Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Grillo: “Nelle mani di un banchiere tedesco”

di LUCA TELESE

È tornato Beppe Grillo, come un ciclone. Sbarca a Roma nella libreria Feltrinelli di via Appia: grande pienone, trecento persone che arrivano due ore prima, e lui che inizia la presentazione un’ora prima assaltando l’inscalfibile Alain Elkann, pacato malgrado tutto, che è riuscito genialmente a infilarsi prima della presentazione evento di “Siamo in guerra” (Chiarelettere) portandosi dietro le telecamere del suo programma: “Ci dovete andare voi, nel cesso!”, tuona Grillo rivolto al giornalista. E subito dopo corregge: “Non te personalmente, ovvio, parlo della categoria”, ma la sala si incendia e si spella le mani. L’attore genovese si schermisce: “Io sono uno che urla, non so fare interviste …”. Ma subito dopo investe anche – come ai vecchi tempi – un signore corpulento e serafico della prima fila: “Mi interessano le vostre storie … Lei, per esempio, si vede che non ha mai fatto nulla in vita sua! Ha molto da insegnarci, stasera”. È un Grillo in forma, come ti aspetti. Apocalittico, sarcastico, a tratti genialmente illuminato da lampi di ferocia, che – per esempio – cambia drasticamente rotta sul governo Monti. Tre mesi fa lo aveva salutato con favore, oggi dice: “Siamo nelle mani di un banchiere tedesco!”. E ancora: “Questo è un governo di mummie, di vecchioni, applica le ricette sbagliate”. È un Grillo che tira olio bollente sulle liberalizzazioni, che inveisce contro le navi crociera, che si dipinge così: “Guardatemi, ho 64 anni e sono bellissimo. Sono pieno di entusiasmo, sono un ragazzino”. Inutile dire che approfitta dell’occasione per scudisciare anche i politici (“Non è vero che sono tutti uguali! Io per esempio ne ho conosciuto anche di onesti, perbene … Uno!”). E fa impazzire la turboufficiostampa della Chiarelettere, Giulia Civiletti, perché inseguito da venti telecamere e dalla iena Enrico Lucci e finisce nel magazzino delle rese della libreria e non riesce a celebrare il rito del firma copie. Cento fedelissimi lo attendono comunque, animati da fede incrollabile. Con lui, sul palco, durante la presentazione lampo c’è anche Gianroberto Casaleggio, lo spin doctor del savonarola genovese. E APPROFITTANDO di questa reunion Grillo inscena una meravigliosa ricostruzione del loro sodalizio con toni epici: “Ci siamo incontrati in una libreria, tanti anni fa. Io spaccavo i computer, cosa che faccio anche ora, e lui paragonava la rete a Gengis Khan. Molti si chiedono come abbiamo cominciato. Beh, lui – racconta Grillo – mi convinse ad aprire un blog, che all’inizio era frequentato da una o due persone. Poi iniziai a fare così: se andavo a Torino con il mio spettacolo scrivevo: c’è qualcuno che sa dirmi qualche puttanata sui politici?”. Risata. “Allora mi scrivevano: lo sai che la moglie del sindaco si è fatta dare un parcheggio? I contatti salivano, e a sera mi chiamava l’avvocato: ‘ Beppe, come è possibile? Ancora non sei salito sul palco e c’è già una querela”. Casaleggio ha l’aria da uomo serio del nord e capelli lunghi e boccoluti da santone pop. Dice: “Vi leggo alcune frasi sovversive. Non dal nostro libro, ma da un saggio di Pietro Calamandrei (“Lo Stato siamo noi”, ndr), uno dei padri della nostra costituzione”. Boato. Casaleggio prosegue: “Sapete quale è la differenza con Beppe? Ha detto queste cose mezzo secolo prima, ma al contrario di lui non poteva comunicare in modo virale”. Poi arriva il bis di Grillo è non ce n’è per nessuno: “La nave Costa è una metafora perfetta. E ’ italiana di bandiera, ma americana di proprietà: esattamente come l’Italia”. Applausi. “Sono anni che vedo passare questi palazzi a dieci piani davanti alle nostre coste e nessuno dice nulla!”. E ancora: “Il rating è una truffa. Dei burocrati, chiusi in un palazzo di New York ci declassano? Alla loro tripla B, vorrei opporre la tripla V del colossale vaffanculo che si meritano”. E ancora: “È il modello di sviluppo che è tutto sbagliato. Dobbiamo decidere cosa finanziare. E dobbiamo decrescere. Io non voglio finanziare ora il cancro di mio figlio tra 20 anni”. Sipario. Grillo se ne va, il grillismo ha appena iniziato a far discutere. 


Scopri di più da Luca Telese

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

11 risposte a “Grillo: “Nelle mani di un banchiere tedesco””

  1. Avatar fcoraz

    Redazionale doveroso per il leader del partito politico di riferimento de “Il Fatto Quotidiano”. Come farebbe “Il Giornale” con SB.

  2. Avatar Alfonso
    Alfonso

    la questione è diversa perche i signori si dimenticano sempre di dire tutta la verità e dove non c’è abbastanza share buttano le categorie nel cesso. l’onestà intellettuale di cui tanti si fregiano nel mondo del giornalismo è andata a quel paese, mi chiedo cosa aspettino anche i giornalisti a seguirla

  3. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Solito qualunquismo, soliti luoghi comuni, solito dilettantismo e, soprattutto, solita faciloneria (ed è questa la cosa più allarmante). Che personaggio squallido…

  4. Avatar LV
    LV

    Non mi ritrovo davvero con i post inviati dagli altri lettori del blog. Al di là del tono istrione che fa parte del personaggio, Grillo pone un tema molto serio, che è poi lo stesso di quello posto da Loretta Napoleoni nel suo ultimo libro “Il Contagio”. Ovvero il significato e il malessere espresso dei vari movimenti di indignados che attraversano l’Europa e che scatenano per esempio le proteste della popolazione greca (che deve pagare costi elevatissimi per colpe altrui). Il tema è alla fine dei conti quello del progressivo impoverimento (o meglio della scomparsa) della classe media: un tempo tutelata, approdata a una soglia di benessere soddisfacente, soddisfatta del proprio livello di reddito. Lo strapotere della finanza e le truffe continuate e perpetrate ai danni dei risparmi della gente comune hanno portato al disastro attuale, che non schiude se non prospettive funeste e funeree per le generazioni più giovani. Più che qualunquismo e pressapochismo direi che Grillo ha proposto un tema epocale: dobbiamo restare schiavi della finanza internazionale e della razzia di risorse della classe politica o ci sono altre prospettive praticabili?

  5. Avatar la zanzara
    la zanzara

    pienamente d’accordo con LV

    pienamente d’accordo con grillo quando sostiene che il rating e’ una truffa

  6. Avatar nello
    nello

    Scusate se mi intrometto nelle esternazioni di Grillo, che debbo riconoscere non fanno una piega, ugualmente utili anche se dette da uno che con le chiacchiere guadagna Milioni e va’ in vacanza in Costa Smeralda. Ma volevo dirvi che ho incontrato Dante Alighieri e Michelangelo Buonarroti, sono incazzati neri perche’ li stiamo sputtanando in tutto il Mondo con le nostre Cazzate, stanno pensando di cambiare Nazionalita’.

  7. Avatar Nat
    Nat

    Secondo me il M5S alle prossime elezioni “se si faranno” sara’ l’unico “Partito” a vincerle

  8. Avatar Tenna Piero

    Beppe Grillo da risalto in modo sguaiato ed indecente a tutto ciò che le persone normali pensano da anni, senza per altro guadagnare i soldi che lui incassa per fare il buffone pubblicamente. Il denaro che sborsa per le querele che riceve quotidianamente, intacca i suoi introiti annui dello 0, 2 %. A sto prezzo …!!!

  9. Avatar Littorio Mangano
    Littorio Mangano

    Che fine ha fatto Margherita?

  10. Avatar gnoccofritto
    gnoccofritto

    Sono un filogrillone, non mi perdo uno spettacolo, seguo il blog, ma grillo manca della pars costruens: cioè, che vuole fare dell’italia, quale è la sua medicina per questo malato?

  11. Avatar Alessandro
    Alessandro

    I ragazzi del movimento 5 stelle entrati nelle istituzioni stanno svolgendo un lavoro straordinario. Due legislature e a casa, nessun rimborso elettorale(rimangono nelle casse statali) , togliere i soldi è il primo punto.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.