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4 Aprile 2009
Mieli, De Bortoli, Mieli, De Bortoli

Ieri, intervenendo al festival del giornalismo di Perugia, ho detto una cosa che dovrebbe essere una normale constatazione, e che invece è stata scambiata per una frase eversiva. Solo in Italia, e solo nel giornalismo italiano, a un editore – o meglio, a uno di quei comitati di mummie che governano il più grande giornale italiano – poteva venire in mente, di mettere Ferruccio De Bortoli, al posto di Paolo Mieli, che aveva preso il posto di Ferruccio De Bortoli, che aveva preso il posto di Paolo Mieli. Non capisco perchè questa frase possa sembrare provocatoria, o presuntuosa: di questo passo potrebbero anche richiamare Piero Ottone, e Giovanni Spadolini avrebbe tutte le carte in regola, in un paese che designa Sergio Zavoli alla presidenza della Rai.  Sarebbe persino più giovane (se solo non fosse morto). Ma il dettaglio dello stato di salute è irrilevante. Il senso comune dell’informazione italiana è che vecchio è bello, che non sperimentare nulla sua una garanzia, che conservare sia una virtù. Dunque, se vi sono sembrato dissennato, ne sono quasi orgoglioso.

Luca

 

Guarda qui il video integrale dell’incontro-dibattito "Ve lo do io Grillo: politica, satira e informazione nell’epoca dei blog" con Elisa Calessi, Jeff Israely, Andrea Scanzi, Luca Telese e Marco Travaglio.

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8 commenti »

  1. Commplimenti Luca, condivido le tue constatazioni e le tue critiche nei confronti di questo ” sistema Italiano”, in cui la vecchia generazione è imbullonata alle poltrone e non lascia il posto a una rabbiosa moltidudine di giovani.
    Sei simpaticissimo e continua con questa tua irriverenza nei confronti di questi vecchietti mai domi !
    diego grassi

  2. Ho visto l’intero dibattito e concordo in pieno con ogni parola da voi detta!

  3. Invertendo i fattori il prodotto non cambia!!!

    Note diverse: C’era del vuoto stamani a tabloid……

    Ciaooooo Luca.

  4. Salve, non ho mai letto il Giornale in vita mia, ma dopo aver visto l’intero dibattito, leggo un blog in più ogni mattina. Complimenti Luca per il piglio e la precisione.

  5. Sei veramente sprecato a far marchette sul giornale, lascia stare ^^

  6. ha fatto un po’ di confusione per scrivere questo pezzo nella biblioteca di San Donà con quei pigiare assai concitato…ma la concitazione era più che giustificata. L’immobilismo italiano in materia è qualcosa di deplorevole e la denuncia di tali atteggiamenti è eversione…. ben venga l’eversione a questo punto, in questa accezione naturalmente, se può servire a sbloccare il mondo editoriale italiano, ad avere un informazione pluralista e innovativa. Altrimenti limitiamoci tutti a leggere i due tre quotidiani e a guardare i soliti due tre telegiornali che altro non fanno che spiattellare notizie ansa nella cronaca con qualche banale constazione, o a presentare articoli di attualità con approfondimenti e riflessioni da bar…
    buon lavoro!

  7. Ho visto l’incontro-dibattito sul sito di Marco Travaglio. Ho ascoltato con molto interesse – tra gli altri – il punto di vista di Luca Telese. Non leggo il Giornale, che ritengo null’altro che la house organ dell’attuale presidente del consiglio pro-tempore, ma sono rimasto colpito dalla intelligenza ed onestà intellettuale di Luca. Anch’io ho aggiunto questo blog alla lista di quelli che consulto quotidianamente.

  8. caro Luca, ti sto ascoltando adesso a radio tre. ormai voci come le tue sono rare finestre aperte dalla quali ci si puo’ sporgere a prendere una boccata d’aria. una constatazione che mi mette tristezza. soprattutto adesso che dopo la tua forbita denuncia dell’ennesimo fatto di deprivazione mediatica ti metton sù uno struggente brano al pianoforte, credo tratto dalla colonna sonora di Lo strano destino di Amelie Poulin. sigh. sob. sigh. …

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