di LUCA TELESE
"Assassino! Assassino!”. Lui sorride e continua a parlare. Lui gira l'Italia e sogna la Francia: ecco a voi Pier Luigi Hollande. Arriva a Genova dopo quattro comizi che sembra un fiore, dopo un giro che parte a Piacenza e finisce non casualmente in Liguria. Arriva nella città dove Marco Doria potrebbe acciuffare la vittoria-simbolo della campagna elettorale. Entra nel catino incandescente di Piazza Matteotti, popolata di bandiere e specchio di un paese che è in ebollizione. Ci sono gli esodati, civilissimi, in delegazione. E ci sono anche le contestazioni megafonate (incivilissime) dei No Tav che insultano il leader del Pd (“Hai le mani sporche di sangue! Criminale, sei come Le Pen!”), e persino don Gallo: “Sei il prete buonista amico di tutti, taci!”. E lui, dal palco: “A quel ragazzo col megafono dico… Se tu puoi parlare e urlare così è perché ci sono stati i nostri partigiani, che si sono battuti per le idee di tutti”. Boato liberatorio della piazza. È COSÌ , Genova, stasera. Bersani pesta sull'acceleratore e cerca di smarcarsi dal governo: “Io voglio cambiare l'Imu! E voglio una patrimoniale sopra il milione di euro! ”. In queste ore lo hanno aggiornato sugli ultimi sondaggi, e lui inizia a crederci davvero. Prova a cambiare passo: “Voglio i lavoratori in piedi, non in ginocchio. E a monetizzare i diritti non ci sto!”. Gli chiedono: "A Genova il centrosinistra è ripartito dalle primarie. E aivello nazionale?”. Risponde con un sorriso che qualche mese fa non c'era: “Oooh… le abbiamo inventate noi, le primarie! Le faremo, le faremo…”. A livello nazionale? “Dappertutto. Adesso ci copiano in Francia, ovunque, nel mondo, ma il copyright è nostro!”. Al segretario, stretto in un capannello dietro il palco, buttano lì una battuta al cianuro di Marta Vincenzi: “O il Pd cambia, oppure muore!”. Lui non ci sta: “Eh, no!! Dobbiamo migliorare. Ma stiamo mica male… Tutti fanno sondaggi per trovare nuovi nomi. Tutti fanno il restyling…Berlusconi cerca un nuovo nome – sorride il segretario – gli ho suggerito 'Viva la mamma!'” Altro cambio: “Noi siamo gli unici che un nome lo hanno già. Il Pd ha tre anni, è grande, non deve più dimostrare nulla a nessuno". E poi, con un altro passaggio rivelatore: “Sta cambiando il vento in tutta Europa. Ci sono la Francia, la Grecia. Le destre sono in crisi e noi,qui, con 900 mila persone che votano facciamo la nostra parte”. SOLO battute di circostanza? Dietro l'adrenalina di queste ore ci sono tanti segnali che arrivano da diverse città d'Italia. A Genova qualche sondaggio parla – 48-52% – di vittoria al primo turno. Ma persino nella pancia dei 7 mila comuni al nord al centro e al sud, persino in una realtà come Rieti dove il Pdl post-aennino governa da 18 anni e il colpaccio potrebbe riuscire a un altro candidato di centrosinistra non del Pd uscito vincente dalle primarie, Simone Petrangeli. Ancora nel capannello dei giornalisti chiedono al segretario: “Non la imbarazza sostenere un candidato che non è del Pd?”. E lui: “Sono candidati scelti dalla nostra gente, mi vanno tutti bene. Molti del Pd li ho conosciuti solo in queste ore e li vedo per la prima volta quando vado a sostenerli…. I nostri per trovare i candidati non devono mica andare in via Bellerio, ad Arcore, e… nemmeno da me!”. INSOMMA il quadro che ha prodotto tanto ottimismo è questo: il Pd è saldamente il primo partito. Grazie soprattutto al Pdl in caduta libera. E dunque, centrosinistra che vince in un comune su due, e dove perdeva il primo turno va al ballottaggio. Sul piano interno in queste ore Bersani può dire alla destra, ai riformisti e ai veltroniani che la coalizione vincente è il suo “centrosinistra vasto”. Alla sua sinistra può dire che il prezzo di consenso per il governo Monti per ora lo sta pagando la destra. È solo ottimismo indotto dai sondaggi? Il successo del 5 Stelle potrebbe far saltare il sogno del cappotto al primo turno? Forse. Certo, a Palermo e a Genova si vince senza il Pd. Ma intanto, con un piede sulla lanterna e il cuore a Parigi Bersani spera di prendersi l'Italia.
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