“Se ci fai caso te ne accorgi subito. L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che non conosce il passato prossimo. Che è allergico alla memoria, che tendenzialmente soffre della verità – qualunque essa sia - soprattutto quando è molto vicina, o molto scomoda, o magari entrambe le cose insieme. Questo è un paese che mai come ora avrebbe bisogno di immaginarsi un futuro: ma molto spesso è appesantito dal peso dei verbi più remoti, il trapassato, gli aoristi, che sono le palle di piombo della nostra contemporaneità. Così, le poche volte in cui riusciamo a interrogarci sul nostro presente – in questo Paese – c’è sempre un conto che non torna, una smagliatura di senso, un buco nero che ci impedisce di comporre tutti i tasselli della memoria come un mosaico a cui manca sempre una tessera. La più importante.
È stato sempre così: nei programmi scolastici, nelle università, sui giornali, questo è un paese che si declina per assenze. Siamo cresciuti con una classe dirigente che ha il riporto e la memoria corta. Avresti sempre bisogno di sapere il punto esatto in cui è iniziata la storia che ti circonda, e invece scopri che i binari delle cose accertate il più delle volte finiscono nel nulla. Grande passione per le guerre puniche e per i confitti dei secoli passati, grande difficoltà a gestire quel che ci circonda, le memorie che non hanno il vaglio di una qualche polverosa ufficialità, quelle che ci sono più vicine. Non a caso siamo il paese delle sentenze che non arrivano mai, delle stragi senza colpevoli, dei delitti dimenticati, dei condoni e delle depenalizzazioni, degli eroi solitari: quelli che riescono a lasciare un segno perché hanno agito contro la tirannia del senso comune.
Questa collana parla di questo: è una collezione di libri che si propongono di uscire dal purgatorio infinito delle memorie indeterminate, per accendere qualche piccola candela che illumini questa terra di nessuno così vicina e impervia, il nostro passato prossimo. Una collana di piccole grandi storie senza morale, ma possibilmente piene di passione. Storie che abitano quel tempo scomodo, che vanno sottratte al limbo, e che ci servono per spiegare la realtà di oggi. Storie raccontate con parole, voci, musica, immagini, film. L’unico criterio che le unisce, in fondo è questo: la ricerca delle radici che hanno prodotto il loro frutto nel presente, per provare a spiegare quel che succede oggi con le parole, i protagonisti, i volti, le idee e le storie di ieri.”
È stato sempre così: nei programmi scolastici, nelle università, sui giornali, questo è un paese che si declina per assenze. Siamo cresciuti con una classe dirigente che ha il riporto e la memoria corta. Avresti sempre bisogno di sapere il punto esatto in cui è iniziata la storia che ti circonda, e invece scopri che i binari delle cose accertate il più delle volte finiscono nel nulla. Grande passione per le guerre puniche e per i confitti dei secoli passati, grande difficoltà a gestire quel che ci circonda, le memorie che non hanno il vaglio di una qualche polverosa ufficialità, quelle che ci sono più vicine. Non a caso siamo il paese delle sentenze che non arrivano mai, delle stragi senza colpevoli, dei delitti dimenticati, dei condoni e delle depenalizzazioni, degli eroi solitari: quelli che riescono a lasciare un segno perché hanno agito contro la tirannia del senso comune.
Questa collana parla di questo: è una collezione di libri che si propongono di uscire dal purgatorio infinito delle memorie indeterminate, per accendere qualche piccola candela che illumini questa terra di nessuno così vicina e impervia, il nostro passato prossimo. Una collana di piccole grandi storie senza morale, ma possibilmente piene di passione. Storie che abitano quel tempo scomodo, che vanno sottratte al limbo, e che ci servono per spiegare la realtà di oggi. Storie raccontate con parole, voci, musica, immagini, film. L’unico criterio che le unisce, in fondo è questo: la ricerca delle radici che hanno prodotto il loro frutto nel presente, per provare a spiegare quel che succede oggi con le parole, i protagonisti, i volti, le idee e le storie di ieri.”
Luca Telese