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10 Ottobre 2019
Trump che dice che i curdi non hanno aiutato gli Usa nella seconda guerra mondiale ha la stessa capacità di interpretazione di un ubriaco

Se non fosse un dramma ci sarebbe da ridere. Dice infatti il presidente Donald Trump, parlando dei curdi: “Non ci hanno aiutato nella seconda guerra mondiale, non ci hanno aiutato in Normandia”. C’è qualcosa di drammatico e grottesco in questa percezione di follia, quando cioè capisci che l’uomo più potente del mondo ha la profondità di interpretazione di un consulente storico di Quentin Tarantino (ubriaco).

Se si rimprovera ai curdi di non aver partecipato allo sbarco in Normandia, infatti, si potrebbe sempre chiedere agli americani come mai non hanno preso parte alla battaglia di Waterloo, e perché sono rimasti indifferenti di fronte al massacro delle Termopili. La storia diventa un fumetto colorato, le responsabilità degli Stati un gioco, le battute sembrano l’unico strumento possibile per spiegare lo censorio surreale di una ritirata che prepara un massacro.

Poi invece apri gli occhi e scopri che c’è la realtà: il satrapo turco che l’Europa ha lungamente coccolato, oggi muove guerra contro il popolo tradito dagli americani dopo aver liberato il mondo – per ora – dalla minaccia dell’Isis.

Il satrapo turco risponde all’Europa con la minaccia di utilizzare la bomba umana dei profughi come arma di pressione per continuare a fare i propri comodi. La comunità internazionale -chiamiamola così – si limita a flebili e ridicole proteste. #iostoconicurdi, in queste ore non è un hashtag di occasione, o in gioco di società, è l’unica parola d’ordine che si può condividere nella notte della follia e nel tempo degli stranamore senza controllo che giocano a dadi con le vite.

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