di LUCA TELESE
Caro Presidente Monti, il suo governo compie un anno. Noi di Pubblico vorremmo sommessamente chiederle un bilancio che va oltre la brutalità spoglia dei numeri.
Io c’ero a Natale, alla sua conferenza stampa di fine anno. Spesso avete fatto il contrario di quello che avevate promesso, e altrettanto spesso avete annunciato spavaldamente cose che poi non avete fatto, che non avevate intenzione di fare, o che vi sono state impedite per effetto di qualche provvidenziale sollevazione popolare.
Noi vorremmo dirvi che il vostro problema non è aver tradito le nostre aspettative che erano basse ma anche le vostre, che erano altissime. Il vostro insuccesso non è nello zero virgola di qualche spread, nei tanti conti che non tornano, ma nel fatto che vi siete contaminati subito con le peggiori malattie recessive della vecchia politica: la vocazione alla chiacchiera, l’insincerità, e soprattutto una attitudine al fatuo. Tutto si potrebbe perdonare a voi tecnici, anche il cinismo, forse. Non la vostra sfavillante vanità.
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