Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Ministro Fornero risponda

di LUCA TELESE

Gentile ministro Fornero, è bastato riportare su Il Fatto le frasi incredibilmente sprezzanti che lei ha scelto per parlare del dramma degli “esodati”, perché le nostre caselle email fossero intasate di lettere e richieste di aiuto. Ci sono 350 mila persone (con le famiglie, un milione) che per effetto della sua riforma sono oggi senza stipendio né pensione. Nel limbo: espulsi dal mercato del lavoro, rifiutati da quello previdenziale. Se non ci crede, legga le storie che pubblichiamo: c’è chi ha venduto la macchina, chi non riesce più a pagare il mutuo della casa, chi non mangia più carne e fa spesa solo al discount, chi ha detto al figlio (all’estero) a un passo dalla laurea: “Torna indietro, non ho più soldi”. Lei, di fronte a questo problema, ha detto a Report, forse senza rendersi bene conto del dramma: “Non ci hanno chiamato a distribuire caramelle”. Ha aggiunto che queste persone dopotutto non hanno tutti i contributi in regola. Ha concluso – ma non è sicuro nemmeno questo – che potrebbero usufruire di un “sussidio” (con la sua riforma, per non più di 18 mesi). Hanno tutti grande anzianità lavorativa, lavoratori e lavoratrici con più di trent’anni di contributi, ora finiti a 3-4-5-6 anni dalla pensione. Non si può dire loro: ci spiace, il patto che abbiamo stipulato non vale più, niente caramelle, bimbo. Questi uomini e queste donne avevano accettato la mediazione dello Stato che lei rappresenta e sottoscritto patti. Sono gli “esodati” della Ibm, delle Poste, di tante aziende private. Sono padri che hanno ceduto il posto ai figli per alleggerire i bilanci. Padri e madri che ora vengono messi contro i figli. Sono persone lasciate sole da tutti – a cominciare dalla politica, per proseguire con i tecnici – nel momento più critico della loro vita. “È come se – dice l’ex ministro Cesare Damiano – dopo aver costruito un ponte tra un sistema e l’altro, ci si rifiutasse di costruire l’ultima campata”. Eppure, con la sua riforma, si risparmiano 14 miliardi di euro fin dal 2014: questa spietatezza non è necessaria, né comprensibile. Si può spendere un miliardo per questi cittadini? E si può chiederle come mai, dopo aver promesso liberalizzazioni mirabolanti su banche, servizi e corporazioni, l’unica libertà che questo governo ha realizzato è quella di licenziare? Ci piacerebbe che lei rispondesse, anche con una email. Non tanto a noi. A loro. 

twitter@lucatelese


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13 risposte a “Ministro Fornero risponda”

  1. Avatar cilios
    cilios

    Non credo che arriverà mai una sua risposta|

  2. Avatar anna
    anna

    se arriverà un risposta nevicherà, temo che non arrivi

  3. Avatar breny
    breny

    come diceva l’agghiacciante cantilena che ci cantavano da bambini?
    Ninna nanna ninna o questo bimbo a chi lo do
    lo darò …. no, non era l’uomo nero, era la Fornero .. lo darò alla Fornero che lo tenga un anno intero.

    La batosta vera sono le pensioni e non l’articolo 18 che pure è importante.

  4. Avatar Moravec
    Moravec

    Diffido dei tecnici, a quanto sembra controcorrente, sono abituati alla freddezza dei numeri, delle statistiche, dietro questi argomenti, invece, ci sono carne , sangue, lacrime cose che esulano dalla freddezza dei numeri. No Luca non ti risponderà, forse troveranno una soluzione ma con freddezza e calcolo.

  5. Avatar anna
    anna

    La Fornero è solo capace di andare a piangere in radio, rivendicando la sua sensibiltà, dove stà non si sa.

  6. Avatar anna
    anna

    forse per la Forenero questa è la risposta da dare.

  7. Avatar Elson Carefading
    Elson Carefading

    Sto scrivendo praticamente dei romanzi, in giro per i blog di Damiano, Bersani, Di Pietro, Facebook Camusso e altri, sull’argomento, e su quelli che riguardano il governo Monti.
    Ieri, nella vostra trasmissione, In Onda, credo sia venuto fuori il nocciolo della questione, che potrebbe meritare repliche ed approfondimenti.
    Le cose da dire sono così tante, che orma faccio fatica a tenerle in ordine e a trattenerle tutte.
    Vediamo se riesco a dare un piccolo contributo utile.
    Procederò a pennellate.

    Il problema degli esodati, come è finalmente venuto fuori nella vostra trasmissione, e che va rimarcato e sottolineato, è che all’origine di un esodo c’è sempre l’iniziativa dell’azienda o dell’ente per cui si lavora.
    Proprio come hanno riferito i vostri ospiti, l’azienda ti fa un’offerta, e quasi sempre in accordo con il sindacato o, quanto meno, sotto la supervisione di questo. Questa offerta ha un’intrinseca motivazione, che, naturalmente, ti viene spiegata… un po’ come quando hai un male incurabile (voglio dire: senza tante perifrasi): non servi!
    E non solo non servi, ma “sei di peso”. L’azienda ti comunica questo, e ti fa sapere, più o meno velatamente, che se non accetti quell’offerta, andando la società verso ristrutturazioni, se ci sarà da mettere in cassa integrazione i dipendenti (e ci sarà!), tu fari certamente parte del novero. Inoltre, non avendo più lavoro da farti fare, in qualunque posizione gerarchica tu ti trovassi, nei giorni in cui non ti trovassi in cassa integrazione, avresti il serio problema di come passare il tempo: situazione dolorosissima.
    Per voi, Porro e Telese, immagino non sia così difficile comprendere come ci si possa sentire praticamente già fuori, dall’azienda, o dall’ente, in condizioni simili!
    Lavorare in un’azienda non vuole infatti affatto dire essere semplicemente a libro paga. Vuol dire mooolto di più!
    E mettercisi, contro l’azienda, pensare di poterci rimanere anche contro il parere di questa, ti fa sentire davvero piccolo, una nullità.
    In più c’è il sindacato che, senza vera cattiveria, sostanzialmente, per il tuo bene, ti consiglia di accettare.

    Grosso modo sono due, le ragioni per cui l’azienda ti chiama e ti fa quell’offerta:
    – sei superato
    – con la tecnologia, le occorrono meno addetti

    Son drammaticamente vere tutte e due, e tu lo sai, lo avverti, non puoi negarlo.
    Un progettista meccanico, di quelli diplomatisi all’ITIS oltre 30’anni fa, che è uscito dalla scuola con tecnigrafo, graphos, lucidi e lametta, come potrà mai competere, oggi, con un ingegnere meccanico? Educato all’uso di potenti workstation dedicate, sia per il disegno meccanico, per la progettazione, e finanche per simulazioni di dissipazione del calore, di carico, di comportamenti sotto vibrazione, eccetera?
    È chiaro?
    È vero, sì, che uno deve tenersi aggiornato…, ma lo potrà fare fino ad un certo punto.
    La tecnologia è un’altra motivazione: certi processi vengono sempre più gestiti attraverso sw, e occorrono sempre meno persone per gestirli.
    Io credo che la Fornero, perdonatemi l’ardire, se fosse una persona responsabile, di fronte a questo, si dovrebbe porre, non a far da barriera agli esodati.

    Ora, forse, in assoluto potrebbe anche essere vero, che qualcuno, qualche lavoro, lo riuscirebbe ancora a trovare, ma quale? A quali condizioni? E per quali motivi, uno, lo dovrebbe accettare?
    Voi siete giornalisti, e forse anche qualcosa di più. Provate ad immaginare: ci andreste a fare un lavoro, diciamo così, umile?
    Accettereste di buon grado -che so?-. di andare a scaricare cassette di frutta e verdura ai mercati generali, per 4, 6 ore di lavoro, a 400, 600 euro al mese? O a lavare i piatti e i pavimenti in una cucina?
    Forse a dirsi è ancora facile… ma a farsi!
    A farsi è difficilissimo, da diventare impossibile. E non è difficilissimo per il valore assoluto, della cosa, ma per quello relativo!
    Il valore relativo si spinge in due direzioni: da una parte la consapevolezza che se accetti quel lavoro, apri la strada ad una meccanismo remissivo, cedevole, arrendevole, per cui se puoi lavare i piatti prima, potrai farlo anche in nero dopo. E potrai anche andare a raccogliere i pomodori a Rosarno, caricato la mattina da un caporale su di un furgone, vivere sotto un ponte, e sciacquarti la mattina la faccia nelle pozzanghere: chiaro il senso?
    L’altra direzione della “relatività” della cosa, sta nel tuo compagno di scuola, impiegato ad esempio nel pubblico, che ci può restare tranquillamente, senza traumi, senza scossoni, tutto il tempo che vuole! Sta nelle tre pensioni di Romano Prodi, o le due di Dini, o in quella di Damiano, o nei soldi della Margherita smazzati a milioni come fossero “caramelle”! O in quel 400% di scontrini non emessi, per tutta l’Italia, da 30’anni a questa parte: ancora chiaro, il concetto?
    Un conto è se a pane e acqua, per la crisi, grosso modo, ci finiamo tutti: altro è se devi finirci solo tu, con i SUV ed i Pick-up che ti ronzano intorno, e con il deputato Massimo Calearo, che con lo stipendio da parlamentare, 12mila euro al mese, si paga il mutuo della casa che ha comprato.
    È chiaro?
    Ho sentito che l’evasione sarebbe stata recentemente stimata in 500 MILIARDI di euro! Se a questi ci aggiungessimo le mazzette dei corrotti e corruttori che attraversano i nostri schermi Tv, quando ascoltiamo i telegiornali, a ben considerare la Fornero, senza voler espressamente offendere, con la scusa che non ci sarebbero risorse, è da definirsi a dir poco persona imbarazzante!

    “Non avrebbero i contributi tutti versati!”: intanto è da vedere a quale modello pensionistico si riferisce, la Fornero, quello AF (ante Fornero), o quello PF (post Fornero)!
    Ma vorrei porre una questione: il 400% di scontrini non emessi. Se non vogliamo prenderci in giro, lo potremo dire con tranquillità che, grosso modo, quel 400% di scontrini non emessi, sono 300 anni, che non viene emesso, giusto?
    E chi le ha pagate, le tasse suppletive a fronte di quel 400% di scontrini non emessi, da 30’anni a questa parte, se non, in buona misura, i lavoratori dipendenti?

    Perciò quello che c’è da rimproverare alla Fornero, e più in generale al governo Monti, è che va a fare le pulci agli esodati, quando lo stesso governo ha delle responsabilità piene, per lo stato attuale delle cose!
    Ha detto bene un vostro ospite: le aziende mandano via! Se la mia azienda mi ha mandato via, e il tuo ente ha mandato via te, come possiamo pensare, io e te, di rientrare l’uno dove lavorava l’altro?
    Con la disoccupazione giovanile che sfiorerebbe il 30%, che senso ha, che io mi metta in cerca di lavoro, quando a competere per quello c’è già mio figlio?
    Quindi: oggettiva mancanza di lavoro! Oggettiva difficoltà a reinserirsi! E sperequazione, disuguaglianza, dislivello, disparità troppo elevate, di condizioni, tra italiano e italiano!
    Un esodato, è un mio parere, credo potrebbe anche accettare di adattarsi con un forte demansionamento, ma, come ha detto quel vostro ospite, “bisogna mettere un tetto alle vostre pensioni”, riferendosi a quelle dei politici: io lo trovo chiarissimo, il messaggio. Chiarissimo, ed anche giusto!
    Perché ad un esodato, come a nessuno, non potrà certo piacere, andare a fare lo schiavo per far fare la bella vita “a loro”!
    Ed esce fuori un’altra grande e bella verità, della quale la pignola Fornero, guarda caso, non si avvede: che quelle pensioni esagerate, negli importi e nel numero, sono rubate! Sì! Rubate!
    Anche se hanno tutti i contributi a posto!
    Perché certi compensi devono rispettare i contributi solo per un aspetto formale. Poi c’è quello sostanziale: aver fatto non un buon lavoro, ma un ottimo lavoro! Per come è ridotto il Paese, contributi versati o non contributi versati, la prova del buon lavoro svolto dai politici e dagli amministratori, non c’è!
    Al contrario: c’è la prova che NON hanno saputo governare! NON hanno saputo amministrare! È per questo elemento sostanziale, che le loro pensioni sono rubate!
    Non è possibile, infatti, vedere un genitore in giro con la Ferrari, con l’amante, che pasteggi a champagne e caviale, che abbia poi, a casa, i figli sporchi, abbandonati, denutriti, con i pidocchi e senza scarpe: è giusto?
    Non può reggere, che uno, fondamentalmente responsabile in testa, si porti a casa 10, 20, 30.000 euro AL MESE, con la disoccupazione, la crisi, la corruzione, l’evasione, il debito pubblico che ci abbiamo: non è possibile! Non è giustificabile!
    Che le carte stiano tutte a posto, ancor meno significherà qualcosa!
    Anche quando i contadini, alla fame, per un tozzo di pane, lavoravano gli immensi possedimenti dei nobili, le carte stavano tutte a posto!
    Andavi a vedere gli atti: la terra risultava proprio di proprietà dei nobili!
    Poi arriva una rivoluzione che dice: “le terre, a chi le lavora!”. I terreni passano dai nobili ai contadini, e se poi vai a vedere le carte, le ritrovi ancora tutte a posto!

    Penso di averne dette un po’, no?

    La Fornero, secondo me, s’intende, fa proprio una cattiva impressione. Ma proprio come professionista, intendo.
    Si, perché è come se non avesse il senso delle proporzioni. Come se gli riuscisse difficile tenere nel giusto ordine la gerarchia delle cose!
    Ora, a sentire Monti, non ci sarà bisogno di una manovra aggiuntiva, perché nell’ultima si sono allargati così tanto, da tenerne in pancia più di una. La Merkel, quando gli è giunta voce della manovra, e della riforma delle pensioni, ha fatto “Hooo!
    Se la riforma è un rospo indigesto da mandar giù per chi una azienda o un ente dove lavorare ancora ce l’ha, è così difficile capire quanto sia praticamente impossibile, reggerla, per chi dal lavoro è stato estromesso?
    Credo si sia, in totale, un 22 milioni di lavoratori.
    E staremmo parlando di 350.000 esodati: non sono pochi, ma sempre nel rapporto di uno a sessanta!
    E parliamo di persone che hanno oltre 30 anni di contribuzione. Che sarebbero andate in pensione alle precedenti condizioni!
    Li avete mostrati, in tv, ci hanno i capelli bianchi!
    Faccia così, la Fornero: li reimpieghi nel pubblico!
    Perché la Fornero (mi pare!) sostiene che a 55 anni e oltre, si è ancora giovani, ma i bandi pubblici, oltre i 35 anni, non ci vanno!
    Voi, Porro e Telese, siete ancora giovani, ma ci scommetterei che comunque non vi sentiate dei quattordicenni! Arrivati sui 50, e oltre, c’è proprio una trasformazione nel corpo! Calano certi ormoni, ne aumentano altri, si abbassa la vista, si abbassa l’udito, si può essere più soggetti ad ammalarsi, arriva qualche acciacco, un calcolo di qua, la prostata di là, un prolasso, ci si stanca prima nel fare le cose. La stessa mente tende ad orientarsi verso, come dire, la meditazione, il raccoglimento, anche un pochino riconsiderare la propria vita, riesaminarla… a dirla schiettamente, si comincia ad avere la percezione, la consapevolezza, di andare incontro alla morte! Se si immagina qualcosa di significativo oltre i dieci anni, lo si immagina per i figli, non per noi! Passiamo a diventare il passato, e altri si accingono a prendere il nostro posto!
    Gli over 50, andrebbero equiparati a dei disabili: hanno una serie di svantaggi, nell’accesso del mondo del lavoro, che abbisognerebbero di essere spianati: come abbattere delle barriere architettoniche. Di questo, i governi, se ne sono debitamente occupati? Ma quando?

    Lo avete sentito Polillo, no? “Per adesso avete ancora la copertura con gli ammortizzatori o con quanto vi ha dato l’azienda, poi, man mano che arriveranno le scadenze, si vedrà!”, “Ma quale governo successivo volete che non prenda in debita considerazione la vostra situazione?”, e Porro gli ha fatto notare: “Ma le sembra ammissibile che delle persone possano vivere così, sospese, in un limbo, senza che venga definita oggi, subito, la loro posizione?”: in questo, sta tutto il succo del discorso!
    Che Porro si rende conto, almeno secondo me, Polillo, e con lui il governo, sembra appartenere ad un altro pianeta! Che gli venga quasi a noia, la discussione! Per il momento tirate a vanti, non state a scocciare!
    Un signore ha detto: “non dormiamo più!”. Io sto scrivendo questo commento, che sono l tre di notte!
    Non si dorme più!

    Quali sono, le altre due grandi verità che, secondo me, escono fuori, che ho già denunciato in altri commenti, e che ieri, finalmente, anche nel vostro programma, sono state in qualche modo prese in considerazione?
    1- l’improvvisazione dimostrata dal governo Monti e dalla Fornero! Lo avete sottolineato proprio voi, Porro e Telese: ma come può, un governo tecnico, proprio sotto il profilo strettamente tecnico, aver fatto la manovra sulle pensioni, senza tener conto degli esodati? Senza nemmeno sapere quanti siano!
    Se fossi io, a potergli dare un voto (ma Napolitano si è dato da fare perché mi venisse impedito), li rimanderei alla seconda elementare!
    Hanno sbagliato! Secondo me, hanno letteralmente sbagliato!
    Poi mi pare lo abbia suggerito ieri, una signora, il metodo per conoscere il numero degli esodati! Pensa te, che loro non son capaci di ricavarlo! Pensa te che controllo che hanno sulle situazioni!

    2- le risorse non ci sarebbero! Primo, “non ci sarebbero” perché avete sbagliato nel fare la riforma delle pensioni, senza PRIMA tener conte del fenomeno esodati! Secondo: ma quali risorse che non ci sono? Ora, davvero, senza fare polemica, ma 13 MILIARDI per i caccia si, e quelli per gli esodati no? Ma i 61 MILIONI di euro per la Società del Ponte sullo Stretto, sì: e le risorse per gli esodati, no?
    Con 500 MILIARDI stimati di evasione (ma fossero pure solo 200!), non ci sarebbero le risorse per gli esodati?
    Più chiaro di così, che il problema NON LO SI VUOLE RISOLVERE SPENDENDO?
    E poi, che giustificazione sarebbe “non ci sono le risorse”?
    Cercale! cosa ci stai a fare, lì, come Ministro?
    Sarebbe come se un ragazzo impegnasse i genitori economicamente perché lo sostengano all’università, e poi, fuori corso, pretenderebbe di essere giustificato da un: “non sono abbastanza intelligente”! E che giustificazione è? Se non sei abbastanza intelligente, all’università non ci devi andare! tanto semplice! Se le risorse non sei in grado di reperirle, alias: non sei in grado di risolvere debitamente il problema (“debitamente”, e non alla “come mi pare”), il ministro non lo devi fare!

    Secondo me, è un governo spiccatamente di destra, ma non della destra che spesso riconosco in Porro: della peggiore destra. Di quella destra da professori anni ’70 del liceo, quelli per i quali non tutti dovevano studiare, perché in Italia c’era anche bisogno di chi stringesse i bulloni! Oggi, non c’è quasi più nemmeno questo di “bisogno”.
    Non pretendo di avere la Verità Rivelata in tasca, ma per me è un governo che difende spudoratamente i ricchi. Ma non li difende semplicemente: ritiene che alcuni italiani debbano essere disposti a spaccarsi la schiena, ad umiliarsi, a morire, affinché quella fascia alta di ricchi possa continuare a prosperare come se niente stesse accadendo!
    Mia ha impressionato, giorni fa, vedere scorrere quelle strisce che passano in basso sul televisore. Tra spread, inflazione, articolo 18, IMU, IVA al 23%, rincari della benzina e amenità del genere, ad un certo punto leggo: “Berlusconi preoccupato: troppi infortuni al Milan”.

    Quando la Fornero fa riferimento ai contributi incompleti dei lavoratori, attenzione, perché ho il sospetto che voglia riferirsi a qualcosa d’altro. Credo parli dei contributi figurativi. Sono quei contributi versati dall’INPS quando si va in cassa integrazione o in mobilità. Questi, AF (Ante Fornero), valevano come contributi a tutti gli effetti: periodo ed importo. Credo che nelle intenzioni della Fornero ci sia quella di farli valere solo come periodo, Cosa significa? Significa che se hai 30 anni di contributi, e 5 di questi li hai fatti di CIG, CIGS o mobilità, come anzianità te ne verranno riconosciuti 30, ma come importo versato, per il calcolo con il contributivo, quello relativo ai 25 anni di lavoro effettivo.

  8. Avatar Elson Carefading
    Elson Carefading

    Titolo sul web:
    “Il sottosegretario Polillo apre sugli esodati Ma il governo lo gela: “Se ha la ricetta lui, se …”

    Polillo: “…gli esodati possono chiedere l’annullamento degli accordi presi con l’azienda. Siccome è una norma che non costa, posso dire fin da adesso che il ministro dell’Economia non si opporrà ad una norma di questo genere, in Parlamento ci sono orecchie sensibilissime su questo”. Ma dal governo non è arrivata nessuna conferma. Anzi, dal ministero del Lavoro fanno sapere che “se il sottosegretario al ministero del Tesoro, Gianfranco Polillo, ha un buona ricetta per risolvere il problema degli esodati, se ne faccia carico personalmente”.

    Come la interpreto io, questa cosa qua?
    Non è che le risorse non ci siano: non ci debbono essere!
    Lo scopo è mettere alle strette gli esodati, contando sul fatto che, tra il morire di fame e l’adattarsi a fare qualcosa, si dovranno piegare a fare qualcosa!
    Qualsiasi cosa!
    Purché non costino e, gioco forza, rendano!
    Ritengo sia accettabile anche il nero!
    C’è già stato chi ha rivalutato pubblicamente l’economia sommersa, no?
    In fondo, un professore che da ripetizioni in nero, al di là dei moralismi, al ragazzo qualcosa in più sempre gliel’ha insegnata, no? Un po’ il Paese è sempre cresciuto, no?

    Polillo temo abbia preso un granchio. Forse non si è reso prontamente conto che la storia delle risorse che mancherebbero è, appunto, solo una storia.

    Uno si chiederà: “ma quale problema creerebbe, al Ministero, l’annullamento degli accordi tra esodati ed azienda di (ex) appartenenza, se dovrà poi essere questa, a farsi carico dell’onere di reintegrare il lavoratore?”: e bravo Pierino, che ha fatto la domanda giusta!
    Secondo me, il problema sta nel fatto che quelle aziende, se li ha incentivati ad andarsene, quei lavoratori, non avranno nessuna intenzione di ricollocarli!
    “Sì”, insisterà il perspicace Pierino: “Ma la legge è uguale per tutti! Se gli accordi non sono più validi, le aziende dovranno per forza, riprendersi quei lavoratori!”…
    la legge uguale per tutti? Seee!
    È qui, che vien fuori la prova del nove, sulle spiccate caratteristiche politiche, ovvero di destra, del governo Monti: in attrito con le aziende, in contrasto con queste, evidentemente non ci si può mettere! Sarebbe una contraddizione in termini! Visto che il governo Monti è retto, sostanzialmente e principalmente dal PDL! Se tocca gli imprenditori, penso io, gli arriva uno scoppolone (scapaccione!) tra capo e collo, al governo Monti, che prima ancora di capire da dove è partito, son già tornati tutti a fare i professoroni nelle università!
    Ci può stare?
    Secondo me, ci può stare!
    La storia delle risorse, la vedo solo come una bufala.

  9. Avatar Alfredo

    Un esempio sono tutti gli esodati da Alitalia, la vecchia compagnia è fallita adesso cosa faranno? Grazie Ministro Fornero per la risposta.

  10. Avatar anna
    anna

    Alfredo, sua una cosa La posso correggere? ora a parte le Forze di Polizia e le forze Armate che debbono avere determinati requisiti di idoneità e di età, per gli altri cittadini il limite di età per accedere ai concorsi è di non avere compiuto 65 anni alla data del Bando di concorso. Per il resto condivido ciò che dice e che lamenta. Mi piacerebbe che le sue osservazioni fossero pubblicate anche sul Fatto Quotidiano, cosi che tutti possano leggere le sue parole.
    La mia osservazione iniziale non è una critica, è solo un piccolo incoraggiamento ad una persona che ha saputo esprimere con le sue parole, ciò che tutti noi cittadini proviamo. GRAZIE

  11. Avatar anna
    anna

    Questo è ciò che dice Bersani oggi
    Claudio Tito – la Repubblica

    Bersani: «Cambiamo assieme l’articolo 18»
    2 aprile 2012
    «Io vedo la possibilità di un punto di caduta condiviso in Parlamento e lo scenario di un incaponimento del governo non lo prendo nemmeno in considerazione».

    Sa che il dossier lavoro sta diventando il segno distintivo di questa legislatura. Ma soprattutto, per Pier Luigi Bersani, è l`occasione affinché il governo Monti e questa “strana maggioranza” «non mandino all`aria una riforma rilevante».

    «Una buona riforma – aggiunge Bersani – se si corregge qualche aspetto». Il segretario dei Democratici vuole aprire tutti possibili spiragli per evitare che il disegno di legge vada a impantanarsi nei corridoi di Montecitorio e Palazzo Madama.

    È sicuro che «un`intesa sia vicina», basta ricorrere a un «po’ di senso di equilibrio». Ed è pronto a mettere sul tavolo della trattativa alcune delle richieste del Pdl sulla «flessibilità in entrata»: «soprattutto se si tratta di alleggerire un certo carico burocratico».

    Seduto sul divano della sua casa a Piacenza, più che dettare le condizioni segnala la mediazione possibile per un accordo. «E per approvare il testo in tempi rapidi. Almeno in un ramo del Parlamento vorrei chiudere la sostanza del problema anche prima del 6 maggio, prima delle amministrative. Non si può lasciare per aria questo tema per troppo tempo, nessuno ci guadagna a perdere giorni».

    Il testo studiato dal ministro Fornero, però, non è stato ancora definito. Il via libera del consiglio dei ministro è stato solo “salvo intese”. Un modo istituzionale per dire che va ancora approfondito e soprattutto elaborato.

    E infatti verrà depositato in settimana al Senato e alla Camera dopo l`ultimo vaglio da parte del premier. Che domattina discuterà proprio le ultime limature con la titolare del welfare e con il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.

    Dopo il lungo tour in Asia, Mario Monti torna stasera in Italia. E sulla sua scrivania a Palazzo Chigi troverà un solo capitolo da affrontare con la massima urgenza: quello della riforma del lavoro.

    Un`impellenza che non si basa solo sulla necessità di mettere mano a un provvedimento atteso dalla comunità finanziaria internazionale, ma anche su quella di tenere unita la sua maggioranza.

    Il nodo che al momento sembra inestricabile si stringe sempre più intorno all`articolo 18. Le parole magiche che i democratici ripetono sono vieppiù le stesse: «reintegro» e «sistema tedesco».

    «Ma non per lasciare le cose come stanno – spiega il leader Pd – . Anche io lo voglio cambiare, ma ci sono delle strade che renderebbero tutto più facile e soprattutto più comprensibile per il Paese».

    Il capo dei democratici sembra in primo luogo preoccupato che la sua posizione non venga interpretata come una battaglia “partitica”: «Non voglio piantare bandierine, cerco una soluzione equilibrata. Avete visto le cose che ha detto il Cardinal Bagnasco? Mica anche lui sarà al seguito della Cgil…».

    Quindi, qualcosa che «si avvicina al modello vigente in Germania», e non esattamente la sua riproposizione, metterebbe in discesa la discussione. «Vedo – avverte Bersani – che alcuni meccanismi di instabilità finanziaria stanno tornando, l`Europa soffre perché i famosi mercati vedono l`avvitarsi della situazione nei meccanismi dell`austerità e non della crescita. Il nostro dovere, allora, è lanciare un segnale di solidità: dire che remiamo tutti dalla stessa parte».

    Nei mesi scorsi è stata compiuta già un`operazione – «quella sì epocale» – sulle pensioni. Adesso «abbiamo l`opportunità – se non vogliamo farci del male – di effettuare le stesse scelte sul lavoro con soluzioni che assomiglino ai modelli migliori, il tedesco e il danese».

    E a suo giudizio, «il messaggio al mondo sarebbe comunque positivo». In Europa, il paese in grado di investire il suo surplus nei nostri confini è la Germania. I tedeschi – è il ragionamento che si fa a Largo del Nazzareno – non potrebbero certo rifiutare il loro stesso metodo. Anzi, l`argomento più usato da Berlino è un altro: «Ci chiedono semmai di distruggere lo scoglio della corruzione».

    Per Bersani dunque, la traccia di un`intesa è disegnabile rapidamente. Un patto ” spendibile” anche all`estero come ha fatto in questi giorni il presidente del consiglio in Corea, Giappone e Cina.

    «Perché non è nemmeno accettabile il discorso secondo cui se c`è conflitto e scioperi, allora la riformava bene. Noi dobbiamo chiarire ai nostri interlocutori internazionali che stiamo cambiando davvero e che lo facciamo tutti insieme. Che questa è l`Italia che si rinnova». E se Palazzo Chigi si rifiutasse di modificare il testo in questa direzione? «È uno scenario che nemmeno considero».

    A suo giudizio, invece, Monti dovrebbe subito immaginare un percorso che reintroduca in modo diretto o indiretto il reintegro in caso di licenziamento non giustificato dalle motivazioni economiche. «Diamo al giudice- spiega -la possibilità di scegliere soltanto per quei casi tra due opzioni: il reintegro o l`indennizzo. Se ci fosse solo il reintegro, capirei, ma io immagino altro».

    Alfano, però, le fa notare che con i magistrati italiani l`opzione sarebbe unica: il reintegro. «Ma non è vero, perchè spesso è il lavoratore a nonvolere tornare. Basta guardare le statistiche. E comunque ho la sensazione che anche nel Pdl ci stanno riflettendo. Perché il problema esiste e non tocca solo le tute blu».

    Ad esempio, «si accorgono che la questione tocca anche il pubblico impiego». Non solo. Questa riforma rischia di creare uno «stato di ansia e di instabilità in tutti i cittadini. C`è qualcuno che può far finta di niente? Se una persona equilibrata e moderata come il presidente della Confagricoltura Mario Guidi ha detto sabato scorso che è doveroso tenere conto dell`ansia che c`è in giro, noi cosa facciamo? Ignoriamo?».

    Certo, il testo del governo non è ancora pronto. Il premier intende trasmetterlo ai segretari della maggioranza nella giornata di domani.

    Solo da allora il confronto potrà essere più concreto. Bersani punta dunque ad un percorso velocizzato da qualche modifica: sull`articolo 18, ma anche sui cosiddetti “esodati”.

    Un`intesa va trovata in Parlamento o il premier deve modificare prima il disegno di legge? «Una rapida ricognizione delle forze sociali, poi il governo e il Parlamento possono trovare la strada di un emendamento».

    Come è accaduto con tutti i decreti dell`esecutivo, anche i più urgenti come il Salva-Italia o le liberalizzazioni. Qualche correzione è intervenuta. «Se anche in questo caso si arriverà a qualcosa che assomiglia al modello tedesco, noi lo voteremo». E se ci fosse il niet della Cgil? «Noi abbiamo le nostre idee e non accetto da nessuno che si dica che siamo agli ordini del sindacato. Noi quel testo lo voteremo».

    tags: bersani riforme riforma mercato lavoro governo monti riforme licenziamenti articolo 18 bersani governo monti

    Commenti
    da controcorrente , inviato il 2/4/2012
    Il nuovo porcellum proporzionale:evita al pd le temute primarie e la spaccatura del partito tra filo centristi e patto di Vasto. In ogni caso una cosa vergognosa che uccide la democrazia.Un modo per mantenersi truffaldinamente al potere. Questi obiettivi andrebbero smascherati con forzada chi ha un minimo a cuore l’onestò verso i cittadini che vengono espropriati dalla scelta della coalizione di governo .Lo ripeto c’è un solo modo per reagire: non votare per i tre inciciatari ma per i partiti alternativi fuori da queste caste.trasversali corrotte che hanno trovato il modo per non essere spazzate via …
    da Peter , inviato il 2/4/2012
    Bene l’ intervista di Bersani, sia per il contenuto ( ricerca di un possibile accordo fra le forze politiche che hanno appoggiato questo ” strano governo), sia per la strategia: ( non si può star fermi ad aspettare: il parlamento deve comunque lavorare e ricercare un accordo su una questione politica importante., oltre che occuparsi di arrivare ad un accordo sulla legge elettorale e sulla riforma costituzionale dei 2 rami del parlamento. Sarà un’ impresa ardua ma è tempo ed ora di farlo. Dalla lettura di vari commenti noto che oggi l’ accanimento maggiore è diretto su Bersani: sia quando ” non fa” che ” quando fa o dice”. Sarebbe meglio entrare nei contenuti : poichè questi sono la politica vera e non anti-politica. Forse qualcuno pensa ,che dopo il disastro del governo Belusconi_Bossi, per governare l’ Italia sia sufficiente saper amministrare un condominio ?. Molti commenti sono filo-CGIL o anti CGIL; ma un sindacato non rappresenta tutto il mondo del lavoro quindi ben vengano le proposte di un PD che ha le carte per governare la Nazione
    da Elson , inviato il 2/4/2012
    Quoto controcorrente, claudio, SIMONE e Alessandro in tutto.

    Bersani, c’è un centro, nel PD, che va perfettamente d’accordo con il PDL, vedi Ichino, Veltroni et similia…
    Tu, con il partito non ancora diviso, tieni vigliaccamente ammassati i voti della sinistra sulle scelte di quel centro. E quindi del PDL.

    Monti se l’è già venduto all’estero, l’articolo 18. Chiuse le discussioni con la Camusso proprio in vista dei suoi viaggi asiatici.

    Tu, come non hai cambiato niente nella riforma delle pensioni, non cambierai niente nemmeno sulla riforma del lavoro. Potrai trovare, forse, una formula che all’apparenza simuli un cambiamento, ma che non cambierà nulla nella sostanza. Altrimenti Alfano e Casini, non te la farebbero passare!
    Non puoi cambiarla la sostanza perché il PD, quella parte “centro” del PD, LA VUOLE!
    quella parte “centro” del PD è perfettamente d’accordo con la visione Fornero-Monti-Alfano-Casini, per cui a te, che nel PD sei solo il segretario, e non il Padre Eterno, restano solo due alternative: o fare lo “yes-man”, o dimetterti.
    Perchè quando il DLL passerà ai voti della Camera e del Senato, la parte “centro” del PD, ed il PDL più Casini, saranno più che sufficienti a far passare la riforma, anche se tu, personalmente, non dovessi essere d’accordo.
    In altre parole, tu puoi solo accordare, perché singolarmente non conti una cicca!
    Puoi svolgere solo il ruolo della mosca cocchiera, che gira svolazza, da a vedere di occuparsi di quello e di quell’altro, ma in realtà non conta un fico secco.

    La regola è semplicissima, nella sua limpida, candida, pulita logica: se un licenziamento NON risulterà essere davvero per motivi economici, il datore di lavoro dovrà fare un passo indietro: punto!
    Altrimenti, tanto vale abolirlo, l’articolo 18: diremmo quanto meno pane al pane vino al vino.

    La possibilità di licenziare mediante indennizzo esiste già.
    Lo dimostrano ben 350.000 esodati (e sono solo gli ultimi!) che, appunto su indennizzo, sono stati li-cen-zia-ti.
    La differenza tra oggi e domani, è che oggi, quando il datore di lavoro ti offre l’indennizzo per licenziarti, si preoccupa di indennizzarti fino a che ti agganci alla pensione. Domani, basterà molto meno.

    È questo forte sconto, che la Fornero sta offrendo su di un piatto d’argento ai datori di lavoro.
    Quelli che oggi sono esodati, domani saranno semplicemente licenziati disoccupati.
    Ma non saranno solo 350.000: saranno milioni!

    A questo, stai aprendo la porta, Bersani. A questo e alla “insicurezza” sui posti di lavoro, alla richiesta di prestazioni extra non dovute e non pagate, a inquinamento, e altre amenità simili. Perché sotto il ricatto del licenziamento, i lavoratori non avranno più nessun diritto.

    Un diritto solo gli rimarrà: il diritto ad avere torto.

    Perciò la Fornero ha zittito Pollino: se deve dare agli imprenditori la libertà di licenziare, come potrebbe venir fuori con la proposta di riassumere 350.000 esodati?

    E non è nemmeno un caso che alla discrezionalità sui licenziamenti si abbini il viaggio in Asia!
    È tanto banale scorgere le affinità tra le due cose!
    “Se volete che investiamo in Italia, dovete farci trovare come minimo lo stesso terreno che c’è qui!”:
    Il nostro modello si scriverà “simile al modello tedesco”, ma si pronuncerà “uguale al modello cinese”!

    Ti rivolgo un appello: lascia fare! Escine a testa alta almeno come persona. Rinuncia. Dimettiti. L’età ce l’hai, saresti largamente giustificato e compreso. Non te la portare addosso per il resto dei tuoi giorni, questa fanga dell’articolo 18.

    In azienda c’era al collaudo, una caposala scrupolosa. Segnalava coscienziosamente diversi problemi. E faceva bene. Era molto apprezzata, per questo. E risultava indubbiamente utile. Perché certi problemi costa infinitamente meno affrontarli il prima possibile, che a produzione avanzata.
    Poi andò in pensione, e quel tipo di segnalazioni calò improvvisamente. Un giorno un dirigente disse: “Da quando non c’è più Tizia, si sono quasi azzerate le criticità: è perché va tutto bene, o perché non c’è più nessuno che le segnali?”.
    Così sarà quando si potrà licenziare discrezionalmente. In effetti, non è detto che ci sarà un picco di licenziamenti, ma la domanda è: non ci sarà perché non ce ne è effettivamente bisogno, o perché i lavoratori, sotto ricatto, son disposti ad accettare qualsiasi condizione?

    C’era un’azienda che faceva riparazioni su apparati elettronici con compenso forfettario.
    Accadeva che meno riparazioni i tecnici facessero, e più sarebbe stato netto il guadagno sul forfait.
    Per questa ragione, un dirigente, teneva sotto pressione i centri di riparazione con riparazioni sopra la media. Questi, per non avere il dirigente col fiato sul collo, arrivarono perfino a fare riparazioni senza segnalarle. Il dirigente si vantava dei numeri analitici, dei risultati della sua azione, con numero medio di riparazioni tendenti a zero. I tecnici, dal conto loro, per non sfiorare la media, riparando, ma senza segnalare le riparazioni, si inventarono di tutto, e cannibalizzarono e “improvvisarono” e pasticciarono, Però poi arrivarono ad un punto oltre il quale non si poteva andare. Il risultato fu drammatico, perché a legger i dati, praticamente non si rompeva niente, e i tecnici cominciarono a risultare pure in esubero, ma le apparecchiature non funzionavano più!
    Questo, potrebbe accadere, facendo passare la riforma Fornero: dati ufficiali rassicuranti, tranquillizzanti, confortanti, in una realtà di “emme”.

    da Alessandro Poetti , inviato il 2/4/2012
    Mandate a casa questi “Tecnici” non ve ne accorgete che ci stanno impoverendo ogni giorno che passa sempre di più? quando poi msi trovano in difficoltà sventolano lo spauracchio della Grecia. ma cosa pensano che siamo tutti rimbecilliti?, non sono credibili!!Polillo dice una cosa per poi essere smentito dalla Fornero, e tutto sulle spalle di noi operai!! VERGOGNA!!
    da SIMONE , inviato il 2/4/2012
    caro compagno BERSANI,credo in tutta franchezza che stiamo pian piano cadendo nella trappola ben ingeniata dal governo tecnico MONTI,infatti questo governo conosce alla perfezione l’articolo 18 e vuole modificarlo solo per indebolire o azzerare i diritti dei lavoratori,sono chiaramente e indubbiamente in malafede e pensano alla riforma per favorire le aziende nei licenziamenti,il PD dovrebbe opporsi con forza invece di cedere alla voglia ingiustificata di una riforma del tutto inutile,poi una riforma cosi importante non può essere fatta frettolosamente va studiata tecnicamente nei minimi dettagli senza lasciare niente al caso,sopprattutto il reintegro in caso di licenziamento ingiusto deve essere automatico altrimenti smantelliamo tutti i diritti e tutele dell’articolo!! ATTENZIONE quindi,ATTENZIONE

  12. Avatar la zanzara
    la zanzara

    cara anna, bersani non sta cadendo in alcuna trappola del governo , inquanto e’ semplicemente d’accordo con esso .

    il problema di bersani e’ come raccontarlo ai suoi compagni, ai quali promette e dice cose esattamente contrarie : non c’e’ che dire , come si suol dire, proprio UNO CON LE PALLE

  13. Avatar Ok MORANDO SERGIO Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina San Morando
    Ok MORANDO SERGIO Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina San Morando

    Belin “certe ” personaggi hanno di fatto la faccia che si meritano e pure il cognome ! Che a volte vuol già dire tutto.
    Tecnicamente hanno FALLITO alla grande e cercare poi di piantare crisantemi sui monti..non è servito.Sono brulli e spogli non vanno neppure bene ad essere messi su qualche cartolina turistica..
    Hanno creato ulteriore DISOCCUPAZIONE cosa che purtroppo sia ben chiaro NON è stata risolta ancora ad oggi da altri..pertanto altri politici conosceranno su se stessi la disoccupazione..!
    Comunque NON sono esenti dal mal fare anche certi SINDACATI POLITICI che già prima della crisi in atto hanno lasciato fare i contratti precari..di somministrazione interinale cooperative e similari ( che violano pure assiduamente la legge D.Lgs 81/08 sicurezza Lavoratori e lavoro) contratti interinali ecc. che di fatto hanno fatto passare anni in precarietà portando i giovani a raggiungere la mezza età e più e poi messi in DISOCCUPAZIONE per l’età VERGOGNA SINDACATI POLITICI e POLITICI ITALIANI ! Si deve denunciare querelare con richiesta danni da parte di TUTTI i disoccupati l’Italia stessa al Tribunale della Corte di Giustizia e dei diritti dell’Uomo del Tribunale di Strasburgo c’è qui qualche Studio di Avvocati disponibile a raccogliere le nostre denunce querele con i danni subiti per mesi per anni danni sia : patrimoniali ,esistenziali, morali continui estesi alle rispettive famiglie da portare al Tribunale di Strasburgo ? Se si qui ne comunichi l’indirizzo e se ne divulghi nazionalmente il fare codeste denunce NON siamo in pochi grazie.
    Morando

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