di LUCA TELESE
D’accordo, questa meravigliosa rappresentazione ci farà calare qualche decimale di spread. E non c’è dubbio che la coppia “abbronzata & sobria” Barack Obama-Mario Monti offre più garanzie di quella pataccara e bellicista George-Bush-Silvio Berlusconi. Ma è inquietante il coro di messa cantata intonato dalla quasi totalità dei giornali italiani senza la minima increspatura di dubbio. I toni di Repubblica, ieri erano da cinegiornale Luce: “Il professore che piace all’America”, “Caro Mario, hai fatto una partenza a razzo”, “Il presidente Usa: Mai così forti i nostri legami”, e anche “Il Fmi promuove l’Italia”. E la Stampa? Sublime: “Perché Barack ha bisogno di noi” (come no). “Il premier alla Casa Bianca: gli Usa ci vedono come partner importante in Europa, siamo più credibili sui mercati” (meno male che c’era Massimo Gramellini: “Siamo passati dallo status di economia più pericolosa del pianeta a quello di ultima speranza d’Europa?”). Ovviamente la risposta al corsivista de La Stampa è no. Ma questo non è Monopoli, non abbiamo conquistato un continente, non abbiamo trovato un eroe dei due mondi. E ’ vero che Bush sfotteva Berlusconi davanti ai cronisti con il sorriso che si riserva ad un Zulu (“Wow … His english is very good!!”). Ma i giornali italiani erano pieni anche allora di frasette consolatorie, promesse mirabolanti, apprezzamenti epici e professioni solenni di fiducia nell’alleato. E poi corsivi sul tratto epocale dell’avvenimento che veniva propagandato come unico, Berlusconi – scriveva entusiasta Il Giornale – “E ’ il primo premier italiano che ha avuto la possibilità di parlare al Congresso”. Ci si diverte, per fortuna, con il controcanto di Giannelli, che immagina Monti emigrante a Ellis Island: “Mamma mia dammi cento lire / che in America voglio andar”. Certo, c’è quella meravigliosa copertina di Time, “Can this man save the Europe?”. Ma nel frastuono della grancassa, quanti italiani hanno capito che nell’edizione americana c’è in copertina solo un chihuahua, accompagnato dal fondamentale titolo: “L’amicizia fra gli animali?”. Il primo piano caravaggesco del professor Monti, in realtà, è solo per gli acquirenti dell’edizione europea. Anche gli analisti politici seguono la logica emozionale della comunicazione del reality, oggi siamo l’Italia di Schettino e il Concordia è peggio del Titanic, no, contrordine, grazie a Monti è nata l’asse Washington Roma.
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