Il nuovo libro di Buttafuoco

25 dic 2008

BUTTAFUOCO ALLA CROCIATA (ISLAMICA) COTNRO LA DESTRA BUSHISTA. QUANDO GLI CHIDONO SE SIA ANCORA FASCISTA RISPONDE: "E’ UNA PAROLA CHE GUARDA AL PASSATO. IO INVECE GUARDO AL FUTURO CHE CI ASPETTA"


Fabrizio D’Esposito per il settimanale "A"

"La preziosa esistenza delle donne, come espressione della bellezza divina e apice dell’affetto e della purezza, è stata oggetto di un brutale sfruttamento, durante gli ultimi decenni, da parte dei detentori del potere, dei media e della ricchezza". Chi ha pronunciato queste parole?

La soluzione è a pagina 20 dell’ultimo libro di Pietrangelo Buttafuoco: Cabaret Voltaire. L’Islam, il Sacro, l’Occidente, edito da Bompiani. L’autore della citazione è il presidente dell’Iran che vuole cancellare Israele: Mahmoud Ahmadinejad. Giornalista e scrittore di talento che si autodefinisce "sincero antidemocratico", il siciliano Buttafuoco, firma storica del Foglio oggi a Panorama, non è nuovo a feroci invettive contro il pensiero unico del politicamente corretto. Ma stavolta è andato oltre.

L’Occidente si sta suicidando con un Pacs planetario. "Feretri che non figliano culle". La "rapina liberale" partorita dall’Illuminismo sta spezzando la "catena di trasmissione della Tradizione", fatta di cattolicesimo, Islam, Iliade e Russia ortodossa. E alla fine la scimitarra maomettana "non abbatterà nulla che non meritasse di essere abbattuto". Micidiale. Quella che segue è un’intervista di muscoli e maiuscole.

Lei dedica il libro a Giuliano Ferrara, il direttore teocon del Foglio. Ma non si è ispirato anche a lui per scrivere di "destra scimmiesca, imbecille e ottusa"?
«Non mi sarei mai permesso. Lui mi ha dato una casa (Il Foglio, ndr) che è diventata pure la mia casa. Tra noi due c’è un’affinità da fratelli. Piuttosto, mi riferisco al bushismo, alla destra angloamericana che ha condotto una crociata razzista contro l’Islam».

E l’11 Settembre?
«L’attentato alle Torri Gemelle paradossalmente rappresenta la deriva occidentalista, modernista dell’Islam. È stato un evento aberrante. Ma la fede dell’Islam vero è cavalleria. Il rispetto delle regole del gioco è fondamentale».

Il terrorismo è tornato con la strage di Mumbai, in India.
«Gli attentati confermano che il mostro terrorista è onnipresente, nonché modernista, Perché rinnega l’essenza stessa della fede che è la vita. Un’altra prova della necessità di un ritorno alla Tradizione».

Continuiamo: una destra che ha sfasciato "ogni Dio, ogni Patria, ogni Famiglia". Eppure ministri italiani come Carfagna e Tremonti si appellano proprio a Dio, Patria e Famiglia.
«Quella di Carfagna è la dichiarazione genuina di una brava ragazza del Sud. Tremonti invece è un personaggio enigmatico, ma lo Spirito soffia dove vuole».

E Berlusconi? Il filoamericanismo certo non gli manca.
«Il Cavaliere si salva perché alla fine prevale sempre l’italiano che è in lui. È amico degli americani ma con le sue dichiarazioni a favore di Putin e della Russia ha fatto schiumare di rabbia i suoi sottoposti. Riesce a farsi beffe di tutti. In ogni caso non illudiamoci troppo».

In che senso?
«L’Italia non ha una sovranità politica. Purtroppo rimane un’espressione geografica. Gli americani ci hanno imposto l’idea che i desideri sono diritti, che il nostro destino è il consumo. Oggi la prima cosa che le mamme insegnano ai figli è declinare bene la parola gay».

E invece cosa dovrebbero fare?
«Far recitare loro l’Ave Maria. Noi stiamo abbandonando il Sacro. Ma la democrazia è la fornace delle utopie. L’uomo non può bastare a se stesso. L’Eucaristia non è un’utopia».

È notizia di questi giorni che il Papa ha scritto la prefazione all’ultimo libro del liberale Pera, ex presidente del Senato.
«A forza di accettare tutto ci siamo dimenticati che il pensiero liberale nasce dalla sovversione dell’Illuminismo. Non c’è niente di più velenoso per la Tradizione».

Meglio la teocrazia sciita dell’Iran?
«Sì. Nel tanto vituperato Iran dell’odioso Ahmadinejad oggi ci si può permettere ancora il lusso di festeggiare le date del calendario di Zoroastro. Questa è la vera tolleranza, non quella di Voltaire che costruisce solo pregiudizi».

Ma l’Iran vuole cancellare Israele.
«Pure il Vaticano ha riconosciuto con ritardo enorme Israele. Mentre lo fece subito con la Repubblica islamica dell’Iran. Diamo anche ai musulmani la possibilità del ritardo».

Nell’orgia di morte dell’Occidente, lei infila la teologia rosa di un Dio femmina.
«È un’immagine insopportabile. A noi basta l’esempio della Vergine Maria. Non c’è bisogno di sprecare parole».

C’è salvezza dal degrado spirituale?
«L’Occidente durerà per pochi anni ancora, come concetto è già finito. Ma a differenza di Germania, Francia e Inghilterra noi troveremo un angelo custode che ci assisterà».

Chi?
«L’India, forse la Russia. Oggi la vera destra, non quella che fa la guerra al sacro mai portata al termine dalla sinistra, deve rifugiarsi nel campo opposto dell’Occidente».

Lei passa per fascista: lo è sempre?
«È una parola inutile ormai, che guarda al passato. Io invece parlo del futuro che ci aspetta. Ho smesso di fare politica quando è nata Alleanza nazionale. E oggi non vado più a votare».

Costretto a scegliere tra sciiti, ortodossi e cattolici, che farà?
«Dio ci ha fatti diversi per gareggiare nell’approdo alla Verità. Noi scegliamo in base di ciò che siamo. Siamo destinati a stare con Padre Pio e il cattolicesimo popolare…».

A proposito, le ha fatte le processioni quest’anno?
«Sì, le processioni dureranno millenni, anche se c’è il pericolo del folklore da Pro-loco».

Spiegazione dell’ultima domanda: intervistato e intervistatore, il Venerdì Santo s’incappucciano nei rispettivi paesi d’origine.

19 commenti

  1. Francesco Mancinelli

    L’Occidente non è altro che ” IL DIO UNICO MORTO CHE NE E’ DENTRO ” …

    Non ho letto il libro di Pietrangelo, ma questa intervista un pò di disorienta.

    Anche perchè Buttafuoco rimane effettivamente uno dei pochi giornalisti che perlomeno non ” fanno finta ” di privilegiare il pensiero non-conformista e lo ” praticano ” (da questa intervista si sente molto l’influenza di un Franco Cardini).

    D’altra parte va dato atto che Pietrangelo non rifiuta come i più, il confronto diretto dentro ” Il cattiverio “, e se si deve sporcare le mani se le sporca.
    Per esempio si presenta, quando invitato, a prendere posizione ( non ultima la sua posizione sui fatti di Piazza Navona ), e spesso è anche fisicamente presente nei luoghi deputati della ” maledizione “.

    Eppure questo suo intervento mi lascia un pò perplesso.

    Pur condivisibile in alcune sue parti( la sacralità della cavalleria celeste islamica, la denuncia del’occupante USA, il tendere la mano in funzione anti-occidentale ad India, Russia ed Iran, il recupero della visione femminile e non-mercificata ecc. ecc.), tuttavia è come se avesse mancato l’assunto principale. la critica alla causa fondante.

    L’OCCIDENTE NON E’ALTRO CHE l’EVOLUZIONE DIRETTA E SECOLARIZZATA (DELLA “MORTE” ?) DI QUEL DIO UNICO , DI QUEL MONOTEISMO ASFITTICO, DI QUELLA MATRICE BIBLICA ORIGINARIA, GIUNTA AL SUO APICE DELLA CRISI. “DIO” ALTRO NON E’ CHE L’OCCIDENTE AL SUO TRAMONTO.

    Il Sacro con la S maiuscola si ” eclissa ” a detta di M. Eliade proprio con l’introduzione della linearità storica, religiosa e filosofica, con la percezione e la divulgazione di un Logos incarnato che dovrebbe ritornare alla fine dei tempi e non “per uccidere il tempo stesso ” come avviene in tutto le Religiosità non-bibliche.

    La Tradizione ” si corrompe ” perchè al’interno di una antropologia fondante e fondata come quella aria-indoeuropea si introduce malamente ” il senso di una colpa originaria” , il peccato , la redenzione da esso, una missione nella storia per il compimento di questa redenzione, vecchi e nuovi patti tra un dio unico, assoluto e distante , gli uomini e la natura, come se Uomini e Natura non fossero già Sacri in sè ( i dogmi di fede sono stati il primo vero attacco agli ecosistemi naturali del mondo ).

    Certo, il peso evangelico della Cattolicità Cristiana , pesantemente riformata da dentro da Roma stessa e dal suo Sacro Diritto , dai suoi Simboli, dai suoi Riti, dai suoi Miti ( non ultimo il DIES SOL NATALIS INVICTUS) ha contribuito in qualche modo a mantenere un fuoco nascosto, e le arcaiche vestigia di ciò che era “romanamente e territorialmente originario” ;

    Nella lotta verso questa secolarizzazione progressiva ed inarrestabile, già precognizzata da Nietzsche e riproposta con altre formule da Spengler, junger, Heidegger, si ha il paradosso che Islamici e Cattolici combattono fianco a fianco la loro battaglia contro l’immagine decaduta del ” loro stesso dio imprigionato nel tramonto del relativismo occidentale “.

    Ma il relativismo contro cui combattono non è altro “che la putrefazione” di ciò che hanno PERCEPITO COME ETERNAMENTE LINEARE … Mentre di lineare per fortuna non c’è niente …

    Questa reazione dell’Islam, compreso l’Islam moderno terrorista ( come lo chiama Buttafuoco) , e di un certo Cattolicesimo Integrale, ha tuttavia ben poco di biblico ed evangelico; ed ha molto per fortuna invece di “socio-biologico”, di animale, di naturale.

    Le culture e le identità aggredite ” dal nulla che avanza ” si comportano come Leoni nel loro territorio di caccia : tirano fuori unghie e denti per non perdere il ” predominio ” territoriale, la loro sopravvivenza di stirpe …

    Ed ecco come noi ” eterni eretici e maledetti pagani ” rincontriamo paradossalmente alcuni dei nostri avversari di sempre sulla stessa barricata …

    Noi che siamo ” partigiani della sfera caotica “, abbiamo fiducia proprio nel Caos Originario da cui tutto deriva e rinasce ciclicamente, e crediamo che non essita linearità alcuna, ma solo casualità nominalmente ri-generata, secondo un Eterno Ritorno all’Identico.

    Si esce fuori dal Nichilismo solo “sublimandolo” e prendendo forza dal non-senso dell’esistere stesso, diventano simili agli Dei che abbiamo già abbondantemente Dentro in termini di “Kultur et di Sanguinis” … Sicuramente da molto prima che qualcuno prendesse un colpo di sole sul Sinai …

    Proprio come i Leoni islamici o gli angeli custodi di Pietrangelo Buttafuoco .

    Quindi, quegli Angeli Custodi di cui parla Pietrangelo , dovremmo essere alla fine “Noi Stessi” , Noi Soli, se saremo tuttavia in grado di farci “tragicamente” simili agli Dei , …. Dei fatti ” Essi Stessi “, guarda caso a nostra immagine e somiglianza …

    Un saluto e buon anno

  2. Buttafuoco mi è simpatico ma non riesco mai a comprendere quanto e quando dice le cose che pensa e quanto o quando dice le cose che lo divertono, per il gusto della provocazione, per un piacere narcisistico di essere fuori dagli schemi. Vedremo più in là di leggere anche lui….
    Piuttosto ho quasi finito di leggere Il Sangue e la Celtica e a breve farò domande banalissime a tutti voi (chi c’è c’è…) per inquadrare anche dal punto di vista di un “non addetto ai lavori” il tema del libro di Rao. E chissà che non faccio incazzare un pò tutti….
    Nel frattempo auguro a tutti un Buon Anno.

  3. Buon anno anche a te, Paolo. Aspettero’ le tue domande. Che so verranno fatte comunque in buona fede e con sincero amore di verita’. Un saluto.

  4. Gambetta@gmail.com

    Leccaculo!

  5. Indipendente

    Perche’ non le firmi con nome e cognome le tue stronzate?

  6. IngRao Indipendente!

  7. matteo amici

    Onestamente queste esternazioni di Buttafuoco buttate lì avulse da un discorso più organico mi dicono quello che possono dirmi alcuni slogans messi uno dopo l’altro: quasi nulla.
    Mi piacerebbe conoscere che tipo di analisi porta l’autore a tali conclusioni.
    Il fatto che presenti Ferrara come suo “affine fratello” mi fa abbastanza rabbrividire però…

  8. luca.telese@ilgiornale.it

    Caro Paolo, mandaci le tue domande, e ci facciamo la copertina del prossimo anno, per ricominciare a discutere.

  9. Ho letto Cuori Neri per la seconda volta in un paio di anni e sempre mi emoziona nel leggere quelle storie. Grazie per averle scritte e sopratutto come sono state scritte. Qualche anno fà, sono riuscito non con poca difficoltà a trovarlo. Complimenti

  10. Grazie. I “bis-lettori” sono il massimo che l’autore di un libro si possa aspettare. Ma adesso il tascabile si trova molto facilmente…
    Luca

  11. Caro Luca….adesso non esageriamo. La copertina spetta ad un giornalista, ad uno storico, ad un protagonista che analizza un fatto ed esprime un parere articolato. Io volevo e voglio fare domande semplici, qualcuna provocatoria, altre di semplice curiosità. Certo l’intento è riattivare la discussione perchè la fase storica della destra radicale raccontata nel libro di Rao (che ho finito ovviamente) è a mio avviso sintomatica di un modo di sentire, di vivere la politica (almeno in quegli anni) quanto mai anomalo o comunque differente dai “dirimpettai” della sinistra radicale e non.
    Ma se dovessi svolgere un compito di indirizzo di una discussione dovrei per lo meno rileggere tutto il libro, fare una specie di analisi al microscopio, prendere appunti per essere il più preciso possibile. Io volevo solo parlare con “la pancia”, a sensazione…
    Comunque l’intervento lo preparerò a breve (“ce l’ho tutto qui” diceva Totò…), con l’unico intento di dare un angolazione, una lettura da elettore, da simpatizzante di un area politica, uno che è del 1959 e quindi aveva nei ’70 l’età (un pò meno) di alcuni dei veri protagonisti narrati.
    Tra l’altro uno che in quegli anni era convinto che i cosiddetti fascisti erano solo vittime del Sistema….

  12. Premetto che il mio obiettivo è capire.
    Provare a farlo almeno, obiettivo che dovrebbe essere di tutti, perché anche quelli che sembrano supportati da inossidabili certezze non possono essere in grado di districarsi in un ginepraio così complesso quale quello del mondo “destro” (estremo e non) raccontato da Rao.
    A lettura ultimata la prima cosa che mi sono detto è “ Bene, l’unico progetto sensato e addirittura condivisibile che ho visto (letto) di questo neofascismo è l’obiettivo di uccidere il Colonnello Valerio”. E quando parlo di condivisibile alludo ad un’ ottica che non necessariamente mi appartiene ma che certamente apparteneva ad un mondo post-bellico: la vendetta.
    Tutto il resto mi è sembrato sbandamento, confusione, approssimazione, protagonismo per conto terzi o protagonismo fine a sé stesso, al di fuori di qualunque scopo conscio e consapevole.
    Questi ragazzi, un po’ tutti, mi fanno tenerezza mista a rabbia per la loro impotenza, per la loro diversità. Sono in fondo più …teneri di me che tuttalpiù mi zittivo nelle Assemblee di Istituto per non apparire il “solito fascista” e pagarne le conseguenze…
    Loro avevano il coraggio dell’azione ma a mio avviso mancavano di “struttura”, quella struttura culturale ed ideologica che rende sensato e convincente anche un intervento in un Assemblea….
    C’è un tratto comune in questi militanti estremi, quasi un distintivo: la passione per armi, esplosivi, bombe, bombette, timer etc.
    Nel tempo mi sono chiesto perché mai un giovane di destra rispetto ad uno di sinistra dovesse avere questa passione. Non che a sinistra le armi varie facciano schifo…ma c’è onestamente una differenza, sembra che una predisposizione al maneggiarle, allo studiarle, quasi al venerarle sia tipica del nostro mondo cosiddetto “destro”.
    E mi chiedo e vi chiedo perché mai?
    In fondo se fonte di ispirazione sono i fascisti e gli squadristi basterebbe il manganello e l’olio di ricino…
    Non ricordo episodi prima del Ventennio in cui i giovani fascisti facevano scoppiare bombe e bombette che so sui treni o nelle banche, perché al limite i treni dovevano arrivare puntuali e le banche trasformate non distrutte…
    No, il neofascismo ama gli esplosivi, Azzi, Nardi, Esposti, Rognoni etc. maneggiano esplosivi come oggi i ragazzi smanettano su Internet.
    E la domanda stupida è “Perché mai?”
    Cosa devono fare? Beh lo abbiamo letto, fare un botto qua, un botto là, incolpare la sinistra, spaventare l’opinione pubblica perché auspichi un pugno di ferro, favorire i golpisti…
    E chi sono questi golpisti? Generali e militari, che al netto di Borghese non necessariamente rappresentano un fascismo redivivo.
    E la seconda domanda stupida è “Perché mai un militare, un generale, le forze dell’ordine dovrebbero rappresentare un neofascista sempre?”
    Perché rappresentano l’ordine, la disciplina, la legalità che tanto piacciono?
    Ma veramente a quei ragazzi piaceva l’idea di un regime militare che non poteva mai essere una riedizione similfascista perché il Fascismo è stato Mussolini (non i militari) e senza di lui era solo una caricatura mal riuscita?
    E poi con il ’68 c’era stata una strada di ribellismo anticonformista a destra (Valle Giulia docet), possibile che lo sciagurato intervento di Almirante e Caradonna abbia tracciato una linea comportamentale e ideale senza tentennamenti? Lo so, lo abbiamo letto, le scissioni, i mal di pancia, le fughe in altri lidi politici, ma alla fine almeno fino al 1973 (agente Marino) e poi con forza dopo Acca Larenzia (il povero Recchioni), la destra radicale e non, è per “Viva i Colonnelli” in senso lato…Mah!
    Questi interrogativi vanno al di là del libro di Rao. Il libro è tutt’altro, lo so bene.
    E pone altri quesiti. Ed entrerò nel merito in un secondo intervento.
    Quello che ho scritto vale solo a carattere generale, e mi pone (ci pone) quasi un problema antropologico sull’aspetto della predisposizione alla politica del lato “destro” del campo.
    Uno sfasciare senza costruire o lasciando ad altri (ipoteticamente affini) il compito di farlo.
    Una bella differenza con i “sinistri”, che il loro bel progettino collettivista, marxista e leninista lo avevano abbastanza chiaro; un neofascismo che non “fascia” quasi antifascista, non nella forma (marcette, simboli, cimeli, rievocazioni etc.) ma nella sostanza.
    A presto.

  13. Vorrei complimentarmi con Francesco Mancinelli, il suo intervento mi è piaciuto non poco. E’ stato davvero una piacevole sorpresa dopo aver letto quelli intorno al libro di Nicola Rao parecchi dei quali infarciti di sterili polemiche e giudizi abborracciati e vanamente arroganti.

    Quanto al nuovo libro di Pierangelo Buttafuoco per contro non posso scriver nulla poiché non l’ho ancora letto e di libri suoi non ho letto che “Le uova del drago”, che ho peraltro abbastanza apprezzato.

    Sull’intervista concordo con Mancinelli, sembra anche a me “disorientata”, poiché se si prescinde dall’opinione espressa da Buttafuoco relativa al fatto che l’Italia non abbia una “sovranità politica” e sia rimasta una mera “ espressione geografica”( che per me somiglia più a un dato di fatto che a un’opinione di Buttafuoco) e spesso malagevole seguirlo. Che si sia destinati a seguire Padre Pio lo stimo a dir poco raccapricciante, ma anche il suggerimento di far recitare ai bambini l’Ave Maria anziché imparare a pronunciare la parola gay mi lascia perplesso. Oddio, per imparare a pronunciare la parola gay non ci vuol molto e qui sinceramente non ho compreso bene con chi o con cosa ce l’abbia Buttafuoco, se coi gay o…con la lingua inglese, ma far recitare ai bambini l’Ave Maria no, questo a parer mio è un suggerimento da non accogliere.

    Stiamo abbandonando il sacro? Ben venga se questo sacro ha nome monoteismo. Che poi la vera tolleranza sia poter festeggiare Zoroastro mi appare un poco riduttivo perché effettivamente quanto al resto mi riesce difficile stimare l’Iran un Paese tollerante. Questa simpatia, anche di Massimo Fini, per l’Iran, è per me qualcosa che entra nella sfera della psicoanalisi ma lo scrivo, a scanso di equivoci, senza nessun intento offensivo per nessuno e men che meno per Buttafuoco e Fini, che leggo e stimo. Capisco e condivido la stizza per il cammino perverso dell’Occidente specialmente un quest’ultimo mezzo secolo, ma ciò non significa camminare al fianco di chiunque lo combatta.

    Ci sarebbe da discutere anche sull’affermazione che non ci sia niente di più velenoso per la tradizione del pensiero liberale. Non sostengo che sia sbagliato, ma a mio parere è proprio qui che occorrerebbe indirizzarsi verso una conciliazione, altrimenti si scivola in quell’utopia appannaggio delle sterili democrazie occidentali moderne (che sono tali però a causa del dio unico), non è pensabile di poter costruire una società interamente tradizionale o interamente liberale, è semplicemente a parer mio utopico. Appunto. Ma è filosofico? In ogni caso leggerò il libro di Buttafuoco perché personalmente a me la lettura di Voltaire ha sempre procurato una naturale avversione. A proposito, l’intervistatore Fabrizio D’Esposito definisce liberale Marcello Pera…ma quale liberale, suvvia non scherziamo.
    Buon anno nuovo a tutti ad ogni modo.
    Alessandro Preiser

  14. I commenti di Alessandro Preiser sono decisamente interessanti e li condivido quasi del tutto. Fra l’altro, a me di Ave Maria ne hanno fatte recitare tonnellate, da bambino, e fa parte delle ragioni per cui sono stato ateo per tantissimo tempo, e come me tanti altri, non vale la pena di pensarci un attimo? Fra l’altro, non fu proprio quando Buttafuoco era alla direzione de “Il Borghese” che questa rivista puibblicò una serie di videocassette del cionema erotico? Se é così, come la mettiamo con il cattolicesimo?

  15. vorrei specificare che nel mio precedente commento di quest’oggi gl’interventi infarciti di sterili polemiche e i giudizi abborracciati e vanamente arroganti NON ERANO I SUOI, di Francesco Mancinelli voglio dire, bensì i commenti di altri sul buon libro di Rao, taluni dei quali davvero grotteschi. Rileggendo il testo mi accorgo che sembra che mi riferisca ai commenti di Mancinelli ma non è così e me ne scuso, precipuamente con lui e più in generale con tutti.

  16. Per quello che può valere, a me era sembrato chiaro.

  17. un saluto ad alessandro preiser di cui ho apprezzato avene selvatiche….ci sarà un seguito??

  18. Un cordiale saluto dal momento che è il mio primo intervento su questo forum. Ho letto con attenzione l’intervento del 28-12 di Francesco Mancinelli. Qualora sia – come credo – il noto cantautore, colgo l’occasione per ringraziarlo e complimentarmi con lui; il suo post invece mi ha lasciato perplesso. Fermo restando che ognuno può avere le proprie idee e affidare la propria speranza in cui ciò che crede essere vero (non è questo di cui intendo parlare), mi sembrano opinabili alcuni suoi passaggi:

    1- Non capisco perché la reazione contro il relativismo occidentale da parte “dell’Islam [...]e di un certo Cattolicesimo Integrale” avrebbe “ben poco di biblico ed evangelico”, ma al contrario “molto [...] di socio-biologico, di animale, di naturale”.

    Premesso che l’Islam non ha, evidentemente, alcuna pretesa di essere “biblico ed evangelico”, non si capisce perché l’opposizione religiosa dei monoteismi a un mondo senza sacro dovrebbe essere assimilato, in qualche modo, alla concezione naturale e ciclica dei paganesimi. Quanto al Cattolicesimo (sull’”integrale” sorvolo, dal momento che questa confessione cristiana ha una sua univocità, definita dalla Scrittura e dalla tradizione apostolica, e ha una voce ufficiale nel magistero del pontefice), il modo per combattere contro il nulla sarà sempre lo stesso: celebrare la Messa (i sacramenti in genere) e praticare la carità. E, nella celebrazione di ogni Messa, riaccade continuamente, in un tempo e in un luogo eminentemente sacri, ciò che accadde una volta nella storia. Tempo lineare della storia e tempo ciclico della liturgia. A ciò si unisce la pratica della carità, perché – per usare le parole di un autore credo gradito a molti in questo forum – “soltanto un miracolo può salvarci da questo gorgo. un miracolo che si è già ripetuto innumerevoli volte: quando l’uomo è comparso a porgere aiuto; [..] ed è quanto ancora risplende nella figura del secondino che passa di nascosto al prigioniero un tozzo di pane. questi gesti non possono andare perduti: il mondo intero ne vive. sono i sacrifici su cui esso poggia” (Il Trattato del Ribelle).

    2 – Cfr. il passaggio sul “Sacro” che “si eclissa” con i monoteismi che pensano la storia in senso lineare; per i cristiani, inoltre, il Logos tornerebbe alla fine dei tempi vittorioso, ma “non per uccidere il tempo”.

    Si potrebbe tuttavia osservare che l’Incarnazione santifica il corpo, l’Eucarestia è una irruzione formidabile del Sacro nella realtà profana e che la cosidetta “santificazione nella (e della) vita ordinaria” proposta dal Cattolicesimo negli ultimi 60 anni è un modo non per secolarizzare la vita e il mondo circostante (come pure una buona parte dei cattolici ha inteso il Vaticano II), ma per conferire un senso sacro anche alle realtà più profane e in se stesse insignificanti. E’ un sacro diverso da quello pagano, ma tutto sembra tranne che esso si eclissi. Infine per i cristiani Cristo è vincitore della morte; in quanto tale lo è anche del tempo finito.

    3- Riguardo infine alla convinzione – sicuramente diffusa – che vorrebbe sotto il manto del Cattolicesimo “le arcaiche vestigia di ciò che era romanamente e territorialmente originario”, con particolare riferimento al Sol Invictus, occorre forse ricordare che il culto solare del III-IV sec. fu giudicato dai romani della tradizione, legati alla religione antica, una grave deviazione da quest’ultima. A Diocleziano, devoto di Iuppiter conservator Augusti, come precedentemente a Decio, ripugnavano i culti orientali in genere, nei quali ricadevano in qualche modo tanto i cristiani, nati da una costola del Giudaismo (che infatti perseguitarono), quanto i seguaci del “summus deus” solare e gli adepti delle religioni misteriche. Gli imperatori legati al culto del sole furono invece tendenzialmente sincretisti e benevoli verso i monoteisti: da Eliogabalo a Severo Alessandro, dal forse già cristiano Filippo l’Arabo a Costantino. L’unico ellennizzato avverso al monoteismo fu notoriamente Giuliano, il cui “orientalismo” però, meno notoriamente, non sarebbe andato a genio a nessun romano legato al mos dei padri e alle divinità dei tempi antichi.

    Mi scuso per la lunghezza di questo post, scritto evidentemente “sine ira ac studio”; ringrazio per la pazienza chi eventualmente lo vorrà leggere e, soprattutto, l’autore dell’intervento con il quale sono in sereno disaccordo, nonché autore – se non è un caso di omonimia – di canzoni per le quali gli sono invece molto riconscente, a partire da Generazione ’78, ammesso che questo possa interessare qualcuno.
    Cordiali saluti,
    Eusebio de Vecchi
    E.DV.

  19. Sì Raffaele, ti ringrazio per l’apprezzamento, il seguito di “Avene selvatiche” potrai trovarlo in libreria nel mese di marzo, il titolo è “Zucchero bruciato” e uscirà, sempre per le edizioni Marsilio, nella collana Romanzi e racconti. Visitando il sito della Marsilio editori potrai già visionare la copertina. Ormai manca poco all’uscita e il ritardo, credimi, non si è prodotto a causa mia.
    Suppongo che poi, specialmente su questo sito, se ne discuterà a lungo. Un cordiale saluto e a presto.
    Alessandro Preiser

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