di LUCA TELESE
In questo momento per noi il Paese è un corpo senza testa. Sostenere il governo di una persona perbene e competente come Monti è essenziale…”. Però… “Però deve esserci la più netta discontinuità con il passato. Quindi se c’è dentro Letta, votare quel governo è votare Berlusconi. E noi non possiamo starci”. Il ragionamento di Antonio Di Pietro sul voto di fiducia funziona così: prevede due esiti opposti. Se il convoglio di Monti va per la sua strada con una caratura tecnica – spiega Di Pietro – l’Italia dei Valori ci sarà. Se la locomotiva del governo tecnico aggancerà il vagone di un qualsiasi ex esponente del governo del Pdl, invece, muteranno il segno dell’operazione, la direzione di marcia, e il voto dei dipietristi. Ecco perché un’intervista che comincia con parole di miele si chiude con gocce di cianuro. Onorevole Di Pietro, siete voi che avete cambiato posizione, o è Monti che la sta cambiando? La situazione è complessa, prima di qualsiasi risposta devo tratteggiare il contesto. Prego. Berlusconi si è dimesso. E noi siamo felicissimi che ci sia una persona per bene come Monti al suo posto. Condividete il programma di Monti? Io ho riempito il presidente incaricato di domande, durante le consultazioni: mi ha fatto molti sorrisi, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Sulla composizione del governo cosa ha detto? Che non poteva dirmi ancora nulla. E sul programma? Pure. Ma non c’è dubbio che siamo in una situazione tale che ci serve un governo. Serve un governo credibile. Per essere chiari: siamo felicissimi che il governo Ridolini sia finito. Quindi voterete sì? Un momento ancora. Monti dice: Non posso avere limiti di tempo. Durante le consultazioni gli ho chiesto: cosa vuol dire? Domanda perfetta. Cosa le ha risposto? Più o meno testualmente ha detto: ‘ Il mio compito è governare finché c’è l’emergenza’. E lei immagino che gli avrà risposto di essere d’accordo. (Ride) Gli ho detto esattamente questo: ‘ Allora Napolitano ha sbagliato’. Perché? Lui ha fatto la stessa domanda. E così gli ho spiegato: ‘ Più che senatore a vita la doveva nominare premier a vita… ’. In Italia, se uno deve restare finché dura l’emergenza non se ne va mai. E lui cosa ha risposto? Ha sorriso. Avete parlato anche di referendum? Sì. Perché malgrado il comitato referendario dopo la consegna del quesito abbia rilievo costituzionale, Monti non ha avuto il tempo di incontrarlo. Allora mi sono fatto portavoce delle loro richieste. Il Pdl avverte che questo governo non deve acconsentire modifiche della legge elettorale. Pensi un po’. Io credo che una delle cose che dovrebbe favorire è la cancellazione del Porcellum. E se una legge nuova arrivasse il governo dovrebbe dimettersi. Lo ha detto a Monti? Sì. E lui? Mi ha sorriso. Eppure è abbastanza semplice: ogni volta che si è cambiata una legge si è andati al voto per permettere agli italiani di eleggere il nuovo Parlamento. Quindi lei non riconosce un mandato fino al 2013? La verità è che tutti faticano a capire quello che invece è ovvio: questo governo non sappiamo che programma abbia, non sappiamo quanto duri, e non sappiamo ancora chi ne faccia parte. Visto che siamo contenti del cambio, e consapevoli della criticità sui mercati, daremo la fiducia volta per volta, vedendo quello che fa. Lei è tiepido … Al contrario. Per senso di responsabilità sono molto caloroso. No scherziamo con il fuoco mentre la casa brucia. Morale della favola? Consentiremo con il nostro consenso alla nascita del nuovo esecutivo. Con una sola possibile eccezione. Quale? Se stamattina dovessimo scoprire che nel nuovo governo ci sono esponenti del vecchio dovremo cambiare posizione. Siete così drastici? Non giriamoci intorno: si fa il nome di Letta. Qui la volevo. Allora: Letta veste bene, non fa Bunga Bunga, non alza la voce … Ma è l’eminenza grigia di Berlusconi. Dicono: è una colomba … Ma come? È l’uomo che da Palazzo Chigi ha avallato, studiato, scritto, difeso, fatto votare le leggi della vergogna, dell’impunità, del conflitto di interessi e della macelleria sociale. Votare Letta è come votare B. Lei non vede differenze? Sì, una. Non è andato ai festini di Arcore. Ma alle altre porcherie di Palazzo Grazioli ha dato un apporto decisivo. Se questo è un governo tecnico deve voltare pagina con il passato. Ma voi potreste accettare dei sottosegretari dell’Idv? No. Noi non vogliamo salire sul carro delle poltrone e vigilare su chi ci si va a sedere.
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