Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Gabanelli: “Fornero faccia un sacrificio sulla sua pensione”

di LUCA TELESE

Caro ministro Fornero, rinunci alla sua pensione retributiva, applichi a se stessa le stesse leggi che avete imposto agli italiani”. Milena Gabanelli – assieme a tante altre inchieste – ha il merito di aver sollevato e denunciato (come questo giornale) la vicenda dei tanti italiani rimasti senza stipendio e senza pensione (malgrado i patti stipulati) per effetto della riforma Fornero. E subito dopo ha chiesto alla ministra del Welfare un passo importante. Milena, con uno strappo rispetto alla tradizione di Report, oltre all’inchiesta, hai scelto di lanciare una sfida diretta al ministro Fornero. Perché? Non è una sfida, è un suggerimento, è quello che io farei se fossi al suo posto. Si tratta solo di una provocazione intellettuale o ti aspetti una risposta concreta? Non è il tempo delle provocazioni, ma quello delle proposte e delle azioni. Quali? Il ministro ha un compito orribile, grazie alle classi politiche precedenti che non hanno saputo fare scelte impopolari. Ora lei è costretta a dire ‘ stringi i denti e vai’, ma in questo deve discernere, ed essere capace di un gesto simbolico. Qual è la cosa più grave che avete messo in luce con la vostra inchiesta? Che la riforma non toglie qualcosa a qualcuno, come sempre avviene quando sei costretto a tagliare, bensì lascia migliaia di persone senza niente, e parliamo di persone che il loro dovere lo avevano fatto. Hai usato parole drammatiche per raccontare la condizione degli esodati. Cosa è più grave, per te? Il problema materiale di questi lavoratori o la rottura simbolica di un patto sottoscritto dallo Stato? La rottura – se non vengono fatte modifiche – non è simbolica, ma concreta, e spezzare il rapporto di fiducia in un momento come questo anziché mettere in moto il paese, lo deprime. Dal punto di vista economico intendi? Io non sono un’economista, ma mi chiedo ‘ come possono ripartire i consumi se migliaia di persone si ritrovano sull’orlo dell’indigenza? ’. Anche se so che chi fa le leggi non può permettersi di avere il cuore ‘ tenero’. Sei favorevole alla riforma? Sì, allungare l’età pensionabile è giusto, ma poi deve anche andare sul campo e adeguare il tiro a seconda delle situazioni, perché le persone non sono ‘ cose’. I problemi che Report pone chiamano in causa i cosiddetti “diritti acquisiti”. È giusto che a pagare il prezzo della riforma sia chi si trova in mezzo al cambio di regime mentre nessuno pensa di toccare i baby pensionati? Credo che il ministro Fornero quando dice che è stato incaricato un governo tecnico perché c’era un lavoro sgradevole da fare, abbia ragione. Per questo mi aspetto che vengano prese decisioni sgradevoli anche per coloro che ci hanno trascinato in questo imbuto, e la retroattività valga anche per i parlamentari. Perché per loro il metodo contributivo deve partire solo da quest’anno? Puoi fare degli esempi? Certo. Perché non sospendere la pensione a chi percepisce contemporaneamente un fior di stipendio? Perché non ritoccare le pensioni di coloro che hanno versato contributi per 14 anni e stanno incassando da 30 o 40 anni? Può il presidente dell’Inps occupare 25 poltrone? Solo un governo tecnico può permettersi di impostare politiche che vadano più in là di un mandato, le cui ricadute si possano trasformare in crescita. Dall’inchiesta di Report emerge la vostra convinzione che quella previdenziale sia una bomba sociale pronta a esplodere, è così? La mia sola convinzione è che la questione previdenziale è un grande problema, mi auguro che ci siano degli aggiustamenti, e che nessuno si richiuda nella sua misera rassegnazione. Quali reazioni sono arrivate a voi in redazione dopo l’inchiesta? Tanti ringraziamenti da parte di un popolo che si è sentito rappresentato, ma quello che mi ha colpito è il fatto che i più giovani dicono di essere riusciti a capire un meccanismo complicato, e per questa ragione non hanno mai dato importanza alla questione ‘ contributi’, come se non li riguardasse. Come voi abbiamo avvertito una ondata di rabbia e sdegno nel popolo degli esodati. La reazione della politica ti sembra adeguata? La politica pensa solo ai fatti suoi… per questo abbiamo un governo tecnico. La vera domanda è: ‘ Fra un anno saremo ancora qui a fare i conti con gli stessi soggetti? Quelli che ci hanno trascinato fin qui? ’. Non oso rispondere. 

twitter@lucatelese


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7 risposte a “Gabanelli: “Fornero faccia un sacrificio sulla sua pensione””

  1. Avatar Antonio

    Ci eravamo illusi che il Governo Tecnico potesse riportare l’Italia sul binario giusto verso la ripresa economica. Siamo stati un po’ ingenui. Monti e i suoi Ministri non sono mica venuti da Andromeda, erano già qui durante il declino, ben inseriti in quegli ingranaggi che ci hanno trascinato sull’orlo del baratro (e non è detto che non ci finiamo dentro).
    Oltretutto, il Parlamento che rappresenta gli italiani, chissà quali, è sempre bene attento ad impedire che si facciano riforme che siano un bene proprio per quegli italiani che dicono di rappresentare. Insomma, un Governo tecnico che, per forza di cose, agisce esattamente come un Governo politico con la differenza di non dover dar conto agli elettori. Allora ecco le varie “mazzate” sui poveracci e sulle classi medie, quelli che non hanno la propria lobby o rappresentanza nel Parlamento.
    I politici del dopo-Monti, che saranno inesorabilmente quelli di prima, avranno la faccia tosta di ripresentarsi e promettere ancora una folgorante ripresa?
    Non sono stati capaci prima, perché dovrebbero essere in grado di risollevare le sorti del Paese dopo averlo condotto al commissariamento da parte dell’Europa? Ecco, questo mi incuriosisce. Molto.

    @Digicontact

  2. Avatar asca
    asca

    Altra proposta in direzione di quella illustrata dalla Gabanelli. Obiettivo, riduzione costi della politica. propongo un riforma di tipo fiscale (quindi non riduzione di stipendi o altro che magari necessiterebbe di passaggi strani), eccola: per tutti coloro che nel corso dell’anno hanno almeno 1 euro di reddito da cariche elettive (parlamento, regioni, corte costituzionale, e relative pensioni ecc) scatta un’aliquota pari all’80% per la parte di reddito cumulato di qualsiasi natura che eccecde i 200Keuro. Non si toccano quindi gli stipendi lordi di nessuno, nessun diritto acqusito, si tratta solo di una modifica fiscale come ne sono gia’state fatte tante e che quindi non dovrebbe cerare problemi di “diritti acqusiti” ‘patti con lo stato” ecc ecc.

  3. Avatar la zanzara
    la zanzara

    il costo della politica e’ sicuramente alto ; il costo veramente insopportabile e’ IL COSTO DEI DANNI che fanno i politici !!……………..ancor piu’ insopportabile che fanno risarcire quei danni a caro prezzo chi invece regge questo stato e loro .

  4. Avatar daniela
    daniela

    Gli esosi e intollerabili privilegi, ancora una volta, non verranno ridotti o eliminati quindi…cosa si fa? Se i nostri militari venissero ritirati ci sarebbe un risparmio equivalente ad una finanziaria! Come mai nessun governo ne parla??? Ci sono troppi interessi???? Tutto in Italia può accadere, ma solo una parte degli italiani è continuamente chiamata a risollevare le sorti di questo paese….gli unici a non sentirsi “chiamati” sono quelli che ci portano alla rovina: i politici!!! Il nostro Parlamento sembra la succursale di S.Vittore, Regina Celi….

  5. Avatar giovanni della torre
    giovanni della torre

    Questo governo tecnico, proprio perchè tecnico, dovrebbe aver capito , come molti di noi ormai, che la situazione dell’economia in Italia è senza futuro; purtroppo per scelte sbagliate che in passato hanno sempre più squilibrato il potere politico degli stati tutto a favore della finanza il suo potere è divenuto illimitato e ormai fa il bello e il cattivo tempo; ci sta arrosolando lentamente sulla brace ardente , ci tiene in vita solo perché ancora può trarre vantaggi dalla nostra sopravvivenza. Credo che questo governo lo ha capito bene e sa ,come il chirurgo che l’operazione riuscirà ma il paziente sarà morto ma a lui come al chirurgo è stato chiesto di riuscire nell’operazione nulla gli è stato chiesto del paziente. La stessa cosa non vale per un politico che si rispetti che ha capito ormai la situazione e che il nemico che si deve affrontare é la finanza e quindi l’unica cosa da fare é smetterla di farsi ricattare perché tanto non si ottiene nulla e prepararsi a combattere la dura battaglia finale quella che dovrà affrontare l’Italia se smette di cedere al ricatto: il default.E allora perché non pagare più gli interessi del debito pubblico e non rimborsare più i titoli di stato in scadenza fin da adesso e utilizzare questa massa di miliardi per far ripartire l’economia e studiare un modo per affrontare la finanza quando tutti questi miliardi saranno finiti e metterla furori gioco una volta per sempre? Questo farebbe molto male alla finanza come quando confischi i beni alla mafia. Sappiamo tutti che con un prepotente fin quando lo accontenti e sei impaurito, lui non smetterà mai di sfruttarti, solo quando lo affronti a muso duro e anche lui rischia qualcosa allora forse potrebbe venire a patti. E poi chi ha detto che alle imprese per riprendersi occorrono i soldi della finanza? Da circa due anni io ho studiato un modello alternativo in cui una rete di imprese si scambiano beni e servizi, necessari alla loro sopravvivenza, senza impiego del denaro. L’altra sera il 22 aprile scorso , ho avuto conferma che non sono solo, a Report la Gabanelli ha mostrato un breve e sintetico servizio dove una banca a Nantes aveva messo appunto una applicazione informatica che permetteva a tutte le imprese della provincia di scambiarsi beni e servizi, senza utilizzo del denaro ma tramitati dalla banca stessa. Se questo fosse reso possibile su larga scala (io ho studiato come, se mi fai venire in trasmissione te lo spiego) e tutte le banche fossero coinvolte da una legge dello stato, il default non farebbe più paura e ricordiamoci come raccontato bene dalla Gabanelli che l’Argentina ne è uscita fuori ed ora sta meglio di noi . Noi comunque rispetto a loro siamo in una situazione migliore sia perchè possiamo sfruttare la loro esperienza sia perché si vanno sempre più rafforzando, almeno in laboratorio ,modelli economici alternativi in cui l’utilizzo del denaro nel passaggio di beni e servizi tra imprese può essere facilmente omesso come ti spiegherò nella prossima lettera : mi prometti che ne parli in trasmissione e fai zittire quel quaquaraquà di Porro? Se non ci riesci ti do una mano io. Ed allora perché i nostri politici non concentrano il massimo delle risorse a implementare questo nuovo modello che permetterà di affrontare di petto il default senza danni per gli Italiani?

  6. Avatar giovanni della torre
    giovanni della torre

    Come promesso ti invio la descrizione del processo di tramitazione che potrebbero fare le banche per aiutare le imprese ariprendersi senza doverle finanziare.
    “Applicazione bancarie a sostegno della ripresa delle piccole e medie imprese senza necessità di concedere alcun finanziamento.”
    Da quanto di seguito riportato dovrebbe risultare chiaro cosa potrebbero fare le banche n questo senso.
    Le banche avrebbero il compito di fare da tramite al passaggio di beni e servizi tra imprese che hanno costituito una rete solidale dove nella totalità dei beni e servizi prodotti c’è tutto quanto occorre in termini di beni e servizi a ciascuna impresa per mantenere attiva la produzione .
    La rete di imprese così costituitasi si presenta alla banca non per chiedere disponibilità finanziarie ma per fargli una richiesta diversa , quella di svolgere un servizio.
    Ciascuna impresa della rete aprirà presso di lei un conto infruttifero e bloccato che potrà essere movimentato solamente dalla banca , in positivo quando l’impresa fornisce beni o servizi ad un’altra impresa della rete e in negativo quando invece li riceve. In definitiva il compito della banca è quello di fare da tramite per il passaggio di beni e servizi tra le imprese della rete , senza passaggi di denaro. La banca quindi svolge unicamente una funzione di contabile delle transazioni di beni e servizi e infatti per ogni transazione gli verrà pagato al esempio l’ 1 percento del valore del bene transato + un tanto al mese da concordare per la gestione dei conti. Tale rapporto tra banca e impresa è di fatto già praticato da una banca di Nantes come sinteticamente riportato dalla Gabanelli in Report il 22 aprile scorso.( vedi su internet la registrazione)
    Esistono due modi di procedere . in BATCH e ON LINE
    Processo BATCH.
    E’ il processo ordinario e raccoglie tutti gli ordini che possono essere pianificati giorno per giorno perché appunto ampiamente prevedibili: dovrebbero essere almeno il 70 percento degli ordini nella giornata.
    Le imprese della rete prepareranno giorno per giorno una lista di ordini da effettuare alla altre imprese e nel contempo viene congelato presso la banca un numero adeguato di beni o servizi di valore superiore o eguale al valore dei beni e servizi contenuti nella lista degli ordini commissionata alla banca: questi beni e servizi vengono congelati ( giuridicamente appartengono alla banca come per i titoli messi a garanzia nelle anticipazioni da banca centrale appartengono alla banca centrale , esclusi gli interessi ovviamente)nel senso che la impresa proprietaria non può venderli, avviene come per i titoli messi a garanzia dalle banche nelle anticipazioni dalle banche centrali . La lista verrà evasa come in una normale gestione di impresa con l’unica differenza che esiste una gamma di fornitori stabiliti che appartengono tutti alla rete ( e anche questo nella maggior parte dei casi si verifica anche nella gestione tradizionale) con l’unica differenza che è la banca che fa da tramite all’intera rete di imprese.
    Gli ordini vengono immediatamente evasi con la conferma da parte della banca alle imprese ordinanti di tutti i loro ordini potendo attingere i beni e servizi richiesti dal deposito di beni e servizi congelati presso la banca all’inizio della giornata dalle imprese ordinanti.
    Se la totalità dei beni e sevizi congelati sono in valore pari o superiore al valore dei beni o servizi contenuti nella totalità degli ordini da evadere si raggiungerà certamente l’evasione degli ordini in tempi brevissimi con l’azzeramento dei conti di scambio di tutte le imprese della rete.
    Processo ON LINE
    E’ il processo che raccoglie quegli ordini non prevedibili e che vengono fatti in modo estemporaneo dalle imprese della rete.
    La banca lavora tutti gli ordini in modo sequenziale, con un sistema informatico che inserirà in una coda di richieste ON LINE l’ordine estemporaneo che la singola impresa effettua alla Banca. L’evasione avviene con la legge FIFO (primo arrivato primo servito); per ciascun ordine trasmette alla impresa fornitrice indicata nell’ordine la richiesta e si mette in attesa della risposta della stessa che dovrà comunicare la disponibilità di evadere l’ordine : questa prima fase la possiamo definire impostazione degli ordini. Nel frattempo l’applicazione passa all’ordine successivo e così via . Le risposte di conferma man mano giungono dalle imprese fornitrici e vengono immediatamente comunicate alle imprese ordinanti le quali devono confermare l’ordine. Ad un certo punto in un tempo ragionevole , una buona parte degli ordini saranno stati perfezionati nel senso che si hanno entrambe le conferme quella dell’impresa fornitrice e quella dell’impresa ordinante, la banca allora confermerà gli ordini per quelle imprese ordinanti e fornitrici che hanno i conti (che definiamo di scambio) positivi o zero e così via. In genere tutti gli ordini ON LINE dovrebbero essere evasi: potranno rimanere appesi solamente quelli delle imprese ordinanti che non hanno ancora ricevuto una quantità di ordini di valore pari o superiore al valore dei beni e servizi da loro richiesti negli ordini che sono appunto rimasti appesi, rendendo il conto di scambio ancora potenzialmente negativo.
    In pratica è come se la banca facesse da intermediario tra le imprese, acquista in tempo reale beni o servizi dalle imprese fornitrici indicate negli ordini e li accantona in attesa che la impresa ordinante abbia a sua volta messo a disposizione una valore di beni e servizi eguale o superiore. A questo punto consegna alle imprese ordinanti con conto zero o positivo i beni o servizi richiesti che in questo caso saranno stati pagati alla banca con i beni o servizi di valore eguale o superiore messi a disposizione dalla stessa. In definitiva la banca fa da garante ( ha in congelamento a suo favore beni e servizi di tutte le imprese della rete) alle imprese fornitrici che avranno il corrispettivo valore di beni e servizi forniti dalla evasione a loro favore di una quantità di ordini il cui valore è eguale o di poco inferiore al valore delle merci consegnate
    In questo modo la banca è sempre in attivo anche se di pochissimo perché vale la regola che solo le imprese che hanno il conto zero o positivo possono effettuare altri ordini.
    Conclusioni.
    Se tutto va bene alla fine della giornata tutti gli ordini saranno evasi e i beni e servizi richiesti saranno transitati tra le imprese della rete in modo BATCH o ON LINE e fatto fondamentale tutti i conti delle imprese servite saranno a zero o sono positivi, senza che si sia mosso un solo euro, con il vantaggio di tutti compresa la banca che avrà accumulato un certo numero di tariffe per le transazioni effettuate a favore delle imprese

  7. Avatar daniele
    daniele

    Va bene riforma fornero ma andrebbe aggiunto un secondo canale di pensionamento basato solo con calcolo interamente contributivo elargibile solo a 60 anni+ aspettativa di vita.Questo permetterebbe alle persone che per problemi di salute o lavori faticosi pensano di non riuscire a raggiungere la pensione di vecchiaia.

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