di LUCA TELESE
Occhio al baco”. Ieri, sulla Padania ha esposto una teoria “entomologica” sullo scandalo-Lega. Perché Stefania Piazzo, direttrice del quotidiano del Carroccio è certa: la mela della Lega oggi è bacata perché dei “piccoli bachi”, “inseriti da “un grande baco” hanno lavorato per divorarla. Tutto chiaro? No. Ecco perché, per capire a cosa alluda lo chiediamo a lei. Stefania, sei una collega, ci diamo del tu. Ti dai alla fantapolitica? No, perché? Hai messo nero su bianco i tuoi sospetti adombrando una teoria dietrologica: cospirano contro la Lega. Alt. Cerchi simpaticamente di farmi diventare ridicola? Io più che inventare sospetti metto in fila alcuni indizi evidenti. C’è differenza? Non ho certezze. Voi amate le inchieste: indagate le tante zone d’ombra di questa storia. Che tesi hai? È semplice: in dieci giorni tre inchieste convergenti ottengono l’effetto oggettivo di decapitare l’attuale vertice della Lega ottenendo dimissioni a raffica. È un fatto. Accade sempre con gli scandali. A tre mesi dal voto, uno sputtanamento perfettamente sincronizzato. A quando risalgono i fatti? Contesti le accuse? Al contrario. Premetto che, se ci sono degli illeciti, sono per fare chiarezza in modo chirurgico, senza pietà, e senza attendere ere geologiche. Hai scritto bene? Scritto. Ma detto questo, nel nostro caso è stato messo in atto un killeraggio mediatico senza precedenti per assimilare la Lega ai partiti ladroni della Prima Repubblica. Stai dicendo due cose contraddittorie fra di loro… Affatto. Dico che gli addebiti esistono, e si riferiscono agli ultimi anni. Ma che saltano fuori tutti ora, in una regia perfetta di confessioni, interrogatori foto-copiati sui quotidiani, e rivelazioni di dossier addirittura preconfezionati. Che guarda caso appaiono proprio quando la Lega rimane, sinistra radicale a parte, l’unico partito di opposizione in Parlamento. Quando parli di “piccoli bachi infiltrati” ti riferisci a tanti leghisti che in questa storia sono diventati accusatori e quindi strumenti di questo killeraggio? Esatto. Facciamo un esempio: Alessandro Marmello, autista di Renzo. Oddìo, ti va bene un No comment? Non puoi. Lo consideri un baco? Cosa vuoi che ti dica? Il suo atteggiamento è molto curioso. Se l’obiettivo era tutelare la Lega, e pensava che ci fossero gravi illegalità, questo signore aveva solo una via da seguire: andare subito dalla polizia o dai giudici. Conoscevi benissimo la segretaria di Bossi … Sì, ho con lei frequenti rapporti istituzionali. Credi che non abbia fatto bene ad avvisarlo Bossi? Ha fatto quello che credeva necessario. Ma davvero pensi che Bossi non sapesse, o intuisse, nulla? Scherzi? Non è riuscito a venirne a capo Castelli, che ci si era messo di puntiglio! Un capo politico, soprattutto se carismatico e gravato da incarichi ministeriali, difficilmente poteva scoprire qualcosa dai bilanci. E io credo che non li avesse mai guardati. E perché tutti questi piccoli bachi avrebbero dovuto agire in simultanea con i magistrati? Si sono infiltrati in una mela sana e hanno iniziato a mangiare. Penso che ci sia stata la regia di un baco più grande, che ha coordinato gli effetti di questo scavo. Stai parlando di Berlusconi, per caso? Chi sia me lo dovete dire voi. Il bottino elettorale della Lega è la posta in palio: fa gola a molti. Ma tu credi che sia lui? No. Se le cose stanno come sembrano, Berlusconi non si avvantaggia da questa decapitazione. Il baco è Maroni? Nel modo più categorico no! E gli altri? Credo alla correttezza tra noi. Secondo: nessuno nella Lega trae vantaggi dal distruggere il movimento che ha costruito. C’è un grande vecchio, ma non sai chi è? Non serve un nome. Sappiamo che è fuori dalla Lega. Che il sistema, o il Palazzo di cui parlava Pasolini, oggi trae un sicuro vantaggio dal tentativo di cancellare l’unica forza che è fuori di sé. Cosa pensi dei titoli di studio comprati? Tutto il male possibile. È giusto usare rimborsi elettorali per lauree e diplomi? Non sta né in cielo né in terra. La Lega è stata oppressa dal cerchio magico in questi anni? (Ride) Non mi intendo di geometrie. Forse come direttrice ne facevi parte pure tu? Ah, ah ah … Non faccio politica. La mia nomina è avvenuta all’unanimità. Parlano i miei vent’anni nel movimento. Facevi parte di qualche corrente? No. Ho scelto un percorso professionale, nella Lega. Sono entrata nel 1992 a vent’anni con “Lombardia autonomista”. Dal 1997 partecipando alla fondazione della Padania, come redattrice ordinaria. Fondi neri per il giornale ce ne sono? Scherzi? Siamo parsimoniosi. Sei tu che decidi tirature e investimenti? Gli amministratori del giornale. Ma qui non ci sono note spese faraoniche. Quanti titoli apologetici sul Trota hai fatto di cui ti devi pentire? Nessuno. I bachi hanno compiuto la loro missione o no? Direi di no. Ci arrivano centinaia di lettere. Tutti i militanti vogliono la rifondazione della Lega, nessuno la sua distruzione. Non ci dici nemmeno un nome? (Ride) Sono come Pasolini. Io so, ma non ho le prove.
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