Il flash del fotografo scatta e partono le prime schermaglie: “Guarda che bel sorriso telegenico”. “Tu con quel primo piano vai a X Factor, altro che La7”.
Eccola qui la nuova coppia del talk-show televisivo italiano: Nicola Porro e Luca Telese, in ordine alfabetico. Uno, Porro, vicedirettore del Giornale, l’altro, Telese, che al Giornale ha lavorato per anni ma ora è al Fatto Quotidiano, dal 17 settembre condurranno “In onda” su La7. E qualcuno già scommette che prima o poi la coppia scoppierà. Loro ci ridono su.
Porro: “Per me duriamo meno di tre puntate”.
Telese: “Forse neanche iniziamo. Ci pentiremo amaramente di avere fatto questa intervista”.
Porro e Telese, ovvero il giornalismo visto da destra e da sinistra.
Telese: “Ricevo email di dissenso preventivo. Mi scrivono ‘che orrore, una trasmissione con quel lacchè di Porro, lo stipendiato di Berlusconi”.
Porro: “Non stipendiato: servo. Anche a me scrivono di non associarmi a quel comunista di Telese”.
I due si beccano e si rintuzzano di continuo ma senza litigare. Anche perché, rivelano, c’è stato un tempo in cui vivevano insieme.
Porro: “Telese scriveva le brevi per il magazine del Corriere della Sera. Uno sfigato insomma, considerando che io ero già al Corriere economia. Siccome lo pagavano male mi chiese di dormire a casa mia un paio di giorni. E’rimasto tre mesi”.
Una coppia di fatto.
Porro: “Non ti permettere”.
Telese: “Lui poi ha un pregiudizio sugli omosessuali”.
Porro: “Non ho alcun pregiudizio sugli omosessuali ma sugli odori della cucina Telese”.
Telese: “Mi piace la cucina etnica”.
Porro: “A me fa schifo”.
Telese: “Cucino un ottimo pollo al curry che lui non ha voluto neanche assaggiare perché ha paura di ciò che non conosce. Tipico della destra. Sono così arretrati che quando si tratta di colpire la classe operaia fanno i moderati, quando si tratta di assaggiare il pollo al curry hanno dei problemi”.
Vi paragonano già a Gad Lerner e Giuliano Ferrara. E furono botte da orbi.
Telese: “Abbiamo rivisto uno spezzone di Lerner e Ferrara che si mandano affanculo con una violenza inaudita. Ma io credo nella tv della glasnost, in questo loro sono maestri. Molto meglio vedere una diversità civilmente manifestata che un’ipocrisia laidamente dissimulata”.
Ma chi manderà a quel paese l’altro per primo?
Telese: “Lui è l’aggressivo, è di destra. Lui difende i ricchi, ha una simpatia sociale per gli evasori”.
Porro: “Lui difende i terroristi. Ma non so se gli ascoltatori capiranno questa sottile ironia tra di noi, sai?”
Telese: “Mi stai già censurando?”
Porro: “Esatto”.
Vediamo come la pensate. Lo sciopero della Cgil è stato…
Telese: “Sacrosanto”.
Porro: “Una stronzata”.
Le intercettazioni si pubblicano?
Telese: “Non se ne può fare a meno”.
Porro: “E’ uno scandalo pubblicarle. Le mie e quelle del Cavaliere”.
La manovra?
Telese: “Peggio di così si muore. Troppe poche tasse”.
Porro: “Male, troppe tasse”.
E’ giusto pubblicare i redditi?
Telese: “Assolutamente sì. In America le prime generalità che si declinano sono nome, cognome, età, razza e reddito. Ma capisco che qui c’è da nascondere 140 miliardi di euro d’evasione”.
Porro: “Luca, ma davvero diresti il tuo reddito?”
Telese: “Se qualcuno me lo chiede…”
Te lo chiedo io.
Telese: “L’anno scorso ho dichiarato 200mila euro. E tu Nicola?”
Porro: “Io non lo dico, comunque meno di te. Servisse a qualcosa saperlo, invece fomenta l’invidietta sociale. Io vorrei più gente con la Ferrari e la Porsche. Vorrei più ricchi, non meno ricchi”.
Telese: “Guadagni meno di me? Sei pagato male”.
Porro: “Io sono pagato anche troppo per quello che faccio. E’ il virus dell’invidia sociale. Tu ce l’hai”.
Telese: “Che vuol dire invidia? Se vedo uno con la Porsche e la barca da un milione di euro e dichiara 14mila euro gli faccio il culo. E se possibile una telefonata delatoria”.
Che dite dello slogan ‘i ricchi paghino’?
Porro: “De-ma-go-gi-a allo stato puro e mi stupisco che Berlusconi ci sia caduto”.
Telese: “E’ matematica: il 50% della ricchezza nazionale è posseduto dal 10% degli italiani”.
Capitolo Santoro: lo volevate a La7?
Porro: “Per me è un peccato che Santoro non sia più in Rai. Il suo modo di fare tv lo detesto ma è come un pacchetto di sigarette, c’è scritto sopra ‘nuoce gravemente alla salute’. Se lo vedi, sai cosa ti aspetti. Non è disonesto”.
Telese: “Considero una tragedia per il servizio pubblico la perdita di Santoro. E il motivo per cui non c’è più è perché Berlusconi non lo vuole. E’ indubitabile”.
Porro: “E’ dubitabile”.
Porro, le leggo una trascrizione: “Sto liberale del cavolo’ ‘sei un deficiente’, ‘poveraccio’, ‘arrogante cretino, prenditi un’aspirina’.
Porro: “Epico scambio di battute tra me e Travaglio ad Annozero. Lui ha scritto, sul giornale di Telese, che io faccio il frocio col culo degli altri, che dopo la trasmissione prendo la paghetta da Berlusconi, che sguazzo nella merda. Che lui non ci sia più in Tv non mi dispiace”.
Telese: “A me non piacciono il Santorismo e il Travaglismo per cui ci sono i ‘liberi liberi’, cioè loro – quella parte di sinistra che non ha mai smaltito il complesso di superiorità, etica e intellettuale – e i diversamente liberi, cioè tutti gli altri. Se Santoro firmava per La7 la sua libertà non era minore perché qualcuno gli vedeva la scaletta. Faccio un esempio: Travaglio, vicedirettore del Fatto, vuole vedere i pezzi che pubblichiamo”.
Porro: “Dì, la verità, Travaglio ti controlla i pezzi! Dillo, dillo”.
Telese: “Ma no. Però il loro è un mix di integralismo e di marketing. Vuol dire io sono ‘libero libero’ e tu uno sfigato. Poi c’è dell’integralismo, è una ricerca della purezza che porta tutti gli impuri a esser nemici”.
Porro: “Sono d’accordo”.
Telese: “Eh no, non lo devi dire! Adesso mi hai toccato con la tua impurità, mi metti a disagio”.
Una domanda che fareste a… Berlusconi?
Telese: “Dall’Italia che amo all’Italia Paese di merda. Quale dei due Berlusconi aveva ragione?”
Porro: “Quando mollerà?”
Bersani?
Telese: “Si è passati dal ‘ma anche’ di Veltroni al ‘ma neanche’ di Bersani. Non sarebbe il caso di prendere una posizione e non tre subordinate in conflitto tra loro?”
Porro: “Come si fa a pensare che ladri, truffatori e zoccole siano solo da una parte?”
Veronica Lario?
La domanda li spiazza.
Porro: “Sarebbe una bella puntata con la Lario”.
Telese: “Bellissima. Signora Lario, lei ha detto le cose più terribili di Berlusconi: da quando ha iniziato a essere così?”
Porro: “Con una signora bisogna essere galantuomini e dunque non le chiederei tutto ciò che mi viene in mente… ma sì: da quando Berlusconi è diventato un Drago?”.
Tarantini?
Telese: “Come ha fatto a farsi bidonare da Lavitola? Perché ce ne vuole”.
Porro: “Sei un drogato?”
E se fate flop?
Telese: “Ce ne andiamo a casa”.
Porro: “Anche velocemente”.
Non la stessa casa.
Porro: “No, anzi mi devi ancora l’affitto Luca”.
Telese: “Se vuoi un 300mila lire…”.
L’intervista è finita e Porro lascia in fretta e furia il set fotografico. Rimane Telese che pensieroso si avvicina e mi prende sottobraccio: “Ma secondo lei Nicola guadagna davvero meno di me?”
Alessandro Milan – Vanity Fair (14/09/2011)
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