Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Io “bamboccione emigrante”

di LUCA TELESE

Metti che sei in treno, metti che stai andando a Milano, metti che ti stai interrogando – come capita spesso in questi tempi – sul giornale che vogliamo fare, e perché. Metti che sull’Eurostar ti si avvicina un giovane con una t-shirt grigia, faccia da ragazzo, fisico da uomo, e metti che ti dica: "Quando esce Pubblico?". Scopri che si chiama Gianni, di cognome Longo, che è cresciuto a Roma, ma che lavora a Losanna, perché – ride amaro – "Faccio parte della generazione degli esiliati della ricerca. Sono diventato un emigrante due anni fa, quando dopo dieci anni da ricercatore in fisica in cui, per darti un’idea, sono stato pagato solo cinque, e male, ho detto: basta, adesso me ne vado".

Gianni ha mandato venti curriculum in giro per il mondo. Gli hanno risposto dall’università dell’Arkansas e da Losanna. L’Arkansas era lontano. Ha scelto la Svizzera. Gli chiedo: "Perché ti definisci emigrante?". Risponde: "Perché molti miei colleghi italiani non farebbero marcia indietro per nulla al mondo. Io voglio tornare". E perché tu vuoi tornare e loro no? "Perché l’Italia è il mio paese e, anche se come loro dovrei, non riesco ad odiarlo. E poi perché mia moglie, e uno dei miei due figli, vivono a Roma". Già, Daniela.

Prima lo ha seguito in Svizzera, poi con un miracolo da anno bisestile più vincita al Totocalcio, ha ottenuto una cattedra a tempo indeterminato, in una scuola media vicino a piazza Bologna, nella capitale. Due figli, Giorgio, tre anni e mezzo, ed Edoardo, un anno. Sospira, Gianni: "Il classico caso in cui una bella notizia diventa una tragedia: ci eravamo appena sistemati, i bambini andavano alla scuola italiana, e lei avrebbe potuto trovare un posto da precaria lì. Ma…".

Ma poi ti arriva un contratto a tempo indeterminato, e cosa fai? "Era il punto decisivo della vita di Daniela, era la possibilità irripetibile di un contratto a tempo indeterminato. Lei era a Roma, io a Losanna, abbiamo avuto la discussione più drammatica della nostra vita, dopo quella in cui si è scelto insieme di fare un figlio da precari". Alla fine, prima di chiudere la linea e ritrovarsi ognuno in una città, solo, a rimuginarci su, con quel peso sul cuore, le ho detto: "Senti, Daniela, insegnare è la cosa che tu più desideri, è quello per cui hai studiato tutta la vita: accetta la cattedra, un modo – non so quale, lo troveremo".

Giorgio aveva già il suo asilo a Losanna e non si stacca mai dal padre. Edoardo era troppo piccolo per separarsi dalla madre. Gianni e Daniela hanno applicato un loro personalissimo congedo parentale: un figlio in Svizzera con lui e uno a Roma, con lei. Gianni racconta: "Mia suocera, una delle tartassate dell’Imu, ci salva la vita perché fa la badante quando Daniela è a scuola. I miei non mi parlano quasi più, dicono che stiamo facendo del male ai bambini… Ma la parità fra un uomo e una donna non vuol dire che in una coppia entrambi contribuiscono in pari misura all’educazione dei figli? Ma essere genitori non vuol dire che nessuno dei due deve essere solo?".

Gianni ti spiega: "un giorno proverò a raccontare, cosa vuol dire passare la maggior parte del proprio tempo libero a provare a parlare con un figlio di un anno e mezzo su Skype". Gli dico di provarci. E lui: "Ad esempio che Edoardo passa il tempo ad accarezzare lo schermo con il mio volto, e con il braccio impalla la telecamerina del computer. Quando poi si vedono dal vivo, quel gesto sulla guancia vale un milione di euro. Giorgio quando lo vedeva su Skype si arrabbiava e se ne andava".

Gianni guadagna un sacco di soldi, più di 5000 euro, ma quasi gli dispiace dirlo "Perché i ricercatori italiani sono alla fame. E poi gli secca "Perché la metá li spendo in andata e ritorno per Roma". Pausa, un sorriso: "Credo che Giorgio sia il primo bambino europeo che ha messo insieme abbastanza voli per il mille miglia già all’asilo". Gianni ha vissuto "Con vergogna" gli ultimi anni del berlusconismo quando qualsiasi collega fisico che non sapesse nulla dell’Italia gli diceva: "Ma ti vieni dal paese della Gelmini, quell del tunnel dei neutrini? Ah, ah, ah".

Adesso guarda da lontano il paese "dove i ricercatori che hanno scoperto il Bosone di Higgs, subiscono un taglio del 10% come premio per il loro successo". Dovreste vederlo, mentre racconta del Cnr, dove se ti si rompe un pezzo lo ripari con lo scotch da pacchi e l’Epfl di Losanna dove se ti si rompe un reggipunta del microscopio da 2.500 euro arriva il direttore e dice: "che problema c’è? Lo ricompriamo".

Dice Gianni: "La verità è che noi italiani, come ricercatori siamo i più bravi del mondo. Siamo in grado di superare difficoltà impensabili, abbiamo talento, preparazione, capacità di inventare: io ho già registrato tre brevetti, nel mio ufficio ne contiamo dieci. All’estero, quando scopri qualcosa, il brevetto viene venduto subito e tu prendi il 33%, il tuo laboratorio il 33%, e il resto va all’istituto e arricchisce la ricerca di tutti".

Pausa, un colore amaro nella voce: "Vedi, in Italia i brevetti che abbiamo registrato li abbiamo passati a un ufficio brevetti del Cnr che subito dopo ha chiuso. Un binario morto. Morale della favola: non si è venduto nulla. Solo in Italia, può accadere una cosa così, l’unico paese al mondo in cui un brevetto è una spesa e non un guadagno".

Questa è la storia di un paese sbagliato, questo è il paese del tunnel della Gelmini, questa é la storia del brevetto sulla spettroscopia degli acciai che adesso è scaduto, ma questa, soprattutto è la storia di Gianni, di Daniela, di Giorgio ed Edoardo, due fratelli che crescono separati per necessità e per scelta. Questa è la storia di – come ti devo definire, Gianni? – "Un bamboccione, direi".


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6 risposte a “Io “bamboccione emigrante””

  1. Avatar la zanzara
    la zanzara

    gianni, PURTROPPO; viene anche da quel paese della gelmini, ma anche dove l’unico posto sicuro e’ quello di dalema, di bersani, di vendola, di diliberto etc, etc, etc,……….caro luca telese……….quelli che dovrebbero essere fissi sono precari, e quelli veramente a tempo, sing, sono fissi a vita ( napolitano docet)

  2. Avatar la zanzara
    la zanzara

    ……..il commento che precede , solo apparentemente sembra fuori tema, ma in realta’ mette in luce il vero problema di questo paese. La politica, cosa nobile, ma resa infame da questi politici coriacei nella scorza, avidi di potere tanto da svendere le risorse di questa italia, spolpandola di ogni risorsa pubblica , rendendola un frutto secco in una terra arida..rubando e mal amministrando le tasse pagate con il sudore degli italiani( i piu’ dipendenti e operai)
    ….., questa politica,cosi’, avendo prosciugato ogni cosa e non avendo il pui’ piccolo scrupolo o rimorso, ha pensato bene di chiamare monti al fine di togliere ancora ai cittadini di questa penisola anche gran parte del residuo disponibile al netto delle tasse, con il grosso rischio di mandare il coma il paese, SENZA ALCUN RITEGNO.Quando monti avra’ completato la sua opera ( fra l’altro pagato da noi), i partiti e la vecchia politica potranno tornare tranquillamente ad assaltare questa diligenza, rimpinguata di denari, che si chiama italia

  3. Avatar la zanzara
    la zanzara

    Lusi non e’ “UNO SOLO”,…………….e’ piuttosto solo uno ma della “STESSA SPECIE”………..
    le leggi proposte dai partiti, le azioni svolte sono solo opportunita’ politiche interne, il lavoro del politico sta solo nel “trovarne le giustificazioni sociali” per sorreggerle, coinvolgendo nelle lotte sociali gli ignari ideologizzati……ad esempio: possibile che nell’arco di qualche mese si sia risolta e dissolta come la nebbia la grandissima questione, che era prioritaria, urgente, necessaria, coinvolgendo milioni di persone nelle piazza e cioe’LA DIGNITA’ DELLE DONNE ???? violenze sulle donne continuano ad essere perpretate tutti i giorni, anche con omicidi, ma non frega nulla a nessuno, specie ai politici
    Possibile che sia stato piu’ facile far carriera al trota che a gente come gianni, daniele, giorgio edoardo ??? eppure vedo enrico letta tutto proteso per questo governo….46 anni e 30 di militanza politica( gia’ vicepremier, gia’ ministro, gia’……………insomma un posto fisso, no ??)

  4. Avatar Alberto
    Alberto

    Guadagni 5000 euro, l’Italia è uno schifo, Losanna è qui vicino, ma perchè tornare??
    Il posto fisso della moglie?? Avrebbe potuto trovare altro a Losanna.
    Lo so sto semplificando, però…..

  5. Avatar ignazio
    ignazio

    ero sul treno anch’io ed ho ascoltato la storia di Gianni e mi è venuto in mente mio papà che nel 1949 è emigrato in canada per 14 anni per dare un futuro migliore ai figli tra cui il sottosceitto. Mi chiedo sempre se il nostro paese ci merita. i lavoratori, le persone perbene devono emigrare e i farisei, i faccendieri. i corrotti, i delinquenti, gli ignoranti ed i figli d’arte si ingrassano a dismisura. Sono molto scettico sulla soluzione del problema, spero in una rivoluzione culturale che davvero creare, ma in modo effettivo, quei valori meritocratici di cui troppi si riempiono la bocca.
    ciao Luca in bocca al lupo

  6. Avatar glori
    glori

    Se in Svizzera possono pagare un ricercatore italiano molto più che in Italia, o cambiare un reggipunta senza battere ciglio è perché sono il forziere della malavita mondiale..questo lo sapevano già negli anni 80 persino i bambini napoletani. Chi se ne va, trova forse una soluzione economica ai propri problemi, ma contribuisce a mantenere un sistema criminale che dei precari vive e si nutre.
    Poi che siano più etiche le ricerche delle multinazionali chimico cancerogene o quelle del CNR, parcheggio di parenti, amici e lacchè di politici e sindacalisti..lasciamo perdere..

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