Roma, 28 luglio 1981. L’intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari contiene una scudisciata che il giorno dopo farà sobbalzare i lettori di La Repubblica e metà della classe politica italiana: “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela”. Nessun leader, nel tempo della prima repubblica, con l’esclusione dell’antisistema Marco Pannella – aveva mai osato tanto. Sono passati trent’anni da quel giorno. Trent’anni di questione morale. Trent’anni di rabbia e di oblio. È stato esattamente trent’anni fa, che in una estate calda come questa Enrico Berlinguer ha coniato – in una intervista che sarebbe entrata in tutti gli archivi – una locuzione destinata a raccontare l’Italia di allora, quella di Mani pulite (che sarebbe arrivata undici anni più tardi) e – purtroppo – anche quella che stiamo vivendo, nel tempo dei pizzini, degli appalti facili, delle p3 e della P4, dei contributi spontanei alle fondazioni “amiche”. Intervista “profetica”, si disse. Ma in realtà nata con un processo di elaborazione che in Berlinguer fu tutt’altro che rapido. Oggi Scalfari ricorda quel giorno con una nitidezza cristallina: “Parlammo ore. Segnai pochi appunti e poi ricostruii di getto tutta l’architettura del discorso. Berlinguer era uno dei pochi politici che mi considerava e di cui mi consideravo amico. Poteva capitare che cenassimo insieme, a casa mia o a casa sua. Ancora più frequentemente a casa di Tonino Tatò. Ma quando poi l’intervista era scritta, con lo stesso Tatò iniziava un lavoro minuzioso di limatura. Di quell’intervista – aggiunge il fondatore di La Repubblica – toccammo poco o nulla. E mi accorsi subito che la sua portata avrebbe trasceso quella della cronaca politica”. Era l’Italia che esce faticosamente dagli anni di piombo. L’Italia del terremoto, di Vermicino, delle lacrime di Sandro Pertini. Ed è il Pci che sta abbandonando la Solidarietà Nazionale e l’accordo con la Dc per passare all’opposizione. Ma lo strappo che questa svolta produce nel partito non è, e non può essere, indolore. Lo scontro che è già nell’aria prende corpo quasi improvvisamente, anche perché, il grande critico della svolta ha il nome del dirigente più pesante nel gruppo dirigente di quel Pci: Giorgio Napolitano. Sono curiosi i paradossi della storia, quando passano trent’anni. Oggi forse Napolitano, che fu il fiero oppositore di quella svolta, limerebbe molte delle sue critiche del 1981 a Berlinguer, e condividerebbe molte delle sue affermazioni. E probabilmente Massimo D’Alema, che allora era un sostenitore del segretario, oggi lo criticherebbe. Si disse che quel dialogo del segretario del Pci con Scalfari era stato l’atto fondativo dell’antipolitica: oggi, dopo tutto quello che la politica ci ha regalato, possiamo forse dire che quella critica drastica era (ed è) l’unica possibilità di salvezza della politica pulita. “I partiti – diceva Berlinguer – sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi – sosteneva – comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune”. In quei giorni, secondo la migliore tradizione del gruppo dirigente comunista, le ragioni della politica contingente vennero dissimulate dietro la disputa di dottrina. Napolitano aveva scelto di attaccare Berlinguer, partendo da lontano. Ovvero dall’editoriale che doveva scrivere per commemorare l’anniversario della morte di Togliatti, ma usando Togliatti per criticare Berlinguer su tre punti: il giudizio sul degrado dei partiti, la denuncia inappellabile che Berlinguer faceva sulla questione morale, la chiusura netta che il segretario del Pci opponeva a Craxi, il rifiuto della via socialdemocratica in nome della cosiddetta “terza via” fra socialismo reale e capitalismo. Ma il giudizio più duro era quello sulla società italiana e sul suo degrado: “I partiti – diceva il segretario del Pci – hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali”. Parole che sarebbero passate alla storia come il manifesto della “Diversità”. “Io – diceva il segretario – credo di sapere a che cosa lei pensa: poiché noi dichiariamo di essere un partito “diverso” dagli altri, lei pensa che gli italiani abbiano timore di questa diversità”. E Scalfari: “Sì, è così, penso proprio a questa vostra conclamata diversità. A volte ne parlate come se foste dei marziani, oppure dei missionari in terra d’infedeli: e la gente diffida. Vuole spiegarmi con chiarezza in che consiste la vostra diversità? C’è da averne paura?”. Berlinguer ovviamente negava: “Qualcuno, sì, ha ragione di temerne, e lei capisce subito chi intendo. Per una risposta chiara alla sua domanda, elencherò per punti molto semplici in che consiste il nostro essere diversi, così spero non ci sarà più margine all’equivoco. Ma noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato”. Per Napolitano era troppo. Racconterà di aver telefonato a Gerardo Chiaromonte: “Eravamo entrambi sbigottiti: in quella clamorosa esternazione coglievamo un’esasperazione pericolosa come non mai, una sorta di rinuncia a fare politica, visto che non riconoscevamo più nessun interlocutore valido, e negavamo che gli altri partiti, ridotti a macchine di potere e di clientela esprimessero posizioni e programmi con cui confrontarci”. Insomma, lo spettro della cosiddetta “antipolitica”, e l‘esaltazione del primato dei partiti, il dilemma su cui ancora oggi si dibatte a sinistra, (a partire dal celebre discorso di D’Alema a Gargonza che preconizzò la fine dell’Ulivo nel 1996). Il primo segnale premonitore della Questione morale a sinistra, era arrivato da Torino, con lo scandalo Zampini. Un imprenditore era andato dal sindaco comunista Diego Novelli dicendo di aver pagato una tangente. Novelli (berlingueriano di ferro) anziché insabbiare disse: “Lei deve andare dal magistrato”. Nel 1992-93,nel ciclone di Tangentopoli, emersero le confessioni di un segretario di federazione milanese, Cappellini, che ammetteva di aver preso tangenti e di “averle buttate nel calderone dei bilanci delle feste dell’Unità”. Parole che sconvolsero i militanti di base, insieme alle rivelazioni successive che riguardavano pagamenti per la metropolitana di Milano, e poi l’epopea del compagno “G”, alias primo Greganti, e quella della tangente “scomparsa” alle soglie di Botteghe Oscure su cui indagò (senza trovare prove definitive) il pm Di Pietro. Achille Occhetto arrivò a proclamare, contro la corruzione, “una seconda Bolognina”. Poi i piccoli smottamenti di costume come l’entusiastico grido di Piero Fassino al telefono con Giovanni Consorte: “Abbiamo una banca?”. Proprio Fassino, nel suo Per passione, aveva ricostruito l’ultima parte della vita di Berlinguer come un partita a scacchi bergmaniana con Craxi, dove il segretario muore un attimo prima che l’altro gli faccia scacco matto. Parole di pessimo gusto, in ogni caso. Soprattutto alla luce degli scandali “sinistri” di questi giorni. Ha detto Pierluigi Bersani al Messaggero: “Nel nostro partito non c’è nessuna questione morale”. Ma la questione morale – sia per Berlinguer sia per Napolitano – prima che un problema giuridico, era uno stile di vita.
La fine dell’innocenza
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70 risposte a “La fine dell’innocenza”
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Ravello ha conferito la cittadinanza onoraria a BRUNETTA : EH ?
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Caro ANGELOV
Ti prego non parlare di figuracce…tu che non sai il latino e fai poi il professore. Sei l’incarnazione dell’intellettuale fallito diventato mercante e magari borghese…quindi evita.
Innanzi tutto ti correggo ancora una volta, perchè Riva era un’ intellettuale ma soprattutto un giornalista e uno storico. Amava verificare le certezze delle ideologie e per questo era inviso ai comunisti come te pieni di boria e certezze.
ANCORA UNA VOLTA ti ribadisco una cosa determinante la veridicità di un lavoro storiografico non è data dalla provenienza e dalla faziosità, ma dalle certezze che portano le prove.
Se tu preferisci le chiacchiere di noti professoroni messi li dai partiti,ai saggi veri che portano prove come minimo da considerare, è una tua scelta che calza con quello che sei..un radical che gioca all’intellettuale. Perchè vedi un vero intellettuale non è colui che espone mani mozzate che dovrebero rappresentare chissà cosa..l’emozione di un’opera d’arte non va spiegata…ne plasmata esiste e basta, ergo l’intellettuale non ha bisogno di questi mezzucci…ma ama la verità.Riva contesto in vita da liberale tendente alla socialdemocrazia, la veridicità non solo di personaggi come fidel che ingannò il suo popolo oppresso….ma soprattutto di berlinguer sostenendo da giornalista tesi precise tramite prove raccolte non solo da dissidenti russi…ma soprattutto da lui.
Avenardi chiude il cerchio…e tu potrai dire quello che ti pare, ma la storia gli darà ragione perchè tu che cianci e parli di terza media di storia non capisci veramente una mazza. Sei il primo che avrebbe dovuto verificare certe cose…ma non lo fai perchè a te della verità storica non importa nulla…a te basta che le immaginette comuniste non vengano toccate….
Quindi continua con i tuoi personalissimi isterismi…ma evita di infangare la meroria di un uomo che ha diretto la cultura all’europeo, all’espresso, che ha scritto un saggio monumentale come “l’oro da Mosca” saggio riconosciuto datutto il mondo accademico che documenta i finanziamenti verso tutti i partiti comunisti compreso il pci di berlinguer.
EVITA INSOMMA…perchè scommetto che tu che “conosci la storia” no leggi certi autori.Ti do poi una piccola notizia…la certezza del progetto di uccidere berlinguer da parte di mosca, progetto poi ritirato..è stato confermato dal tanto famigerato dossier MITROKIN (UN EX ARCHIVISTA DEL KGB) frettolosamente bollato come falso in italia dalla sinistra, ma considerato vero ed autorevole all’estero.
La decisione AVVENNE NON PERCHE’ BERLINGUER CESSO’ O INTERRUPPE IL FINANZIAMENTO DEL KGB…. MA PER LE POSIZIONI DI APERTURA VERSO L’OCCIDENTE ACCENNATE DAL SEGRETARIO…il tanto decantato distacco da mosca.
Il nocciolo è che però il cordone ombelicale non fu interrotto…lo dicono fatti che tu non conosci e non vuoi conoscere per pura ideologia.Evita poi i tacciare gli altri di ignoranza o incompetenza, chi sei tu se non un professore da partito specializzato però in preistoria…ed oggi pittore?
Per questo gli altri sono merda?Ma falla finita ti prego…evita. Ci sono rievocatori che conoscono la storia romana meglio di un docente…. sappilo.
Quindi dato che per me rimani un borioso idealista che dirti?Parlare di EINSTEN quando le sue teorie sono in parte superate da hawking è L’ENNESIMO AZZARDO…credimi.
Vedi ANGELO ci sono persone che tu no conosci ma giudichi….che non sono dominati dall’ideologia come te….ci sono persone che amano la conoscenza vera…e verificano.
Io sono una di loro….non insegno , non ho mani mozzate da esporre non mi vendo l’anima per i soldi….
Poi ci sono i grandi…che tu sfotti ma che non conosci…è un classico per te. Avenardi è uno di loro…Reale è uno di loro. Dico e’…perchè la morte non uccide le idee..le prove…e quello che questa gente ha fatto in vita. Quindi mentre dall’alto del tuo titolo di professore di storia da operetta potrai fare la voce grossa con chi ne sa più di te ma non ha titoli…devi INCHINARTI DAVANTI A CERTE FIGURE…INTELLETTUALI liberi.Personalmente porto grande rispetto a questi signori.. i soli veri intellettuali…anche se alcuni di loro erano di sinistra.
Non posso rispettare chi si rivela noN nei miei confronti..( me ne sbatterei francamente) ma nei loro, IRRISPETTOSO PER L’ECCELLENZA CHE PORTARONO.Quindi nell’augurarti buone vacanze ti consiglio almeno di migliorare in questo tempo di relax, il tuo pessimo latino…..
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La vera sottocultura caro Angelo è quella di chi si rifà a fonti uniche….
la sottocultura non è certamente quella di chi giudica Riva un grande giornalista e storico…perchè quando ci si occupa di storia, veramente…quando lo si fa con saggi verificabilissimi…al contrario di quello che dici tu che non li conosci…si è storici perchè fino a prova contraria chi racconta la VERA STORIA toglie le nebbie di quelle elite di maiali che hanno falsificato per anni fatti.Berlinguer non fu quello che la gente crede punto.
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Corradino Augias che sgambettava alla maratona delle dolomiti pur di fare pubblicitàalla magnifica rizzoli editore mi ha fatto venire un coccolone grande come una casa…
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X l’esimio Professor Angelo.
Da sott’acculturato qual io sono, non avrei alcun diritto di fare una simile domanda, ma visto che la sfacciataggine è l’emblema dei poco alimentati nelle vie aeree, mi butto, certo di fare una pessima figura nei confronti di un ex Prof: <> Sai, non vorrei consigliare male mio figlio, su quale Università scegliere, per i suoi futuri studi sulla storia, soprattutto, Europea!
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X l’esimio Professor Angelo.
Da sott’acculturato qual io sono, non avrei alcun diritto di fare una simile domanda, ma visto che la sfacciataggine è l’emblema dei poco alimentati nelle vie aeree, mi butto, certo di fare una pessima figura nei confronti di un ex Prof: – Mi dici in quale università Italiana ti sei laureato? – Sai, non vorrei consigliare male mio figlio, su quale Università scegliere, per i suoi futuri studi sulla storia, soprattutto, Europea!
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Errata corrige.
La mia poca esperienza non mi consentiva di sapere che le frasi fra le virgolette non vengono accettate, così ho riscritto il testo aggiungendo la domanda. Scusate per l’inconveniente. -
Il comunismo, PCI e derivati non hanno nessuna autorita’ morale nei confronti degli altri. Diciamo che dal dopo guerra si e’ fatta piena luce di quello che fu il fascismo, e’ ora di fare piena luce su quello che era stato il comunismo e accoliti.
Forse tra qualche generazione si potra’ sapere il vero DNA del comunismo.
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Bruno…hai perfettamente ragione.
Le informazioni ci sono, sono complete e consultabili. Purtroppo chi si azzarda a far luce viene escluso da un’elite tutta demagogica fatta di gente che nega evidenze e si autocelebra.
Piero… l’università del professore è solo una…botteghe oscure. Il resto per lui è cacca.
Peccato che menti tanto illustri poi abbiano paura , ( parlo dei professori d’elite non certo di Angelo)…considerino grandi storici e giornalisti come pansa ad esempio degli imbecilli….senza appello ne dibattito sul merito delle cose.La sottocultura vera in questo paese nasce dalle corporazioni sia GIORNALISTICHE CHE UNIVERSITARIE….che escludono chi non si conforma alla damagogia e dice le cose come sono.
La colpa però è da sempre della destra una destra profondamente ignorante che considera la cultura superflua…inutile e punta su altri tipi di potere.
La verità è cultura è il vero potere… deriva da questa. Le posizioni dominanti della sinistra hanno fatto si che in questo paese gente come Angelo sicuramente non ha mai parlato ai suoi alunni delle foibe titine, che videro la responsabilità diretta del PCI IN UNA DELEGITTIMAZIONE ANCHE MORALE DEI PROFUGHI ITALIANI CHE PERSERO TUTTO.
Stessa cosa avviene per la vera controinformazione che ha basi solide essendo portata da gente che non solo ha una storia di libertà forte, ma non deve leccare le scarpe ne al suo orgoglio ne alle ideologie.
Da questo ovviamente togliamo quei folli che negano l’olocausto…perchè fanno ridere.
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Nuovi guai per Berlusconi.Villa Certosa sotto inchiesta .Zappadu ,nei giorni scorsi,ha presentato alla procura di Tempio un esposto su presunti abusi edilizi nella famosa residenza.Per saperne di più cliccate Sardegna24,un nuovo qutidiano on liine di cui è direttore Giovanni Maria Bellu.,
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@ Gian Luca
Una disamina molto corposa e condivisibile, la tua, Luca, che produrrà sicuramente dissensi da parte di chi è abituato ad arrogarsi sapienza storica e morale, su tutto e tutti. Io, comunque, seguiterò a leggere anche chi ha pensieri molto diversi dai miei poiché, analizzare la diversità, aiuta ad acculturarsi anche in ciò che non ci è comprensibile in modo naturale.
Pensi che Angelo si sia laureato all’università delle Botteghe Oscure?
Si vede che in quel periodo la luminaria scolastica lasciava molto a desiderare, per cui, sicuramente, avevano considerato giusto il sei politico…! Un mio amico, poeta e saggista, mi scrisse che – la cultura è malleabile, molto elastica, ma qualcuno, s’impegna così tanto, da riuscire persino a romperla. – Ogni riferimento…. -
Angelo non è uno qualunque in tutti i sensi. E’ uno spirito sicuramente acritico, ma nel suo campo è anche stimato, sò che è un esperto in preistoria e adesso fa il pittore.
Il suo grande difetto è credersi una sibilla…o il depositario di tutta la cultura. In realtà pur essendo stato un professore ha lacune che mi hanno impressionato ed è letteralmente posseduto da quelle ideologie che crede e dice morte.
In questo paese di gente così ne incontri tanta. Io sono di destra ma sono critico verso una destra da sempre ignorante…su questo non c’è dubbio…però la cultura a sinistra è settoriale e limitata oserei dire sistemica…ed è asservita all’ideologia.
La maggior sensibilità che la cultura porta nella mente dovrebbe rendere affamati anche i più faziosi…ma così non è. Quello che li limita è il non accettare chi va contro…e parlo di menti enormi.
Hai detto bene pietro..la cultura è malleabile….chi la rompe sa di farlo…e a meno che non sia un idiota credo stia male con se stesso.Io posso confermarti che esistono fatti storici precisi e documentati, di cui non si sa nulla. Il risorgimento così come ce lo hanno insegnato a scuola per esempio è una delle più grandi truffe della storia di questo paese. Ma ce ne sono altri di esempi.
A chi serve o giova tutto ciò non lo sò…sò solo che esistono livelli di consapevolezza inesistenti soprattutto in coloro che si definiscono intellettuali, e che magari stanno li in virtù di una vera e propria appropriazione indebita.
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Luca, una curiosità:
ma cos’è diventato questo blog?
destri dappertutto, che sputano veleno su chiunque pur di puntellare il sistema marcio del nano di arcore che ci sta portando alla rovina, con argomenti per di più risibili e privi di logica.
ormai è una noia mortale. per lo meno xenofobo era divertente, ma si è annoiato pure lui, temo. -
ginad
la prossima volta ti canto l’internazionale…..
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@ginad
Quale rovina? Finanziaria? Forse tu vivi nel mondo delle favole se credi ancora al Lupo cattivo, trasformatosi per incanto nel Cav-Arcore. In tutta la mia vita -abbastanza lunga, credimi – di rovine finanziarie ne ho già viste molte e, mai, dico mai, per mano di un solo uomo di governo…! La democrazia Cristiana, con tutti i suoi pro e contro, è stata l’unica che ha permesso al popolo di vivere un periodo transitorio di benessere economico, diffuso anche nella società meno abbiente, dopo di che, i Socialisti prima, i Comunisti poi ed ora gli “Attuali Libertari”, non hanno fatto che affossarci, economicamente, come mai era accaduto prima. E da buoni Italiani, ci viene comodo accusare ora uno -Mussolini – ora l’altro, – Craxi, e in fine Berlusconi di avere rovinato il nostro paese di santi ed eroi… Nemmeno Gesù Cristo è stato capace di renderci meritevoli di vivere in modo esemplare; figuriamoci se Satana – Il silvietto nazionale – riuscirà a sconfiggere l’Eccelso, cambiare le caratteristiche di un popolo che si è sempre sottomesso a chi alza la voce in modo esagerato. Vedi il Papa, NDR…! Tu parli di argomenti privi di logica. Ma mi vuoi dire dove sta di casa questa benedetta logica? Fra la spazzatura di napoli? Nel Parlamento dei magna magna, nella camera di Giuda, o nella villa dei Bunga Bunga? Forse, nei due milioni di buona uscita di Zorro? Ho capito: nell’onestà di quei giudici che da anni inseguono uno che per l’età non farà mai un solo giorno di carcere, piuttosto che processare migliaia di persone incarcerate, -innocenti o colpevoli-, che attenndono mesi, se non anni, per avere un equo giudizio…? Mi dici dover trovi tutta questa logica? -
@ Gian Luca
Tutto quello che affermi, sulla politica e sulla storia, è sicuramente interessante. Però, devi metterti nei panni di chi non ha lavoro, di chi prende uno stipendio da fame, dei pensionati che, dopo aver pagato le tasse, per tutta la vita, si vedono decurtare le misere pensioni da trattenute irpef e varie voci incomprensibili che si susseguono da anni. A loro, in cui mi includo, non interessa il risorgimento, Napoleone o se Stalin era un despota o un benefattore dell’umanità. Se a questa gente offri una vita degna, li vedrai applaudire persino Il nostro Vendola, Di Pietro, la Bindi, o magari quella caricatura pupara di Bersani. La storia interessa soltanto coloro che non hanno da combattere quotidianamente con la spesa! -
Quà ti sbagli tenna.
Stai parlamdo con uno che è in affanno esattamente come tutti. Non sono ricco, non apro bocca e parlo di rivoluzione per poi andare in vacanza a cuba.
La società è cambiata radicalmente, mio padre, che ora e quasi ottantenne,ha tirato su 3 figli e una moglie con lo stipendio da ufficiale giudiziario. Ma una cosa mi ha insegnato ossia il valore della cultura e della conoscenza.
AL di là della difficoltà oggettiva di tutti, non è però un buon motivoper non coltivare interessi che costano poco e valgono immensamente. Le biblioteche sono alla portata di tutti gratuitamente. Le edizioni economiche idem.
Conoscere la nostra storia veramente significa almeno evitare che chi ci rende la vita difficile ci prenda anche in giro. Sulla dc ti dò ragione anche se negli hanni 80 con il baratto di settori di potere comunisti e socialisti hanno foraggiato clientele tali che c’è gente che da operaio a 30 anni andò in pensione. E’ emblematico il caso della DALMINE.
Ora paghiamo quella cecità…io che ho 44 anni nemmeno andrò in pensione….o se ci andrò sarà insufficiente per la sopravvivenza.
Oggi la situazione generale è drammatica, per tutti perchè alla fine della fiera i grandi patrimoni di destra e sinistra non possono essere toccatiChi parla di rivoluzione lo fa ora per ideologia, ma guarda che le cose stanno cambiando velocemente…il nord è in crisi, il sud affonda. Quello che tu dici su questo popolo è ingiusto. La gente vorrebbe cambiare ciò che manca è una società che possa esprimere classi dirigenti vere e non espressione di corruzione o incompetenza.
Se offri una vita degna solo un imbecille non starebbecon chiunque….ma ciò che si offre a destra è ridicolo e a sinistra è pura demagogia basti vedere i modelli sociali poi sul campo…sia a napoli che in puglia..per non parlare della mia ROMA da anni governata da signori corrotti e solo adesso da un non corrotto ma sottomesso a corrotti.
Quello che mi da fastidio è il tentativo di una parte di questo paese di imporre verità storiche costruite e spacciate da anni come vere. Da quì nasce uno dei grandi mali che è la demagogia, e il populismo….un berlusconismo rosso concepito dal dopoguerra che ha plasmato e plasma claSSI DIRIGENTI e formatori del sapere che si fanno solo strumentalizzare.
Quindi tenna pur dandoti ragione, almeno su questo dico la mia. -
tenna…se fosse per me…
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@ Gian Luca.
Cultura e conoscenza, mio caro, sono il digestivo per chi non ha problemi di sopravvivenza, di tirare a campà… Una biblioteca, anche se gratuita, nemmeno la vedi, quando devi sbrigarti a racimolare il minimo indispensabile per la vita tua e dei tuoi cari. La demagogia ed il populismo, riempiono la bocca, non lo stomaco.
Ovviamente, ci sono anche quelli che, nonostante tutto, riescono a saziare la mente, visto che tanto la pancia rimane vuota comunque; ma questi, sicuramente, appartengono alla nostra leva! -
Anche questo è vero. Non so cosa dirti io probabilmente ho una situazione difficile ma c’è chi la ha ancora più difficile. Su questo non metto bocca anzi hai il mio massimo rispetto.
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