinavano l’esistenza intera. “(AGI)

    DA CONDIVIDERE FINO ALL’ULTIMA VIRGOLA:
    E DA SOTTOLINEARE CHE FORZA NUOVA ANCHE IN POLITICA INTERNAZIONALE HA POSIZIONI NETTE E ” NON EQUIVOCHE ” CON IL PIENO APPOGGIO ALLA RESISTENZA ARMATA PALESTINESE E AD HAMAS COME UNICO INTERLOCUTORE, IN QUANTO VINCITORE IN LIBERE ELEZIONI DEMOCRATICHE RICONOSCIUTE COME VALIDE DA TUTTA LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE.

    QUANDO FORZA NUOVA NON FA ” CONFESSIONALISMO INTEGRALISTA RELIGIOSO ” SI PRESENTA COME “NUOVA” DAVVERO.

  3. Urka! Trattandosi di Forza Nuova faccio veramente fatica a dirlo (viste le loro posizioni di “confessionalismo integralista religioso”, sui gay, ecc.) ma la posizione é corretta.
    Ti dirò, Francesco, come amico della sinistra israeliana, ho vissuto la vittoria di Hamas come una sconfitta quasi personale, é vero d’altro canto che Hamas ha vinto delle elezioni regolari, e che se dialogo vi doveva essere, doveva essere con il legittimo rappresentante dei Palestinesi, ovvero, appunto, Hamas.
    Sulle ragioni della vittoria di Hamas varrebbe poi la pena di interrogarsi, dietro ogni fenomeno sociale (che può piacerci o meno, non é qui la questione), c’é un humus (scusate il bisticcio) che gli ha permesso di proliferare: la corruzione di Al Fatah é un motivo, un altro é la situazione esasperante in cui i Palestinesi si trovano. Ho lavorato con dei Palestinesi della proprio pochi mesi prima delle elezioni, e varrebbe per tutti la pena sentire che cosa raccontano dei vari trattati firmati su una risorsa essenziale quale l’acqua che gli Israeliani regolarmente non rispettano. Se una popolazione sceglie una formazione politica diquel tipo (immaginandone le conseguenze), una ragione c’é.
    Esagerando un po’, ma per rendere il concetto, ho sempre sostenuto che, se nel 1918 Francia ed Inghilterra non avessero deciso di schiacciare ed umiliare la Germania, i 7 che fondarono il partito nazista in una birreria di Monaco non avrebbero avuto scelta se non farsi un altro paio di birre, andar a lavorare la mattina dopo con un po’ di mal di testa e la storia sarebbe finita lì.

  4. Ho molta stima per te Francesco però non mi sento di condividere niente di quel che hai scritto.Battisti 20 anni fa ci avrebbe sparato in faccia…muoia lui e tutti i compagni di merda.
    Non posso provare solidarietà per chi faceva parte dell’orda che voleva distruggere la nostra comunità.
    Cosa facciamo:diamo solidarietà anche all’altro “brasiliano” Lollo?
    Ma per piacere…..

    Con immutata stima

    Lorani

  5. Francesco non condivido quanto hai scritto per il personaggio Battisti.
    Sono d’accordo sul “metodo” di quanto dici ma non sul “merito” se riferito a Battisti.
    Darsi alle vendette contro i commercianti non ha nulla di rivoluzionario, poi coccolato e riverito da tutte quelle personcine deliziose di una cultura con una “C” che non ti dico, che indossano indifferentemente a giorni alterni Hermes o la maglietta col faccione del Che !!
    Sono contento soltanto che rimanga lì perchè, se tornava, diventava una star tipo Sofri e ci dovevamo pure sorbire i dolori del non più giovane Cesare dopo le infinite e spossanti memorie di Adriano.

  6. Francesco Mancinelli

    X Bakunin

    guarda se io mi dovessi posizionare per “gusto” e non per realtà non starei nè con Hamas nè con Al Fatha ma con i veri guerrieri palestinesi, quelli che che hanno praticato
    una lotta armata “igienica e salutare” : la FNLP di Abu Habbash ( i marxisti ).

    Le loro azioni erano intanto internazionali e puntavano a colpire come fanno gli israeliani solo i leader della parte avversa, gli agenti speciali, ed i militari dell’esercito avversario in divisa.

    Cavallerescamente parlando sono stati i migliori. Ecco perchè forse oggi li vorrebbero addirittura ” inconsci autori ” della strage di Bologna.

    Hamas è tuttavia l’interlocutore perchè vincente in libere elezioni ( ed è tutto merito del partito corrotto di Arafat).

    Come d’altra parte ha detto giustamente d’Alema che riscuote le mie simaptie molto di più di Veltroni e Di Pietro nonostante che fu il responsabile della guerra contro i fratelli Serbi a Belgrado.

    X Lorani

    io ho superato l’odio anti-comunista da parecchio tempo e come Tu dici sono passati venti anni da certi eventi.

    Stiamo parlando di un ” reduce residuale”, di un fuggiasco, un protagonista di una ” guerra sposrca “, non-ortodossa, che ha coinvolto decina di migliaia di persone, spesso etero-dirette da altre forze in guerra che non si sono manifestate.

    Ribadisco che quando le guerre finiscono ognuno torna a casa e fa i conti intanto con la propria coscienza individuale ( vera divinità interna che dispensa, assolve e condanna in eterno ).

    Ricambio l’immutata stima.

  7. X Francesco,

    Sì, d’accordissimo con te.

  8. X Francesco e Bakunin, su Battisti sono totalmente d’accordo.
    Come ho gia’ detto altre volte, questo tipo di personaggi, ormai, si meritano l’oblio di che parte siano.

    Per quanto concerne Hamas e la questione palestinese ho dei dubbi. Sara’ per il fatto che vivo in oriente, sara’ perche’ frequento da anni, per motivi professionali il vicino libano, sara’ perche’ cerco ormai da un po’ di guardare le ragioni degli uni e degli altri. L’intifada, la prima e la seconda hanno sempre avuto la mia simpatia ma Hamas, un po’ meno. Non credo nella democrazia elettorale in occidente, figurarsi in quella del vicino e medio oriente dove i voti, veramente, si comprano ancora per un pezzo di pane. Mentre la dirigenza corrota di un Arafat ormai malato si preoccupava di accumulare ricchezze all’estero, Hamas creava consenso comprando, con un pezzo di pane, il voto di questa povera gente. Lo stesso e’ avvenuto qui in Turchia con il partito islamico “moderato” tanto caro al “piccolo berlusconi” che pero’,sotto-sotto, cela altre spoglie. Mentre, secondo me, era grande l’idea che aveva avuto il “piccolo berlusconi” qualche anno fa di un Piano Marshall per la Palestina e’ stata accantonata in un angolo, secondo me e’ l’unica speranza che rimane per pacificare quelle terre: basta sfamarli.

    Sull’operazione in corso ho le mie idee e la vedo come: un regolamento di conti interno israeliano fra militari e politici, laddove i politici spinsero nell’estate di due anni fa i militari nell’unica guerra persa da Israele negli ultimi 50 anni (..l’operazione contro Hezbollah nel sud del LIbano..), i militari si riprendono il potere di decidere dove e quando colpire; l’operazione militare non fa altro che rinforzare la presenza ed il potere di Hamas nella striscia di Gaza che cosi’ si separa ancora di piu’ dai territori occupati della cosidetta West Bank (..un dividi et impera, praticamente..); il mondo arabo e’ nuovamente spaccato; fra poche settimane ci sono le elezioni in Israele. Ora, e’ chiaro, centinaia di innocenti muoiono, ma succede lo stesso anche quando saltano in aria attentatori suicidi (..come nel 2003 a 400 m da dove scrivo quando AlQaida fece saltare in aria la sede dell’HSBC qui a Istanbul..), la guerra e’ sporca e chi soffre sono sempre i piu’ deboli (…poi, mi chiedo, come mai il quartier generale di Hamas a Gaza City e’ in bunker sotto l’ospedale..).
    Detto questo, mi chiedo, come mai da anni Israele continua a trattenere nelle carceri l’unico leader carismatico che e’ rimasto ad Al Fatah, quel Marwad Barghouti, che solo recentemente Hamas ha chiesto fosse inserito nella lista di 450 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
    Per concludere: l’ascesa di Hamas e’ stata, secondo me, voluta e favorita da Israele in funzione anti AlFatah e per dividere, ulteriormente, il popolo palestinese gia’ frazionato in tribu’ e clan. Ecco, appunto, le tribu’. Tutto il medio-oriente, tutte le terre di quello che fu l’impero ottomano, sono ancora regolate dalle leggi tribali e gli equilibri talvolta difficili da capire a noi occidentali, sono dettati da antiche alleanze o conflitti sempre tribali.
    E dove vigono ancora queste regole, e’ giusto scordarsi la legittimita’ del risultato elettorale, sara’ sempre falsato, sempre.

  9. Per Francesco:anch’io ho superato da anni l’odio anticomunista ma non riesco a dimenticare…mi dispiace ma è cosi.
    Non dimentico Lollo,non dimentico Sivori…
    E poi penso a tutti i camerati che hanno pagato per molto meno e penso anche che guerra è quella che si combatte contro un commerciante inerme..

  10. Francesco Mancinelli

    X Aldo,

    concordo molto con le Tue analisi ed anch’io sono convinto che in qualche modo i sionisti abbiano favorito la nascita e lo sviluppo del ” partito islamico ” contro il partito laico di Arafat.

    Abbiamo anche chiare le tappe con cui la destra israeliana procede a questo obiettivo, prima con la liquidazione di Begin e poi con la famosa passeggiata sulla spianata delle Moschee del falco Sharon, che avvia di fatto la seconda Intifada, con la quale prendono vigore e slancio sia sul piano militare sia sul piano politico le formazioni integraliste di Hamas e della Jihad ai danni di FNLP e Al Fatha.

    Ma dobbiamo dare atto che la struttura organizzativa, il modello militante di Hamas ha rappresentato un verà novità nello scenario Medio-Orientale.

    Il movimento organizza scuole, ospedali, previdenza, oltre a dare una ottima formazione militare ed armata alle sue milizie.

    Lo abbiamo visto con il regolamento di conti dentro Gaza con Fatha.

    Tanto che Israele oggi colpisce volutamente apendo bene una cosa :
    non c’è distinsione a Gaza tra un militante ed un civile perchè Hamas è riuscito a creare un ” piccolo popolo ” determinato ed in cui fede,ideologia e stato di cittadinanza ( appartenenza ) si identificano. Hamas e’la risultante speculare del colono ebreo del Kibbuz stanziele completamente de-ebraizzato.

    Ora se vogliamo trovare la quadratura del cerchio dobbiamo partire però da chi devono essere i legittimi interlocutori in un processo di pace.

    Certo che se la Nazione Araba avesse una propria coesione ed una propria unità a quel tavolo non dovrebbe sedere Hamas.

    Ma abbiamo anche chiaro che se fosse esistita seriamente una Nazione Araba unita e coesa non esisterebbe una entità nazionale-statuale chiamata Israele. E gli ebrei territoriali avrebbero necessariamente dovuto condividere in pace e per sempre una Terra chiamata Palestina con Arabi e Cristiani, come è stata per due millenni, magari con Gerusalemme sotto l’egida dell’Onu per motivi e fondament religioso.

    Comunque con una Nazione Araba forte e potente, Israele sarebbe stata cancellata prima del nascere. E su questo non ho dubbi.

    Limite quindi della Nazione Araba non nata, e non certo merito di Israele.

  11. Francesco Mancinelli

    X Giulio,

    io sono convinto che gli omicidi di cui è accusato Battisti abbiano ben poco di politico ma sicuramente rientrano in un
    ” contesto politico ” .
    E per questo che devo ritenere superata in termini
    ” giudiziali ” la questione. Una contesto di guerra non dura in eterno.
    Anche perchè altrimento Battisti sarebbe messo in galera ma Sivori non lo ha mai toccato nessuno dai tempi in cui il MSI, anche contro la testimoninaza di Francesca Mambro, fece finta di niente.

    Poi ci si domanda come mai nascona i NAR e di chi sono le responsabilità oggettive politiche dello scivolamento di centinaia di militanti nazional-rivoluzionari verso la lotta armata.

    Detto questo mi immagino un episodio del genere :

    Durante una rapina ad una famosa Franco Anselmi invece di essere freddato a tradimento alle spalle , uccide il
    ” commerciante ” e fugge poi in esilio.

    Dopo 30 anni qualcuno lo rintraccia e lo vuole ” ingabbiare ” e Lui si rifugia in Brasile chiedendo la status di rifugiato …

    Quale sarebbe la nostra posizione ?

  12. Francesco, io credo che proprio la Nazione Araba sia stata la grande utopio irrealizzabile, anche per i motivi tribali che caratterizzano le societa’. Quello che Hamas ha fatto e la maniera con cui si e’ radicato nella popolazione e nel territorio, l’aveva gia’ fatto da 20 anni Hezbollah in Libano con la minoranza sciita. L’errore fondamentale e’stato quello di relegarli al ruolo di gruppi terroristici seguendo le vulgate folli di Washington e Londra che, storicamente, di Medio Oriente non hanno mai capito e continuano a non capire nulla. Io credo sinceramente che anche la maggioranza degli israeliani sia stufa e farebbe di tutto per porre fine a tutto questo, ma credo anche che purtroppo le radici dell’odio siano talmente profonde (..lo sono in Italia, vedi post precedenti,figurarsi li…) e,sicuramente, c’e’ chi ha interesse, da un parte e dall’altra che l’odio rimanga sempre alto (…ci son soldi, e tanti, in gioco..).

  13. x Francesco:il caso è completamente diverso;Torregiani mori
    finito alla testa e suo figlio fu sparato alle spalle in un agguato!
    Se anche il povero Franco Anselmi si fosse macchiato di un delitto cosi subdolo e per niente rivoluzionario la mia posizione
    sarebbe identica a quella che mantengo per Battisti.
    Su Sivori hai completamente ragione e non aggiungo altro.

  14. matteo amici

    Secondo me la questione dei delitti legati ad un certo “contesto politico” non può e non deve essere affrontata caso per caso come, purtroppo, sta avvenendo da troppo tempo.
    I risultati di tale gestione atomistica delle posizioni processuali e carcerarie di migliaia di detenuti politici è una spaventosa disparità di trattamento a prescindere dalle responsabilità della persona e delle pene accumulate.
    Sarebbe stata necessaria (già tempo) un’amnistia o, almeno, l’abrogazione di quelle odiose aggravanti inaugurate nel periodo emergenziale che hanno permesso la comminazione di pene smisurate.
    E’ da tempo che tanti alcuni progono (inascoltati) provvedimenti di carattere generale (amnistia o revisione dei processi) e non individuale (tipo la grazia o un trattamento carcerario favorevole), adesso francamente faccio fatica a capire la posizione di FN, partito che si è sempre dichiarato fermamente contrario ad esempio all’indulto (provvedimento molto meno efficace di un’amnistia).
    Mi sembra una presa di posizione puramente ideologica e propagandistica a cui non farà seguito alcuna iniziativa concreta.
    Nello specifico di Battisti,il suo caso pone tutta una serie di problemi molto rilevanti tipo: le garanzie dell’imputato processato in contumacia, la valutazione delle prove (basate nel suo caso quasi solo sulle dichiarazioni di collaboranti).

  15. matteo amici

    Cazzo! Mettete l’edit!!!

  16. matteo amici

    Secondo me la questione dei delitti legati ad un certo “contesto politico” non può e non deve essere affrontata caso per caso come, purtroppo, sta avvenendo da troppo tempo.
    I risultati di tale gestione atomistica delle posizioni processuali e carcerarie di migliaia di detenuti politici sono una spaventosa disparità di trattamento a prescindere dalle responsabilità della persona e delle pene accumulate.
    Sarebbe stata necessaria (già tempo) un’amnistia o, almeno, l’abrogazione di quelle odiose aggravanti inaugurate nel periodo emergenziale che hanno permesso la comminazione di pene smisurate.
    E’ da tempo che alcuni progono (inascoltati) provvedimenti di carattere generale (amnistia o revisione dei processi) e non individuale (tipo la grazia o un trattamento carcerario favorevole), adesso francamente faccio fatica a capire la posizione di FN, partito che si è sempre dichiarato fermamente contrario ad esempio all’indulto (provvedimento molto meno efficace di un’amnistia).
    Mi sembra una presa di posizione puramente ideologica e propagandistica a cui non farà seguito alcuna iniziativa concreta.
    Nello specifico di Battisti,il suo caso pone tutta una serie di problemi molto rilevanti tipo: le garanzie dell’imputato processato in contumacia, la valutazione delle prove (basate nel suo caso quasi solo sulle dichiarazioni di collaboranti)oltre ai problemi che si pongono per tutti i condannati per motivi politici.

  17. Francamente non comprendo cosa significhi che “quando finisce una guerra i prigionieri tornano a casa”, relativamente a Battisti, o a chiunque a destra o a sinistra si sia macchiato di atti di sangue.
    Non sono un forcaiolo, ma trovo assurdo pensare che quelli che nei ’70 (ma vale per qualunque periodo) hanno fatto una “guerra” (molti hanno giocato a fare la guerra…), seminando morti e dolori siano per questo esentati dal dover subire una condanna una volta presi, processati e condannati.
    Battisti è stato condannato se non erro per ben 4 omicidi; le vittime non gli avevano dichiarato guerra, nè sapevano che lui l’aveva dichiarata a loro….
    Se per solidarietà “guerresca” ci mettiamo a giustificare o capziosamente ad assolvere gli omicidi di chiunque operi in un contesto politico stiamo freschi…

  18. andrea colombo

    Battisti è stato condannato per quattro omicidi, di cui si è sempre professato innocente, sulla base delle deposizioni di un pentito fortemente discutibili, dato che mi pare lo piazzino in due città diverse e distanti nello stesso momento.
    In quanto latitante è stato condannato in contumacia, ma in quasi tutto il mondo, inclusi i paesi dittatoriali,la condanna in contumacia viene cosiderata lesiva dei diritti della difesa e al momento dell’arresto il processo viene ripetuto, cosa che a Battisti è negata.
    Chiunque abbia seguito un po’ i processi dell’emergenza sa perfettamente che all’epoca i diritti della difesa semplicemente non esistevano. Tanto per fare un esempio, nel Moro-Ter (il pocesso per tutti i delitti della colonna romana Br) furono distribuiti ergastoli come caramelle. Un’imputata se lo vide affibbiare perché aveva aspettato 10 minuti di fronte alla Standa di Primavalle. Era oststrica e le era stato detto di mttersi lì perché se un compagno fosse stato ferito in azione doveva curarlo. Non sapeva di quale azione si trattasse, il suo intervento non fu necessario, se ne tornò a casa. L’azione era un duplice omicidio di cui fu considerata corresponsabile. Prese l’ergastolo.
    Passata la fase peggiore anche i processi diventarono meno assurdi, e infatti all’appello del Moro-ter furono cancellate decine di ergastoli, ma questo cambio di clima complessivo non riguardò per i condannati in contumacia, come Battisti.
    Questo solo per spiegare perché in Francia tanti si erano mobilitati contro l’estradizione e perché il Brasile non la ha concessa, che sennò parono tutti pazzi e filoterroristi.
    In generale, non è che le morti per politica pesano meno di quelle per criminalità comune o per gelosia. E’ che le morti per politica, solitamente, sono legate a specifiche fasi storiche, passate le quali è legittimo ritenere che la cosiddetta pericolosità sociale dei condannati venga meno. E in effetti il tasso di recidiva, tra gli ex detenuti per la guerra civile “a bassa intensità” di quegli anni è risibile.
    Di qui l’opportunità, per un paese capace di fare i conti con il proprio passato, di chiudere i conti con un’amnistia, invece di portarsi dietro strascichi eterni e parecchio distruttivi, come è puntualmente successo da noi.
    Sempre che, naturalmente, non si intenda la pena come pura vendetta e non si goda nel vedere aprirsi le porte delle galere. Come capita a un inquietante numero di italiani, di destra e di sinistra, da un po’ d’anni a questa parte.

  19. matteo amici

    Ma forse è proprio ad una conclusione generalizzata di quella fase storica che non si vuole arrivare.
    E’ molto più comodo gestire individualmente i singoli condannati o i singoli latitanti (sono più ricattabili), fargli dire quello che vogliono quando si decide che lo dicano.
    Se ci fosse un provvedimento generalizzato tipo amnistia o una revisione generalizzata delle pene inflitte, verrebbe meno un grande potere di ricatto da parte dei poteri più o meno occulti.
    Come si potrebbero gestire i pentiti “a orologeria”?
    Pilotare le inchieste dove si vuole in base alle semplici dichiarazioni dei collaboranti?
    Pensateci.
    L’amnistia per certi fatti non la vuole davvero nessuno ma proprio nessuno.

  20. C’è una questione che trovo alquanto fastidiosa, e non riguarda necessariamente Battisti. Non sono un giurista, non ho letto Cesare Beccaria, parlo solo con la mia testa e col mio “sentire”.
    Mi chiedo perchè mai un reato, e figuriamoci l’omicidio, non dovrebbe prevedere la “punizione”, appunto la pena, ma piuttosto la “pena” va intesa sempre e comunque esclusivamente come momento di “redenzione”, di “recupero”, per riproporti nella società completamente nettato dal male perpetuato.
    In quest’ottica ovviamente chi ha commesso un reato in un contesto storico-politico che non è più, è automaticamente non più recidivo e quindi non rappresenta più un pericolo.
    Credo che al naturale sentimento di “vendetta” di un familiare, un congiunto, un amico di un qualcuno che viene assassinato, gli Stati abbiano risposto con legislazioni che puniscano il reato proprio per evitare che il cittadino possa sentirsi in diritto di esercitare quell’istinto primordiale dell’occhio per occhio.
    Se come fa Colombo si associa il caso Battisti all’esigenza di fare i conti col nostro passato recente e nella fattispecie con i cosiddetti anni di piombo, si commette a mio avviso una forzatura inaccettabile. Perchè nessun personaggio che abbia commesso omicidi ( e fino a prova contraria contano le sentenze della Magistratura, e sappiamo che contano anche quando pensiamo siano sbagliate , vedi Bologna) può essere inserito in un progetto di amnistia. Lo troverei inaccettabile. Specie nel caso di Battisti che non ha fatto nemmeno 2 anni di carcere per 4 omicidi.

  21. Per PaoloN, diceva il grande timoniere della Cina popolare, Mao tse Tung, che ci sono morti che pesano come piume, altre come montagne!E’ chiaro che per i congiunti dei morti uccisi negli anni di piombo, tali morti sono montagne, ma quello che lascia perplessi è questo pullulare di associazioni dei familiari, con ben precisati indirizzi politici, che imperversano sui mass-media e non intendono nessun tipo di discorso storico.Il loro intento vero e autentico è quello dell’odio e della vendetta!Sissignori gli “anni di piombo” fu guerra civile a bassa intensità, ma sempre guerra civile fu!I morti, egregio PaoloN, di una guerra non dichiarata da loro, altro non sono che gli “effetti collaterali” dei bombardamenti di Gaza. Che colpa ne hanno i morti civili della guerra in corso in Palestina? nessuno! Essi fanno statistica e vengono catalogati negli effetti collaterali.Come ho già fatto notare nei miei post precedenti, la Storia si ripete, ma gli uomini non imparano da essa, mai nulla! PaoloN, hai mai sentito parlare dell’amnistia di Togliatti del 1945?

  22. DACIA VALENT, EX DEPUTATO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA, HA SCRITTO QUESTO SUL SUO BLOG RIGUARDO GLI ITALIANI:
    Voi non riuscite nemmeno a immaginare quanto sia difficile per me scrivere, tentando di non ferire le vostre povere sensibilità di piccoli bianchi, totalmente ignoranti del loro passato di carnefici di neri, ebrei e musulmani.
    Non conoscete nulla di quello che avete nel vostro DNA storico, vi riempite la bocca di ebrei solo per salvarvi la coscienza, raccontando di come gente tipo Perlasca – un fascista di merda che dovrebbe morire mille volte solo per essere stato fascista ed aver sostenuto fossanche per un solo minuto quel regime – ne ha salvato alcuni.
    Siete un popolo senza futuro perché siete un popolo senza memoria.
    Me ne fotto degli italiani brava gente. Anzi, mi correggo, me ne fotto degli italiani bianchi e cristiani, naturalmente brava gente.
    Non lo siete.
    Siete ignoranti, stupidi, pavidi, vigliacchi.
    Siete il peggio che la razza bianca abbia mai prodotto.
    Brutti come la fame, privi di capacità e di ingegno se non nel business della malavita organizzata e nella volontà delle vostre donne (studentesse, casalinghe, madri di famiglie) di prostituirsi e di prostituire le proprie figlie.
    Anche quando dimostrate un barlume di intelligenza, questa si perde nei rivoli del guadagno facile e del tirare a fregare chi sta peggio di voi.
    Nessuna delle vostre battaglie ha un senso per altri se prima non produce un tornaconto per voi stessi.
    Dalla politica alla religione, dal sociale alla cultura, siete delle nullità .
    Capaci di raccogliere firme e manifestare, salvo poi smentire con ogni vostro atto quotidiano quello che a grande voce dichiarate pubblicamente. Andate a marciare da soli, che marci siete e marci rimarrete e non vi voglio profumare.
    Non avete una classe media, siete una penosa e noiosa classe mediocre, incivile e selvaggia. I giornali più venduti sono quelli che trattano di gossip e i programmi televisivi più gettonati – al fine di vendere le proprie figlie come bestiame, come le vacche che sono destinate inevitabilmente a diventare, vista la vostra genia – sono i reality.
    Avete acclamato qualsiasi dittatore e sottoscritto qualsiasi strage, salvo poi dimenticarvene ed assurgere come vittime di un élite. Non avete un’élite, coglioni, fatevene una ragione: i vostri deputati e senatori sono delle merde tali e quali a voi, i vostri capitani d’azienda sono dei progetti andati a male dei centri di collocamento, ma che o avevano buoni rapporti famigliari o il culo l’hanno dato meglio di voi.
    Non solo quelli al governo (o che fanno capo all’area governativa), anche e soprattutto quelli che fanno capo all’opposizione.
    Da quelli oggi al governo non ci aspettiamo nulla se non quello che da anni ci danno: razzismo, esclusione, spedizioni punitive, insulti ed umiliazioni.
    Ma da quelli all’opposizione, quelli che si sono arricchiti con anni di Arci, Opere Nomadi, Sindacati Confederali, e sempre sulla nostra pelle, facendoci perdere diritti che ormai davamo per acquisiti, ci aspettiamo che si facciano da parte.
    Sono ormai troppi anni che deleghiamo le nostre lotte a persone che in teoria dovrebbero averle fatte proprie, dimenticandoci l’infima qualità dell’italiano pseudobianco e pseudocristiano: non vale un cazzo perché non ha valori che valgano.
    Un popolo di mafiosi, camorristi, ignoranti bastardi senza un futuro perché non lo meritano: che possano i loro figli morire nelle culle o non essere mai partoriti.
    Questo mondo non ha bisogno di schiavi dentro come lo siete voi, feccia umana, non ha bisogno di persone che si inginocchiano a dei che sia chiamano potere e denaro e nemmeno di chi della solidarietà ha fatto business.
    Ha bisogno di altro, che voi non avete e quindi siete inutili.
    Dite che non è così?
    Ditelo ai Rom perseguitati in tutta Italia, ditelo ad Abdoul, ditelo ai 6 di Castelvoturno, ditelo a Emmanuel, ditelo ai gay massacrati da solerti cristiani eterosessuali.
    Ditelo a mio fratello, bastardi.
    Ditelo alle decine di persone vere, non zecche e pulci come voi, che non denunciano perché sanno che se vanno dalla vostra polizia bastarda e assassina li umilieranno e magari li picchieranno di più e forse li uccideranno come l’Aldro [ammazzato come un cane perché pensavano fosse un extracomunitario], e se sono donne le violenteranno, e non avranno nessuno a cui rivolgersi per essere difesi.
    Ditelo a quelli che rinchiudete per mesi nei vostri campi di concentramento senza alcun genere di condanna, solo per gonfiare le casse di qualche associazione che finanzierà un qualche partito, generalmente di sinistra, ditelo a quelli che lavorano per i vostri partiti e sindacati da lustri senza avere un contratto ma in nero, ditelo a quelli che si sono fidati di voi per anni, ditelo a quelli che raccolgono l’ultimo respiro di quei maiali dei vostri vecchi, e a quelli che si sfilano dalle fighe delle nostre ragazze per infilarsi in quelle larghe e flaccide delle vostre donnacce, ditelo ai nostri ragazzi che vincono medaglie e che saranno il futuro di questo paese, ditecelo, figli di puttana.
    Ditelo col cappello in mano, e gli occhi bassi, cani bastardi. Ma sappiate che la risposta ve l’hanno già data a Castevolturno: Italiani bastardi, Italiani di merda. Io ci aggiungo bianchi, perché il discrimine è questo. Valete poco perché avete poco da dire e nulla da dare.

    Dacia Valent

  23. matteo amici

    Che cosa c’entra con Battisti?

  24. colombo parla parla ma fa finta di nulla…parlasse di kapplerino come piu’ volte richiesto…e magari anche di auro bruni.
    o vuole fare l’omertoso di merda?
    e intervenisse anche tassinari,un altro che ha dato il culo ai fasci basti vedere quello squallido intervento a repubblica tv con lanna.

  25. andrea colombo

    Oddio, un altro pazzo…

  26. “E’ normale che ci sia una felicità da parte nostra, da parte mia”, ha detto Oreste Scalzone all’ANSA subito dopo aver appreso che l’ex terrorista latitante, Cesare Battisti, saràconsiderato rifugiato politico in Brasile. “Sono felice – aggiungeScalzone – perché quest’ombra lunga di un ergastolo viene dissipata enon incombe più sulla vita di un uomo, in questo caso un compagno didestino”. Per l’ex leader di Potere Operaio “c’era da aspettarsi ilcoro di indignazione” dei politici italiani: “l’Italia strilla e parladi anomalia ma ha chiesto estradizioni negli ultimi anni a sette paesitra cui il Canada, la Gran Bretagna, il Giappone, l’Argentina, ilNicaragua ed estradizioni non ci sono state. Eccetto un casomalaugurato, un caso totalmente extragiuridico, quello di PaoloPersichetti”. “I politici italiani, i giornalisti, i magistrati inrealtà, così facendo, illudono i familiari delle vittime, raccontandofrottole e li espongono a questo tipo di persecuzione, a questaviolenza psicologica”, ha concluso Scalzone.

    BATTISTI: SINISTRA FRANCESE SODDISFATTA, E’ LIETO FINE /ANSAPORTAVOCE GOVERNO, NO COMMENT E NESSUN INTERVENTO – PARIGI, 14 GEN

    E’ un happy-end per la sinistra francesela negata estradizione di Cesare Battisti da parte del Brasile. Nocomment invece da parte del portavoce del governo Luc Chatel, cheparlando con i giornalisti ha smentito un eventuale intervento delpresidente Nicolas Sarkozy o della consorte Carla Bruni in occasionedel soggiorno in Brasile durante le feste di Natale. “Una feliceconclusione”, ha detto il Partito comunista francese (Pcf), che hasalutato compiaciuto la decisione del ministro brasiliano dellaGiustizia Tarso Genro di concedere lo status di rifugiato politicoall’ex terrorista. “Nel 1985 la Francia, per voce del suo presidenteFrancois Mitterrand, si era impegnata ad accogliere sul suo territoriogli attivisti italiani che avevano rinunciato alla lotta armata – haosservato il portavoce del Pcf, Olivier Dartogolles -. Nel 2005 ladestra è ritornata sulla parola data dalla Francia e fin dalla suaelezione, il presidente Nicolas Sarkozy, non ha smesso di dare corda aSilvio Berlusconi su questo argomento”. Il Pcf ha chiesto inoltre”alle autorità francesi di garantire asilo alle donne e agli uomini,come Marina Petrella, che hanno dato loro fiducia”. Anche l’ex leaderdi Potere Operaio, Oreste Scalzone – pure lui ex rifugiato politico inFrancia – ha espresso la sua soddisfazione per questa decisione: “Sonofelice – ha detto – perché quest’ombra lunga di un ergastolo vienedissipata e non incombe più sulla vita di un uomo, in questo caso uncompagno di destino”. La scrittrice Fred Vargas, molto amica diBattisti – secondo indiscrezioni stampa sarebbe intervenuta all’Eliseocontro la sua estradizione – non ha per ora rilasciato commenti allastampa, come ha precisato la sua casa editrice. Lo scrittore franceseSerge Quadruppani (traduttore in Francia dei libri di Andrea Camillerie Valerio Evangelisti), che nel 2000 aveva espresso pubblicamente ilsuo sostegno a Cesare Battisti contro la sua estradizione dal suolofrancese, ha detto all’ANSA di essere “molto contento” della decisonedel Brasile. “Così facendo il Brasile ha dato una lezione di giustiziaalla giustizia francese”, ha osservato Quadruppani. Rispondendo alledomande dei giornalisti al termine del consiglio dei ministri di oggi,Luc Chatel, il portavoce del governo, ha precisato che “non c’é statoalcun intervento a favore di Battisti da parte di Carla Bruni-Sarkozynell’ambito degli scambi con il Brasile, come è già statopuntualizzato dal presidente al termine della sua visita in Brasile.Non ho altri commenti, dal momento che si tratta di un cittadinoitaliano che ha ottenuto asilo politico in Brasile”.

  27. andrea insabato

    Sono fuori argomento…ma che si fermi la strage di innocenti in Palestina..ogni cuore sensibile e vivo, non importa se sia nero o rosso o bianco faccia quello che si può per protestare contro questa carneficina, che si arrivi alla pace finalmente, riconoscendo tutti i diritti del popolo palestinese. No al terrorismo sempre, ma se è uno Stato riconosciuto da tutta la comunità internazionale ad attuarlo, questo è cosa ben più grave.

  28. Buongiorno Andrea,

    Che tu ci creda o meno, mi preoccupavo per la tua salute, tutto OK?

  29. Amici quando torni ad Amici?

  30. Francesco Mancinelli

    ANNOZERO: AN, SANTORO INDECENTE FAREBBE MEGLIO A TACERE
    Stampa Invia questo articolo(AGI) – Roma, 16 gen. – “Quando perfino l’ex presidente della Rai Lucia Annunziata, scelta dalla sinistra, sente il bisogno di protestare, alzarsi e abbandonare la trasmissione Annozero per la evidente e insopportabile faziosita’, Santoro farebbe bene a starsene in silenzio. Indecente e’ il suo tentativo di dare giudizi al presidente della Camera a cui vorrebbe addirittura togliere il diritto di commentare opportunamente e oltretutto nelle sedi appropriate, una trasmissione come quella andata in onda ieri sera”.

    Lo dichiarano, in una nota congiunta, Ignazio La Russa, Altero Matteoli, Gianni Alemanno, Andrea Ronchi, Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri, Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Giovanni Collino, Donato Lamorte, Marco Martinelli, Franco Pontone e Barbara Saltamartini.

    Ed io dovrei protestare “vibrantemente” perchè a Battisti hanno concesso lo status di rifugiato politico in Brasile, dopo questa dichiarazione ?

    Dite la verità Vi state facendo le stesse domande anche Voi ?
    Quale è la memoria “condivisa” ?
    Con chi ?

  31. Caro Francesco capisco la provocazione. E a questo punto che risponderti? Solo di provare a fare uno sforzo e valutare ogni cosa nel suo ambito senza proiettarsi sull’immagine triste e sconcertante che danno le nuove marionette di Israele.
    E non so perchè ma ancora adesso mi abbatto, mi deprimo, quando vedo che è solo o principalmente il partito che proviene dal fu-MSI, fu-AN, a stracciarsi le vesti come si evidenzia la miopia, il cinismo, l’arroganza della politica di Israele nella Striscia di Gaza. Perchè io ho visto la trasmissione Anno Zero, e come sempre, aveva un filo conduttore con una tesi, un punto di vista tra l’altro inesistente in tutte le TV italiane, quindi per lo meno riequilibratrice.
    Inoltre alla trasmissione partecipava una scrittrice israeliana che condannava la guerra ma certo non era e non è una nemica di Israele, partecipava Nativi che entrava nel merito delle strategie militari e non è anti Israele, anzi, c’era Rula Jebreal che non diceva granchè come sempre, un cronista di Al Jazeera l’unica Tv che racconta la guerra dal vivo, e in collegamento mi sembra da Milano un gruppo di giovani palestinesi che vivono in Italia. Poi gli interventi del pubblico (anzi l’unico quello di una giovane israeliana) e l’Annunziata si è sentita di lamentare una trasmissione a senso unico (contro Israele). E non era ancora intervenuto il palestinese in studio…
    Il problema è che lo scempio che si sta compiendo a Gaza parla da solo, come la storia di questi anni in quella regione daltronde…
    Ma evidentemente Israele ha un lasciapassare per qualunque nefandezza, e non si può tollerare che si affronti la questione palestinese senza una maggioranza di opinionisti tutti come tappetini schierati con il più forte.
    E in politica italiana i primi della classe, quelli più realisti del re, più israeliani di Israele stessa, sono loro, gli ex-MSI.
    Ed ancora oggi mi faccio il fegato tanto…

  32. Ho notato che per una specie di gusto sado-maso, ottimi amici del Blog stanno continuando nel Post prcedente una querelle veramente priva di alcuno sbocco con il mitico duo Alex & Sally.
    Certo ogni tanto ci si può anche voler divertire….ma poi basta diamine.

  33. Io capisco le posizioni di Colombo e Mancinelli,
    ne capisco la parte che riguarda la petizione di principio, la critica all’emergenzialismo. Purtroppo non condivido con Andrea la ricostruzione del curriculum giudiziario e aggiungerei anche la condotta umana, non come fattore che influenzi la pena, ma il giudizio sì. Non vorrei che si incorresse nelo stesso errore delgi intellettuali francesi. E’ vechcia come il cucco l’argomentaizone “Ma lui era in due città diverse…”. Che c’entra Battisti, in tutte le sue dichiarazioni, si è professato innocente, ma non si è mai assunto la responsabilità politica dell’organizzazione che dirigeva. Ha sempre eluso il giudizio spiecifico, sia sui deltti sia sulla sua condivisione, ha detto cose del gtipo c’era una guerra. Ma cosa c’entra con la guerra andare a sparare a un gioielliere che ha la colpa di essersi opposto ad una rapina. Andava punito perchè aveva sparato a un proletario? Qui non è l’emergenzialismo. Se avessi sentito dire da Battisti “eravamo dei pazzi carnefici”, forse potrei guardarlo con iun altro occhio: ma è fuggito, ha racocntato balle, è uno di quelli che ha fatto credere ai colgioncelli della gauche caviar (oggi in parte sarkoziana perchè non si butta nulla) che in Italia negli anni settanta c’erano una dittatura e i tupamaros eroici che vi si opponevano. Secondo: chi è contumace, lo è perchè è scappato. Non vorrei dover dire che è meglio andreotti che si è fatto processare, ma purtroppo la vigliaccheria di Battisti non mi pare redenta. Non ne posso più di questi guerriglieri eroici che non vogliono essere giudicati. Assassini. Vigliacchi. Per nulla pentiti. E sempre con un sorrisino triviale stampato sul viso.
    Luca

  34. matteo amici

    Non pensi che il “caso Battisti” ponga un problema di carattere più generale?
    E poi scusa, che significa “se è stato processato contumace è perchè si era reso latitante”?
    Conosci forse altri casi di persone processate in contumacia che non lo fossero?
    Una persona non ha alcun obbligo giuridico di consegnarsi alla giustizia (meno che mai nel caso in cui ritenga in corso nei suoi confronti una persecuzione giudiziaria), questo è il motivo vero per cui tante legislazioni meno forcaiole della nostra non ammettono il processo in contumacia per fatti così gravi come quelli per cui è stato processato Battisti e sarebbe forse il caso che l’Italia si adeguasse.
    Sospesi ovviamente i termini di prescrizione del reato e della pena, il processo si celebra solo e nel momento in cui con la sua presenza l’imputato può garantirsi una piena e soddisfacente difesa.

  35. Io sono d’accordo con Luca.

  36. Avevo detto in precendenza che di Battisti e del batage mediatico che gli si e’dato, m’importa poco o nulla proprio perche’lo ritengo un derelitto di quei terribili anni che una volta scoperto ha vigliaccamente affrontanto i conti con la sua vita, che sia lui colpevole o no. Tutto il suo comportamento e’stato vigliacco. Che ricorda molto da vicino un altro vigliacco scappato in Brasile…., in due parole: Merde Totali.

    E poi, Battisti, basta guardarlo in faccia nelle foto.

  37. andrea colombo

    Guarda Luca, che Battisti piace assai poco anche a me. Non è una figura simpatica e tantomeno nobile. Ma questo non c’entra niente. Se si pensa che quella fase storica è finita e va chiusa considerandola appunto una fase storica, non ci si può imbarcare in una casistica personale, e neppure, secondo me, in una disputa cattolica sul pentimento o meno (non inteso obviously in senso giudiziario).
    Non è che puoi dire chi ha sparato a questo sì e chi ha sparato a quello no, chi ha sparato da una parte sì e chi dall’altra no, chi ha sparato e oggi piange sì e chi invece continua a pensare che, all’epoca, fosse giusto no.
    E’ vero, resta il fatto che anche una soluzione politica seria comporta ingustizie, come qualcuno comprensibilmente segnala: “Perché sto Battisti che è pure odiosetto deve essersi fatto solo due anni di galera?”. Ma le ingiustizie, in questi casi, sono inevitabili. Perché il povero Maurizio Ferrari, non avendo fatto quasi niente, è rimasto in galera per 35, dicasi trentacinque, anni? E così via.
    Però, se elimare le ingiustizie è impossibile, il solo modo per almeno limitarle è precisamente evitare la casistica personale. Non ti pare?

  38. COLOMBO è TERRORIZZATO CHE UN GIORNO VENGANO AD ARRESTARLO PER GLI ANNI DI PIOMBO E SI CREA UNA VIA D’USCITA

  39. andrea colombo

    Un altro!!?? A Luca, ma ‘ndo l’hai trovati tutti sti picchiatelli?

  40. Caro Paolo,
    Intanto capisco la garbatissima protesta per una querelle con alcuni personaggi che si é protratta ben oltre i limiti. Ti confesso qual é il motivo per cui almeno il sottoscritto l’ha proseguita: come persona di sinistra, speravo qualcun altro del mio mondo (direi “del mio immaginario”) protestasse con altrettanta indignazione ad un tono omofobico e sessuofobico, per tacere del resto. Mi spiego: che Forza Nuova organizzi le maniferstazioni contro il Gay Pride non mi stupisce, mi arrabbio addirittura con la Bignardi che l’unica cosa che dice a Fiore é “fascista, fascista” invece che andare a controbattere le cose che lui dichiara citando la Falange Spagnola, che io trovo deliranti. Allo stesso modo, mi fa ridere “il Giornale”, che all’intervento di due compagni miei ad un’assemblea sul TAV l’unico argomento che trova é dire che sono anarchici; se dicono cose errate o cghe non condividi, perfettamente legittimo, ma controbatti gli argomenti èpunto per punto, non andare a cercare facili consensi nei lettori, che alla parola “anarchici” associano probabilmente l’immagine di due turpi individui avvolti in un nero mantello e pronti a scagliare bombe a destra ed a manca. Che Fornasari presenti testi di una misoginia da far rizzare i capelli, non mi stupisce: é il suo modo di pensare, é il suo retroterra culturale (apprezzerai che io autarchicamente eviti di impiegare “background”, spero :-) ); lo contrasto, con veemenza, con ironia se ci riesco, ma é un avversario, con cui mi posso anche bere una birra, ma avversario resta. Che a sinistra qualcuno mi insulti mi può anche stare bene, che per insultarmi usi “frocio” o “puttana” mi sorprende e mi indigna: da reichiano abbastanza ortodosso, figurati, sono abbastanza convinto che l’omosessualità sia un comportamento dovuot ad un blocco in quella che é la naturale evoluzione dell’individuo; siccome però non sono così certo che la mia sessualità sia così esente da blocchi (anzi!) non mi permetto di giudicare la sessualità altrui. Rispetto alle cosiddette “puttane”, poi, in primis quelle che solcano oggi le strade di Torino sono secondo me gli sfruttati fra gli sfruttati, e quindi come uomo di sinistra sono caso mai vicino a loro; in secondo luogo, quelle (se ve ne sono) che scelgono liberamente il mestiere (alla Bocca di Rosa, per intenderci), mi stanno spaventosamente simpatiche, e sollevanio non poche persone dalla loro miseria sessuale. Che magari un cattolico integralista trovi tutto ciò repellente lo trovo parte del gioco, che lo faccia un “compagno”, sinceramente, mi amareggia.
    Pazienza, vorrà dire che alle prossime elezioni mi prenoterò un week-en al mare.
    Chiedo scusa a tutti per l’O.T.

  41. Ma come scrive questo Battisti? Nessuno l’ha letto?

  42. matteo amici

    Io ho letto “L’ultimo sparo. Un “delinquente comune” nella guerriglia italiana” (ed. Derive Approdi, 1998) e l’ho apprezzato per come ha descritto un certo mondo della fine degli anno 70 in bilico tra guerriglia, delinquenza comune e movimento.
    Trovo molto limitativo impostare tutta la vicenda sulla “simpatia” o meno che alcuni provano per la persona in questione.
    Lo trovo davvero un dettaglio d poco considerata solo la quantità impressionante di vite e persone che coinvolge oltre a lui.
    Cerchiamo di andare oltre.

  43. Amici ti prego, torna ad Amici!

  44. Sì, che quando qualcuno scrive “simpatia” intenta una cosa più profonda é chiaro a tutti salvo a qualcuno…. ma che volete farci?
    “Beati pauperes spiritu” diceva uno che la sapeva lunga.

  45. andrea insabato

    Grazie Bakunin, la sapeva lunga sì!

  46. matteo amici

    Qualcuno per fare battutine cretine deve addirittura usare uno pseudonimo, io almeno mi firmo con nome e cognome.
    Tanta è la miseria umana oltre che intellettuale in questi luoghi.
    Mister Bakunin, tra una riverenza e l’altra a Insabato. Mncinelli e Fornasari e qualche citazione evangelica (a sproposito), non riesce nemmeno a mantenere la promessa fatta di ignorarmi?

  47. Marco bonello

    Fino a che Lei non riuscirà ad ignorare me, signor Amici. Insabato non l’ho mai riverito, ma lo stimo, a differenza di quello che penso di Lei.

  48. matteo amici

    Temo che dopo questa rivelazione (Marco Bonello non mi stima) passerò una notte insonne.
    Terribile.
    Del resto non saprei che farmene della stima viscida e untuosa che un anarchico in pensione riserva ad altri ex varie cose…

  49. colombo ma come cazzo fai a scrivere su un giornale comunista ?

  50. Sono notoriamente un ruffiano che presenta attestazioni di stima al fine di ottenere favori e prebende. Il mio atteggiamento servile nei confronti di Insabato e Fornasari é noto a tutti i blogghisti.
    Come direbbe Totò: “ma mi faccia il piacere”.

  51. Amici perchè non torni a Bim Bum Bam?

  52. matteo amici

    Bonello Bonolis perchè non torni dai tuoi padroni?

  53. matteo amici

    La domenica ti tolgono la catena e ti danno zuppa doppia.

  54. Amici è talmente paranoico che pensa che io sia Bakunin!!!!!
    Prenditi una dolce Euchessina, che ti passa!”!!!!
    Scusa Bakunin, tu non c’entri proprio un cazzo!

  55. Amici è lo pseudonimo di Mughini!

  56. Dopo un’accurata opera di controinformazione, abbiamo scoperto che Bakunin è innocente e che lo stesso bonolis è in realtà amici!

  57. matteo amici

    Ma anche no.
    In realtà sono Bruno Vespa…

  58. Solo per la cronaca, Bonolis non sono io, ma non ha nessuna importanza.

  59. Io contrariamente ad Andrea Colombo credo che quella stagione vada chiusa ma facendo dei distinguo sulle diverse posizioni.
    Non mi piacciono le amnistie generalizzate, capisco che non si possa decidere “ad personam” ma si puo’ comunque scegliere un criterio. In poche parole un conto è Concutelli un altro Izzo.
    Un provvedimento che li riguardasse entrambi non sarebbe in ogni caso “giusto”.

  60. Direi che fra i due c’é una differenza sostanziale. L’omicidio del Circeo non può essere definito “politico” in nessu modo, si aggiunga poi che Izzo ha compiuto altri due omicidi 30 anni dopo. Lo stesso vale, direi, per chi ha continuato a compiere rapine annio dopo che “la stagione” era finita. Indipendentemente da tutte le valutazioni che si possono fare, le due condizioni sono comunque sostanzialmente diverse.

  61. Si Bakunin, le condizioni sono diverse. Io vorrei infatti che non ci fosse nessun provvedimento che equiparasse situazioni differenti.
    Poi guarda il caso Izzo come Battisti la sua libertà l’aveva conquistata; Concutelli no.
    Evidentemente certi provvedimenti si prendono a…simpatia dei personaggi.

  62. Due pesi e due misure, sono stati sempre fatti, dal 1945 in poi. Con particolare accanimento nei confronti dei “neri” che come vuole la vulgata corrente sono tutti ma proprio tutti, dei serial killer potenziali,poichè è iscritto nel loro DNA di nazifascisti incorregibili, di essere fallocrati, violenti, razzisti, sessisti,negazionisti della shoah (questo è la cosa che manda fuori di testa, i credenti a questo nuovo culto di stato che dilaga in tutto l’occidente)…mentre per i “rossi”, ma suvvia che dianime, sono solo “compagni che sbagliano”.

  63. telese che urla come una checca isterica contro battisti…con gli equivalenti neri no perche’ ci fa i soldi con i libri.

  64. X Paolo L,
    Ti dirò che dati i miei trascorsi non mi interessa troppo quali decisioni prendano i tribunali dello Stato. per me c’é una differenza fra chi, complice un clima, uccide dei nemici politici, dall’una o dall’altra parte ed uno stupratore assassino; se qualcuno lo ha scarcerato per via dei suoi “contributi resi alla giustizia” e gli ha permesso di uccidere altre due persone faccia i conti con la sua coscienza. Che io sappia, le sole parole spese in difesa di Concutelli e dei tre anni di sospensione del lavoro all’esterno sono arrivate da Sansonetti. In compenso, se é vero e se ho letto bene quello che qualcuno aveva postato qui su Izzo, che Freda considerava un piossibile “soldato della rivoluzione nazionale”, forse perché, in fondo, aveva solo ucciso due plebee, Freda si vergogni di stare al mondo.

    X Fornasari:
    Cito
    Con particolare accanimento nei confronti dei “neri” che come vuole la vulgata corrente sono tutti ma proprio tutti, dei serial killer potenziali,poichè è iscritto nel loro DNA di nazifascisti incorregibili”
    Non lo penso più

    “di essere fallocrati,”
    Lei dimostra assolutamente che é vero

    “violenti,”
    Almeno verbalmente, sempre Lei dimostra di sì

    “razzisti, sessisti,
    A leggere Lei, assolutamente sì

    “negazionisti della shoah (questo è la cosa che manda fuori di testa, i credenti a questo nuovo culto di stato che dilaga in tutto l’occidente)…”
    A leggere Lei, assolutamente sì

    X Malachia,

    Omofobo, e pure invidioso.
    Se Telese ha fatto i soldi con un libro, sono contento per lui. io ho scritto una cosa anni fa e non me l’hanno pubblicata nemmeno a pagamento. Mi girano le balle, ma non me la prendo con chi ha avuto successo (meritatamente o meno non é un problema suo). Se hai qualcosa da dire sul libro di Telese, contestalo punto per punto, e ti leggo con attenzione, se sbavi solo invidia, smettila.

  65. Caro Malachia,
    ma perchè devi usare “Checca isterica” come un insulto? Non sai uno di quei bru-bru che hanno rotto tanto le scatole a sansonetti che si piccano di essere comunisitssimi e poi ce l’hanno con i gay? Sei ti piace basttisti e ti pare un coraggioso (uno che non ha mai detto UNA parola sui delitti in cui è stato coinvolto) che ti devo dire? Santifica il tuo eroe, ne hai facoltà.
    Istericamente tuo
    Luca

  66. L’accusa che venne mossa dall’Unità a Repubblica per un tentativo di depistaggio delle indagini sull’uccisione del gioielliere milanese Pierluigi Torregiani durante una rapina della formazione “Proletari armati per il comunismo” alla quale partecipò Cesare Battisti, il terrorista condannato all’ergastolo per vari omicidi, del quale il Brasile non ha concesso l’estradizione.

    Ampi brani dell’articolo di Francesco D. Caridi tratto da “il Borghese” dell’11 Aprile 1982

    [...]Chi ricorda la selvaggia uccisione, il 16 febbraio del 1979, del gioielliere milanese Pierluigi Torregiani, da parte dei Proletari armati per il comunismo?

    La vicenda delittuosa è stata, qualche settimana fa, riesumata da Giorgio Galli (su Panorama del 29 marzo, nella rubrica «Le opinioni») e da Ibio Paolucci, in un «corsivo» dell’Unità, dal titolo: «La memoria labile di certi “maestri di giornalismo”». Il primo, nel quadro di alcune sue considerazioni sulla tortura, che le forze di polizia opererebbero sistematicamente per ottenere utili (ai fini di prevenzione e di repressione, quindi di giustizia) confessioni di terroristi. Il secondo, per dare una lezioncina a Giorgio Forattini, che, dopo il clamoroso falso dell’Unità sul «caso Cirillo», in una vignetta pubblicata su la Repubblica aveva trasformato il quotidiano del PCI in un rotolo di carta igienica.

    Ha scritto l’Unità: «Se quel vignettista di Repubblica seguisse con attenzione un procedimento giudiziario dedicato ai PAC (Proletari armati per il comunismo), siamo certi che potrebbe trovare spunti, nel capitolo che si riferisce al delitto Torregiani, che riguardano il giornale di cui fa parte. Spunti non proprio edificanti, ma pertinenti per chi voglia trattare i temi dello scoop e del costume giornalistico».

    Questa «rimbeccata» comunista è passata sotto silenzio (si sa: ogni giornale ha i suoi scheletri ben conservati in archivio). A cosa si riferisce il corsivista dell’Unità?

    Ripercorriamo brevemente la vicenda. Il 16 febbraio del ‘79, come anzidetto, Pierluigi Torregiani viene assassinato da un gruppo di terroristi facenti capo al Collettivo degli autonomi della Barona, un quartiere di Milano. Resta gravemente ferito suo figlio Alberto, di quindici anni. Inizialmente, l’omicidio sembra opera della malavita comune, che così si sarebbe vendicata della legittima reazione del povero Torreggiani di fronte al tentativo di rapina avvenuto circa un mese prima nel ristorante «Il transatlantico», dove il gioielliere stava cenando in compagnia di un amico (in quella tragica occasione, uno dei rapinatori era rimasto ucciso). Ma ben presto gli inquirenti scoprono la «pista politica» e, in pochi giorni, arrestano gli assassini, tutti appartenenti all’area dell’estrema sinistra.

    Fino al 22 febbraio, la Repubblica si limita a fare la cronaca delle indagini sul delitto, pur infarcendo gli articoli con qualche battuta di cattivo gusto (il povero Torreggiani viene raffigurato, quasi fosse stata una colpa, come un «gioielliere con la pistola… Un commerciante che viveva nella Milano del 1979 esasperandone la già aspra realtà», e ciò perché era un uomo deciso a difendersi ad ogni costo dai delinquenti).

    Poi, il giornale di Scalfari comincia a dare spazio agli alibi degli arrestati e alle accuse di tortura da questi rivolte alla Polizia. Infine, lo scoop: quasi l’intera pagina 3 de la Repubblica di domenica 4 / lunedì 5 marzo è dedicata alla pubblicazione di un comunicato di una «Formazione di compagni che ha giustiziato Torregiani». Il volantino sarebbe stato lasciato dai terroristi nell’auto di un giornalista milanese parcheggiata sotto la sua abitazione (non è dato a tutt’oggi sapere sulla base di quali valutazioni i «compagni» abbiano compiuto l’«affidamento»).

    «Fu il gioielliere a colpire il figlio»; «Torture agli autonomi: aperta inchiesta». La Repubblica titola così, con grande rilievo, in pratica avallando il tentativo dei «compagni» di scagionare gli «autonomi della Barona» e di fare del gioielliere il feritore del proprio figliolo.

    La manovra, però, non riesce. Il volantino della «Formazione di compagni armati», pervenuto al giornalista in maniera un po’ strana, non serve a scagionare gli imputati. Anzi, per gli inquirenti diventa un’ulteriore prova (pieno com’è il documento di riferimenti precisi) della responsabilità degli «autonomi» arrestati e dell’esistenza di loro complici in libertà. Così, la Repubblica «rientra»e dimentica: durante i resoconti del processo agli assassini di Torregiani, svoltosi dal febbraio al maggio dello scorso anno, il cronista di quel quotidiano non farà il benché minimo cenno a quel «volantino», costruito ad arte dai complici dei terroristi ed usato con estrema quanto colpevole disinvoltura dai suoi colleghi della redazione milanese per fare un «colpaccio», rivelatosi subito un «infortunio». [...]

  67. matteo amici

    Il problema che solleva il caso Battisti è, per me, più generale.
    Riguarda le garanzie o meno di un processo svoltosi in contumacia dell’imputato.
    Stare a disquisire sulla sua colpevolezza o innocenza è qui inutile dal momento che ci sono delle sentenze definitive di condanna che, salvo casi del tutto eccezionali, non possono essere modificate.
    Affrontare il problema dell’uscita dall’emergenza giudiziaria che riguarda una categoria di detenuti dovrebbe prescindere da caso individuale.
    Per forza, altrimenti ci ritroviamo ancora una volta a fare il tifo per i rossi o per i neri e non ha senso.

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