Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Il ministro fumoso in affanno

di LUCA TELESE

Ma che squallida mattinata canicolare, che squallido balletto: benvenuti al Parlamento Burlesque, Bene Bravi, Bis, Tri-chet. É avanspettacolo, certo, ma è pur sempre tragico. Le commissioni parlamentari di Camera e Senato che si riuniscono solennemente e si dissolvono altrettanto precipitosamente, il ministro un tempo spavaldo che diventa titubante, i tavoli negoziali (del nulla) che si apparecchiano e si sparecchiano a palazzo Chigi con la rapidità di un fast food e con il dispiego di forze di interi reggimenti di Burocrazja. I frondisti del Cavaliere che mimano un giochino di dissenso – voto-non voto-chissà – il Colle che fa e disfa, e l’eurobanca che scrive lo spartito. Su tutto, l’immensa cialtroneria della neolingua di potere: la nuova parola d’ordine è “responsabilità”: si pensano Adenauer, ma ci sembrano solo Scilipoti. 
Ieri Montecitorio pareva il teatro dell’assurdo: il presidente del Consiglio del macchiettistico “Ghe pensi mì”, ormai rassegnato al commissariale “Ghe pensano ei” (ovvero gli eurosauri), la maggioranza che si sfarina (poco importa se per celia o per davvero) Pier Ferdinando Casini che infierisce sul povero Giulio Tremonti dentro e fuori dall’Aula con una staffilata al vetriolo: “Questo è scemo, da ricoverare!”. Ma non era il divo Giulio l’ultimo grande illuminato d’Italia, non era il premier in pectore, un moderno Condorcet con il rendigote, il ciuffo, e le chiavi dei forzieri? 
Ieri Tremonti annunciava ipotesi e ventilava sciagure. Cercava di nuovo di taroccare la sua disfatta provando a innescare piccole guerre ideologiche intorno alla battaglia contro il 25 aprile e per la “facilità di licenziare” che (non si capisce in virtù di quale pasticcio) dovrebbero aiutare a risanare i conti: “Licenziamento o dismissione del personale…”. 
Come gioca con le parole Tremonti, e come giocano con le idee i politici di questo crepuscolare fine di partita. Come è patetico il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni, quando spiega che la Lega è contraria all’innalzamento dell’età pensionabile “perché l’Italia è un paese diverso dagli altri, e federalismo vuole anche dire che il ruolo della nonna diventa fondamentale nel momento della supplenza con i figli in un paese in cui non ci sono asili”. Il ruolo della nonna? Come se di fronte al finis historiae si potesse ancora giocare alla parodia di Asterix, combattere una battaglia delle idee (e numeri) ostentando il folclorismo tradizionalista e neotribale. 
Che ridicolo quel plotone di sindacalisti accorsi intorno al tavolone di Palazzo Chigi: le avete contate, le teste, nelle foto? Sessanta persone convenute per due ore di dibattito e nessuna decisione. I palazzi della politica partoriscono cortine fumogene, tavoli concertativi, liste di priorità che non saranno rispettate, bugie indecenti per velare quello che la “lettera segreta” (solo per i gonzi) ha già chiesto all’Italia: privatizzazioni, licenziamenti, bastonate previdenziali e patrimoniali dolorose. 
In mezzo a questo paesaggio di lacrime, Casini svetta, perché almeno parla la lingua della verità: “Abolire l’Ici è stata una follia”. E Antonio Di Pietro, leader Idv, tratta a pesci in faccia il ministro dell’Economia: “Io so che cosa vuol dire confidenziale, forse lei no. Questa lettera non gliela hanno inviata perché è un caro amico, ma perché ci impone condizioni che questo paese dovrebbe conoscere”. Tremonti non ha più la sicurezza e la prontezza di spirito della battuta che annichilisce. In questo palcoscenico popolato di balle e sparate rodomontesche, infine, arrivano i quattro moschettieri del Pdl: il sottosegretario Guido Crosetto, Giorgio Stracquadanio, Lucio Malan e Isabella Bertolini, infatti, firmano un comunicato e minacciano di non votare la finanziaria: “L’esposizione del ministro Tremonti, ci aveva fatto credere – sottolineano Crosetto, Stracquadanio, Bertolini e Malan – che il ministro avrebbe colto l’occasione della crisi per essere all’altezza di quello che Tremonti ha definito un tornante della storia”. E invece… “Tremonti – scrivono i quattro moschettieri – avrebbe dovuto indicare la strada per ridurre di almeno sette punti la spesa pubblica. E su questo il Parlamento avrebbe dovuto discutere. Invece, niente”. Dicono che dietro i quattro ci sia il maldipancia di Berlusconi, che non vuole mettere la faccia sulla manovra. Dicono che il Cavaliere malsopporti il commissariamento (e il suo ministro) che e sogni l’ultimo colpo di scena. Ma anche Umberto Bossi, subito dopo l’intervento di Tremonti alle commissioni, aveva bofonchiato: “Discorso fumoso”. 
A sera, sulla commissione burlesque cala il sipario: i convitati si dissolvono, il nulla torna protagonista sulla scena. Mentre l’Italia dorme. E i padri stipano i portabagagli per le code del ferragosto.

Foto | Flickr


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5 risposte a “Il ministro fumoso in affanno”

  1. Avatar margherita
    margherita

    dire a Vittorio Feltri che un trevigiano si è ucciso perchè disoccupato . nel Trevigiano 5 suicidi in 15 giorni : nel ricco Nord est…

  2. Avatar margherita
    margherita

    finanziamento statale miliardario al Foglio

  3. Avatar Tenna Piero

    @ Margherita.
    Nel mar Baltico, c’è stata una moria di pesci: non sarà mica colpa di Feltri?!?

  4. Avatar GIAN LUCA
    GIAN LUCA

    Però Feltri a volte si fa gli affari suoi diciamolo pure. Margherita esagera, ma il buon vittorio dovrebbe guardare più a realtà che non guarda.

    La stessa cosa la fa travaglio però….al contrario.

  5. Avatar breny
    breny

    Così Paolo Barnard, poco tempo prima di chiudere purtroppo il suo sito, a proposito della cristi mondiale e a proposito di Tremonti, prendendo spunto da una puntata di Annozero, quella del 10.03.2011

    ” ……. Ma per darvi il giusto contesto di quanto noi cittadini siamo tenuti all’oscuro di cose a questo livello vitale di importanza, storiche persino, vi porto per un attimo alla puntata di Annozero di giovedì 10 marzo scorso. Forse l’avete vista: De Bortoli, Scalfari, Bertinotti e Tremonti, a discutere di crisi e di Europa, proprio il tema qui trattato. Prima serata Tv, nomi ad alti livelli di competenza politico-economica, un contenitore che dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, e dunque il massimo dell’informazione al momento. Scalfari e De Bortoli con l’auricolare dei rispettivi suggeritori: Fiat/Bilderberg e De Benedetti/Bilderberg; Bertinotti che bofonchiava cose da sberle operaie in piena faccia; e poi Tremonti. Sul ministro mi soffermo. Lui sa tutto, e infatti di fronte all’inasprimento del golpe europeo che viene in queste ore preparato e di cui tratto in questo articolo, Tremonti ha già rilasciato la seguente dichiarazione: “Questo processo porterà a un colossale trasferimento di sovranità… le politiche di bilancio ora non sono più nelle mani dei governi nazionali” (EUbusiness.com, Reuters 01/2011). Non sono più nelle mani dei governi nazionali, e, preciso, sono nelle mani di una mafia di criminali economici che stanno uccidendo i diritti e il lavoro, e il nostro futuro. Ma lui, perché non parla qui da noi? Perché va da Santoro e dice solo i primi due quinti della verità? Permette a Travaglio di dire corbellerie come quella del denaro della corruzione come rovina economica italiana (come dire che le sigarette sono la fonte dell’effetto serra), e non dice quello che sa, che potrebbe letteralmente spellare vivi sia i suoi interlocutori sia la gente a casa. Non può? E’ complice? Non lo sappiamo, ma ecco quello che lui sa.

    Sa che la Commissione Europea, avvallata dal Consiglio Europeo, vuole far precipitare il collasso degli Stati europei del sud e dell’est, fra cui noi italiani, mentre tiene anche sotto servitù persino i lavoratori tedeschi e francesi. Non gli basta che Roma o Lisbona o Atene e Bonn abbiano perso la sovranità legislativa e monetaria, non gli basta …………”

    Conviene leggerselo tutto questo sito, secondo me … e chiedersi COME POTRA’ MAI ESSERE STATO che uno come Barnard (che io “conosco” da un annetto, non di più) sia stato così pesantemente emarginato?
    Luca Telese, a proposito di censura, …… eh? Che ne dici?

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