di LUCA TELESE
Non so se l’Alcoa rinascerà come un’araba fenice, dalle sue ceneri. So che per ora chiude. E so anche che in questa solitudine del Sulcis (e della Sardegna) si scrive una pagina nera della nostra storia: una pagina di miopia e impotenza. Il governo Monti, dopo aver disseminato le sue dichiarazioni di intenti con auliche parole su sviluppo ed equità, ha fallito. Prima sull’equità, e ora sullo sviluppo.Negli stessi giorni in cui la Fiat e Marchionne si fanno gioco delle blande dichiarazioni della Fornero e di Passera, la più importante industria italiana che produce alluminio spegne le sue celle. Si possono riaccendere, ci spiegano. Ma intanto l’Alcoa deve lottare contro i pregiudizi e l’immagine di industria residuale. Invece il suo alluminio è tra quelli che costano meno in Europa, malgrado l’energia che serve per produrlo costi tre volte più che altrove. La sua qualità è purissima, fa correre con i suoi cerchi la Ferrari. Forse Monti potrebbe dire una parola, su questo. Anche in inglese andrebbe bene. I tecnici sono choosy, noi no.
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