Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

“Servivo alla Esso, servirò al Pd”

La prima sorpresa è appena entri. Pierluigi Bersani, nel comitato a Piazza Santi Apostoli, lo trovi nell´ingresso, in una stanzetta ritagliata con due vetrate in un corridoio cieco. Nella sala più bella, invece, ci sono i volontari. Una trovata di immagine? O una scelta simbolica, il ritorno al prevalere del partito sul suo leader? Bersani sorride, allarga le mani come per disegnare i confini  vagamente angusti del suo ufficetto, scherza: "Non sogno il loft. Ho spirito di servizio e sto in portineria eh, eh…".
Vai a trovarlo per provare a capire chi è l´uomo che secondo i pronostici sarà il nuovo segretario del Pd, con che linea vuol vincere, cosa pensa dei suoi avversari e del governo a cui si oppone. Le sorprese non sono poche. L´ex ministro racconta pagine sconosciute della sua autobiografia; spiega che non gli piace “che il Pd venga pesato per quanto è antiberlusconiano" (ma anche che vuole "un´opposizione più vigorosa"), annuncia che sui diritti civili e sulle questioni etiche nel Pd non potranno più esserci incertezze: "Voglio una legge contro l´omofobia, e considero la regolazione delle convivenze  un fattore minimo di civiltà". A chi lo attacca dandogli del vetero-comunista ribatte: "Sono così poco conservatore che dovrò inventare nuove parole  per spiegare la mia politica: parole che stanno tra il sociale e il liberale". A proposito di parole. Bersani usa una lingua tutta sua, fatta di coloriture padane e frasi para-popolaresche. A metà intervista, quando gli dici che nel taccuino si è stampata la terza sentenza  proverbiale ("La lama si affila sul sasso") scoppia ridere: "Lo so… `il bersanese´ esiste. Ho un accento dialettale, mi piacciono le frasi rotonde e chiare. Se mi eleggeranno io parlerò così".
Onorevole Bersani, cominciamo dalla sua famiglia. Sembra che lei la nasconda…
"Affatto. Ho una moglie, Daniela: lavora in una farmacia comunale. Ho due figlie, Elisa e Margherita, che sono il mio spazio privato e se possibile sacro. Elisa studia storia medievale, Margherita fa lo scientifico. Non le ho mai esposte, e non lo farò certo adesso".
Una scelta narcisistica?
"No, di igiene mentale direi. Fare  per 20 anni il pendolare non è facile. Ma quando torni a casa e respiri, capisci perché non te ne pentirai mai".
Elisa ha 25 anni, Margherita 17. L´età in cui si formano le idee, che pensano del suo mondo?
(Sorride, gira gli occhi, sospira) "Mi pare che siano… un po´ più a sinistra di me".
Con Daniela da quanto state insieme?
"Da quando avevo 18 anni. Sono del ´51, faccia lei".
Siete sposati in Chiesa?
"Oh certo!".
Ma se lei passa per quello che vuole rifare il partito dei mangiapreti!
"Veramente sono un ragazzo cresciuto in oratorio, al punto che  il mio primo sciopero, racconto sempre scherzando, l´ho fatto da chierichetto. I miei erano, diciamo, gente di parrocchia".
Il suo parroco che dice della sfida?
"Si chiamava don Vincenzo Calda, gli ho voluto un gran bene: purtroppo non c´è più".
 La sua non era una famiglia politicizzata?
"Ma figurarsi! Mio padre e mia madre semplicemente votavano  Dc, e il mio paese, Bettola, era bianco, bianchissimo".
I suoi cosa dicevano del suo Pci?
"Mia madre, curiosamente, la stessa cosa di Confalonieri: ‘un bravo ragazzo, peccato che sia di sinistra…’ Però escludo che si siano parlati…".
Suo padre invece era meccanico e aveva una pompa di benzina.
"Ci ho lavorato anche io".
Per davvero, o lo dice per fare immagine da working class hero?
"Pomeriggi,  domeniche, sole, pioggia… Vuole un aneddoto?".
Prego.
"Una volta, al ministero con una delegazione dei sindacati di categoria dei benzinai. Era gente molto esperta di trattative, c´era un momento difficile, mi sparavano addosso… A un certo punto, io faccio: ‘Ohè! Mi sa che intorno a questo tavolo l´ultimo che ha servito a una pompa sono io!’".
Anche Fini come lei, aveva un padre benzinaio. Lo sapeva?
(Allarga le sopracciglia). "No. Ma allora doveva essere dell´Agip".
E come mai?
"Perché noi eravamo della Esso. Sa, anche lì c´è il bipolarismo, eh, eh…".
Al suo paese saranno stati contenti quando è passato dal movimentismo in Avanguardia Operaia al Pci.
"Macchè, il contrario. Finchè parlavo male del Pci, anche da movimentista, andava tutto bene. Quando ci sono entrato si sono preoccupati. In famiglia ci siamo riconciliati con l´Ulivo".
Veltroni dice di non essere mai stato comunista.
 "Lo so, ma non capisco cosa voglia dire. Io ero certamente un comunista; italiano, però, e emiliano. Ma ero comunista, non c´è dubbio".
Mai tifato Urss?
"Guardi, per la mia identità contava molto di più Novecento di Bertolucci che la corazzata Potemkin di Eseinstein".
E adesso, da Bossi a Sacconi molti a destra dicono: `Per noi meglio Bersani´.  La preoccupa?
"In questo sono all´antica: il rispetto degli avversari mi pare una cosa bella".
Quando lei ha detto `sto Berlusconi qui´ era uno sfottò, oppure bersanese?
(ride) "Nessuna ingiuria. Bersanese puro".
Ma come nasce questa lingua?
(Sospira) "Senta, io negli anni settanta parlavo in un modo che oggi mi fa quasi schifo: fra il politichese e l’ostrogoto. Ho fatto uno sforzo, adesso credo alla nobiltà della metafora, che consente a tutti di capire".
Ovvero?
"Spiegando perché le proposte di Calderoli promettono troppo mi è venuto da dire `è come un maiale fatto tutto di prosciutti. Poche parole che si fanno capire ".
E se le dicono che lei è il burattino di D´Alema si arrabbia?
"No, perché è una balla".
E quando Franceschini spiega che non può far tornare quelli di prima, cioè lei e D´Alema?
"Prima c´eravamo tutti. E tutti gli ultimi segretari di Ds, Margherita e Pd sono con  Franceschini".
Franceschini dice che lei ha idee vecchie.
"Ciò che è nuovo e ciò che è vecchio non lo decidiamo io o lui: ma la storia".
Sul suo avversario non si scompone, vedo…
"Se sono chiacchiere mi importa poco. Se si parla di fatti, allora eccoli: io ovunque sia andato, dalla regione al governo,  non ho mai lasciato le cose come le ho trovate".
Quindi il suo Pd non sarà un Pds mascherato?
"Macchè. Per il Pd ho un progetto sociale e liberale".
Lei ha detto che da leader non potrà fare a meno della parola sinistra. Ma allora Franceschini è di centro?
(Altro sorriso) "Glielo chieda. Io penso che anche lui non dovrebbe farne a meno. Sinistra è un’idea di uguaglianza. Centrosinistra è il luogo del Pd, l’area che vuole interpretare. La carta d’identità, per me, è: popolare, laico, civico, di una sinistra democratica e liberale".
Lei ha paragonato il suo ideale di partito prima a una bocciofila, e poi all´Avis. Non sono immagini accattivanti…
"Era per spiegare che il tuo scopo deve essere fuori di te, il bene del paese. Io voglio che il Pd diventi protagonista di una riscossa civica".
Siete figli del Pci o della Dc?
"L´ho già detto. Mi sento figlio di una cultura che viene da più lontano. Una cultura non statalista, ma solidale.  Ma sto anche facendo uno strappo, perché non giro lo sguardo indietro a un passato troppo recente".
Si sente socialdemocratico?
Non lo considero un insulto. Ma il mio ideale è una cosa diversa, nuova. Un  ideale dove c’è il mercato e ci sono meno monopoli e corporazioni. Ma dove ci sono beni come salute, istruzione e sicurezza che non si affidano al mercato".
L´opposizione deve essere più o meno dura?
"Di sicuro più combattiva, per me. Ma deve essere chiaro che l´obiettivo è sempre una alternativa di governo".
Deve essere antiberlusconiana?
"Non credo alla diversità antropologiche e alle ideologie, soprattutto alle definizioni per negazione. Io sto alla sostanza di quello che non va di Berlusconi".
E cioè?
"Siamo al riassunto di un ciclo di 15 anni. Per quasi 10 ha governato il Cavaliere, e gli italiani gli hanno lasciato fare quello che voleva nel pubblico, nel privato, e nel rapporto tra pubblico e privato. Che cosa glien’è venuto? Se si tirano le somme si scopre che paghiamo più tasse e che abbiamo meno crescita di quando è arrivato Berlusconi".
I leghisti sono barbari?
"Non ho mai pensato che siano quelli con l´elmo di Asterix. Sono andato anche alle loro feste, li prendo sul serio, ma gliele canto anche".
E cioè?
"Le nostre culture locali hanno prodotto gli asili nido migliori d´Europa, le aree artigianali, l’urbanistica…. E loro cosa hanno inventato di nuovo?".
Lei che è così padano non vuole il dialetto a scuola?
"Dopo che si è imparato l´Italiano mi sta bene tutto. Dopo, però".
E le gabbie salariali?
"Pochi ricordano che quando furono cancellate – fra l´altro dal maestro di Brunetta, Brodolini – il salario differenziato c´era in Calabria, ma pure a Rovigo".
 Cioè?
"In parte il divario era un problema di tutti. Poi la questione nord-sud ha preso il monopolio del divario e la politica per tre decenni ha mostrato di volerlo contrastare, senza peraltro riuscirci. Adesso pare che lo si voglia interpretare. Si inventano leghe territoriali e si fa battere la palla con parole vecchie e inutili come agenzie, cassa, comitato…”.
Molti ex diessini dicono: voto Marino perché sui temi della laicità è meno generico di Bersani.
(Quasi duro) "Non sono affatto generico".
Facciamo un test. Fine vita?
"Come muoio io, non possono deciderlo Gasparri e Quagliarello".
Carina, ma chi deve?
"Il paziente, il medico, la famiglia.. la soluzione deve essere umana, non burocratica, e nessuno ti può attacare a una macchina se non vuoi".     
E i diritti degli omosessuali?
"Visto il clima che viviamo, e tutte le aggressioni, i tempi, sono maturi per una legge contro l´omofobia".
E le Unioni civili?
" Regolare diritti e doveri delle convivenze è un fattore minimo di civiltà".
Molti elettori sono rimasti delusi perché in parlamento, a partire dal caso Englaro,  nel Pd c´erano dieci posizioni diverse.
"Hanno ragione. E se vincerò io, voglio far girare la ruota".
Cioè mettere dei limiti ai cattolici?
"No, su questi temi è sbagliato dire che la divisione sia tra laici e cattolici. Nella mia mozione ci sono cattolici come Letta come la Bindi, che per esempio contribuì a scrivere la legge sui Dico, trovando un difficile punto di equilibrio".
Ovvero?
"Se fai il parlamentare, non puoi decidere solo in nome della tua coscienza. E quindi deve essere chiaro che se vuoi aderire a un gruppo, su certi temi, il principio di maggioranza deve essere rispettato anche al momento del voto. I casi di coscienza devono essere previsti e limitati".
Con la Chiesa che rapporto avrà?
"Spero ottimo. Oggi  sta venendo al pettine quello tra la Chiesa e il centrodestra. Il governo ha cercato un rapporto utilitaristico e spesso strumentale. Adesso si avverte un forte disagio nell´opinione cattolica, per la doppia morale che spesso emerge nei comportamenti di chi governa". 
Ma perché dovrebbero scegliere Pd, i cattolici?
"Il nostro atteggiamento sarà chiaro. Saremo per rigore e sobrietà nell’azione di governo. Saremo attenti al sociale e alla sussidiarietà. Interpreteremo la laicità come responsabilità della politica. Certamente vogliamo una evoluzione nel campo dei diritti civili e una buona regolazione del rapporto tra scienza, tecnica e vita; ma ispiriamo tutto questo ad un umanesimo serio e profondo".

Luca Telese

32 risposte a ““Servivo alla Esso, servirò al Pd””

  1. Avatar Graziano
    Graziano

    Ho fatto un “lavoraccio”.
    Copia e incolla intervista.
    Letta e riletta.
    Estrapolato quelli che possono esseer i punti del programma del PD con Bersani responsabile.
    Li affido alla vostra riflessione

    Un partito popolare, laico, civico, di una sinistra democratica e liberale

    Politica generale

    Adotteremo una politica che sta tra il sociale e il liberal.
    Ci ispiriamo ad umanesimo serio e profondo.
    Saremo protagonisti di una riscossa civica.
    Lo spirito di servizio guiderà i nostri comportamenti.
    Rispetto degli avversari.
    Non saremo antiberlusconiani ma faremo un´opposizione più vigorosa.
    Non parleremo politichese.
    Porteremo avanti una cultura non statalista, ma solidale.

    I punti del programma

    Diritti civili e sulle questioni etiche senza incertezze.
    Fine vita, la decisione sarà del paziente, il medico, la famiglia.
    Legge contro l´omofobia.
    Regolare diritti e doveri delle convivenze .
    Rispetteremo il mercato ma lavoreremo per avere meno monopoli e corporazioni.
    Beni come salute, istruzione e sicurezza non saranno affidati al mercato.
    Saremo attenti al sociale e alla sussidiarietà.
    Interpreteremo la laicità come responsabilità della politica.
    Proporremo una buona regolazione del rapporto tra scienza, tecnica e vita.

  2. Avatar Francesco
    Francesco

    Convincente.

  3. Avatar Stefania
    Stefania

    Grazie Graziano (ehm, ehm) per la splendida sintesi. Mancano, perchè nell’intervista non se ne è parlato, alcuni temi, scuola ed economia per esempio ma la strada è quella da te implicitamente suggerita: preparare un programma con un po’ di punti qualficanti, non le 243 pagine di qualche anno fa!, presentarlo ai cittadini, ripeterlo in continuazione e tenere duro. Le persone capiranno che c’è sostanza e non solo parole e, così, si vince. Per me, e non solo per me, credo. Grazie ancora (lo facciamo stampare :-)?)

  4. Avatar Fabio V.

    Voterò Marino con la consapevolezza, rafforzata dopo questa intervista, che chiunque uscirà segretario dalle primarie, saprà fare un ottimo lavoro per riportare il PD ai livelli di consenso che merita.

  5. Avatar Gino
    Gino

    A me avrebbe fatto piacere sapere qualcosa sull’imposizione fiscale e due o tre idee su come gestire questa crisi che è strutturale, e che quindi necessita di risposte strutturali, e non contingenziale (le social card, per capirci).

  6. Avatar Graziano
    Graziano

    Avvenire, Boffo si dimette.
    Era dell’altro topic ma lasciatemi dire che CHIUNQUE si dimetta da qualcosa, sia allenatore di calcio, sia un presidente di una pro loco, sia un direttore di giornale, avranno sempre (sempre!) il mio rispetto.
    Chapeau.
    Lui, invece, purtroppo, non se ne va mai (aspettami di là, nel lettone grande, quello di Putin e, intanto, masturbati, cara…)

  7. Avatar Demmini
    Demmini

    Scusate se torno sulla vergognosa vicenda squadrista dell’house organ di regime.
    Ho scritto un messaggio al Corriere della Sera, intitolato: “De Bortoli peggio di Albertini”
    ————————-
    L’azione squadrista di Feltri, rivelatrice della spietatezza del
    regime telecratico fondato sulle veline (in senso stretto e in senso
    lato) è solo una parte del lavoro sporco a difesa del governo (per
    meglio dire: del potere) di Berlusconi.
    Il killeraggio umano attuato dal giornale di Berlusconi (di stampo
    mafioso, come fa giustamente notare l’arcivescobo di Mazara del Vallo)
    è possibile solo in presenza di precise collateralità e complicità.
    Ed ecco il ruolo del Corriere, spaventosamente appiattito a favore
    delle veline: il silenziatore.
    Feltri spara, il Corriere minimizza.
    Berlusconi querela i giornali di tutto il mondo, il Corriere alza le
    spalle.
    Berlusconi si mette a fare il prepotente con l’UE e il Corriere subito
    a difenderlo a puntare il dito contro l’Europa e ai suoi funzionari.

    Questo è il peggior Corriere di sempre.

    ———–

    Il post viene eliminato, mentre vengono pubblicati i deliri dei fans
    berlusconiani (“Senza pietà contro Boffo”, “adesso tocca all’evasore
    fiscale Ezio Mauro” e via discorrendo).
    Quindi invio ai simpaticoni del Corriere un secondo messaggio:
    ——–
    Accidenti, che liberali, cari amici dell’Agenzia Stefani!
    Censurate un messaggio dal contenuto smaccatamente politico rivolto al vostro direttore però pubblicate i messaggi dei lettori che danno dell’”evsaore fiscale” al vostro
    concorrente – e avversario politico – Ezio Mauro.
    Bravi, bravissimi!
    PS: Invierò il messaggio e la vostra censura su blog, siti e gruppi.

  8. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Io penso che questo scontro tra la destra (Berluscono – Bossi) e la Chiesa non può che far bene alla Chiesa (ed anche a noi che non siamo con l’uno, ma neanche con l’Altra).
    Mai nessuno aveva osato tanto, mai nessuno aveva avuto l’ardire di attaccare (o di difendersi) in maniera così diretta.
    L’entourage clericare ha messo in scena malefatte di ogni genere: fino alla pedofilia; intromissioni nella vita politica ad ogni livello …… mai nessuno ha osato imbracciare il fucile.
    Silvio lo ha fatto: prima di lui c’è stata solo la Breccia di Porta Pia!
    Di questo bisogna rendergliene merito e bisogna anche imparare la lezione.

  9. Avatar luca telese

    La sintesi di Bersani è quasi più lucida dell’intervista di Bersani. Bisogna che gliela inoltri subito.
    Luca

  10. Avatar mercuxio
    mercuxio

    Per fortuna che anche Bersani è originale come un mocassino con idee all’avanguardia……Abbiamo,nonostante il Berlusca altri otto anni assicurati…

  11. Avatar giulia benson
    giulia benson

    E così Boffo si è dimesso. Guardo i tg, “zappo” tra i siti e va in scena il balletto dell’ipocrisia.
    Il presunto carnefice che diventa vittima, a destra, a sinistra, per i potenti di nostra signora chiesa.
    C’è molto di Pirandello in questo Paese, una, cento mille verità, a seconda del punto di vista. Dipende da quale “padrone” si è al “soldo”:
    Boffo si è dimesso perchè è stata sparata in prima pagina una vecchia vicenda, già apparsa qualche anno fa su alcuni blog e pubblicata senza amplificazione (Adinolfi e Bechis sanno…).
    Boffo si è dimesso perchè “infangato” dalla sua presunta omosessualità e per aver attentato, con le sue molestie al modello di famiglia che tanto ha sbandierato sulle pagine del santo “Avvenire”.
    Boffo si è dimesso e tutti piangono e compiangono la prima vittima della guerra ormai senza tregua tra gruppi editoriali. Qualche grande firma ha parlato di “Assassinio”. Bella metafora. Dico.
    Quando uscì il nome di Boffo sulla prima pagina dei giornali chiamai alcuni amici giornalisti, un paio di questi, conoscitori delle trame vaticane. “Non c’è niente di nuovo. Il Boffo, si sa…. ….”
    Boffo non è Berlusconi, non si può rimestare nella vita privata di un professionista.
    Non sono solidale con Boffo. Perchè dall’alto del suo pulpito -nessuno può negare che sia un centro di potere” ha predicato spesso contro i DICO, ha definito l’omosessualità un rapporto contro natura., i gay “disordinati dal punto di vista psicologico” osteggiato i matrimoni gay. Mettendo sempre davanti la famiglia tradizionale. Uomo, donna, figli. Non ne faccio una questione di morale comune nè di moralismo. Ma un po’ di coerenza è richiesta a chi può orientare, a chi è un punto di riferimento dei lettori.
    Non sto neanche con Feltri. Non mi piace la battaglia contro i falsi moralisti utilizzata come intimidazione politica. Poteva pubblicare i suoi documenti quando il giornale di Boffo esprimeva la sua posizione su gay e famiglia.
    Non mi piace quello che vedo tra i giornalisti italiani: autoreferenzialità e propensione lobbistica, quasi a voler dettare l’agenda politica del Paese. Un atteggiamento dove l’interpretazione e l’opinione sono più importante del fatto in sè. Dove l’ideologia e l’editore di riferimento hanno la supremazia, ed eccoci allora tornare ai guelfi contro i ghibellini, a partigiani contro fascisti.. Quell’epoca forse non è mai finita, non si è mai arrivati ad una vera pacificazione oppure è proprio il frutto del dna di quest’italia… chissà. Scusate lo sfogo.

  12. Avatar GIUS
    GIUS

    Letto il programma-sintesi, splendido concentrato di ogni banalità possibile.
    Se Berlusconi non muore prima, dura al governo oltre cento anni.
    Bersani potrebbe, nel frattempo, aprire un’agenzia di assicurazioni sulla vita: nessuno come lui può garantirla lunga e sicura.

  13. Avatar L'unica Verità
    L’unica Verità

    GIUS, per favore, ci scrivi il programma del governo?
    Grazie.

  14. Avatar Claudio
    Claudio

    Primo (ed unico concreto) punto del programma:
    Meno tasse sulle barche a vela che hanno il nome che inizia per I e finisce per O.

  15. Avatar Claudio
    Claudio

    ops, finisce per S (il nome è un latinorum)

  16. Avatar L'unica Verità
    L’unica Verità

    GIUS, come vedete, non ha nessuna possibilità di scrivere un straccio di programma del governo attuale.
    Però scrive che quello sintetizzato da Grazano (che non è il programma del Pd, sono solo alcune delle idee estratte dall’intevista di Luca a Bersani), sono “uno splendido concentrato di ogni banalità possibile.”.
    GIUS, il (o la) banale sei tu e, al posto tuo, occuperei il tempo a studiare, invece di scrivere cazzate o piccole provocazioni di una persona, tutto sommato, che si audodefinisce con quello che ha scritto: una persona stupida.

  17. Avatar Graziano
    Graziano

    Caro Luca, non pensi sia il caso, ora che, ormai, siamo verso la fine di questo topic, di tirare qualche conclusione?
    Mi spiego.
    Per un caso, pur importante, come quello Feltri-Boffi, 204 (duecentoquattro!!!) commenti.
    Per questo, di fatto sul futuro dle pezzo più importante della sinistra italiana, 16 (sedici) commenti, meno di un decimo.
    E tutto ciò mentre, in pratica, tutti, quando parliamo di polemichette, dopo un po’, ci diciamo: e basta, parliamo di programmi e di cose da fare…

    Vacci a capirci…

  18. Avatar Armando
    Armando

    Allegriaaaaa, amici ascoltatori! Graziano vince 1 milione di euro!
    Sono contento, caro Graziano, che anche tu te ne sia accorto. Tutti questi straordinari esempi di antiberlusconismo, tutti questi intellettualoidi sempre votati alla miglior causa, si dileguano quando si comincia a parlare di cose serie, di cose che necessitino di un minimo di intelligenza, di riflessione, di pacatezza.
    Ti chiederai: perchè fanno così? Secondo me la risposta l’ha già data Telese qualche giorno fa, definendo “criptoberlusconismo” l’atteggiamento pregiudizialmente avverso al premier. Insomma, berlusconismo e antiberlusconismo sono la stessa faccia di una stessa medaglia.

    Per dirti: che differenza passa tra Paolo Papillo e Noemi Letizia? Nessuna, sono due straordinari fenomeni da baraccone.

  19. Avatar Antonio 2
    Antonio 2

    Caro Luca,
    un’intervista al vetriolo!!!! L’hai proprio messo all’angolo eh? La prossima volta che ti incontra Bersani gira largo…

  20. Avatar Demmini
    Demmini

    Caro Graziano,
    il motivo per cui la maggioranza dei lettori va OT e si spinge su Boffo è perché non è affatto una “polemicuzza” come la definisci tu, ma è un fatto serissimo e per certi versi inedito. Inaugura una stagione di veleni che (parole del vescobo di Mazara del Vallo) “si sa dove comincia, ma non si sa dove finisce”.
    Il contemporaneo attacco alla libertà di stampa è un altro fatto importante e inquietante. E sono fatti concreti.

    Bersani invece, lui si, nell’intervista scatena sterile polemicuzze. Non ha mordente, dice cose ritrite, luoghi comuni e belle parole che non si traducono, appunto, in azione concreta. “Siamo democratici e liberali”. E allora perché non fronteggiano il violento attacco berlusconiano alla libera stampa e alla libera opinione con tutta la forza che i democratici e i liberali dovrebbero mostrare per dirsi tali?
    Succedono cose pazzesche e Bersani fa le battutine, parla delle umili origini con un po’ di agiografica, risponde con ingenuità pazzesche:
    D: Sul suo avversario non si scompone, vedo…
    R Se sono chiacchiere mi importa poco. .

    Veramente con le chiacchiere Berlusconi ci vince da anni le elezioni, caro Bersani. Non conta il fatto, ma la percezione dello stesso che ne ha il grande pubblico.
    Prodi eliminò il 40% dell’ICI ma la grande maggioranza della popolazione è convinta che Berlusconi abbia abrogato TUTTA l’Ici, e non il restante 60%.

  21. Avatar Daniele
    Daniele

    L’avversario, nell’intervista, era Franceschini ….
    A me Bersani piace, ma vedo difficile passare da ministro a leader, anche pensando alla faticaccia di tenere a bada tutte le correnti (questo sono) del PD. Siamo al punto che le banalità sono rivoluzionarie, per cui se anche il suo programma fosse “spendere meno e meglio, abbassare un po’ le tasse e mettere da parte i soldi per pagare i debiti dello Stato e lo stato sociale” non sarebbe poco no ?
    Però per trascinare bisogna anche sollevare i cuori, far guardare lontano e Bersani può farlo ? E gli altri ? Temo di no. L’unica speranza è che si crei un gruppo, ristretto, di persone credibili, ciascuno con una missione. Pochi, davvero, Ministri, detti già prima del voto. Arrivarci al voto con una iniziativa parlamentare/popolare per ridurre deputati e senatori (davvero) e almeno introdurre le preferenze al voto. ….
    Ho una paura: S.B. fra poco finirà di fare il premier per motivi di età, ma se fa passare avanti il figlio, avvallandone la candidatura e fornendo la sua consulenza ? Se vince emigro.

  22. Avatar luciano pedrazzoli
    luciano pedrazzoli

    ottima intervista. bravo bersani . Complimenti luca per il tuo ottimo libro sul PCI

  23. Avatar paolo
    paolo

    provo io a tirare una sintesi: il governo berlusconi è come il maiale, ma non è tutto prosciutto: è tutta cotica

  24. Avatar Marco B.
    Marco B.

    L’ennesima intervista “non ho detto niente MA ANCHE NO”, i soliti vuoti a perdere dei discorsi in POLITICHESE ostrogoto e cerchiobottista, nè carne nè pesce, per non far disperare troppo chi è LAICO così come chi è CONFESSIONALE, arrufianandoseli entrambi!! Alla fine il Bersani di sempre così come l’abbiamo conosciuto ai tempi in cui era Presidente di Regione … le COOP e le banche(amiche)PRIMA, POI i cittadini e i loro bisogni e richieste. NULLA di nuovo sul fronte del PDmenoL.
    PS:può anche smetterla di incigliarsi quando i giornalisti gli ricordano che LUI non è altro che una appendice dello skipper baffino amicone di Tronchetto dell’Infelicità e Colaninno senior and junior!! Quel tal D’Alema che è stato PURE Presidente del Consiglio spodestando il Presidente ELETTO, Romano Prodi, grazie ad un Colpo di Stato targato Bertinotti, il politico radical chic vestito di Cachemere e per lungo tempo ospite in video di Vespa e Fede e MOLTO stimato dallo stesso Berlusconi!! Quel tal D’Alema al quale un tal Gelli Licio meglio noto come VENERABILE GRAN MAESTRO della LOGGIA EVERSIVA P2(Propaganda 2)fece dono attraverso la moglie del D’Alema medesimo di una collezzione di libri e manoscritti da Garibaldi a Peron, da Papa Pio XI al DUCE, all’Archivio di Stato(la biblioteca della Storia d’italia)di Arezzo.
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/02/12/pistoia-licio-gelli-contestato-in-piazza-stretta.html
    Dove riescano a VEDERE il “nuovo” partito LAICO e di SINISTRA … liberale questi personaggi da fumetto lo sanno soltanto LORO!! IO per conto mio ci vedo SOLO la VECCHIA NOMENCLATURA PARTITOCRATICA e AFFARISTA(inceneritori e asfalto/cemento)di sempre … altro che asili e Stato Sociale per i CITTADINI e le FAMIGLIE in difficoltà!!

  25. Avatar luca telese

    Caro Antonio,
    perche’, tu cosa gli avresti chiesto di più? Lo avresti picchiato? Chiedergli se non si senta la controfigura di D’Alema ti pare una quesquiglia? Oppure volevi che lo insultassi, il povero Pierlugi? Ogni tanto noto in alcuni blogger una percezione vagamente aterata del giornalismo, e di cosa sia una intervista…
    Luca

  26. Avatar Armando
    Armando

    Caro Marco B.,
    sprizzi intelligenza da tutti i pori. Il tuo sì che è parlar chiaro. Pane al pane e vino al vino.
    Colpo di Stato, Loggia P2, vecchia nomenclatura partitocratica. Mi chiedo come abbia fatto il mondo fino ad oggi a non accorgersi della tua straordinaria presenza!

    P.S.: ti avviso che nella lingua italiana, oltre alla paratassi, esiste anche l’ipotassi. Nel caso ti venisse voglia una volta nella vita…

  27. Avatar Demmini
    Demmini

    Caro Armando,
    lei molto slealmente associa l’antiberlusconismo a un tal “Papillo”.
    Nulla di più assurdo, anche perché se non ricordo male tal Papillo, sicuro di possedere la Verità Assoluta, è una sorta di imitazione mal riuscita di Beppe Grillo, il comico urlante che ha oggettivamente privilegiato e aiutato l’ascesa di Berlusconi con la sua folle ideologia: “Sono tutti uguali, dunque astenetevi alle elezioni. Berlusconi è un pericolo tanto quanto Prodi”. Non c’è nulla di più berlusconiano di Beppe Grillo.

    Torniamo alla questione terminologica sul “berlusconismo”.
    Qualcuno storce il naso perchél’aggettivo contiene “anti”: chi è “contro”, si dice, è distruttivo a prescindere.
    Falso: definirsi “antiberlusconiani” è come definirsi “antifascisti” o “anticomunisti”.
    E gli antifascisti non sono tutti uguali, non sono tipizzabili.

    Nell’attuale sistema di potere chi non è contro Berlusconi è con Berlusconi. Non esistono le mezze misure, lo dice Belrusconi stesso.
    Se non si è antiberlusconiani si è filoberlusconiani.
    Chi è a favore del pluralismo, della libertà di stampa, della separazione dei poteri è giocoforza un antiberlusconiano.

  28. Avatar Armando
    Armando

    Argomentazione sottile e convincente. La approvo in pieno.

    Solo una perplessità: anche Papillo è a favore del pluralismo, della libertà di stampa, della separazione dei poteri.

    Deve esserci qualcos’altro, quindi, qualcosa di ancora più profondo, che distingue i filoberlusconiani dagli antiberlusconiani.

    Io per me, provo a proporre un condizione per definirsi antiberlusconiano: il rifiuto della faziosità. Cioè la capacità di giudicare CASO PER CASO, senza partito preso.
    Attendo di sapere cosa ne pensa, Demmini.

    Un saluto.

  29. Avatar fulvio
    fulvio

    Decide la storia, dice Bersani, sembra un contemporaneo che filosofeggia.

  30. Avatar raffaella fortunato

    Accusare tutti di tutto con conoscenza scarsa o nulla dei fatti, possibilmente in modo preconcetto, fazioso e sgrammaticato.
    Estrapolare ogni frase, ogni battuta dal contesto e costruirci su un “assioma”.
    Conformismo: molto.
    Ragionamento: poco
    Caro Telese, lei è una persona pensante, intelligente, un pò supponente ma questo non mi disturba più di tanto, lei non “nasce” con la camicia e io sono “classista” al contrario (vecchia scarpa!)
    Ma anche questo suo blog, come altri di illustri suoi colleghi, diventerà temo luogo di urla contrapposte e “provocazioni”
    Peccato, sarebbe bello poter ragionare utilizzando la banda larga, noi che non c’abbiamo le sezioni e i circoli!
    La saluto

  31. Avatar raffaella fortunato

    mio post precedente….lapsus freudiano “utilizzando la banda larga2 era un auspicio……………………
    dice Mario Adinolfi che la rete é libera, tutti possono dire ciò che vogliono (fatto salvo codice) anche sciocchezze.
    Liberi di essere scemi, fantastico!

  32. Avatar antonio
    antonio

    Cari amici e compagni ,non mi sembra il caso di scaricare sul carissimo Bersani tutte le colpe ,della sconfitta. Io guarderei unpo nel nostro orticello .Poco interesse da parte di tutti, niente ,sacrifici da parte nostra .spero di risollevarci e tornare più forti di prima un caro saluto atutti

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